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[Disney] Mega

Inviato: mercoledì 02 agosto 2006, 01:37
da Valerio
Perchè dedicare un thread al Mega e non relegarlo al solito topic cumulativo per le testate antologiche? Ma ovviamente per la rivoluzione operata in questo numero 596 in cui questa testata parrebbe volersi elevare dal basso rango a cui era progressivamente scesa verso quello ben più alto di testata filologica. E pensare che il Mega aveva una storia gloriosa dietro di sè: iniziato col nome Almanacco Topolino, in cui venivano proposte storie italiane su quattro strisce secondo il modello delle storie americane, la testata aveva ospitato alcune storie di tutto rispetto come Il Ritorno di Reginella. Ma le storie nostrane furono ben presto sostituite da storie estere, per lo più danesi e brasiliane e il titolo del giornale cambiò più volte. Divenne dapprima Mega Almanacco, poi Mega 2000 e infine Mega 3000. Proprio quest'ultima incarnazione fu la più ingloriosa. Scomparsa la produzione brasiliana erano rimaste le storielle danesi, quelle di poco conto visto che le poche decenti se le accaparrava Zio Paperone. Le storie inoltre venivano proposte in versione rimontata a tre strisce per pagina. Negli ultimi mesi inoltre la testata non faceva che ristampare sé stessa, non pubblicando che cose già apparse pochi numeri prima e snobbando la produzione estera che intanto procedeva normalmente.
C'era bisogno di una svolta. E la svolta è finalmente avvenuta, grazie al forum del Papersera che (nella persona di New AMZ) più volte aveva esortato la Disney a trasformare la testata per renderla il contenitore ufficiale e definitivo del Disney d'importazione. Come recita lo slogan in copertina, adesso il Mega conterrà "storie nuove dal mondo": danesi, brasiliane, spagnole, americane, francesi, olandesi e giapponesi, sia attuali che d'annata. Il titolo ha perso la storica cifra rimanendo semplicemente "Mega" e il formato adesso è lo stesso di Zio Paperone, sua testata "gemella". E all'interno ecco informazioni sulle storie, finalmente credits decenti, e soprattutto il formato corretto di quattro strisce per pagina. Insomma: ogni cosa al suo posto. E adesso il posto per infilare la produzione estera e spesso sconosciuta c'è. Il problema è che non sembra esserci ancora un produzione non italiana degna di nota. Attualmente una produzione americana non sussiste più, come anche la brasliana, le cui deliranti storielle sono finite da tempo. A far la parte del leone rimane dunque la Egmont, che - eccezioni donrosiane a parte - non brilla per lungimiranza, dal momento che continua ad esortare i disegnatori a seguire il modello barksiano, e le sceneggiature si limitano a storielle brevi. Insomma, il contenitore c'è, manca solo il contenuto, che per il momento non è affatto all'altezza. Si spera ovviamente che nei prossimi numeri si possano scoprire produzioni Disneyane misconosciute ma soprattutto valide. Ma passiamo alle storie:

Paperino e la Vacanza in Grecia (Laban/Lopez): Una danese in due tempi risalente al 2004. E la cosa mi fa abbastanza ridere, cioè sarebbe questa la concezione che in Danimarca hanno delle storie lunghe? Queste cosucce ce le sorbiamo su Topolino in mezzo al giornale. 16 tavole di scaramucce tra Paperino e Paperina. L'intellettualismo snob di Paperina viene posto a confronto con l'ottuso divertimento omologato proposto da Paperin...un momento ma chi se l'è inventato questo lato del carattere di Paperino? La storia poi si colora di avventura quandi i due trovano un' antica civiltà (che novità!) nascosta tra le isole, e la attualizzano. Banale e portatrice di valori sbagliati ma disegnata ottimamente.

Zio Paperone e il Patto del Vulcano (Fratelli McGreal/Massaroli): Paperone alleato di Amelia? per loro sarà anche una grande novità ma qui da noi è una cosa che succede un numero sì e uno no. Un altra "lunga" di 16 tavole e in due tempi tratta da un Anders & Co del 2004. Gradevole, ma niente di che.

