PK – Potere e Potenza

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Il ritorno di PK su Topolino ha fatto vibrare l’intero internet italico.

La trasversalità di pubblico e affezionati della serie che dal 1996 in avanti ha raccontato le avventure della versione “cyber e hyper” di Paperinik è tale che in tantissime realtà del web si è parlato di Potere e Potenza, la storia firmata da Francesco Artibani e Lorenzo Pastrovicchio (con i colori di Max Monteduro). E questo senza contare le pagine social ufficiali, inaugurate per l’occasione!

In tutto questo, La Tana del Sollazzo non sta a guardare. Considerato che l’attuale forum nasce come emanazione del fu Pk Galaxy, il Sollazzo è probabilmente uno dei luoghi maggiormente deputati a celebrare il ritorno del mito.
Per questo, oltre a editoriali analitici, recensioni appassionate e banner in home page atto a pubblicizzare l’evento, abbiamo voluto coinvolgere Artibani e Pastrovicchio in un “botta e risposta” che ha dato modo agli utenti della Tana del Sollazzo di esprimere le proprie curiosità sulla storia nell’arco del mese di luglio 2014, seguendo quindi passo passo e in tempo reale lo svolgimento della trama intricata e coinvolgente.
I più attenti tra i nostri lettori ricorderanno che un’omaggio genere è stata messa in campo, sempre su questi schermi, in occasione della pubblicazione su Topolino di DarkenBlot 2.0.

Approfittiamo di questo annuncio per ringraziare anche pubblicamente Francesco Artibani e Lorenzo Pastrovicchio per la disponibilità concessa nel partecipare a questo piccolo progetto.

John Dorian: Innanzitutto, mi pare che siamo davanti a un paradosso: nel futuro visto in Ritratto dell’Eroe Paperopoli è la metropoli splendida e fiorente che viene citata, nel futuro di Potere e Potenza è una landa desolata distrutta dagli Evroniani guidati dallo stesso Grrodon che in Ritratto non aveva fatto niente di tutto ciò, nessuna mutazione e nessun incontro con Fairfax. Dunque mi sorge spontaneo chiedermi cosa abbia provocato questo cambio di rotta nel continuum. Che qualche personaggio ancora non mostratosi abbia modificato in qualche modo lo scorrere degli eventi?

Artibani: Il corso del tempo lo ha cambiato lo stesso Grrodon nel nostro presente; mentre in Ritratto appariva solo come l’ultimo evroniano, qui lo vediamo in azione. Ha organizzato un piano articolato, un piano costato quasi due secoli di duro lavoro (e passato per la conquista del pianeta) e il risultato è quello del futuro scoperto da Pikappa nel primo episodio della storia.

John Dorian: Poi mi è sorto un dubbio decisamente meno importante e molto più nerd ma che mi ha fatto un attimo storcere il naso. Caso vuole che ieri mi stessi rileggendo Pk-Il mito #3, in cui è presente la scheda di presentazione degli Evroniani agli autori quando PK era agli inizi. Lì si parla degli Evroniani guerrieri delle caste inferiori (di cui dovrebbe far parte anche Grrodon) come “esseri istintivi, privi di intelligenza come noi la intendiamo” nel senso appunto di incapacità di perseguire un fine con pensieri autonomi, in quanto guidati e totalmente sottomessi alle direttive dei più alti di grado (i generali). La società di classi descritta poi è estremamente rigida e biologicamente insuperabile, dato che le classi superiori non vengono costituite per merito ma per pura superiorità fisica e psichica determinata dalla “fertilità” del terreno in cui crescono le spore. Insomma, stando a quanto dice la scheda sarebbe in teoria improbabile che un semplice guerriero sia artefice di una così incredibile impresa, ma anche ammesso che ci sia riuscito grazie al desiderio di vendetta, oltre che all'”insopprimibile esigenza di riprodurre la specie a tutti i costi e con tutti i mezzi”, è ancora più improbabile che sia fatto imperatore senza che un generale o uno scenziato della casta superiore (che infatti sono determinati alla nascita) venga a rivendicare una carica che è sua per diritto di natura, soprattutto ricordando l’istintiva sottomissione che avrebbe un semplice guerriero nei suoi confronti.
Troppo pignolo?

