[Hayao Miyazaki] La Città Incantata
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Mamma mia che angoscia. E' con Sen To Chihiro No Kamikakushi che Hayao Miyazaki ottiene il riconoscimento definitivo, l'Oscar come miglior film d'animazione del 2002, soffiandolo alla povera Disney che in quell'anno aveva fatto del suo meglio con gli ottimi Lilo & Stitch e Il Pianeta del Tesoro. E così il pubblico Miyazakiano si allarga notevolmente, pur rimanendo nel panorama complessivo una piccola elite. E tale lancio non poteva avvenire con un film più traumatico di questo, che descrive perfettamente la terribile esperienza di una bambina, sperduta in un mondo di spiriti. E' tutto molto onirico ne La Città Incantata, ma più che di sogno sarebbe meglio parlare di incubo. Pur non raggiungendo i livelli macabri di Principessa Mononoke, ma possedendo invece un feeling molto diverso, molto più buffo e giocoso, Spirited Away riesce paradossalmente ad essere decisamente più inquietante del suo predecessore, giocandosi tutto sul fronte psicologico, descrivendo le realistiche reazioni di una realistica bambina.
Chihiro è infatti un personaggio straordinario, doppiato benissimo (checchè se ne dica) nella versione italiana, che sfoggia nei dialoghi e nei movimenti una caratterizzazione notevole, dimostrando ancora una volta, dopo Totoro e Kiki, la bravura di Miyazaki quando si tratta di animare i bambini.
L'inquietudine, il presentimento, il distacco dai genitori, la solitudine, la confusione e poi ancora la paura, sono tutte fasi che Chihiro attraversa prima di ambientarsi nel nuovo mondo. Quando in Giappone un bambino si perde, si usa dire che è stato portato via dagli spiriti: è ciò che accade veramente a Chihiro che in viaggio verso la casa nuova, si ritrova con i genitori in un gigantesco villaggio vacanza per Spiritelli Shinto. E riecco i Mononoke visti nel film precedente, solo che questa volta anziché l'aspetto di grandi animali, assumono forme più bizzarre che vanno dall'umanoide al melmoso, passando per il ranocchiesco. Una galleria di figure buffe, spaventose, brutte o sagge che annoverano ottimi personaggi come l'aracnide Kamaji, o Rin, lavoratrice delle terme, e spirito delle lumache. C'è poi la coppia di streghe Zeniba e Ju-Baba, sorelle gemelle rivali tra loro che reggono le fila della storia, cimentandosi molto spesso in quello scambio di ruoli tipico di Miyazaki che renderà entrambi i personaggi molto ambigui, confondendo le idee allo spettatore. Ma la figura più assurda è quella del Senza Volto, che i più considerano un simbolo dell'umanità moderna, vacua, incontrollabile e bisognosa di modelli da imitare ma che in definitiva fa una gran pena. Una caratteristica - forse un difetto - della narrativa Miyazakiana è la poca compattezza nella sceneggiatura, che rende molto spesso i suoi film suddivisibili in due parti distinte. Particolarità che non risparmia neanche Spirited Away, che presenta una divisione in comparti stagni delle due ore che lo compongono. Dopo i primi 60 minuti in cui Chihiro avrà modo di ambientarsi in questo nuovo mondo, inizia una nuova avventura, quella del sigillo di Zeniba, di cui in precedenza si erano avute ben poche avvisaglie, rendendo il tutto poco omogeneo. Ma è un "difetto" di cui risentivano già alcuni tra le sue opere migliori come Kiki e Laputa, per cui si dovrebbe parlare, più che di un fattore involontario, di uno stile voluto, che non guasta troppo la narrazione, tantopiù che Chihiro, come anche Mononoke, non termina afatto in modo brusco.
