Argomento caldissimo per gli amanti del cinema e dei Classici Disney in particolare. Seguirà polemica, quindi
Chiaramente anche io sbuffo alla notizia dell'ennesimo remake (dei Classici come di qualunque altra cosa), perché ho la voglia libidinosa di cose nuove e perché libidinosamente credo e celebro le potenzialità degli artisti di questa epoca e di questo mezzo di espressione, e nego ogni ipotesi di decadimento di un'arte cosí giovane. Purtroppo è una filosofia non condivisa da molti, illusi dalla punta dell'iceberg delle opere del passato, ingiustamente utilizzata come paragone per l'enormità di opere contemporanee che giudichiamo quotidianamente. Ma credo che questo sia l'UNICO argomento adducibile contro i remake. E proprio su quest'unico punto valido questo Osservatorio fa orecchie da mercante, colpevolmente dimenticando che la Disney le cose nuove (e belle) non ha mai smesso di farle, anche rimettendoci di brutto. Non citerei i film della scuderia Bruckheimer come esempi di progetti originali: Prince of Persia e Lone Ranger (e G-Force...) potevano pure essere franchise nuovi, ma erano fotocopie. Citerei invece esempi piú coraggiosi come John Carter, Tomorrowland, Into the Woods, I Muppet, Frankenweenie, Tron: Legacy (tutti tratti da opere precedenti, ma dimenticate e/o molto piú rischiose) o l'originale Real Steel (che era Dreamworks con Disney). Senza contare che di Classici nuovi e nello spirito della tradizione hanno pure continuato a farne, fra alti e bassi. Senza contare la Pixar, fra alti e bassi.
Trovo invece ingiusto e frainteso il concetto del remake quando lo si accusa di invalidare i Classici, o che sia fatto con quelle intenzioni. Come evidente dal punto precedente, non è per l'impotenza dei Classici che la Disney si butta nei loro remake, ma per l'impotenza dei nuovi tentativi originali. I Classici continuano a vendere in TV, in cassetta, su Netflix, nei Disney Store. I tentativi nuovi hanno fatto tutti una fine brutta o bruttissima, sia i film belli e onesti sia quelli del Re Mida (de 'na vorta) Bruckheimer. Come si può pretendere che la Disney continui a produrre originali in perdita? E se consideriamo quei film sentimentali tipo Timothy Green, Queen of Katwe o Saving Mr. Banks...), o quelli sul baseball, ne fa comunque! E con l'animazione, Marvel e Star Wars dal miliardo facile, sarebbe stato molto piú pigro non produrre piú niente di grosso col marchio Disney puro. E come Iry stessa ammette, ogni discussione (anche fra profani) sui nuovi film non riesce a prescindere dagli originali: una dipendenza che sancisce la definitiva supremazia dell'originale sull'aggiornamento.
Per di piú ogni remake ha caratteristiche diverse dagli altri (reboot, prequel, approfondimenti, cambio di punti di vista, di ambientazione, di genere), e sono tutti tecnicamente stupefacenti (per gli effetti speciali, o per scenografie e costumi, o per la musica).
Il fatto è che alcuni sono film brutti (secondo me solo gli Alice e Maleficent), e non per il loro peccato originale di remake. Ma anche questo nell'Osservatorio non si dice, dando a intendere che è tutto sbagliato a monte e non se ne può cavare niente di buono (e invece "Il libro della giungla" ha una grafica miracolosa [e MAGALLI!], "La bella e la bestia" ha tre canzoni originali molto belle, "Cenerentola" ha una magnifica Cate Blanchett e una scena di ballo che ispira nobili paragoni, "Maleficent" ha una memorabile Angelina Jolie, persino la modestia di "Il drago riluttante" è adorabile; per citare giusto una cosetta per film).
pretendere che attori e personaggi in CGI riproducano esattamente movenze, espressioni e gesti di quelli che erano fatti di carta e matita significa renderli solamente pallide imitazioni.
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Perché poi sia necessario un remake per rivivere le emozioni di un film già esistente, rimane tuttora un mistero.
Quelle sono le pretese che si hanno sui film WDAS in CGI, con i quali qualcuno sembra aver già fatto pace mentre qualcun altro non se ne farà mai una ragione e rimpiangerà per sempre carta e matita. Nei remake live-action/CGI non c'è affatto questa pretesa. Si ricalca la storia/sceneggiatura originale per poi arrivare a un obbiettivo diverso. Il ricalco è la base, non il fine. E le emozioni che suscita sono diverse: se ci fate caso questi remake sono film estivi. Si impegnano a fornire emozioni leggere (colori, canzoni, effettoni); non hanno il respiro dei melodrammi autunnali (se mi perdonate questa becerissima semplificazione sui collocamenti stagionali dei film commerciali).
Non c’è alcun bisogno di rivangare il passato con nostalgia, perché i classici Disney sono ancora vivi
Direi che non c'è alcun bisogno di ribadire che i classici Disney sono ancora vivi, perché tradirebbe invece il dubbio che stiano... INVECCHIANDO MALE. Ovviamente non è vero e, se lo sai, non ti arrabbi cosí per i remake.
Insomma, è chiaro che finora non è uscito nemmeno un capolavoro da questi remake, Ma non me lo sono mai aspettato da nessun blockbuster estivo a dire il vero. La notizia è che pure se non sono capolavori, e pure se mi scoccia che non siano film basati su idee nuove, finora mi han sempre dato molto più di quello che mi aspettavo. Non me la sento proprio di additarli come la più cocente delusione della Disney. Proprio no. Non mi fate nemmeno cominciare sulle vere cocenti delusioni della Disney.