Artibani: L’osservazione è giusta ma anche qui è stata l’azione di Grrodon a cambiare le carte in tavola. Nel ricostruire le forze evroniane ha apportato, con i suoi scienziati, delle modifiche al dna evroniano. Abbiamo dei guerrieri mutati grandi e grossi e dunque è immaginabile che Grrodon abbia corretto qualcosa nella natura evroniana; ha imparato dagli errori del passato e ha migliorato i suoi soldati (liberandoli, presumibilmente, della coscienza collettiva e rendendoli più autonomi). Nel terzo episodio si vedranno degli altri risultati di questa azione.

Dapiz: Ma ora parliamo un po’ di timey-wimey:
nel futuro distopico di Potere e Potenza troviamo un mondo totalmente diverso da quello che abbiamo visitato in PkNA, e infatti incontriamo un Odin Eidolon con un vissuto e ricordi diversi da quello che eravamo abituati a conoscere. Il Razziatore invece sembra sempre lui, ricorda le vecchie avventure con PK, è in grado di viaggiare nel tempo con una tecnologia che difficilmente potrebbe esser stata sviluppata in tale scenario, e parla come se niente fosse della microcontrazione, altro fatto avvenuto nel precedente futuro. Come mai? Prerogativa dei viaggiatori del tempo?

Artibani: Decisamente sì! Non sappiamo nel dettaglio quali siano stati gli effetti della microcontrazione sul Razziatore e questi potrebbero essere l’argomento di una prossima storia più incentrata su di lui. Odin sicuramente ha avuto meno margini di manovra rispetto il Razziatore; mentre il pirata temporale è rimasto sostanzialmente uguale a sé stesso, Odin ha visto la sua esistenza cambiare radicalmente; nel futuro non è un industriale geniale ma uno scienziato prestato alla ribellione, un individuo di talento e coraggioso che non crea droidi ma combatte al fianco della resistenza terrestre.

Dapiz: E parlando della distopia, le azioni di Grrodon negli ultimi albi di PKNA erano state da tutti interpretate come l’inizio di quel percorso che avrebbe portato poi a quanto visto in Ritratto dell’Eroe da Giovane. Da Potere e Potenza invece apprendiamo che invece quegli eventi stavano già “corrompendo” la timeline, portando dritti dritti al futuro distopico che Pk sta adesso cercando di prevenire. “La storia ha preso un altro corso”, dice il Razziatore, senza specificare però quale sia stato il fatale punto di divergenza. Dobbiamo quindi pensare che la distopia si sia generata da sola senza interferenze di alcun tipo, o la cosa verrà chiarita meglio in seguito? Wibbly-wobbly?

Artibani: La distopia è stata il frutto di una serie di eventi, il primo dei quali è chiaramente la scomparsa tragica di Paperino per mano delle rinate forze evroniane. La conquista della Terra da parte degli evroniani ha cambiato tutto e l’impero alieno ha potuto rinascere. E non è detto che i giramenti di testa temporali siano risolti definitivamente perché, come vedrete nel corso della storia, una serie di cambiamenti “importanti” interverranno nella nostra timeline introducendo elementi e concetti del tutto nuovi per il mondo paperopolese, qualcosa che nessuno potrà più ignorare.

Dapiz: Tornando al Razziatore, come se la passa Trip? Ciò che il pirata dice a Pikappa riguardo al suo essere un eroe perchè riesce a prendersi cura della famiglia ha forse qualcosa a che fare con il suo tradimento, o il Razziatore è semplicemente tornato alle sue vecchie abitudini?

Artibani: Trip dovrebbe essere al sicuro da qualche parte nel Tempo. Il Razziatore, ragionevolmente, potrebbe averlo messo al riparo dai pericoli alieni in un momento nel passato e sarebbe interessante scoprire che cos’abbia combinato Trip nel frattempo (ma questa è un’altra storia, come si dice, una di quelle storie che potremo solo immaginare).

