[Hayao Miyazaki] Il Mio Vicino Totoro
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Un capolavoro. Con questo gioiello di candore e poesia si apre il periodo leggero dell'animazione Miyazakiana, caratterizzato da atmosfere minimaliste e storie indubbiamente meno avventurose o drammatiche. E a mio modestissimo parere il periodo più felice.
Dopo i conflitti di Nausicaa e le scorribande celesti di Laputa tocca alla storia di due bambine e alla loro estate agreste venir raccontata dalla magia visionaria di Miyazaki. E sono soldi, il film è un successo che consacra definitivamente lo stile ghibli, e fornisce agli studi il loro logo definitivo, quello stesso peluscioso Totoro che dà il titolo al film. Una mascotte indovinatissima, che rappresenta nel'immaginario Miyazakiano l'attaccamento alla natura e alle tradizioni di un passato nostalgico, in cui natura e uomo andavano a braccetto. Un passato neanche tanto lontano, vista l'ambientazione del film, la campagna giapponese degli anni '50, ma la cui armonia si contrappone totalmente ai tragici conflitti visti in Nausicaa e Mononoke. E di questi due film, Tonari no Totoro costituisce un po' la nemesi, sia tonale che contenutistica visto che qui la fusione uomo natura avviene nel modo più spontaneo possibile: attraverso l'innocenza infantile.
A ben guardare non succede proprio niente ne Il Mio Vicino Totoro. La trama consiste in una serie di episodi avvenuti nell'estate in cui le piccole Satsuki e Mei si trasferiscono in una casa in campagna col padre, e nei boschetti circostanti fanno amicizia con alcuni spiriti della foresta, appartenenti al folklore shinto, tra i quali spiccano il gigantesco Totoro e i sue due aiutanti, suoi corrispettivi di dimensioni ridotte. Tutto si esaurisce in una serie di deliziosi piccoli momenti epifanici, in cui le due bambine incontrano Totoro nelle occasioni più svariate, nella cavità di un albero alla fermata dell'autobus, oppure di notte durante il rito di crescita degli arbusti. Ogni incontro corrisponde a una sorta di esperienza, che porta le bambine a correre per i prati della campagna giapponese, e fin sopra gli alberi - guarda caso volando - a suonare l'ocarina. Non vi è neanche una vera e propria crisi, visto che l'unico momento negativo consiste nella fuga di Mei, intenzionata a raggiungere a piedi l'ospedale dove è ricoverata sua madre. Potremo quindi individuare nella malattia della madre l'unico elemento angoscioso, ma anche qui la cosa è condotta con una leggerezza incredibile, mostrandoci la madre già convalescente all'inizio del film, e rendendo l'unico momento drammatico nient'altro che un malinteso: un banale raffreddore che le piccole scambiano ingenuamente per una ricaduta. Ma è questo il bello di Tonari No Totoro: una complicazione in più e sarebbe andata persa irrimediabilmente quell'atmofera idilliaca e carezzevole che rende il film il capolavoro che è. Oltretutto in questo modo guadagna spazio la caratterizzazione dei personaggi, qui ai massimi livelli. Satzuki e Mei sono infatti due personaggi indimenticabili, assolutamente realistiche nel loro entusiasmo infantile, come mai nessun personaggio miyazakiano era stato prima. Totoro, umano nei sentimenti ma assolutamente animalesco nel modo di esprimerli, è uno spettacolo visivo, e prende le distanze dall'estetica kawaii a cui troppo spesso si fa ricorso per caratterizzare questo genere di personaggi. E poi c'è il sense of wonder che mette in scena il personaggio più geniale di tutti: il Gattobus. E non si sa bene come possa essere venuta in mente ad Hayao una cosa simile, un personaggio che deve molto allo Stregatto, ma che ha un aspetto (e un funzionamento) tutto suo. Fa un certo effetto vedere Satzuki sedersi al suo interno, con sedili pellicciosi che si muovono seguendo il suo respiro. Ed è proprio questo personaggio che potrebbe meglio di qualunque altro farsi portavoce di tutta la visionarietà miyazakiana.
