Povere Creature

Una cartella dedicata a quel grande magico calderone che è il cinema e al fascino magnetico che lo schermo gigante continua ad esercitare ancora oggi.
  • Apprezzato oltre ogni dire.

    E guardando le prime inquadrature ho pensato "oh, sembra Lynch ma senza che paia un prank".
  • matte_micio ha scritto: domenica 04 febbraio 2024, 12:28 La regia è ispiratissima, ricca di un tipo di inquadrature già ampiamente rodato da Lanthimos ne La Favorita, ovvero quelle grandangolari e ricurve....scenografia, sia quella reale che quella in green screen, tutto volutamente plasticoso, finto, strano, una via di mezzo tra il teatrale e il surrealismo di Dalì o del Gabinetto del Dottor Caligari.finto, strano, una via di mezzo tra il teatrale e il surrealismo di Dalì o del Gabinetto del Dottor Caligari.
    Sono d'accordo e mi ritrovo specialmente in questo passaggio.
    Pure io avrei candidato Defoe. E vincerebbe meritatamente Emma Stone come attrice, se fosse.
    Le inquadrature ricurve mi fanno pensare a una sorta di acquario come il laboratorio sperimentale dove è nata e vissuta Bella.
  • Povere Creature
    Yorgos Lanthimos torna al cinema con "Povere Creature". Il film, Leone d'Oro alla Mostra del Cinema di Venezia, parte come una rivisitazione di Frankenstein dove l'eccentrico e carismatico dottore Godwin Baxter, interpretato da Willem Dafoe, fa strani esperimenti sui cadaveri ma anche arditi trapianti. Il più particolare di questi è Bella. Una donna col cervello di una bambina che però cresce in fretta. Questa raggiunge presto una certa maturità, anche sessuale, che presto la porta a voler conoscere il mondo e uscire dalla casa laboratorio dove è cresciuta, protetta ma imprigionata. Con l’ingenuità monella di una nuova Pinocchio, Bella mangia e beve quello che vuole, prova il sesso fino alla prostituzione ma solo come “mezzo di produzione propria” e dice a tutti quello che pensa, senza filtri.
    Nel frattempo, aumenta la consapevolezza del mondo che la circonda e Bella analizza i fatti con una logica razionale disarmante, non capendo sentimenti come gelosia e possessività, mentre lei è semplicemente alla ricerca di piacere e conoscenza. L’interpretazione di Emma Stone è notevole per tutto il film. La stessa razionalità apparentemente priva di emotività è nel suo padre dottore Godwin. La relativa etica e moralità di questi personaggi dovrebbe far interrogare gli spettatori su quanto certe convenzioni sociali siano radicate nelle nostre vite e quanto certi comportamenti siano indotti. Bella è un po’ creatura sperimentale un po’ Eva, prima donna di un Pianeta da scoprire. Da creatura di laboratorio diventa essere senziente e padrona del suo destino.
    La prima parte del film omaggia il muto con inquadrature a mascherino e poi la regia usa inquadrature ricurve che fanno pensare a una sorta di acquario, come il laboratorio sperimentale dove è nata e vissuta Bella. Così i luoghi visitati dalla protagonista sembrano pittoresche città riprodotte in una palla di vetro.
    Povere Creature è consigliato per lo stile registico prezioso, gli splendidi Emma Stone e Willem Dafoe e infine per le inevitabili domande che ci faremo sui comportamenti e scelte che costruiscono le nostre esistenze.
  • Torna a “Cinema a 360°”