[Animal Logic] Happy Feet

Dallo slapstick di Chuck Jones alla stop motion firmata Aardman passando per il manierismo donbluttiano, le varie risposte del mondo occidentale a chi identifica l'animazione con gli studi Disney.
  • Mi sto ufficialmente incuriosendo.

    Tutti quelli che coosco e lo hanno visto (si va dai nerd alle persone amanti di cose tipo madagascar9 mi hanno detto che è stupendo. Mi sto, a questo punto, convncendo che sia oggettivamente così.

    Solo che ormai è da tempo fuori dalle sale. Lo comprerò in dvd...
    Lorenzo Breda
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    If you couldn't find any weirdness, maybe we'll just have to make some!
    Hobbes, Calvin&Hobbes

    [No bit was mistreated or killed to send this message]
  • esce il 28 marzo in dvd... attendo con ansia...
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • Finalmente è uscito il DVD (doppiodisco), e per di più, nessuno ha aggiornato questa discussione perchè evidentemente era un dettaglio sorvolabile, ma...
    HAPPY FEET ha vinto l'OSCAR come miglior film d'animazione, battendo Cars e Monster House. Mica cotica. Ci sarà un motivo per cui ha vinto l'Oscar? Sì, c'è. Ben più d'uno.

    Vi ricordate Moulin Rouge? Questo film, con quello di Buz Luhrman, ha in comune due cose: la struttura da musical, e Nicole Kidman.
    Come Moulin Rouge, si utilizzano canzoni celebri, più poche altre create appositamente (fra cui quella orrenda di Prince, che ha vinto il Golden Globe, ma che saggiamente non è stata nemmeno nominata, agli Oscar).

    Al polosud, ancora inesplorato dagli esseri umani, vive una comunità di pinguini imperatori con una particolare peculiarità: ognuno ha la sua Heart Song, la canzone del cuore. Sembra una cretinata, lo so, ma invece è una invenzione formidabile, perchè le canzoni in questione non sono canzoni melodrammatiche da musical, ma roba poprock dei bei tempi andati. Se un pinguino, da cuccioletto, trova la sua HeartSong, potrà usarla quando sarà un giovinotto per far ringalluzzire le giovinotte. Se le due canzoni, del giovinotto e della giovinotta, si "adattano" in qualche modo, è fatta! Via a fare uova, adesso! :)
    Così è nato Mumble (Mambo), dalle canzoni della madre Nicole Kidman e del padre Hugh Jackman. Mumble è nato con la voce del mezzuomo Elijah Wood, però :P Infatti è questo il suo problema, non sa cantare. Ma in compenso agita le sue zampettine a tempo di tip tap che è un amore (un amore veramente, da cuccioletto, pelosino, con la vocettina da bambino carinino, con la fidanzatina cucciolettina pelosina e vocettina come lui che carini :D). Purtroppo, come si sa, i tipi strani non sono bene accetti nella comunità, per cui il Nostro viene brutalmente cacciato (vi ricordate Simba? Ok, quella era una cosa ben più grave e molto più esaltante, ma si può mica fare "Il Re Leone" ogni anno? Film come quello arrivano una volta al secolo...). In realtà, anche Mumble viene cacciato per un motivo grave. C'è carestia di pesci, non si sa perchè, e i vecchi pinguini saggi, custodi delle rivelazioni del Grande 'Guin (la divinità locale), decidono che è colpa del Nostro pinguino, che è STRANO. Anche il padre lo rifiuta... ;_;
    E sempre come il vecchio Simba, anche il nostro Mumble incontra una combriccola di pinguini invasati (capitanati dal più fatto di tutti, con la voce di Robin Williams che non ha proprio intenzione di deludermi, film dopo film...) a mo' di Timon e Pumbaa.
    E qui comincia l'avventura. L'Avventura. Mumble viene trovato spiaggiato in $posto, raccolto da un buon uomo e portato in uno Zoo, dove mostra agli alieni la sua dote ballerina. Commozione a non finire, la questione va all'ONU, e si decide che i pinguini vanno protetti, così non si pesca più da quelle parti e i pinguini sono salvi! Olè.

    Come ho detto in chat, se questo fosse stato un film Disney, avrebbe sì avuto personaggi meno fotorealistici e più caricaturali, ma sarebbe stato comunque uno dei migliori Classici Disney... si avvicina molto al Re Leone, veramente, come atmosfera.