Anche il comparto grafico è molto buono. Da sempre le animazioni Miyazakiane sono rigide nei movimenti lenti, mentre hanno il loro clou quando si tratta di piccoli particolari come capelli o peli in movimento, oppure quando i protagonisti compiono movimenti rapidi. E in un film che ha come protagonisti un animale impellicciato e due bambine che corrono dappertutto senza stare ferme un attimo, si può ben immaginare dove possano spingersi i virtuosismi dell'animazione Miyazakiana.
E poi c'è la colonna sonora. E qui c'è da fare un doveroso inchino a Joe Hisaishi, che per l'occasione mette da parte il sinfonico e si lascia andare al melodico rappresentando in modo egregio il clima spensierato e infantile. Due sono le canzoni, rispettivamente nei titoli di testa e di coda. Sanpo apre il film, come un'allegra marcetta, mentre Tonari no Totoro è la canzone che si sente nei titoli di coda, ma che parte ben prima, chiudendo il film, come diverrà più avanti abitudine di Miyazaki, che sempre più spesso utilizzerà gli eventi descritti nei credits come rimedio per i suoi finali veloci. Ma ci sono anche ottimi brani strumentali come Andiamo all'Ospedale che rielabora in versione melodica, quando già sentito nei titoli di testa, la gradevole Il Villaggio in Maggio e soprattutto la meravigliosa Gattobus che accompagna le scene con la straordinaria creatura. Quest'ultimo pezzo, poi, presenta non poche reminescenze jazzistiche che lo fanno assomigliare spesso e volentieri alla Rapsodia in Blu di Gershwin, probabilmente citata intenzionalmente.
Non esiste un'edizione italiana di questo film. O meglio esisterebbe, ma la Buena Vista, come già accaduto per Nausicaa e Porco Rosso, non vuole distribuire nei negozi l'edizione dvd di questi titoli, negando così al pubblico italiano la possibilità di ascoltarne il doppiaggio. La soluzione consigliata è ovviamente quella di ricorrere a Emule, dove da un bel po' di tempo circola, come per Porco Rosso, la versione sottotitolata in italiano.
Il discorso iniziato con Tonari no Totoro da Hayao Miyazaki avrebbe avuto un seguito dopo più di un decennio. La religione Shinto coi suoi spiritelli folkloristici sarebbero infatti tornati ne La Città Incantata, ambientato questa volta ai giorni nostri. Sen to Chihiro avrebbe però raccontato di un mondo in balia del disincanto, dove i piccoli templi in onore degli spiriti, che si vedevano in Totoro, sarebbero qui diventato ruderi obsoleti, un mondo in cui gli spiriti guardiani della natura avrebbero occupato una loro dimensione propria, separata dal mondo egli uomini. Un mondo dove però ci sarebbe stato ancora spazio per ritrovare alcune vecchie conoscenze, quei granelli di fuliggine stanati cinquant'anni prima da Mei e qui depositari delle vesti di Chihiro.
Visto ieri per la prima volta*.
Sto cominciando a dividere i film di Miyazaki in due categorie. Questo è indubbiamente il migliore nella categoria puramente poetica, mentre nella categoria "azione" probbilmente il migliore è Laputa. IMHO però non è possibile dire che Totoro è il migliore Miyazaki in assoluto.
Film stupendo. La trama, pur non avendo una grossa densità di "avvenimenti" è gestita in maniera perfetta.
L'animazione e i fondali sono forse addirittura un po' sopra la media Ghibli.
Assurdo il fatto che non avevo mai visto questo film, considerando anche che ha la mia età.
Va a finire che mi prendo l'edizione USA del DVD.
*Mi sono visto pure due volte i primi venti minuti, causa sorellina che chiedeva ogni 10 secondi "ma cosa dice?". Mi veniva voglia di fare un video e di mandarlo sia a chi mi dice "come deve essere bello essere il primo di 5 fratelli", sia alla Buena Vista Italia, con lettera di accompagno dal titolo "Perché odio la Buena Vista".
Sto cominciando a dividere i film di Miyazaki in due categorie. Questo è indubbiamente il migliore nella categoria puramente poetica, mentre nella categoria "azione" probbilmente il migliore è Laputa. IMHO però non è possibile dire che Totoro è il migliore Miyazaki in assoluto.
Film stupendo. La trama, pur non avendo una grossa densità di "avvenimenti" è gestita in maniera perfetta.