Ottima la grafica di Sen To Chihiro, probabilmente grazie al grandissimo budget stanziato dalla stessa Disney, che ne ha aiutato a finanziare la produzione in cambio dei diritti di distribuzione in alcuni paesi. Mentre i disegni dei comprimari mostrano già quel compiacimento del grottesco tipico di questa fase Miyazakiana, i personaggi principali rimangono assai sobri anche se non per questo meno espressivi. E' il caso della favolosa (e graficamente diversa dalle altre bambine Miyazakiane) Chihiro, che oltre a una caratterizzazione che ho avuto modo di lodare poco sopra, dispone di una vastissima gamma di espressioni. E poi ci sono le animazioni, questa volta nettamente migliori dello standard Ghibliano, assai più fluide del solito. Per non parlare della colorazione e dei fondali, che da questo film in poi subiranno un salto qualitativo notevole, che li porterà ad eccellere in Howl's Moving Castle.
E poi ovviamente c'è la musica, mai così malinconica ed evocativa, anche stavolta con delle sonorità assai nipponiche ma che non rinunciano al sinfonismo tipico di Joe Hisaishi. Fra i migliori brani musicali si segnalano Quell'Estate Là, che descrive a meraviglia lo stato d'animo di Chihiro all'inizio del film, e la sinfonicissima Di Nuovo (Il Valzer di Chihiro, (le cui prime note la fanno assomigliare alla canzone Stories de La Bella e la Bestia - Un Magico Natale) il bellissimo momento topico che porta il film al suo massimo climax quando Chihiro ricorda il suo primo incontro con Aku, ragazzo/drago che la assiste durante la sua permanenza nella Città. E ovviamente è presente una canzone nei credits, che stavolta mostrano immagini dei luoghi appena visti nel film: si tratta della struggente Itsumo Nando, che come un triste carrillon chiude il viaggio onirico di Chihiro.
La Città Incantata può essere considerato una sorta di Totoro - 50 Anni Dopo, dal momento che ci viene mostrato lo stesso identico scenario concettuale di Tonari No Totoro, aggiornato a mezzo secolo dopo. Mentre Totoro descriveva un idilliaco rapporto tra uomo e natura, con tanto di piccoli altari eretti in onore degli Spiriti della foresta, qui si balza di brutto nel 2001, epoca in cui queste credenze bizzarre sono andate perdute. Ma che anziché scomparire hanno saputo costruirsi una dimensione privata in cui l'uomo non è ammesso, disertando gli antichi altari. E sono proprio gli altari di Totoro, quelle piccole casette che la madre di Chihiro indica nell'incipit dicendo che un tempo si pensava fossero abitati da Spiriti. Ma non è certo l'unico richiamo al film che diede il logo allo studio Ghibli, nella stanza delle caldaie è possibile veder lavorare quegli stessi Susuwatari stanati da Mei e Satzuki mezzo secolo prima.
Tornerò a parlare più approfonditamente di questo film un'altra volta. Per il momento mi limito a precisare il senso dell'"esperienza" soprannaturale di Chihiro, che forse non è chiaro a tutti.
All'inizio del film Chihiro è una ragazzina apatica e demotivata, conformemente all'idea che Miyazaki ha dei preadolescenti giapponesi; solo l'allontanamento forzato dai genitori (i veri colpevoli, suggerisce il regista, dell'apatia dei figli) e la necessità di darsi da fare in un mondo sconosciuto e poco confortante la spinge a tirare fuori le proprie potenzialità.
All'inizio del film Chihiro è una ragazzina apatica e demotivata, conformemente all'idea che Miyazaki ha dei preadolescenti giapponesi; solo l'allontanamento forzato dai genitori (i veri colpevoli, suggerisce il regista, dell'apatia dei figli) e la necessità di darsi da fare in un mondo sconosciuto e poco confortante la spinge a tirare fuori le proprie potenzialità.
D'accordo, è una parentesi laboriosa. Ma visto che a quanto pare Chihiro alla fine torna al punto di partenza, con le stesse pose, gli stessi gesti e soprattutto non ricordando nulla di quanto accadutole (questo pare l'abbia detto Miyazaki), a cosa è servita?
Beh... a niente.
O meglio: a mostrare cosa potrebbe accadere se una ragazzina giapponese si trovasse avulsa dal suo contesto sociale e familiare.
Ma poiché si tratta di un "cosa potrebbe accadere se", alla fine tutto non può che tornare come prima.
O meglio: a mostrare cosa potrebbe accadere se una ragazzina giapponese si trovasse avulsa dal suo contesto sociale e familiare.
