Colgo l'occasione per chiedere al Pacca se mi finanzia un film che ho in mente.
Quella che segue è la lista nera del cinema italiano degli ultimi otto anni.
Spesso realizzati con contribuiti statali, forse l'incasso di tutti e dieci assieme è lo stipendio dell'aiutante esordiente dell'aiuto regista di Buona Domenica
A levante di Registi Vari (192 spettator) 2004
Gusto corto 3 di Registi Vari (208 spettatori) 2004
Vacanze sulla neve di M. Laurenti (227 spettatori) 2000
Due volte nella vita di E. Giordano (268 spettatori) 1999
Genova senza risposte di Micali, Lorenzi e Paoli (385 spettatori) 2003
Movimenti di Claudio Fausti e Serafino Murri (477 spettatori) 2003
Fratella e sorello di Sergio Citti (532 spettatori) 2005
Il guardiano di E. Eronico (721 spettatori) 2000
Interferenze di C. A. Meneghetti (757 spettatori) 1999
La medaglia di S. Rossi (771 spettatori) 1998
Una leggenda è il film “Jackpot” di Orfini, con Celentano nelle vesti di sceneggiatore ed attore protagonista. Si dice sia uno dei peggiori incassi di sempre. Le leggende continuano col dire che Orfini sia finito sul lastrico (era anche il produttore e si dice abbia speso 8 miliardi di lire all’epoca. In effetti tornò a girare film, secondo IMDB, vari anni dopo) e che il film sia stato tolto dal cinema dopo solo quattro giorni.
Qualcuno ha visto queste perle?
Italian flop. Perle (1998-2005)
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Questa notte non andare via
cadono le stelle giù, cadono le stelle
e va bene resterò un po’ qui
ti racconterò della neve blu
che cade sulle case in estate
ma ogni mille anni è solo in un posto
e non si sa quale, non si sa dove
è sempre diversa, è una magia dell’universo
e quando cade i sogni sono veri
se i sogni, se i sogni, i sogni sono veri
(Neve Blu, Francesco Tricarico)
ecco, invece che lamentarsi per i tagli al cinema (i tagli da qualche parte vanno fatti, se anche il cinema è "prioritario", stiamo a posto ), vediamo di risolvere 'sto spreco...
va bene che gli esordienti in qualche modo devono esordire, e fanno difficoltà a trovare produttori privati disposti a finanziarli, però la tendenza è questa
e i soldi statali non vengono sprecati solo per esordienti... ci sono anche dei nomi noti che floppano ancora più disastrosamente...
boh...
va bene che gli esordienti in qualche modo devono esordire, e fanno difficoltà a trovare produttori privati disposti a finanziarli, però la tendenza è questa
e i soldi statali non vengono sprecati solo per esordienti... ci sono anche dei nomi noti che floppano ancora più disastrosamente...
boh...
“DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”
La peluria di un orso di Dapiz 2006
Due giovani fanno l'amore mentre leggono un avvincente fumetto, PK si chiama, quando a un certo punto il telefono squilla. E' Tito Faraci, il famoso autore di fumetti, che ha composto un numero telefonico schiacciando dei tasti a caso. Il ragazzo che stava facendo l'amore, incazzato come una faina, esce dal letto per rispondere, mostrandoci la sua enorme peluria. Al telefono non udiamo quali terrificanti misteri gli sta svelando Faraci, ma dal volto irsuto del ragazzo capiamo che gli sta svelando il finale di Brad Barron. A quel punto una musica soave si ode. La ragazza, rimasta nel letto, esce anche lei, mostrandoci la sua enorme peluria. E in effetti la peluria copre ogni possibile segno distintivo del sesso della ragazza. In virtù di ciò, un elefante cala dal cielo, e attraversa leggiadramente la finestra della camera dei due ragazzi. Si avvicina al giornale di PK, lo legge, e il suo viso si contrae in un sorriso soddisfatto. Esclamando "GH!" fugge a gran velocità. I due ragazzi partono all'inseguimento lungo tutta la dorsale appenninica del misterioso elefante. Nel frattempo Faraci è rimasto in attesa al telefono. Nessuno gli risponde, dall'altro capo del filo. E' disperato. Ma anche lui riceverà la visita dell'Elefante. In questo modo le storie di questo autore sull'orlo di una crisi di nervi e dei due ragazzi si intrecciano, in un tourbillion di sesso e politica che porterà, nel finale, alla morte della ragazza pelosa, e alla straordinaria e imperitura amicizia fra Tito Faraci e il ragazzo peloso, che passeranno insieme tutta la vita a fare gli impiegati di banca.