L'animazione e i fondali sono forse addirittura un po' sopra la media Ghibli.
Assurdo il fatto che non avevo mai visto questo film, considerando anche che ha la mia età.
Va a finire che mi prendo l'edizione USA del DVD.
*Mi sono visto pure due volte i primi venti minuti, causa sorellina che chiedeva ogni 10 secondi "ma cosa dice?". Mi veniva voglia di fare un video e di mandarlo sia a chi mi dice "come deve essere bello essere il primo di 5 fratelli", sia alla Buena Vista Italia, con lettera di accompagno dal titolo "Perché odio la Buena Vista".
Lorenzo Breda
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Se vuoi un'edizione col doppiaggio in inglese, ti straconsiglio invece quella UK---> http://www.play.com/DVD/DVD/4-/738883/M ... oduct.html Perché è R2, e non ha eventuali problemi di compatibilità, e perché poi come contenuti è identica a quella originale giapponese, anche nella fedeltà dei sottotitoli. E ha un vantaggio in più: il film ha lo storyboard in modalità multiangolo anche con il doppiaggio inglese. Cioè, mentre guardi il film, in qualunque momento puoi passare alla modalità storyboard (mentre nella giapponese lo puoi fare solo sul disco 2, dove hai solo audio jap e niente sottotitoli).LBreda ha scritto: Va a finire che mi prendo l'edizione USA del DVD.
Occhio che molte voci danno come probabile un'uscita di Totoro in Italia in dvd nel 2008. Niente di certo, però.
E ora, musica...
http://www.youtube.com/watch?v=n-_dWKzPds8
(Ovviamente )
E infine, una curiosità...
http://www.expo2005.or.jp/en/venue/experience05.html
http://commons.wikimedia.org/wiki/Image ... use_02.jpg
Grazie mille per il consiglio.
Penso che lo prenderò.
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Lorenzo Breda
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E io l'ho visto ieri pomeriggio per la prima volta.
Premetto le condizioni in cui l'ho visto, che non hanno certo favorito l'apprezzamento del film.
Cinema d'essai, che però per l'occasione era gremito di bambini, non me l'aspettavo.
E soprattutto, dato che nel programma c'era scritto "film in lingua originale con traduzione in contemporanea" mi aspettavo i sottotitoli... INVECE NO! Ho assistito per la prima volta in vita mia (e per quanto sarà nelle mie possibilità, anche l'ultima) a una pratica chiamata "oversound": c'era una tizia col microfono in sala regia che praticamente doppiava le voci di tutti i personaggi, sopra quelle giapponesi, facendo per l'occasione la voce da bambina piccola per Mei, da vecchietta per la nonna, e così via ç_ç
Una delle esperienze cinematografiche peggiori della mia vita.
Vabbè, nonostante questo trauma, sono riuscito ad apprezzare quello che è il film in sè, riuscendo a isolare l'attentato teroristico del quale è stato vittima durante la proiezione di ieri.
Totoro è una delicata fiaba giapponese. La differenza con i racconti per bambini ideati in Occidente si percepisce: da noi abbiamo sempre un'opposizione tra il bene e il Male, con il primo che deve sconfiggere il secondo. Nella cultura shintoista invece il messaggio non è la repressione della malvagità, quanto più il mantenimento della tranquillità, cercando di non alterare l'ordine delle cose. E questo è più chiaro che mai in Totoro, film nel quale non c'è nessun personaggio "negativo" (questo Miyazaki lo ripterà solamente in Kiki's Delivery Service) e che segue le giornate di due sorelle appena trasferite nella nuova casa. E qui la loro immaginazione le permetterà di creare un mondo e degli amici con i quali giocare, così come per Il labirinto del Fauno o Calvin & Hobbes. Ma grazie a Totoro, questo spirito della foresta (altra figura ricorrente della religione shintoista; li rivedremo, seppur con differenti fattezze, in Princess Mononoke), le bambine riusciranno ad ambientarsi in quel luogo, e ad aiutare la madre malata.
Animazioni delicate, personaggi riusciti (Satsuki forse avrebbe potuto essere caratterizzata un po' meglio) e tanta, tante scene che traboccano di poesia e ilarità.
In particolare ho apprezzato (probabilmente per la modalità nella quale ho visto il film) le scene praticamente mute: l'esplorazione della casa, il primo incontro di Mei con i tre Totoro, la scena dell'ombrello alla fermata del bus...