    Oscar meritato? Uhm... se penso a Cars, penso che forse eccedeva in buonismo e moralità... però... ma sì, è meritato!
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • ricordate Moulin Rouge? Questo film, con quello di Buz Luhrman, ha in comune due cose: la struttura da musical, e Nicole Kidman.
    Devo ancora vedere Happy Feet, ma evitiamo di bestemmiare coi paragoni.
  • DeborohWalker ha scritto:
    ricordate Moulin Rouge? Questo film, con quello di Buz Luhrman, ha in comune due cose: la struttura da musical, e Nicole Kidman.
    Devo ancora vedere Happy Feet, ma evitiamo di bestemmiare coi paragoni.
    non è poi 'sta gran bestemmia...
    certo, non c'è il genio del regista, e le coreografie, e le scenografie, e il montaggio, ma c'è la storia! Che, anzi, è meglio di quella di Moulin Rouge. Lì la storia è un pretesto, è volutamente una banale storia d'amore e di ideali rivoluzionari. Qui invece non è così banale (nemmeno originale, come ho detto prima, si possono intravedere similitudini col Re Leone)... almeno non c'è il terzo incomodo fra i due piccioncin.. ehm, pinguini (cosa che ho gradito assai).
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • ma c'è la storia! Che, anzi, è meglio di quella di Moulin Rouge
    Stai scherzando?
    Quel meta-teatro è fantastico, sappi che considero la storia d'amore di moulin Rouge al pari di Romeo and Juliet, quindi non denigriamo Moulin Rouge, prego.
  • parlavo della storia generale, è ovvio che Moulin Rouge è ricchissimo di invenzioni anche di sceneggiatura.
    La storia d'amore è banalissima... io l'ho sempre considerata solo un pretesto per costruirci su quel capolavoro che è stato poi.
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • Nessuno ha ricordato (a me, per esempio) che il regista di questo film, George Miller, è tutt'altro che uno sfigatino, ma è un regista/produttore/scrittore di successo: ha diretto uno degli episodi del film di Ai confini della realtà (insieme a John Landis, Joe Dante e Steven Spielberg), ha sceneggiato e prodotto Babe, maialino coraggioso (film candidato a 7 premi Oscar, fra cui Miglior Film e Miglior sceneggiatura, e Migliori effetti speciali, categoria in cui ha vinto), e scritto e diretto Babe va in città, il sequel. E' il regista inoltre di L'olio di Lorenzo e Le streghe di Eastweek.

    Se avessi saputo tutto ciò PRIMA degli Oscar, non mi sarei stupito del suo successo...
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • Bastarono una manciata di sequenze in Madagascar e i pinguini si candidarono prepotentemente a novelli pupilli dell'animazione digitale: sembravano goffi, simpatici, ridicoli, insomma adatti ad essere svenduti con facilità al grande pubblico senza pretese; si intavolarono allora ( e soprattutto vennero annunciati in pompa magna) grandi progetti a proposito (oltre al sequel di Madagascar, che ancora non ha visto la luce) in cui sempre e comunque i pinguini avrebbero dovuto essere ridotti a tristi macchine comiche.
    A sfruttare la scia del successo e contemporaneamente porsi in controdenza ci pensò il documentarista Luc Jacquet che con La marcia dei pinguini pose l'accento sulla componente drammatica della vita dei curiosi volatili del Polo raccontando la faticosa marcia delle femmine alla ricerca del cibo per il proprio cucciolo, nel frattempo tenuto a bada dal padre.
    Proprio da La marcia dei pinguini prende spunto Happy Feet che si propone di coniugare efficacemente il dramma con la tradizionale "leggerezza" dell'animazione; l'ambizioso progetto riesce a tre/quarti presentandosi spaccato in vari aspetti qualitativamente distanti.
    Ciò che si narra è presto detto. Mambo è un pinguino imperatore diverso dagli altri: mentre tutti cantano amabilmente la propria canzone del cuore per conquistare la propria bella, lui stona scomposto; in compenso balla alla perfezione, anche sé è inutile nella sua società di pinguini, gerarchica, conservatrice e profondamente tradizionalista. Verrà quindi esiliato da Noah, uno degli "anziani" della comunità, ma non si perderà d'animo: tra peripezie e contatti diretti con gli esseri umani, riuscirà a dimostrare il proprio valore ed a riscattarsi.
    Il messaggio di fondo dovrebbe essere qualcosa di simile a "tutti ce la possono fare" ma il modo in cui la vicenda è rappresentata oscura la morale che risulta impalpabile per un pubblico di bambini.
    Rimane vivida nella memoria invece la brutalità di certe scene: la feroce foca che assale i pinguini ha il medesimo impatto visivo dei dinosauri "spaventa-bambini" dell'omonimo film Disney ma anche l'aggressività delle orche e le loro mastodontiche evoluzioni acquatiche non sono da meno.
    Gli incontri coi bestioni sono intervellati dalle musiche, ma non le canzoni "stempera-tensione" dei Classici bensì veri e propri stralci di musical ed è un peccato che non abbiano calcato di più su questo aspetto: impadronendosi di un tale prestigioso epiteto ("musical") il film avrebbe certo assunto una peculiarità quasi inedità per questi anni in cui il massimo esempio del genere musicale propostoci è HSM.
    Sapientemente gestito è invece l'apparato comico: le risate, seppur non esilaranti, sono concentrate unicamente nelle battute del gruppetto di simpatici pinguini latinoamericaneggianti e ciò è indubbiamente un bene; senza dimenticare che neanche una flatulenza (né tantomeno rutto) interferisce collo svolgersi delle vicende.
    Per quanto concerne strettamente la sceneggiatura, le invenzioni narrative non abbondano (l'impianto della trama in sé è piuttosto trito) mentre si fa ricorso ad espedienti poco efficaci (la caduta dell'uovo che provocherebbe la "malformazione" di Mambo, ad esempio) o comunque a sequenze alla lunga noiose (i vari inseguimenti).
    Tecnicamente si compone su due livelli. Le panoramiche, i fondali, la coreografia dei balletti e, in generale, le scene "forti", sono potenti e soprattutto abbacinanti ma è nell'intimo, nelle espressioni facciali che si gioca oggi la sfida dell'animazione e qui Happy Feet delude: i pinguini sono ben poco espressivi, piuttosto finti, quasi fossero pupazzi, quasi fossero creati con la peggior motion capture, senza dimenticare un antropomorfizzazione inutile e banale.
    Insomma, Happy Feet è indubbiamente di gradevole fruizione, bello (o molto bello) nelle musiche, nelle scenografie e in qualche manciata di sequenze ma, in linea generale, non memorabile.
  • L'ho visto pochi giorni fa con la febbre, quindi spero che l'influenza non influenzi (?) il mio commento.