Philip J. Fry: Ho un dubbio: il piano segreto della Ducklair Tower non costituiva una parte dell’astronave con cui Everett è partito per Corona? Essendoci al suo posto un ologramma densomorfico, come hanno fatto Paperinik e il Razziatore ad accedervi? Grazie in anticipo.

Artibani: È partita l’astronave ma la sommità del grattacielo dovrebbe essere sempre al suo posto.

Bramo: Nelle ultime tavole del primo episodio gli evroniani accerchiano Pikappa nella Camera Omega: ma la stanza non doveva essere schermata ai rilevatori di dna che gli evroniani usano per tracciare l’eroe?

Artibani: Sì, ma i tracciatori inseguono Pikappa fin dentro il palazzo guidando gli evroniani fino al corridoio che porta alla Camera Omega. Così come sono cambiati gli evroniani è cambiata anche la loro tecnologia e quindi possiamo immaginare che la stessa evolutissima Ducklair Tower non sia stata aggiornata per affrontare questa nuova minaccia. Grrodon muove la sua offensiva forte degli errori del passato e dimostra di aver capito la lezione…

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Bramo: La seconda domanda è sulla pausa intercorsa tra la fine di PK2 e questa storia. Molti lettori si erano abituati a pensare che in questo intervallo Paperino fosse tornato alla sua vecchia vita, vestendo i panni del Paperinik “tradizionale” o in alternativa quelli di Doubleduck. Storie firmate da Artibani come Agente Zero o Codice Olimpo avvaloravano questa interpretazione ricollegando linee narrative che si credevano molto distanti. A questo si aggiungono alcune recenti dichiarazioni dello sceneggiatore secondo cui il protagonista di Pk è il “nostro” Paperino, e non una sua versione alternativa. Il Paperino di Potere e Potenza afferma però di essersi ritirato e mostra di non indossare il suo costume da molto tempo, e questo ha confuso un po’ le idee, invalidando la vecchia interpretazione. Francesco, abbiamo capito male per tutto questo tempo?

Artibani: Paperino non indossa gli abiti di Pikappa da tempo (ma si ricorda di possedere uno scudo extransformer quando il Razziatore gli porta la sua uniforme) ma non ha mai smesso di essere il Paperinik classico o l’agente Doubleduck. Il riferimento al ritiro va inteso solo in relazione al suo servizio come PK.

Bramo: Inoltre, Francesco, abbiamo notato che per dare seguito all’epopea di Pk ti sei ripassato con attenzione tutto il pregresso per capire quali fossero le storyline da riprendere o meno. Hai utilizzato un criterio particolare per individuare le più adatte? Ci puoi fare un rapido dietro le quinte che riveli il processo creativo?

Artibani: Sono partito da quelli che per me erano gli elementi più forti della serie, ossia gli evroniani e il Razziatore e non sapendo quali scegliere li ho scelti tutti e due. Poi ho aggiunto dei personaggi ai quali ero affezionato (come Fairfax e Nebula – Belgravia l’avevo già recuperata su Doubleduck…) e per farli interagire ho cominciato a ragionare sui problemi. Per riportare in scena il Razziatore avrei dovuto prima risolvere la questione della microcontrazione, una faccenda legata allo spazio e al tempo… e allora ho pensato allo spazio e ho immaginato lo spostamento della Terra, un macroevento capace di stravolgere l’intero scenario. Insomma, è stato un lavoro di andirivieni sulla trama e per ogni intoppo, ogni ostacolo, cercavo delle risposte in grado di mandare avanti la trama (e non semplicemente delle scorciatoie). Il bello di scrivere questa avventura per me è stato proprio nella capacità di trasformare delle difficoltà in opportunità narrative incastrando i personaggi necessari, senza forzature e senza cedere al gusto del recupero. Anche una figura secondaria come Norman Bates Russell ha avuto il suo peso determinante nel racconto e alla fine – spero – tutti i pezzi sono andati al loro posto senza dare l’impressione di una storia-minestrone ma riuscendo a inserire anche cose nuove.