L'unica cosa che mi ha un po' stranito sono il sorriso del Totoro "grande" e del Nekobus, in certi momenti a mio parere si allargava a dismisura; capisco l'effetto "Stregatto", ma si trasformava in una sorta di ghigno a tratti inquietante.
Fantastica la musica, in particolare il tema principale, che al termine del film veniva già fischiettato e cantato da bambini e genitori presenti in sala... Molto buono l'utilizzo della canzone sul finale per agevolare il finale, come sarà poi in altri film di Miyazaki, scelta decisamente più azzeccata dei finali eterni dei titoli più recenti... Ma in effetti le scene conclusive sono solo un carrellata di scene nelle quali tutto torna alla serenità, e non si può parlare di un vero e proprio finale, dato che non c'è neanche una vera e propria storia.
Una cosa che mi ha basito, ancor di più dopo aver visto il film, è il pensiero che in Giappone questo film è uscito assieme a Una Tomba per le Lucciole. Non si sa bene il perchè: alcuni ipotizzano che le previsioni dello Studio Ghibli non fossero molto rosee su Totoro, non pensavano potesse avere un grande successo, e così gli è stato affiancato un altro titolo. Un'altra ipotesi, al contrario, è invece che Una Tomba per le lucciole fu giudicato troppo crudo e cupo, e venne proiettato assieme ad una storia decisamente più spensierata. Ciò non toglie che l'accoppiata è decisamente bizzarra, soprattutto pensando ai bambini felici che erano entrati in sala per vedere Totoro, e hanno visto anche l'altro film...
Le due storie sono abbastanza simili, Mei e Satsuki possiamo rivederle nei due protagonisti di Una Tomba per le lucciole, dato che l'età è simile, ed entrambe le coppie di ragazzi vivono la lora avventura per diventare indipendenti, anche se il tono e l'esito della storia è decisamente opposto.
Premetto le condizioni in cui l'ho visto, che non hanno certo favorito l'apprezzamento del film.
Cinema d'essai, che però per l'occasione era gremito di bambini, non me l'aspettavo.
E soprattutto, dato che nel programma c'era scritto "film in lingua originale con traduzione in contemporanea" mi aspettavo i sottotitoli... INVECE NO! Ho assistito per la prima volta in vita mia (e per quanto sarà nelle mie possibilità, anche l'ultima) a una pratica chiamata "oversound": c'era una tizia col microfono in sala regia che praticamente doppiava le voci di tutti i personaggi, sopra quelle giapponesi, facendo per l'occasione la voce da bambina piccola per Mei, da vecchietta per la nonna, e così via ç_ç
Una delle esperienze cinematografiche peggiori della mia vita.
Vabbè, nonostante questo trauma, sono riuscito ad apprezzare quello che è il film in sè, riuscendo a isolare l'attentato teroristico del quale è stato vittima durante la proiezione di ieri.
Totoro è una delicata fiaba giapponese. La differenza con i racconti per bambini ideati in Occidente si percepisce: da noi abbiamo sempre un'opposizione tra il bene e il Male, con il primo che deve sconfiggere il secondo. Nella cultura shintoista invece il messaggio non è la repressione della malvagità, quanto più il mantenimento della tranquillità, cercando di non alterare l'ordine delle cose. E questo è più chiaro che mai in Totoro, film nel quale non c'è nessun personaggio "negativo" (questo Miyazaki lo ripterà solamente in Kiki's Delivery Service) e che segue le giornate di due sorelle appena trasferite nella nuova casa. E qui la loro immaginazione le permetterà di creare un mondo e degli amici con i quali giocare, così come per Il labirinto del Fauno o Calvin & Hobbes. Ma grazie a Totoro, questo spirito della foresta (altra figura ricorrente della religione shintoista; li rivedremo, seppur con differenti fattezze, in Princess Mononoke), le bambine riusciranno ad ambientarsi in quel luogo, e ad aiutare la madre malata.
Animazioni delicate, personaggi riusciti (Satsuki forse avrebbe potuto essere caratterizzata un po' meglio) e tanta, tante scene che traboccano di poesia e ilarità.