Paperino in Dove Osano le Anatre (Halas/Fecchi) altra danese del 2004, questa volta però a un tempo. Un'onesta, breve di otto tavole con le giovani marmotte, arricchita dai disegni di Fecchi, disegnatore italiano ma attivo alla Egmont. Sinceramente i suoi disegni mi piacciono ma mi sembrano molto standardizzati...

L'Invisibile Pippo (Crosby/Urtiaga-Saavedra): La prima storia non danese dell'albo è un Pippoparodia d'annata, risalente al 1980. E dico subito che mi è piaciuta. E molto. Sia per l'originalissima impostazione delle tavole, che per le gag al suo interno. Oltre a Pippo Griffin e Topolino Kemp è presente un variegato cast di comparse, caratterizzate in modo simpatico, che portano avanti la storia per 43 tavole senza annoiare. Insomma approvata, vi appare un Topolino assai poco simpatico, ma approvata.

Topolino in Destinatario Sconosciuto (Markstein/Van Horn): Oh che bello il Topo in braghette corte! Si ritorna in danimarca con una tenpages del 2003. Dio mio quanto sono retrogradi alla Egmont, Basettoni e Manetta hanno ancora le sembianze che avevano nelle storie di Gottfredson, però bisogna dire che i calzoncini conferiscono a Topolino un dinamismo e una simpatia che da tempo non si vedeva. Poi ovviamente c'è la trama che...non c'è. O meglio, c'è ma non mi va di offendere la narrativa chiamandola trama.

Paperino Salvatore del Monte Duckmore (Gilbert/Vicar): 11 tavole con Paperino che combina pasticci distruggendo faccioni scolpiti sui monti, ricalcando una nota storia di Barks. Leggibile, ma che malinconia. Anche questa danese.

Paperino e i Giochi all'Aperto (Iris/Alfondo): Una storiella Olandese di quattro tavole. Perfetta per un cortometraggio.

Sonp presenti anche una tavola enigmistica con Topolino (non accreditata) e una scheda su Paperino, presente anche in copertina con un disegno di Cavazzano preso pari pari da un suo vecchio ciclo di copertine per una testata francese.
Delusione? Naaa. Insomma, è ovvio che prima di acquistare una simile testata bisogna sapere a cosa si va incontro. Del resto si sa che la scuola italiana è la migliore. C'è però da dire che la Egmont ha una politica a dir poco grottesca, e spero bene che certe cose scompaiano ben presto da Zio Paperone per approdare qui. E per poter così godere finalmente dei piaceri della raccolta differenziata.

Inviato: mercoledì 02 agosto 2006, 08:44
da Alle
Spiacente dover contraddire il dr. Grrodon (ma del resto, tante teste tante opinioni), ma il Topolino in braghette corte della Egmont è assolutamente fuori contesto dalle ambientazioni moderne delle storie in cui è protagonista, ed in certe situazioni risulta essere ridicolo ad essere buoni, mentre Pippo invisibile è una storia pessima, tanto è vero che, pubblicata nelle Grandi Parodie, ne costituì il penultimo numero (gli ultimi 6 o 7 di quella serie furono dedicati alle Pippoparodie, non se ne salvò una che era una, e la serie chiuse in maniera indegna rispetto a quanto pubblicato in precedenza).

Io ho risparmiato i soldi di questo albo; vi consiglio caldamente di fare altrettanto.