Due giovani fanno l'amore mentre leggono un avvincente fumetto, PK si chiama, quando a un certo punto il telefono squilla. E' Tito Faraci, il famoso autore di fumetti, che ha composto un numero telefonico schiacciando dei tasti a caso. Il ragazzo che stava facendo l'amore, incazzato come una faina, esce dal letto per rispondere, mostrandoci la sua enorme peluria. Al telefono non udiamo quali terrificanti misteri gli sta svelando Faraci, ma dal volto irsuto del ragazzo capiamo che gli sta svelando il finale di Brad Barron. A quel punto una musica soave si ode. La ragazza, rimasta nel letto, esce anche lei, mostrandoci la sua enorme peluria. E in effetti la peluria copre ogni possibile segno distintivo del sesso della ragazza. In virtù di ciò, un elefante cala dal cielo, e attraversa leggiadramente la finestra della camera dei due ragazzi. Si avvicina al giornale di PK, lo legge, e il suo viso si contrae in un sorriso soddisfatto. Esclamando "GH!" fugge a gran velocità. I due ragazzi partono all'inseguimento lungo tutta la dorsale appenninica del misterioso elefante. Nel frattempo Faraci è rimasto in attesa al telefono. Nessuno gli risponde, dall'altro capo del filo. E' disperato. Ma anche lui riceverà la visita dell'Elefante. In questo modo le storie di questo autore sull'orlo di una crisi di nervi e dei due ragazzi si intrecciano, in un tourbillion di sesso e politica che porterà, nel finale, alla morte della ragazza pelosa, e alla straordinaria e imperitura amicizia fra Tito Faraci e il ragazzo peloso, che passeranno insieme tutta la vita a fare gli impiegati di banca.
“DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”
"Jackpot" con Celentano lo fecero anche al cinema del mio paese (7000 abitanti), in una proiezione unica, ma non lo andai a vedere. Mi ricordo che prima avevo letto un articolo di commento in cui il produttore affermava che Celentano, avendo recitato in ingese, aveva fatto un'interpretazione diversa dalle sue solite e che "ricordava il migliore Peter Sellers"!
Molti film con incassi fallimentari sono stati anche finanziati dallo Stato, purtroppo. Ne è un esempio "Cervellini fritti impanati" di Maurizio Zaccaro (1996), finanziamento 2.304.000.000, spettatori 3.161, incasso 30.800.000. Costo per ogni spettatore 511.525 lire.
Molti film con incassi fallimentari sono stati anche finanziati dallo Stato, purtroppo. Ne è un esempio "Cervellini fritti impanati" di Maurizio Zaccaro (1996), finanziamento 2.304.000.000, spettatori 3.161, incasso 30.800.000. Costo per ogni spettatore 511.525 lire.
Ecco, bravo, il problema è proprio qui. Anche un nome noto ricorre ai soldi statali. Perchè? Perchè non ci sono in Italia veri e propri produttori. E se i finanziamenti vanno anche a nomi affermati siamo a posto, perchè così si riducono i fondi a disposizione per gli esordienti con la conseguenza che viene fatta una selezione sui lavori presentati. Selezione che, come dimostra il post di Bender, non viene fatta proprio a dovere...Elikrotupos ha scritto:ecco, invece che lamentarsi per i tagli al cinema (i tagli da qualche parte vanno fatti, se anche il cinema è "prioritario", stiamo a posto ), vediamo di risolvere 'sto spreco...
va bene che gli esordienti in qualche modo devono esordire, e fanno difficoltà a trovare produttori privati disposti a finanziarli, però la tendenza è questa
e i soldi statali non vengono sprecati solo per esordienti... ci sono anche dei nomi noti che floppano ancora più disastrosamente...
boh...
Elikrotupos ha scritto:La peluria di un orso di Dapiz 2006
Grande Dapiz!
Si va bè... buonanotte!Giona ha scritto:"Jackpot" con Celentano lo fecero anche al cinema del mio paese (7000 abitanti), in una proiezione unica, ma non lo andai a vedere. Mi ricordo che prima avevo letto un articolo di commento in cui il produttore affermava che Celentano, avendo recitato in ingese, aveva fatto un'interpretazione diversa dalle sue solite e che "ricordava il migliore Peter Sellers"!