Grrodon ha scritto:A conti fatti non regge granchè
Sì, hai ragione. Ma nessuno mi toglie dalla testa che la parte più bambina di Don sperasse di far "rinsavire" gli altri autori e restaurare il canone barksiano.
. A me sembra che sia in Egmont che in Italia molti abbiano cominciato a tenere, nei limiti del possibile, conto di quanto accaduto nella Saga. Parlo di gente come Sisti
Sisti, in Italia, è solo l'eccezione che conferma la regola.
E' ovvio che nel passato di Paperone si possono ancora inventare una miriade di avventure, e ci vuole anche una bravura per scriverne in contraddizione con le poche narrate da Barks e/o nella Saga.
Cimino è il caso più recente di rigetto della tradizione barksiana... Addirittura Ambrosio è stato più fedele alla tradizione, nella saga dei Paperi Galattici (direttamente o meno ispirata a "L'attacco dei vermi spaziali" di Don Rosa).
ma anche gli Egmontiani.
Di sicuro da loro c'è più rispetto.
Nessuno ha più detto che Nonna Papera e Paperone sono fratelli, nessuno si è più sognato di posizionare Paperopoli in un luogo diverso dal Calisota. nessuno ha fatto crescere Paperone nel Klondike
Avevo notato solo la questione della Calisota (è femminile ne "Il dominatore delle nuvole", o sbaglio?), ma in effetti è così. Ma sono effetti minori, di cui tra l'altro Don non può rendersi minimamente conto, se non glielo si fa notare!
Comunque, al di là delle apparenze ingannevoli, siamo alquanto d'accordo, noi due.
Probabilmente, se Don si fosse manifestato di mente più aperta ed elastica, molti suoi colleghi si sarebbero lasciati trascinare di più, non dico in tema di ambientazione temporale (che solo un folle come me può accettare), ma di parentele e di rispetto di una vaga continuity.