    Happy Feet è meglio di quanto si possa credere. Un concentrato di musica, avventura e quel pò di romanticismo
    che non guasta.
    Lo ammetto, mi sono commossa anchio per come va a finire il film.
    I brani sono parecchio ritmati ed è praticamente impossibile stare fermi, e la scena con la track Boogie Wonderland
    è la mia preferita.
    Naturalmente non mancano scene comiche grazie ai mini pinguini latinoamericani o ai volatili che
    all'inizio tentano di divorare il piccolo Mambo.
    Gli inseguimenti e gli sfondi di questo delizioso musical pinguinesco sono gradevoli, e la colonna sonora è ottima.
    Tra l'altro ho anche apprezzato la mia omonima pinguina, chissà perchè... :omg:
    Una rarità etnica in technicolor

    Immagine
  • Ho avuto modo di vederlo soltanto un mese fa, e devo dire che mi ha sorpreso. Intendiamoci: non sorpreso granchè, però è riuscito a farlo, nonostante i pregiudizi che ottenebravano il mio approccio a questo film. Pregiudizi giustificabilissimi, va detto, vista la moltitudine di fattori che finora me ne avevano tenuto lontano, a partire dall'inflazionatissima commedia pinguinistica, per finire con il 3d, che già di per sé ormai era diventato un deterrente, figuriamoci se fotorealistico. E invece va detto che il film, pur non facendo particolari faville per far genere a sé, riesce a ritagliarsi un briciolo di attenzione grazie ad alcuni accorgimenti deliziosi. Il fotorealismo irrita più che altro nelle scene comiche, dove a far da padroni sono le spalle del protagonista, veramente inutili quando non irritanti, ma per il resto è abbastanza azzeccato visto l'intento protodocumentaristico del film, che specie nella prima parte e nel finale assume un tono a dir poco epico.
    Azzeccatissima in quest'ottica l'idea di concludere il film mostrandoci gli esseri umani in live action, come a voler demarcare ulteriormente il confine tra i due mondi. E infatti il termine del viaggio di Mambo, coi suoi toni epici non sarebbe stato lo stesso se gli umani fossero stati realizzati in 3d, magari proprio in motion capture. Che questa sia una sconfitta per l'animazione, specie alla vigilia dell'uscita di Ratatouille dove l'arte e l'animazione umana raggiungono vertici insperati per il 3d, è indubbio. Tuttavia per una volta ci può anche stare, specie se le esigenze narrative lo impongono. Altri momenti notevoli sono l'incipit con i pinguini che pregano nell'aurora boreale e alcuni incontri che vengono fatti nella seconda parte della pellicola, come quelli con le orche e i leoni marini. Insomma, non un capolavoro, specie sotto il profilo musicale, e sicuramente un film che l'oscar se lo scordava se a gareggiare con lui ci fossero stati due filmetti migliori del banale Cars e del graficamente maldestro Monster House, ma in futuro, quando si spera questo periodaccio sarà passato, se dovranno essere citati dei film d'animazione in 3d alternativi al canone pixariano penso che uno spazietto per Happy Feet nelle nostre memorie lo potremo comodamente dedicare.
  • Portando stamattina un gruppo di marmocchi in una biblioteca attrezzata con "sala cinema", mi sono recuperato questo film d'animazione che avevo trascurato. (Ok, ho truccato la votazione su "quale film volete vedere?" solo perchè gli altri film li avevo già visti, dettagli :omg: )
    E per di più, me lo sono guardato senza ricordarmi minimamente che avesse vinto l'Oscar, (cosa che mi è tornata alla mente solo una volta aperto questo topic), quindi la mia visione non è stata influenzata da alcuna aspettativa alta o astio per amore della PIXAR.

