[Disney] Pirati dei Caraibi: La Maledizione della Prima Luna
Inviato: domenica 16 luglio 2006, 22:29
Quando lo zio Walt mise in cantiere Disneyland non sapeva che alcune tra le sue migliori attrazioni avrebbero ispirato addirittura dei lungometraggi. Certamente sapeva, e anzi voleva, che i suoi parchi oltre ad attingere al vasto patrimonio cinematografico Disney già esistente, vi aggiungessero qualcosa di nuovo. Molte canzoni furono infatti fatte scrivere dai suoi compositori di fiducia come George Bruns o i fratelli Sherman, proprio come colonna sonora del parco, costituendo un prezioso patrimonio creativo inserito in un medium assai atipico. I brani musicali Main Street Electrical Parade, It's Small World e Yo-Ho (A Pirate's Life for Me) dimostrano questo intento. La stessa divisione delle quattro aree di Disneyland ritorna poi nell'omonimo programma televisivo varato da Walt Disney negli anni 50, mentre la celeberrima Main Street è diventata la location su cui sorge, in una recente serie televisiva, la Disney's House of Mouse.
L'idea di realizzare un film usando come base (e traino pubblicitario) una celebre attrazione di Disneyland ha inzio con The Country Bears per proseguire poi con Haunted Mansion. Ma è con Pirates of the Caribbean: The Curse of the Black Pearl che arriva il vero successo, trasformando un divertissement autocelebrativo in un vero e proprio cult movie che avrebbe spopolato arrivando a farsi dedicare dalla casa madre un'edizione in ben tre dvd (!) e la garanzia di due sequel, di imminente uscita.
La Maledizione della Prima Luna è innanzitutto un kolossal. Parte del segreto del suo successo sta senza dubbio nel cast celebre, che annovera Orlando Bloom e Johnny Depp tra i protagonisti. Ed è quest'ultimo nel ruolo del pirata Jack Sparrow, con la sua recitazione scanzonata e la sua aria da eroe romantico ad incarnare degnamente lo spirito del film, dell'attrazione e molto più in generale lo spirito piratesco. Lo humor che infonde in ogni sua frase, i suoi atteggiamenti sempre sopra le righe sono quel che ci vuole per rendere il film scanzonato e umoristico quanto basta per non entrare in conflitto con l'atmosfera fascinosa che si respira. Pirates of Caribbean, nelle sue due ore e passa di durata (più una gag dopo i credits) è un impeccabile film d'avventura che, pur avendo un budget imponente, non si prende mai troppo sul serio. Un film elegante e mattacchione che non solo non tradisce le proprie origini giostresche ma lo fa con gran classe, rimanendo fedele alla tradizione su cui vuole inserirsi. Già nei primi minuti di film vede la protagonista femminile intonare Yo-Ho (A Pirate's Life for Me), canzone storica dell'attrazione, e molto probabilmente - lo ipotizzo soltanto dal momento che non ho mai avuto la fortuna di andare in un parco Disney - alcuni personaggi particolarmente pittoreschi della Tortuga potrebbero essere il corrispettivo dei pupazzi e animatronics presenti nell'attrazione.
Nel campo dell'animazione ha senso parlare di un'eredità creativa Disneyana che va da Stemboat Willie ai giorni nostri, ma quando si parla di live action è molto difficile rintracciare un vero filo conduttore. In mezzo secolo di film con attori la Disney si è ritrovata a produrre, distribuire e etichettare sotto falso nome una miriade di prodotti diversissimi che non avrebbe alcun senso accostare tra loro. Eppure, forse proprio a causa delle sue "nobili" origini, questo è uno dei pochi casi in cui in un live action lo spirito Disneyano è ben presente, sarà proprio per merito del cartoonesco Jack Sparrow, dei toni narrativi alquanto magici o per la scena della danza degli scheletri, che ormai sembra esser diventata una citazione-must. Insomma, un film sorprendentemente pieno di quella magia Disney che da tempo sembra mancare al reparto animazione, e che si spera presto tornerà, facendo tesoro di questo successo.
Ma per adesso ci si può mettere comodamente in attesa di Pirates of Caribbean: Dead Man's Chest...