Ma poiché si tratta di un "cosa potrebbe accadere se", alla fine tutto non può che tornare come prima.
Non c'è che dire, è un film eccezionale. Un film che viene voglia di rivedere.
Un film che ti trasporta in un mondo parallelo e in cui è evidente la mancanza di una netta distinzione tra bene e male. I personaggi evolvono durante la storia e maturano. All'inizio il mistero intriga lo spettatore che resta affascinato dalla storia fino alla fine quando goni tassello va al posto giusto. Non mancano le emozioni, specialmente durante la scena del volo (non voglio essere più particolareggiato per non svelare particolari sulla trama).
L'animazione in alcune sequenze è talmente dettagliata e curata da stupire. Anche un solo tremito è reso perfettamente. C'è una buonissima integrazione tra animazione tradizionale e animazione al computer. Solo in alcune sequenze si nta un minimo di squilibrio.
Un po' fuori luogo la gag di Sen che cade dalle scale schiantandosi contro un muro; troppo cartoonish mi viene da dire! Ma non intacca minimamente la qualità del film.
All'inizio si può notare anche qualche legame con l'euorpa; la città misteriosa che prende vita di notte e in cui gli esseri umani ricevono la punizione della loro ingordigia sembra prendere ispirazione dal paese dei balocchi di collodi.
Non mi stupisco che abbia vinto l'Oscar perchè questo è decisamente un ottimo film.
Naturalmente restano quegli aspetti che gia avevo notato come il voler esasperare l'orrido nelle scene in cui i mostri vomitano a ripetizione o il disegno delle figure umane che rispetto allo stile nipponico non vuole distaccarsi (e forse è anche un bene).
Non mi stupisce che un ragazzino possa non comprendere il film come è accaduto secondo alcune testimonianze/lamentele di genitori. Non credo sia pensato per i bambini o comunque è utopico che i bambini possano in generale comprenderlo a fondo. E' un peccato perchè il film prende spunto dalle vicende di una ragazzina quindi, uno spettatore della sua stessa età potrebbe partecipare maggiormente, anche emotivamente, per una sorta di identificazione con la protagonista. Questo credo che diffcilmente possa accadere. Non perchè tratti temi che non appartengano alla nostra cultura. Al contrario, le tematiche sono universali: l'amicizia, l'avidità, l'amore, l'innocenza. Tuttavia il film è molto ricco, l'intreccio della trama si complica e ripeto alcune scelte sulla rappresentazione dei mostri sono di dubbio gusto. Inoltre il fatto di rappresentare la dualità bene-male in modo volutamente ambiguo può essere fuorviante, anche se stimolante.
Un film che ti trasporta in un mondo parallelo e in cui è evidente la mancanza di una netta distinzione tra bene e male. I personaggi evolvono durante la storia e maturano. All'inizio il mistero intriga lo spettatore che resta affascinato dalla storia fino alla fine quando goni tassello va al posto giusto. Non mancano le emozioni, specialmente durante la scena del volo (non voglio essere più particolareggiato per non svelare particolari sulla trama).
L'animazione in alcune sequenze è talmente dettagliata e curata da stupire. Anche un solo tremito è reso perfettamente. C'è una buonissima integrazione tra animazione tradizionale e animazione al computer. Solo in alcune sequenze si nta un minimo di squilibrio.
Un po' fuori luogo la gag di Sen che cade dalle scale schiantandosi contro un muro; troppo cartoonish mi viene da dire! Ma non intacca minimamente la qualità del film.
All'inizio si può notare anche qualche legame con l'euorpa; la città misteriosa che prende vita di notte e in cui gli esseri umani ricevono la punizione della loro ingordigia sembra prendere ispirazione dal paese dei balocchi di collodi.
Non mi stupisco che abbia vinto l'Oscar perchè questo è decisamente un ottimo film.
Naturalmente restano quegli aspetti che gia avevo notato come il voler esasperare l'orrido nelle scene in cui i mostri vomitano a ripetizione o il disegno delle figure umane che rispetto allo stile nipponico non vuole distaccarsi (e forse è anche un bene).