    Tecnicamente parlando, ho apprezzato.
    Certo, visivamente non è accattivante come i pinguini cartooneschi di Surf's Up, ma almeno utilizzare il fotorealismo è un esperimento interessante, che trasmette sensazioni nuove, nel vedere pinguini fotorealistici che ballano il tip-tap; se lo stesso fosse stato realizzato in versione cartoon lo stupore sarebbe stato minore. O comunque qualcosa di già fatto.
    Sembra che si sia trovato un utilizzo efficace per quel fotorealismo sfruttato inizialmente per il film di Final Fantasy, ma che evidentemente è molto adeguato per film che hanno per protagonisti animali o altri esseri che non potrebbero recitare in altri modi. Inoltre il fotorealismo è in qualche modo "truccato", dato che lo stesso protagonista ha quegli occhioni azzurri e le occhiaie (prelevati direttamente dal suo doppiatore Elijah Wood) e che lo avvicinano a un personaggio dei cartoon senza farlo sembrare fuori luogo.
    Per quanto riguarda gli esseri umani, concordo con quanto detto su Grrodon per il live action, ma non mi pare sia l'unica tecnica; quando Mambo è dentro all'acquario, si intravedono umani che vengono "coperti" attraverso ombre e vedo/non vedo, ma che mi sono sembrati fatti al computer, anche se di alta qualità. Se non mi sbaglio, alcuni momenti (come il sorriso della bambina) sono un grande passo avanti nella recitazione umana fotorealistica, facendo sprofondare nella vergogna opere come Beowulf.

    Per quanto riguarda la trama, è meglio di quanto mi aspettassi.
    Ad essere precisi, la prima metà del film è esattamente ciò che mi aspettavo: pinguini ballerini, canzoni rockpop riutilizzate (ma non hanno un briciolo dell'efficacia e della seconda lettura che hanno in Moulin Rouge, o in Across the Universe), personaggi carucci ma nessuno di veramente bello, e giusto un paio di battute che mi strappano un sorriso. La sceneggiatura non brilla, e la vicenda prosegue in modo piuttosto lento, preferendo inserire sequenze cantate e ballate a ogni piè sospinto; l'unica che mi sia piaciuta veramente è stata Somebody to Love. Per il resto, ho avuto l'impressione come che questo film fosse derivato da un breve filmato-tormentone (tipo l'ippopotamo degli Happy Hippo e cose così), nel quale si vede un pinguino ballerino, tutto il mondo lo clicca e lo ama, e i produttori hollywoodiani decidono di farne un lungometraggio, senza una vera e propria idea di fondo.
    Nessuno dei pinguini (a parte il protagonista e gli spagnoli) è riuscito a pieno, e ho avuto l'impressione che tutte le caratterizzazioni fossero piuttosto superficiali, con un qualcosa che manca. Per questo posso confermare che la frase di Elik che se fosse stato un film Disney sarebbe stato uno dei migliori Classici Disney, mi pare un tantinello esagerata.