Inviato: mercoledì 02 agosto 2006, 11:59
da Valerio
Alle ha scritto:Spiacente dover contraddire il dr. Grrodon (ma del resto, tante teste tante opinioni), ma il Topolino in braghette corte della Egmont è assolutamente fuori contesto dalle ambientazioni moderne delle storie in cui è protagonista, ed in certe situazioni risulta essere ridicolo ad essere buoni
Non che sia meno ridicolo al giorno d'oggi un tizio che se ne va in giro vestito da marinaio e un altro con la cavezza al collo. Quella del Topo in pantaloncini corti è un vezzo simpatico fatto più che altro per seguire lo stile di cartoni come Topolino e il Cervello in Fuga, quindi non vedo di cosa scandalizzarsi. Oltretutto, ripeto, il torace nudo gli permette una gamma di movimenti più ampia, rendendolo più dinamico e sbarazzino. Che poi le storie facciano schifo è un altro discorso.
mentre Pippo invisibile è una storia pessima, tanto è vero che, pubblicata nelle Grandi Parodie, ne costituì il penultimo numero (gli ultimi 6 o 7 di quella serie furono dedicati alle Pippoparodie, non se ne salvò una che era una, e la serie chiuse in maniera indegna rispetto a quanto pubblicato in precedenza).
La differenza è che tu ci hai speso 12.000 lire, io 2.80 in un albo che comunque conteneva altre storie. Non mi sarebbe mai saltato in testa di comprarmi un albo one shot che contenesse soltanto Pippo Invisibile, sarebbe stato un suicidio e avrebbe fatto venire il sangue marcio anche a me.

Inviato: mercoledì 02 agosto 2006, 12:59
da Alle
Grrodon ha scritto:Non che sia meno ridicolo al giorno d'oggi un tizio che se ne va in giro vestito da marinaio e un altro con la cavezza al collo. Quella del Topo in pantaloncini corti è un vezzo simpatico fatto più che altro per seguire lo stile di cartoni come Topolino e il Cervello in Fuga, quindi non vedo di cosa scandalizzarsi. Oltretutto, ripeto, il torace nudo gli permette una gamma di movimenti più ampia, rendendolo più dinamico e sbarazzino. Che poi le storie facciano schifo è un altro discorso.
Se la mettiamo in questi termini, il ridicolo sarebbe vedere un papero, un topo, un cavallo e via andando andare in giro per strada, parlare e ragionare... Mi porti l'esempio di Runaway Brain; bè, il contrasto tra Topolino in calzoni corti e l'ambientazione moderna in quel cartoon mi dà fastidio esattamente come mi dà fastidio lo stesso contrasto nelle storie Egmont. Io sono cresciuto con il Topolino in calzoni corti di Gottfredson che agiva in ambiti e situazioni ben diversi/e da quelle attuali; e questo discorso è slegato da quello sulle sceneggiature, perchè negli albi USA ne ho lette anche di decenti con protagonista il Topo in calzoncini, e ciò, se possibile, ha aumentato il mio fastidio.
Grrodon ha scritto:La differenza è che tu ci hai speso 12.000 lire, io 2.80 in un albo che comunque conteneva altre storie. Non mi sarebbe mai saltato in testa di comprarmi un albo one shot che contenesse soltanto Pippo Invisibile, sarebbe stato un suicidio e avrebbe fatto venire il sangue marcio anche a me.
All'epoca inviai le mie rimostranze in redazione, e credo di non essere stato il solo se la serie chiuse con l'albo successivo a Pippo invisibile. Indubbiamente ci fu il fastidio della cifra spropositata pagata all'epoca, ma avendo acquistato fino a quel momento tutti gli albi non volevo assolutamente troncarne l'acquisto; ad ogni modo, indipendentemente dalla cifra spesa da me all'epoca e da quella spesa da te oggi, quella storia è oggettivamente brutta, brutta, brutta: gags tirate alle lunghe (la scena del ristorante è emblematica in questo senso), personaggi di contorno stupidi, Topolino che non si sa cosa ci stia a fare, Pippo addirittura troppo "Pippo" in certi momenti... Il layout è in effetti l'unica cosa per la quale la storia guadagna qualche punto positivo.
La chiudo qui, visto che il topic riguarda una rivista che non leggo, e che probabilmente continuerò a non leggere (farò forse un'eccezione per il vicino numero 600).