Non mi stupisce che un ragazzino possa non comprendere il film come è accaduto secondo alcune testimonianze/lamentele di genitori. Non credo sia pensato per i bambini o comunque è utopico che i bambini possano in generale comprenderlo a fondo. E' un peccato perchè il film prende spunto dalle vicende di una ragazzina quindi, uno spettatore della sua stessa età potrebbe partecipare maggiormente, anche emotivamente, per una sorta di identificazione con la protagonista. Questo credo che diffcilmente possa accadere. Non perchè tratti temi che non appartengano alla nostra cultura. Al contrario, le tematiche sono universali: l'amicizia, l'avidità, l'amore, l'innocenza. Tuttavia il film è molto ricco, l'intreccio della trama si complica e ripeto alcune scelte sulla rappresentazione dei mostri sono di dubbio gusto. Inoltre il fatto di rappresentare la dualità bene-male in modo volutamente ambiguo può essere fuorviante, anche se stimolante.
Preso anche questo a Lucca, e visto ieri pomeriggio.
Fantastico.
Niente di particolare da aggiungere a quanto già detto. Sottolineo solamente la resa, migliore anche di molta animazione occidentale, delle espressioni dei personaggi. Spesso, l'espressività è propriola cosa che secondo me manca in anime e manga. In Miyazaki di solito è superiore alla media. Qui è ottima.
Una domanda riguardo a quanto detto:
Grrodon dice "a quanto pare Chihiro alla fine torna al punto di partenza". Mi è sembrato che solo i genitori tornassero al punto di partenza, non Chichiro. Sbaglio?
Fantastico.
Niente di particolare da aggiungere a quanto già detto. Sottolineo solamente la resa, migliore anche di molta animazione occidentale, delle espressioni dei personaggi. Spesso, l'espressività è propriola cosa che secondo me manca in anime e manga. In Miyazaki di solito è superiore alla media. Qui è ottima.
Una domanda riguardo a quanto detto:
Grrodon dice "a quanto pare Chihiro alla fine torna al punto di partenza". Mi è sembrato che solo i genitori tornassero al punto di partenza, non Chichiro. Sbaglio?
Lorenzo Breda
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Anch'io ho avuto questa impressione.LBreda ha scritto:
Una domanda riguardo a quanto detto:
Grrodon dice "a quanto pare Chihiro alla fine torna al punto di partenza". Mi è sembrato che solo i genitori tornassero al punto di partenza, non Chichiro. Sbaglio?
L'idea dell'apatia dei bambini che potrebbe essere superata con una momentanea separazione dai genitori era piuttosto chiara: Chichiro all'inizio del film è una bimba viziata, e dovendo vivere in un mondo a lei estraneo senza l'aiuto e la protezione impara a lavorare e ad essere più "indipendente".
Non mi è chiara però l'idea di un what if... in cui tutto torna come prima. E non può essere un errore di resa italiana: i genitori non capiscono come il tempo sia passato, mentre a Chichiro è evidentemente chiaro. E la sua espressione, anche una volta uscita dal tunnel, lo rende chiaramente. Lei si ricorda di Aku e di tutto il resto.
A quando risale la dichiarazione di Miyazaki?
Insomma, sul what if... sono d'accordo. Ma il "riorna come prima" mi pare strano.
Non mi è chiara però l'idea di un what if... in cui tutto torna come prima. E non può essere un errore di resa italiana: i genitori non capiscono come il tempo sia passato, mentre a Chichiro è evidentemente chiaro. E la sua espressione, anche una volta uscita dal tunnel, lo rende chiaramente. Lei si ricorda di Aku e di tutto il resto.
A quando risale la dichiarazione di Miyazaki?
Insomma, sul what if... sono d'accordo. Ma il "riorna come prima" mi pare strano.
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Per viziata intendo incapace di fare da se. La cosa si nota quando inizia a lavorare.Grrodon ha scritto:Ma Chichiro non è viziata cmq, è solo apatica, annoiata, poco stimolata.
Questo potrebbe essere. Anche visto con quale facilità dimentica il nome all'inizio (la cosa non è automatica: subito dopo che le viene rubato se lo ricorda).Grrodon ha scritto:E anzi, visto quanto è spaventata sembra quasi star dimenticando.
