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[Zerocalcare] La Città del Decoro

Inviato: domenica 04 ottobre 2015, 22:29
da Bramo
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Zerocalcare è sempre più un autore poliedrico.
Se nella forma dei suoi fumetti si può ritrovare un filo comune che va dal primo libro autoprodotto, passando per le storielle del blog e arrivando ai recenti "pseudo-reportage" da Kobane, è nelle tematiche che il ragazzo ha saputo col tempo svincolarsi dai semplici episodi di vita vissuta, più o meno leggibili come specchio della società degli attuali trentenni.
A questo coraggio di uscire presto dallo stereotipo in cui si poteva ingabbiarlo, Michele ha avuto anche l'intelligenza di diversificare la direzione del proprio operato. E così, forte di una fama sempre crescente che ormai da un paio d'anni l'ha portato ad essere conosciuto anche fuori dal ristretto pubblico di lettori di fumetti, ha potuto collocare le sue storie più particolari in contesti a loro più congeniali del blog o dei libri pubblicati da BAO Publishing.
È il caso di Best Movie per la parte più leggera e nerd legata a cinema e serie TV, è il caso dei due racconti basati su quanto osservato in Turchia durante la sua spedizione con la Staffetta Romana a Kobane, pubblicati su Internazionale.
Ma il caso più eclatante è sicuramente questo La Città del Decoro, raccontino breve di 6 pagine pubblicato sul quotidiano nazionale La Repubblica lo scorso maggio.
Eclatante perché vedere Zerocalcare su un giornale, a poter dire la sua ad un pubblico significativamente più vasto di qualunque altra occasione precedente, è probabilmente il maggiore attestato del credito che gli editori stanno dando a questa persona e alla forza del suo modo di comunicare. Risultati di vendite alla mano, ovviamente.
Il fumettista di Rebibbia ha potuto godere di un palcoscenico gigantesco, e ha sfruttato la cosa per parlare di un tema che gli sta molto caro, come del resto fa sempre: in questo caso, era la sua città, Roma, e il difficile rapporto tra i vari problemi che la capitale deve affrontare e il rischio che un eccessivo uso del "senso civico" possa essere strumentalizzato per diventare qualcosa di negativo.
Per quanto, con lo stratagemma della "città dei Puffi", Zerocalcare parli in linea generale di una qualunque città italiana, il riferimento a Roma è palese e deciso, così come a certi siti e pagine Facebook che segnalano i vari disservizi della città capitolina.
La pubblicazione di questa storia ha provocato reazioni contrastanti, perlopiù di sdegno, ma è probabile che in realtà non sia stato affatto capito il messaggio che l'autore voleva consegnare, che addita come parte del problema soprattutto le persone e i "leoni da tastiera", coloro che pontificano le peggio torture per chi butta una cartaccia per terra, quelle persone che davanti allo schermo di un computer perdono completamente il senso della misura e invocano pene capitali assolutamente decontestualizzate dall'entità della colpa.
Questa dinamica sociale è purtroppo diffusa nelle pagine Facebook di qualunque argomento, ma ovviamente la cosa è ancora più evidente quando si tratta di una tematica di un certo rilievo come il "funzionamento" di una città.
Almeno, io l'ho letta così: come sempre, Zerocalcare mette su carta quello che vede e lo interpreta secondo le sue conoscenza, la sua esperienza e le sue riflessioni. E quello che vede non è una città che va bene, ma nemmeno vede il bene in certi atteggiamenti che perdono il senso delle cose e che contribuiscono a rendere normali certe esternazioni, come purtroppo avviene sempre più spesso sul popolare social network per tutti gli argomenti caldi, dall'immigrazione alla guerra, dalla politica alla religione.

Ad ogni modo, condivisibile o meno, Zerocalcare su La Repubblica è un passo fondamentale non solo per la carriera dell'autore, ma anche per il fumetto in senso generale e la sua percezione attraverso il lettore generico e l'uomo comune, oltre che un nuovo modo di portare la satira su un quotidiano.