In particolare ho apprezzato (probabilmente per la modalità nella quale ho visto il film) le scene praticamente mute: l'esplorazione della casa, il primo incontro di Mei con i tre Totoro, la scena dell'ombrello alla fermata del bus...
L'unica cosa che mi ha un po' stranito sono il sorriso del Totoro "grande" e del Nekobus, in certi momenti a mio parere si allargava a dismisura; capisco l'effetto "Stregatto", ma si trasformava in una sorta di ghigno a tratti inquietante.
Fantastica la musica, in particolare il tema principale, che al termine del film veniva già fischiettato e cantato da bambini e genitori presenti in sala... Molto buono l'utilizzo della canzone sul finale per agevolare il finale, come sarà poi in altri film di Miyazaki, scelta decisamente più azzeccata dei finali eterni dei titoli più recenti... Ma in effetti le scene conclusive sono solo un carrellata di scene nelle quali tutto torna alla serenità, e non si può parlare di un vero e proprio finale, dato che non c'è neanche una vera e propria storia.
Una cosa che mi ha basito, ancor di più dopo aver visto il film, è il pensiero che in Giappone questo film è uscito assieme a Una Tomba per le Lucciole. Non si sa bene il perchè: alcuni ipotizzano che le previsioni dello Studio Ghibli non fossero molto rosee su Totoro, non pensavano potesse avere un grande successo, e così gli è stato affiancato un altro titolo. Un'altra ipotesi, al contrario, è invece che Una Tomba per le lucciole fu giudicato troppo crudo e cupo, e venne proiettato assieme ad una storia decisamente più spensierata. Ciò non toglie che l'accoppiata è decisamente bizzarra, soprattutto pensando ai bambini felici che erano entrati in sala per vedere Totoro, e hanno visto anche l'altro film...
Le due storie sono abbastanza simili, Mei e Satsuki possiamo rivederle nei due protagonisti di Una Tomba per le lucciole, dato che l'età è simile, ed entrambe le coppie di ragazzi vivono la lora avventura per diventare indipendenti, anche se il tono e l'esito della storia è decisamente opposto.
Ma lo sai che ti invidio?DeborohWalker ha scritto:E io l'ho visto ieri pomeriggio per la prima volta.
Mi consola solo il fatto dell'oversounding.
In ogni caso, sottoscrivo il consiglio di Grrodon
Lorenzo Breda
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Nah, per me sopra Totoro ci rimangono Kiki, e anche Laputa.Grrodon ha scritto:Dammi retta, deb, la prossima volta scaricatelo coi sottotitoli, allora sì che apprezzerai appieno il miglior Miyazaki di sempre.
Orrore, la traduzione simultanea! Ma la facevano con le cuffie, o (argh) la diffondevano tramite altoparlanti?DeborohWalker ha scritto:Ho assistito per la prima volta in vita mia (e per quanto sarà nelle mie possibilità, anche l'ultima) a una pratica chiamata "oversound": c'era una tizia col microfono in sala regia che praticamente doppiava le voci di tutti i personaggi
Io me la sono beccata più di una volta in cuffia, per vari film orientali, ma dopo le prime esperienze ho capito che tanto vale guardarsi il film senza cuffie senza capire un tubo (specialmente se il film non è niente di che, come era nella maggior parte dei casi che mi sono capitati). Almeno seguo la recitazione e le musiche.
Certo, se mi fossi trovato in una simile situazione in occasione del mio primo Totoro, le cuffie in effetti non me le sarei levate...
Noto che devo ancora recensire questo film, tra l'altro... Rimedierò.
No, no, era in altoparlante-diffusione in sala...
Tra l'altro per colpa della traduzione, credo che la pellicola sia stata proiettata in stereo, o comunque un audio poco poco migliore...
Tra l'altro per colpa della traduzione, credo che la pellicola sia stata proiettata in stereo, o comunque un audio poco poco migliore...
Inizialmente previsto per Maggio (non è uscito, ve ne siete accorti?) pare che Il mio vicino Totoro uscirà nelle sale italiane a Settembre 2009.
C'è pure il posterino, ora.
C'è pure il posterino, ora.
shh, non fare il guastafeste, io sto ancora credendo che siamo a maggio proprio per Totoro.DeborohWalker ha scritto:Inizialmente previsto per Maggio (non è uscito, ve ne siete accorti?)
“DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”
http://www.luckyred.it/totoro/
Con annesso trailer (con qualità audio scarsissima, inspiegabilmente). Le canzoni (entrambe) saranno tradotte in italiano, à la Ponyo.
Cannarsi ha già reso noti i testi italiani...
------------------------------------------------------------
PASSEGGIATA
Camminiam, camminiam... io sto benone, sì!
Mi piace tanto camminar... di buon passo andiam!
Strade in collina... gallerie... distese d'erba...
Ghiaia sul sentier... e poi per ponte un tronco c'è!
Si riscende da un sentier... sotto alle ra-gna-tel!
* * * * *
Camminiam, camminiam... io sto benone, sì!
Mi piace tanto camminar... di buon passo andiam!
Volpi anche voi, e tanuki voi... fatevi veder!
Esploriamo, dai... giù fino in fondo al bosco, sì!
Tanti amici ci saran, che feli-ci-tà!
Tanti amici ci saran, che feli-ci-tà!
------------------------------------------------------------
IL MIO VICINO TOTORO
Totoro, Totoro... Totoro, Totoro...
Chi mai sarà... che va a piantar...
Di nascosto semi sul sentiero?
Se gemme poi... ne spunteran...
Un codice segreto sarà,
L'accesso al bosco consentirà,
Che fantastica avventura comincerà!
Il vicino Totoro, Totoro... Totoro, Totoro...
Nel bosco abita,
Ci vive fin dall'antichità!
Il vicino Totoro, Totoro... Totoro, Totoro...
Solo al tempo dell'infanzia, tu
Potresti incontrarlo e poi non più
E ti meraviglierai!
* * * * *
Aspetti il bus... che pioggia c'è...!
Se un fantasma tutto zuppo è lì con te,
L'ombrello tuo, offrigli dai!
Lui ti ringrazierà,
L'accesso al bosco consentirà,
Un portale magico si schiuderà!
Il vicino Totoro, Totoro... Totoro, Totoro...
Nei pleniluni, lui
L'ocarina suona lassù!
Il vicino Totoro, Totoro... Totoro, Totoro...
Se mai tu lo incontrassi
Che splendida gioia ti verrà!
Lui a te la porterà!
Con annesso trailer (con qualità audio scarsissima, inspiegabilmente). Le canzoni (entrambe) saranno tradotte in italiano, à la Ponyo.
Cannarsi ha già reso noti i testi italiani...
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PASSEGGIATA
Camminiam, camminiam... io sto benone, sì!
Mi piace tanto camminar... di buon passo andiam!
Strade in collina... gallerie... distese d'erba...
Ghiaia sul sentier... e poi per ponte un tronco c'è!
Si riscende da un sentier... sotto alle ra-gna-tel!
* * * * *
Camminiam, camminiam... io sto benone, sì!
Mi piace tanto camminar... di buon passo andiam!
Volpi anche voi, e tanuki voi... fatevi veder!
Esploriamo, dai... giù fino in fondo al bosco, sì!
Tanti amici ci saran, che feli-ci-tà!
Tanti amici ci saran, che feli-ci-tà!
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IL MIO VICINO TOTORO
Totoro, Totoro... Totoro, Totoro...
Chi mai sarà... che va a piantar...
Di nascosto semi sul sentiero?
Se gemme poi... ne spunteran...
Un codice segreto sarà,
L'accesso al bosco consentirà,
Che fantastica avventura comincerà!
Il vicino Totoro, Totoro... Totoro, Totoro...
Nel bosco abita,
Ci vive fin dall'antichità!
Il vicino Totoro, Totoro... Totoro, Totoro...
Solo al tempo dell'infanzia, tu
Potresti incontrarlo e poi non più
E ti meraviglierai!
* * * * *
Aspetti il bus... che pioggia c'è...!
Se un fantasma tutto zuppo è lì con te,
L'ombrello tuo, offrigli dai!
Lui ti ringrazierà,
L'accesso al bosco consentirà,
Un portale magico si schiuderà!
Il vicino Totoro, Totoro... Totoro, Totoro...
Nei pleniluni, lui
L'ocarina suona lassù!
Il vicino Totoro, Totoro... Totoro, Totoro...