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C'è un "indizio" espressivo molto forte (ma molto sottile) che Miyazaki inserisce alla fine del film per far capire che Spirited Away non è affatto una storia di "formazione".
Nella sequenza in cui Chihiro attraversa il tunnel con i suoi genitori, per tornare all'automobile, le animazioni utilizzate sono esattamente le stesse viste all'inizio del film, durante scena analoga e speculare che segna l'ingresso nel mondo degli spiriti.
Non si tratta di un "riciclaggio" dovuto a limitazioni di budget, plausibilmente, ma di una scelta conscia e calcolata.
Nella sequenza in cui Chihiro attraversa il tunnel con i suoi genitori, per tornare all'automobile, le animazioni utilizzate sono esattamente le stesse viste all'inizio del film, durante scena analoga e speculare che segna l'ingresso nel mondo degli spiriti.
Non si tratta di un "riciclaggio" dovuto a limitazioni di budget, plausibilmente, ma di una scelta conscia e calcolata.
Ecco, questo lo avevo notato, ma non ci avevo ripensato.Rebo ha scritto:C'è un "indizio" espressivo molto forte (ma molto sottile) che Miyazaki inserisce alla fine del film per far capire che Spirited Away non è affatto una storia di "formazione".
Nella sequenza in cui Chihiro attraversa il tunnel con i suoi genitori, per tornare all'automobile, le animazioni utilizzate sono esattamente le stesse viste all'inizio del film, durante scena analoga e speculare che segna l'ingresso nel mondo degli spiriti.
Non si tratta di un "riciclaggio" dovuto a limitazioni di budget, plausibilmente, ma di una scelta conscia e calcolata.
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Lo sapevate? Sapevatelo.
http://www.terminalvideo.com/tvweb/appl ... _Id=293857
Ergo, questo titolo è rimasto alla Universal. Oppure Universal vuole fare la doppio disco prima che Lucky Red entri in azione. In ogni caso, ben venga, considerata la precedente monodisco. Ora speriamo che l'audio italiano, negli ultimi 10 minuti, sia finalmente sincronizzato e senza "echi".
Come extra, un qualcosa di nuovo sulla canzone di chiusura, Itsumo Nando Demo. Nel 2005 uscì un Super Audio CD che raccoglieva i migliori brani sinfonici tratti dagli album legati ai film Ghibli, eseguiti dalla Czech Philharmonic Orchestra. Come bonus, c'è una versione mai sentita prima della canzone di Spirited Away. Non ho trovato informazioni in merito, ma sospetto che dietro questo arrangiamento ci sia lo zampino di Hisaishi (la canzone, ricordo, non è sua, ma di Youmi Kimura). Sentite che meraviglia: http://www.imeem.com/voeop1/music/agcEU ... nandodemo/
http://www.terminalvideo.com/tvweb/appl ... _Id=293857
Ergo, questo titolo è rimasto alla Universal. Oppure Universal vuole fare la doppio disco prima che Lucky Red entri in azione. In ogni caso, ben venga, considerata la precedente monodisco. Ora speriamo che l'audio italiano, negli ultimi 10 minuti, sia finalmente sincronizzato e senza "echi".
Come extra, un qualcosa di nuovo sulla canzone di chiusura, Itsumo Nando Demo. Nel 2005 uscì un Super Audio CD che raccoglieva i migliori brani sinfonici tratti dagli album legati ai film Ghibli, eseguiti dalla Czech Philharmonic Orchestra. Come bonus, c'è una versione mai sentita prima della canzone di Spirited Away. Non ho trovato informazioni in merito, ma sospetto che dietro questo arrangiamento ci sia lo zampino di Hisaishi (la canzone, ricordo, non è sua, ma di Youmi Kimura). Sentite che meraviglia: http://www.imeem.com/voeop1/music/agcEU ... nandodemo/
Esce in questi giorni la doppiodisco.
Il DVD col film è sempre lo stesso, cambia la confezione esterna, e il disco degli extra che non è ancora ben chiaro cosa contenga.
Il DVD col film è sempre lo stesso, cambia la confezione esterna, e il disco degli extra che non è ancora ben chiaro cosa contenga.