    Poi però parte il viaggio di Mambo per cercare di convincere "gli alieni" a restituire il pesce ai pinguini, e tutto diventa più interessante.
    Ad essere precisi, il film guadagna un paio di punti quando Mambo è prigioniero dell'acquario, e sconsolato si rende conto sconsolato che è in gabbia.
    Ho pensato che quello sarebbe stato un finale perfetto, anche sapevo che non sarebbe mai successo perchè è un film per bambini.
    Poi la rivalsa, Mambo sfrutta la sua abilità e improvvisamente tutti i visitatori lo ammirano incantati, la stampa si accorge di lui; insomma, quegli "alieni" che lui temeva gli riconoscono quella bravura che i suoi simili gli avevano negato.
    Ho pensato che quello sarebbe stato un finale perfetto, e avevo sospettato che il film potesse realmente finire così, anche se è un film per bambini.
    Insomma, il protagonista che è sempre stato disprezzato dai suoi simili come il Brutto Anatroccolo, trova finalmente un luogo dove può essere realmente spontaneo, un palco dal quale tutti lo applaudono rendendolo felice.
    Questo luogo è fittizio, una riproduzione del suo ecosistema, ma Mambo è chiaramente felice pur essendone consapevole; insomma, una situazione filosofica alla Matrix, dove si può riflettere se è meglio vivere in un mondo reale "brutto", o in un mondo fittizio "bello".

    Purtroppo non è questa la strada scelta dagli autori, che hanno preferito optare per un finale più canonico, col classico ritorno dalla famiglia e dagli amici, il ribaltamento delle opinioni negative sul protagonista, e il salvataggio dell'ecosistema.
    Tutto ciò mi è parso un po' sottotono, e anche forzato, dopo che ho visto sfumare il finale che nella mia mente era molto più interessante.
    In primis, il localizzatore che viene applicato a Mambo l'ho trovato ridicolo: veramente gli umani farebbero una cosa simile, oppure sfrutterebbero l'animale più come un fenomeno da baraccone per cercare di trarne il maggiore ricavo economico?
    E poi, le maggiori potenze mondiali decidono di smettere di pescare pesce solo perchè un esercito di pinguini si è messo a ballare il tip-tap? Ok, col buonismo, ma qui si esagera.
    Per non parlare del "ehi, vogliono comunicarci di smettere di pescare il loro pesce!", al cospetto del mega-ballo di gruppo; ora, non so quale collegamento mentale possa portare dal balletto al voler trasmettere un messaggio simile, evidentemente l'umano che pronuncia quella battuta nel film si era appena visto il primo tempo di Happy Feet, perchè non vedo altro modo di fare una deduzione simile.

    Comunque, un film carino, anche se con diverse potenzialità sfruttate a metà.
    Deboroh troppppppppo Web 2.0!
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  • DeborohWalker ha scritto:Per questo posso confermare che la frase di Elik che se fosse stato un film Disney sarebbe stato uno dei migliori Classici Disney, mi pare un tantinello esagerata.
    Per me non lo era, e la ribadisco tuttora. Mi capita spesso di beccare questo film su Sky e non riuscire più a cambiare canale. Mi capita spesso di non sapere che film rivedere e mettere su questo. E ogni volta che lo vedo non mi delude affatto. Anzi, ora che me l'hai ricordato, quella frase che ho detto mi piace :P Confermo che se fosse stato un Classico Disney sarebbe degnamente stato fra i migliori. Un po' come Il principe d'Egitto, mi dispiace che questo film non sia Disney.

    Riguardo ai finali che desideravi: quello triste vabè... non è il caso. Quello in cui "trova una nuova casa dove lo apprezzano" francamente mi sembra più banale e deludente di quello che è stato invece il finale effettivo. Sì, la comunicazione con gli umani del finale è esagerata, ma è tutta una grossa metafora, ci sta benissimo.

    Io personalmente adoro sia la parte iniziale che quella del viaggio. E poi non è vero che le canzoni sono meno efficaci di quelle di Moulin Rouge!, al massimo sono di meno, e meno rilevanti, nel senso che qui le canzoni sono cantate dai personaggi proprio per cantare, non sono un'alternativa al dialogo, ma sono comunque importanti a livello narrativo e, ovviamente, emotivo.
    Se devo dire il mio modestissimo parere, questi pinguini hanno poco da invidiare a Moulin Rouge! se non la sua natura live-action (ovvero splendide regia, luci, scenografie e costumi). Anzi, c'è la scena dei padri nella tormenta che è perfetta, pelle d'oca come nelle migliori scene di Moulin Rouge!.

    Insomma, m'hai messo voglia di rivedere entrambi...

    Ecco un video dolce dolcettino per farvi innamorare del film:
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
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