Bramo: Infine: all’epoca la seconda serie di Pk non venne purtroppo accolta bene. Siamo molto contenti che tu sia voluto partire dalla fine di Pk2 anziché ignorarlo, Francesco, perché dimostra rispetto e attenzione verso quella che è stata comunque una parte importante, sebbene non conosciutissima della storia del personaggio. Includere Pk2 è sempre stata tua intenzione o inizialmente hai avuto qualche dubbio?

Artibani: Per me la saga di Pikappa è composta dalle prime due serie e basta, senza offesa per la terza serie (ma i reboot non mi sono mai piaciuti). La seconda serie è stata interrotta lasciando in sospeso alcune trame che erano state impostate dall’inizio e quella chiusura mi è sempre sembrata troppo frettolosa. In “Potere e Potenza” non ho recuperato tutti gli elementi lasciati in sospeso ma, nelle intenzioni credo si capisca che questi eventi sono collegati in qualche modo con quelle avventure ferme a 12 anni prima. Quello che più mi interessava in queste 160 pagine era mettere in scena un Paperino un po’ più maturo rispetto il Paperino di PK2, un personaggio per cui il tempo è passato. Non è un papero stanco o disilluso ma sicuramente è un papero che ha chiuso con le minacce cosmiche e le razze aliene. È stato nel frattempo l’agente Doubleduck (e lo è ancora) ma le vicende di Pikappa comportavano per lui uno stress maggiore che di colpo torna a irrompere nella sua vita. Quando all’inizio della storia si risveglia all’interno di una stazione orbitante evroniana, Paperino è sconvolto; come se fosse un incubo la sua vita è tornata indietro di colpo e da qui nascono i suoi tentennamenti iniziali. Subito dopo il papero rientra però nella parte acquisendo sempre più sicurezza ma non troppa, a ricordarci che qualcosa è cambiato. Nel suo rapporto con il nuovo Uno (anche se non è corretto chiamarlo così, non trattandosi di Uno) queste insicurezze emergeranno gradualmente fino ad esplodere nel finale della storia ma al termine di “Potere e Potenza” credo che il Pikappa che avremo sarà un personaggio più forte ma soprattutto più consapevole delle proprie possibilità.

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Bramo: Francesco, cambiare il costume ad un supereroe è ordinaria amministrazione in casa Marvel, spesso più per attirare l’attenzione di fan e media che per ragioni narrative. Qual è stato il ragionamento alla base del cambiamento di costume per Pikappa, invece?

Artibani: La motivazione è doppia e ho cercato di fonderla in una soluzione unica, quella del costume rivisto e corretto. La prima ragione di questo cambiamento è stata dettata dalla voglia di portare qualche novità all’interno del racconto – e un’uniforme diversa era una possibilità a portata di mano. La seconda ragione era quella narrativa legata alla condizione di “ricercato” di Pikappa e alla sua traccia genetica da nascondere ai rilevatori evroniani. Il costume speciale ha risposto a questa doppia esigenza.

Bramo: Francesco, quando la nuova intelligenza artificiale parla a Pikappa dello scudo Extransformer, dice “Il modello non è troppo diverso da quello che conoscevi! Il signor Ducklair ha fatto solo qualche ritocco!”. Ecco, quando esattamente Everett avrebbe rimesso mano al progetto dello scudo?

Artibani: L’intera Camera Omega e tutto il suo contenuto è un progetto di Everett e dunque si sottintende che ogni cosa era stata già creata da Ducklair, probabilmente già prima dell’arrivo di Pikappa nella prima serie.

Bramo: Il materiale narrativo su cui hai costruito Potere e Potenza è completamente nuovo o ci sono idee che avevi già valutato in tempi non sospetti e che non eri riuscito a inserire nelle due serie precedenti? Non è un caso che la mitologia pikappica sia letteralmente piena di subplot accantonati (Neopard, Tyrrel, Corona, Esperimento Abominio etc). Pensi che questa nuova serie debba guardare esclusivamente al futuro, o che possa esserci spazio per frugare nel cassetto delle storyline abortite?