Se mai tu lo incontrassi
Che splendida gioia ti verrà!
Lui a te la porterà!
È uscito, eh. In poche sale sparse qua e là, ma è uscito.
Uff, 64 sale in tutta la nazione. Dodici a Roma, nessuna in zona mia. Sigh.
Cerco di capire quanto resta in sala e mi regolo di conseguenza.
Cerco di capire quanto resta in sala e mi regolo di conseguenza.
Lorenzo Breda
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Wow a Firenze ci sono ben 3 cinema che lo danno. Ovviamente in zone a me sconosciute o a monculi, ma è già qualcosa.
Una rarità etnica in technicolor
A Bologna c'è in due cinema, l'ho visto venerdì sera.
In questa visione, la cosa che mi ha stupito di più (la prima volta non ero riuscito a coglierla per colpa dell'oversounding) è la massiccia presenza di silenzi, momenti statici, o anche scene che non presentano la minima partitura musicale; in un film odierno è quasi impensabile, dato che si cerca di creare melodie eterogenee per ritmi e volume che sottolineino la quasi totalità del film.
Invece questo non avviene in Totoro, e quando partono le sinfonie di Joe Hisaishi risultano essere ulteriormente valorizzate, ancor più potenti.
Buono l'adattamento italiano, e anche il doppiaggio (pur se non l'ho trovato ai livelli di eccellenza di Ponyo).
Ho riscontrato però due dettagli che a mio parere si sarebbero potuti correggere solamente con un po' più d'attenzione:
- in una scena (non ricordo di preciso quale, mi pare sia in quella del ritrovamento del sandalo che poi si rivela non essere di Mei) la nonnina muove la bocca ma non c'è alcuna battuta in italiano, si sono dimenticati di doppiare una breve frase.
- le scritte sopra il Gattobus in giapponese, potevano essere tradotte con qualche sottotitolo.
Comunque un buon lavoro, confermato anche dalle due canzoni che come per Ponyo riescono ad essere fedeli all'originale giapponese con una buona metrica anche in italiano.
In questa visione, la cosa che mi ha stupito di più (la prima volta non ero riuscito a coglierla per colpa dell'oversounding) è la massiccia presenza di silenzi, momenti statici, o anche scene che non presentano la minima partitura musicale; in un film odierno è quasi impensabile, dato che si cerca di creare melodie eterogenee per ritmi e volume che sottolineino la quasi totalità del film.
Invece questo non avviene in Totoro, e quando partono le sinfonie di Joe Hisaishi risultano essere ulteriormente valorizzate, ancor più potenti.
Buono l'adattamento italiano, e anche il doppiaggio (pur se non l'ho trovato ai livelli di eccellenza di Ponyo).
Ho riscontrato però due dettagli che a mio parere si sarebbero potuti correggere solamente con un po' più d'attenzione:
- in una scena (non ricordo di preciso quale, mi pare sia in quella del ritrovamento del sandalo che poi si rivela non essere di Mei) la nonnina muove la bocca ma non c'è alcuna battuta in italiano, si sono dimenticati di doppiare una breve frase.
- le scritte sopra il Gattobus in giapponese, potevano essere tradotte con qualche sottotitolo.
Comunque un buon lavoro, confermato anche dalle due canzoni che come per Ponyo riescono ad essere fedeli all'originale giapponese con una buona metrica anche in italiano.
No, è così anche in originale, e rientra proprio nel raffinato gioco di silenzi tipico di questo film. Quella è una soggettiva sonora di Satsuki che, in quanto disperata, non presta attenzione alle parole della nonnina.DeborohWalker ha scritto: - in una scena (non ricordo di preciso quale, mi pare sia in quella del ritrovamento del sandalo che poi si rivela non essere di Mei) la nonnina muove la bocca ma non c'è alcuna battuta in italiano, si sono dimenticati di doppiare una breve frase.
Quella delle frasi "silenziose" è una scelta espressiva tipicamente usata da Miyazaki in momenti drammatici, vedi Pazu in Laputa quando ha la "visione" di suo padre tra le nuvole, vedi le persone attorno a Kiki quando lei si concentra per decollare con lo spazzolone.
L'ho appena visto (per la prima volta) anch'io. Stupendo. Colonna sonora magnifica che recupero seduta stante.
“DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”