Re: [Zerocalcare] La Città del Decoro

Inviato: martedì 06 ottobre 2015, 22:57
da Vii
Bravo Bramo che hai aperto un topic su questo raccontino.
Purtroppo non ne posso dire bene, come scrivevo qui: http://www.tempi.it/blog/fumetto-zeroca ... hQ08fntmkp

In questo episodio Zerocalcare mischia un po' le carte, ma penso che non vada al nocciolo della questione, preferendo patteggiare per il suo stile di vita, senza
fare un'analisi onesta e complessiva della città nel suo insieme. Città che, se non funziona, è anche per colpa dello scarso senso civico dei suoi abitanti.
Penso e spero che possa scatenare un interessante dibattito sul senso civico ed il decoro urbano, perchè credo che l'autore romano in questa storia sbagli clamorosamente il bersaglio, mischiando cose opposte, la puliza e i commenti da social, ovvero chiacchiere da bar con ben poco fondamento.

Re: [Zerocalcare] La Città del Decoro

Inviato: mercoledì 07 ottobre 2015, 18:24
da Bramo
Avevo letto ai tempi il tuo pezzo, Amedeo, e l'ho riletto oggi.
Concordo con le conclusioni che trai, in realtà: è vero che Zerocalcare rischia di fare di tutta l'erba un fascio e sembra quasi comunicare che è meglio l'indifferenza, indifferenza che però offre il fianco alla proliferazione delle persone maleducate e che favoriscono l'incuria dei luoghi.
Ma personalmente capisco che l'operazione di Michele era più sottile. Non manca all'inizio di evidenziare come il senso civico sia certamente importante per il vivere civile, ma poi passa a condannare i "decor-nazi" (passami il neologismo :P ), che nella loro difesa di una cosa giusta e sacrosanta eccedono così tanto... da fare il giro completo e diventare non meno biasimevoli di coloro contro cui si scagliano.
Certo, tu potresti osservare, i maleducati che imbrattano, fanno del malcostume il proprio modello di vita e in vari modi favoriscono, di pezzetto in pezzetto, il degrado della città agiscono attivamente e concretamente nel loro cattivo comportamento... i "decor-nazi" alla fine scrivono solo su Facebook, per quanto scrivano a volte cose aberranti. Eppure è una cosa che mi preoccupa alquanto, e qui il mio discorso di allarga in generale ai commenti della gente su FB in merito ai più svariati argomenti: leggere certe frasi di odio ed esasperazione che tracima nell'istigazione a violenza e all'insulto libero e senza freni è una tendenza sempre più diffusa, e a mio avviso non si può più ridurla a "chiacchiera da bar" se chiunque può raggiungere virtualmente una persona dall'altro capo del Paese con il proprio odio.

Zerocalcare avrebbe anche potuto fare una storiella puntando il dito solo ed esclusivamente su chi il degrado lo favorisce e lo appoggia, e vista l'importanza del tema capisco che si possa pensare che un messaggio forte, diretto e senza se e ma avrebbe avuto una sua ragion d'essere. Ma evidentemente Zero sentiva 'sta cosa, il bisogno di mostrare un rovescio della medaglia che solitamente sui grandi media non arriva.
Perché dei problemi di Roma ti parlano tutti i telegiornali nazionali, degli hater da tastiera che sono paladini del senso civico mai nei modi sbagliati no.
Insomma, capisco le tue perplessità, e in parte le condivido, ma non mi sento di condannare la scelta di Michele, per certi versi molto coraggiosa e sicuramente onesta rispetto a quello che ha in testa lui. Poi, come tutte le idee, è condivisibile o meno nei suoi contenuti e la sua può chiaramente contestare :)

Ad ogni modo, su L'elenco telefonico degli accolli Zero afferma:
la storia su Repubblica per me andava fatta, e esattamente in quel modo
:D