Inviato: mercoledì 02 agosto 2006, 14:03
da Valerio
Alle ha scritto:Io sono cresciuto con il Topolino in calzoni corti di Gottfredson che agiva in ambiti e situazioni ben diversi/e da quelle attuali; e questo discorso è slegato da quello sulle sceneggiature, perchè negli albi USA ne ho lette anche di decenti con protagonista il Topo in calzoncini, e ciò, se possibile, ha aumentato il mio fastidio.
Continuo a non vedere dove stia lo scandalo. Mi sembra che un tizio che se ne va in giro in calzoncini corti e a torace nudo pur non essendo in spiaggia venisse addirittura più deplorato negli anni 30 che oggi. L'ambientazione in cui si muoveva il Topo degli anni 30 è pure più complessa delle storie attuali (vedi la storia della legione o quella di Orango, IMHo adulte e complessissime). Quindi mi sa che è un semplice fatto di gusti personali.
indipendentemente dalla cifra spesa da me all'epoca e da quella spesa da te oggi, quella storia è oggettivamente brutta, brutta, brutta: gags tirate alle lunghe (la scena del ristorante è emblematica in questo senso), personaggi di contorno stupidi, Topolino che non si sa cosa ci stia a fare, Pippo addirittura troppo "Pippo" in certi momenti... Il layout è in effetti l'unica cosa per la quale la storia guadagna qualche punto positivo.
Continua a sembrarmi che tu la stia facendo troppo lunga per una storiella come Pippo Invisibile. E non dico che tu abbia fatto male a continuare la collezione delle parodie, ma ovviamente c'è una certa differenza tra il leggerla in un Mega e in un albo che la valorizza ingiustamente. Questo genere di storie è da pubblicarsi in Almanacchi di poco conto e allora diventa gradevole. Per quel che mi riguarda, poi, sono uno che le storie le stronca anche abbastanza pesantemente, e probabilmente nella tua situazione l'avrei fatto anch'io.

Inviato: mercoledì 02 agosto 2006, 19:48
da DeborohWalker
Perchè dedicare un thread al Mega e non relegarlo al solito topic cumulativo per le testate antologiche? Ma ovviamente per la rivoluzione operata in questo numero 596 in cui questa testata parrebbe volersi elevare dal basso rango a cui era progressivamente scesa verso quello ben più alto di testata filologica
E sti cazzi?
No, davvero, allora a sto punto apriamo un topic dedicato ai Classici, uno per I maestri disney, uno per Spiderman Collection perchè raccoglie storie belle...
Bah.

Inviato: mercoledì 02 agosto 2006, 20:14
da Valerio
Forse non mi sono spiegato. Il thread di Topolino è per gli inediti italiani. Questo è il suo gemello estero. Tutte le altre sono ristampe antologiche e vanno insieme.

Inviato: giovedì 07 dicembre 2006, 15:28
da Valerio
Mega #600

Oddio, che melma. Ma tanto, cioè doveva essere un numero speciale e invece fa schifo. Oddio non fa schifo al 100% ma cmq ha un incipit che è qualcosa di pauroso con la tripletta di storie francesi da rimanerci secchi.

La Leggenda di Topoletto e Pippozzo (Corteggiani/Marin) 1995
Dopo la retrospettiva sui titoli del Mega e un'ottima scheda su Topolino ecco sopraggiungere la vendetta del destino, condotta a suon di infantilaggini. Questa spazzatura di otto pagine apre l'albo. Ed è subito nausea.

La Notte del Pupazzo di Neve (Corteggiani/Marin) 1993
Già meglio, ma sempre lì siamo. Quantomeno è surreale. Ma il Babbo Natale che interviene in missione segreta è qualcosa che mi perseguiterà a vita.