Una "doppio disco" da prendere solo se si è collezionisti di belle confezioni... Perché il disco del film è, appunto, esattamente identico a quello della vecchia edizione, compreso il fuori sincrono dell'audio italiano nella parte finale del film. Il disco degli extra contiene lo storyboard integrale, visibile in modalità multiangolo con il film - che ha di nuovo l'audio fuori sincrono, se si sceglie l'italiano.
Un'occasione sprecata, per un film che anche da noi si meriterebbe un'edizione come QUESTA.
Un'occasione sprecata, per un film che anche da noi si meriterebbe un'edizione come QUESTA.
non puoi farci sbavare così...
io stavo per ricomprarla, ma se l'unico extra in più è lo storyboard ne faccio a meno... non perché non lo voglia, ma perché al mondo esistono edizioni migliori...
io nel frattempo mi accontento di quella uscita con TV Sorrisi e Canzoni...
io stavo per ricomprarla, ma se l'unico extra in più è lo storyboard ne faccio a meno... non perché non lo voglia, ma perché al mondo esistono edizioni migliori...
io nel frattempo mi accontento di quella uscita con TV Sorrisi e Canzoni...
“DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”
Anche l'edizione francese era molto bella a vedersi:
,
con cofanetto di legno nero laccato.
Oltre a dei documentari che non si trovano in altre edizioni, conteneva un gioco di carte.
Se no c'è il "clone" della 2 dischi giapponese, la due dischi inglese della Optimum (è stata la mia scelta, a suo tempo): http://www.optimumreleasing.com/dvd.php?id=65
Per quanto mi riguarda, non comprerò più dvd Ghibli. Appena avrò il lettore, mi darò ai Blu-ray (che inizieranno con Ponyo, si presuppone). E spero di poter presto fare altrettanto con i film Disney, un po' per volta.
,
con cofanetto di legno nero laccato.
Oltre a dei documentari che non si trovano in altre edizioni, conteneva un gioco di carte.
Se no c'è il "clone" della 2 dischi giapponese, la due dischi inglese della Optimum (è stata la mia scelta, a suo tempo): http://www.optimumreleasing.com/dvd.php?id=65
Per quanto mi riguarda, non comprerò più dvd Ghibli. Appena avrò il lettore, mi darò ai Blu-ray (che inizieranno con Ponyo, si presuppone). E spero di poter presto fare altrettanto con i film Disney, un po' per volta.
dici che escono i Ghibli Blu-ray Disc? in effetti vale la pena aspettare
“DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”
Sicuro che escono! Lo Studio Ghibli ne ha già prodotti due:
- Il documentario sulla mostra di dipinti di Kazuo Oga, il più importante autore di fondali dello Studio
http://www.yesasia.com/global/oga-kazuo ... /info.html
- Il mediometraggio Iblard Jikan, basato sui dipinti di Naohisa Inoue
http://www.yesasia.com/global/iblard-ji ... /info.html
E poi sono usciti, o in uscita, alcuni "para-Ghibli", per così dire... Tutti probabilmente senza sottotitoli, però.
- Il castello di Cagliostro
http://www.yesasia.com/global/lupin-iii ... /info.html
- La prima serie di Lupin III
http://www.yesasia.com/global/lupin-iii ... /info.html
- Sherlock Holmes, episodi proiettati al cinema
http://www.yesasia.com/global/sherlock- ... /info.html
- Il documentario sulla mostra di dipinti di Kazuo Oga, il più importante autore di fondali dello Studio
http://www.yesasia.com/global/oga-kazuo ... /info.html
- Il mediometraggio Iblard Jikan, basato sui dipinti di Naohisa Inoue
http://www.yesasia.com/global/iblard-ji ... /info.html
E poi sono usciti, o in uscita, alcuni "para-Ghibli", per così dire... Tutti probabilmente senza sottotitoli, però.
- Il castello di Cagliostro
http://www.yesasia.com/global/lupin-iii ... /info.html
- La prima serie di Lupin III
http://www.yesasia.com/global/lupin-iii ... /info.html
- Sherlock Holmes, episodi proiettati al cinema
http://www.yesasia.com/global/sherlock- ... /info.html