Cosa accadde dopo che Sam chiuse la porta di Casa Baggins? Tolkien scrisse Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli quasi per caso, innestandoli all'interno del suo
legendarium, il corpus mitologico che si era creato a parte e che avrebbe poi trovato una sua compiutezza del Silmarillion. In questo corpus le informazioni su quanto sarebbe accaduto alla Terra di Mezzo lungo tutte le ere c'erano tutte, e un po' di queste informazioni filtrarono anche nelle appendici del Signore degli Anelli. Tuttavia pur sapendo qualcosa del "dopo", nessuno, nemmeno lo stesso Tolkien pensò mai di ambientare un'opera narrativa dopo quel famoso traguardo. A dire il vero Tolkien ci provò, a scriverne un sequel, ma smise subito, pensando non fosse una buona idea.
E' sorprendente quindi che sia stato messo in cantiere da uno studio così sconosciuto, per la stessa etichetta proprietaria dei film di Peter Jackson un videogioco ambientato nel nuovo status quo, venutosi a formare alla fine dell'epopea. Di certo la Tolkien Estate (la fondazione che cura l'eredità dell'autore e che tramite il figlio lancia strali contro l'operato filmico), avrà da ridire. Tuttavia, ho visto pochi prodotti così umili e rispettosi della fonte originale come questo Aragorn's Quest.
Innanzitutto sfatiamo un mito: il gioco è, sì, ambientato a saga conclusa, ma solo per quanto riguarda la cornice. Si interpretano i figli di Sam mentre si preparano ad accogliere l'arrivo di re Aragorn nella Contea per un festival, e nel frattempo si ripercorrono i fatti di LOTR tramite livellini flashback, semplici ma non troppo lineari. Il gioco è davvero poca cosa, tanto semplice nel gameplay, quanto breve, però lascia al giocatore tanto, tantissimo. Si tratta della trasposizione ludica del LOTR filmico, ma tramite un filtro "cartoon" che rende le atmosfere assolutamente fiabesche, trasognate e coloratissime. L'atmosfera idilliaca è il punto focale del gioco: tra le musiche di Howard Shore, fuse perfettamente con altre realizzate invece ad hoc, il parlato tratto dal film e un gameplay rozzo ma scorrevole, questo Aragorn's Quest si rivela un infusione di amore tolkieniano a cui un appassionato è difficile rimanga insensibile. Percorrere una contea cromaticamente perfetta, aggirandosi tra via Saccoforino e Lungacque, parlando con il Gaffiere e Grassotto Bolgeri, mentre si aspetta che papà Sam racconti un nuovo capitolo del "libro rosso" di Bilbo e Frodo, è un'esperienza che qualsiasi appassionato di Tolkien dovrebbe provare. A patto di non spenderci troppi soldi, però