Il Natale dei Bebè (Cousseau-Belhomme/Marin) 1996
Scorie nucleari. Credo seriamente di non aver mai letto niente di peggio. A parte l'idea stessa dei Disney Babies che è aberrante e che DEVE essere decontestualizzata per non incorrere in falle logiche pazzesche (a momenti mi aspettavo di trovare insieme a Topolino Baby anche Qui Quo Qua Baby e Nonna Papera Baby), questa storia è schifosa in sè proprio. Insensata, orrenda, brutta e priva di filo logico. Cioè Gambadilegno (chiamato così anche da piccolo, lol) che conserva tra i giocattoli nel baule pistole e bombe a mano e poi le BUTTA VIA. Archimede che mentre costruisce un razzo spaziale dice "siccome non sappiamo camminare allora è meglio che guidiamo un mezzo". Ma poi anche il poco che succede non ha senso alcuno. Aiuto aiuto. Dio santo, mi ci è voluto un po' per riprendermi. E ci si sono messi pure in due per ottenere cotanto risultato. Altro che "voler avere tutte le storie", il completismo nel fumetto Disney non ha senso alcuno, e alcune cose andrebbero obliate nel disonore e nella vergogna.

Pluto e il Passato che Ritorna (McGreal-McGreal/Ferioli) 2005
Qui sono di parte perchè il Topolino egmont come atteggiamento, abbigliamento e comportamento mi piace molto. Questa che dovrebbe essere LA storia del numero, è leggera leggera, ma penso sia il massimo che ci si possa aspettare. Insomma, gradevole, una ventata di ossigeno dopo le feci francesi. Solo che vi si raccontano le origini di Pluto. E quando si fanno queste cose sarebbe buona creanza informarsi. Allora si scoprirebbe che l'incontro tra Topolino e Pluto è stato narrato di già, e perlopiù in tempo reale, e perlopiù da Gottfredson nelle strisce giornaliere degli anni 30, nella breve sequenza di strisce che precedeva Topolino e gli Zingari. Per cortesia, capisco gli intenti celebrativi ma già che in Disney di continuity non ve n'è, non peggioriamo le cose.

Pluto - Il regalo di Natale (Fallberg/Murry) 1953
Non avrei mai pensato che Murry mi sarebbe parso il bengodi dopo le recenti epserienze. Una storia anni 50 di quattro tavole. Piuttosto che le scialberie di prima, fate queste cose qui che vengono sicuramente meglio.

Lillo Cane Altruista (Hubbard) 1959
Autoconclusiva di Hubbard con Lillo. Idem come sopra, meglio queste piuttosto.

Ezechiele, Lupo Feroce (Turner) 1949
Ecco cosa ci voglio nel Mega! Sul serio, ho una mezza idolatria per Ezechiele e figliolanza, ed è un peccato che qui ci sia solo questa autoconclusiva. Faccio un giuramento: se fate un numero SOLO con storie di questo genere mi impegno a comprarlo. Sul serio.

Paperina e il Cenone Natalizio (De Graaf/Heymans) 2002
Olandese. E rotfl, come volevasi dimostrare ecco il solito "ispirarsi" a Barks. Con effetti assurdi perchè questa storia - pure lunga - è un frullatone con elementi di TUTTE le storie natalizia barksiane esistenti, dal Ventino Fatale alla Scavatrice, passando per i Doni Inattesi. Gradevole, ma un mero esercizio di stile.

Paperino e il Natale in Montagna (Kruse/Heymans-Milton) 1993
Un castello medioevale in america? Vabbè è una fiabetta da due soldi. Fortuna che è breve.

Paperino - C'Era una Volta un Papero (Gilbert/Vicar) 2004
Classica cosa che quando stava su Zio Paperone saltavo. Breve danese su Paperino che per incantesimo finisce nel mondo delle fiabe. W l'originalità. Ma sempre meglio della rumenta francese, beninteso.

Fratel Coniglietto e il Piatto Prelibato (Straatman/Matena) 1985
Olandese di due tavole. E qui vale lo stesso discorso fatto per Ezechiele, anche se cmq in tono mooolto minore. Io voglio il lupo di Turner e Murry.

Fine, insomma ratatuia. Non comprate.