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[Neil Gaiman] Neverwhere (BBC Two)

Inviato: giovedì 27 febbraio 2014, 23:11
da Bramo
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Nessun Dove è uno dei libri di Neil Gaiman che preferisco, forse quello che amo di più in assoluto tra quelli scritto dall’autore inglese.
La trama era strutturata come un giallo, se si andavano a vedere i meccanismi narrativi dello svolgimento, solo che era ambientata in un racconto fantasy, che si svolge in una città parallela alla Londra reale, chiamata Londra Sotto in quanto… sviluppata proprio underground la capitale dell’Inghilterra. Un connubio di generi e sensazioni che anni dopo avrebbe trovato un nuovo corso nella saga di Harry Potter : )
Non molti sanno, comunque, che prima di essere un romanzo Nessun Dove è stata una miniserie televisiva per la BBC Two, scritta dallo stesso Gaiman, che però frustrato dai vari tagli e modifiche imposti dal mezzo televisivo aveva deciso di rendere la storia un libro per poterci mettere dentro tutto quello che voleva, senza limiti. A leggere l’introduzione all’ultima edizione del romanzo, sembrava proprio che Gaiman mal sopportasse il risultato finale di quel prodotto televisivo, ma la curiosità di vederlo era grande e finalmente settimana scorsa ho recuperato questo reperto. E’ bene sottolineare che la miniserie in questione non è mai arrivata in Italia, quindi non esiste doppiaggio ITA.
Oh, Gaiman aveva troppe pretese! :P Certo, in 6 puntate da mezz’ora l’una non poteva starci tutti i dettagli e la ricchezza presente nel libro, ma l’impressione è che la mediazione ottenuta offra al pubblico un risultato assolutamente encomiabile, un prodotto che consiglierei a chiunque e dove le linee principali della storia sono salvaguardate ed esposte in modo chiaro.
Non mi dilungo sulla trama, avendolo già fatto nel topic del libro. Era fenomenale ed evocativa nel romanzo così come lo è qui, la sua efficacia non viene scalfita. In più però abbiamo la sigla e i titoli di testa curati dall’immancabile e visionario Dave McKean, che fa un ottimo lavoro come sempre quando si occupa di queste cose e quando lavoro a fianco di Gaiman. Abbiamo le atmosfere, che tra colori cupi in ogni dove e scenari a metà tra un setting fantasy e la parte malfamata di una metropoli (oggi si definirebbe tutto questo “urban-fantasy”) sono qualcosa di azzeccatissimo e magico.
Poi ci sono gli attori, che sono tutti molto in parte. Richard e Porta, certo, sono i protagonisti e fortunatamente su di loro gli attori chiamati ad interpretarli fanno un ottimo lavoro. Richard a dire il vero inizialmente non mi aveva convinto del tutto, ma superata l’aura da anni ’80 che trasudava il suo volto ho imparato ad apprezzare questo “eroe per caso”.
Ma la vera sorpresa sono stati gli interpreti di Mr. Croup e Mr. Vandermar, davvero riusciti, affascinanti nel loro essere spietati assassini ma anche un po’ pagliacceschi e sopra le righe. Sono resi proprio come me li immaginavo leggendo il libro. Al contrario del Marchese di Carabas, differente dall’idea che me ne ero fatto ma comunque molto ben riuscito.
Sorpresona nel vedere che l’angelo Islington era interpretato nientemeno che da… Peter Capaldi, vale a dire il prossimo Dottore! :P Sono rimasto a bocca aperta quando l’ho riconosciuto, anche se visibilmente più giovane.

Insomma, un prodotto che ha forse qualche limite tecnico (sì, sto pensando a come è stata resa la Bestia :P ), ma dove il succo della sua anima è ben presente e preservato, tanto da saper incantare lo spettatore sensibile a certi elementi narrativi.
Inoltre la miniserie gode anche di finezze registiche/espositive, come i riassunti fatti dai personaggi stessi, spesso giocati con strane sovraesposizioni di volti e con fermo-immagine particolari e come il modo di mostrare gli strani sogni di Richard.

Ancora una volta, e anche da schermo, questa storia mi ha fatto venir voglia di perdermi nella strada tra l’ufficio e casa mia, e di finire in un mondo fantastico dove i pericoli sono molto maggiori di quelli che si possono correre nella quotidianità, ma dove la noia consuetudinaria della vita borghese non trova spazio. Esattamente il ragionamento che fa Richard, del resto, nonostante tutto.