Artibani: La storia è nuova ma al destino di Grrodon pensavo già durante la prima serie. Lo abbiamo visto anziano e furioso nel futuro in Ritratto dell’eroe da giovane e lo avevo lasciato, più giovane di un paio di secoli, nei panni di McCoy. Che cosa aveva fatto per tutto questo tempo? Come aveva vissuto? Come era riuscito in prigione a nascondere la sua natura aliena? La risposta a tutte queste domande è servita a costruire la trama di Potere e Potenza. Se la serie proseguirà credo che si cercherà di trovare un equilibrio tra le storie passate e quelle nuove. Per quello che mi riguarda – e parlo a titolo totalmente personale – vivere di nostalgie e amarcord sarebbe un errore micidiale perché dobbiamo pensare soprattutto ai nuovi lettori, senza naturalmente scontentare i vecchi pkers.

Bramo: Nella galleria di bozzetti che chiosava il numero Zero di PKNA era presente la vignetta con cui il Razziatore sarebbe dovuto entrare in scena nel numero successivo, e che invece non venne mai utilizzata. Successivamente venne detto che apparteneva ad una pagina di prova, parte della bibbia di PK, non destinata alla pubblicazione. In Potere e Potenza il Razziatore entra in scena allo stesso modo (“Sei sorpreso di vedermi?”): si tratta di un caso o si è voluto in qualche modo restituire a quella vignetta un posto nell’epopea di PK?

Artibani: Un omaggio involontario perché non me la ricordavo ma, evidentemente, il suo ricordo era rimasto nascosto da qualche parte nella mia memoria.

Dapiz: Personalmente mi fido molto dei Creatori e mi piace che i personaggi (e con essi i lettori) vedano crollare i propri punti di riferimento, per cui ho votato per buttare giù la Ducklair Tower. La torre però non è solo un’icona tra le più riconoscibili della saga di Pk, ma è teatro di un evento di importanza fondamentale per la storia della serie: la nascita di Odin Eidolon, che avrà luogo, o così dovrebbe, nella Paperopoli del futuro, come abbiamo visto in Le parti e il tutto, magnifica storia firmata da Alessandro Sisti. Qualora demolizione fosse e sempre che questo non costituisca spoiler per Potere e Potenza, quali sarebbero le conseguenze per il futuro di Uno?

Artibani: L’esito del voto e le conseguenze sulla torre si scopriranno solo nell’ultimo episodio della storia ma, evitando qualsiasi anticipazione, ti posso assicurare che nessuna continuità sarà maltrattata nel corso di questo racconto.

Breda:Nessuno si sarebbe aspettato che avresti ripescato la sottotrama dell’esercito! Abbiamo notato che la maggior parte dei personaggi ripresi in Potere e Potenza appartenevano a storyline a cui avevi dato inizio tu stesso, tanti anni fa. La storyline originale di Wisecube e Westcock e del loro Dept.51 venne invece portata avanti quasi esclusivamente da Gianfranco Cordara. Hai per caso avuto un ruolo anche nella creazione di questa porzione di mitologia pikappica, o semplicemente hai ritenuto che quei personaggi avessero ancora del potenziale inespresso?

Artibani: No, ai tempi della prima serie di PK non ho partecipato alla creazione dei personaggi che sono tutta opera di Cordara. Erano e sono però dei bei personaggi e quindi, in uno scenario di invasione aliena, ho pensato che l’esercito poteva essere utile. Nella prima stesura del soggetto in realtà c’era anche Wisecube, ora nei panni di un senatore e aveva un ruolo negativo nel racconto, a capo di una fazione di collaborazionisti alleati di Grrodon (insieme a Nebula). La trama però rischiava di complicarsi troppo e quello che avrebbe dovuto essere il colpo di scena alla fine del secondo episodio è stato messo da parte perché avrebbe costretto il lettore a seguire uno spiegone eccessivamente intricato. La storia inoltre doveva restare un racconto d’azione e la sottotrama degli intrighi a Washington appesantiva il tutto. Perché il generale Westcock non era in pensione? Questo sarà l’argomento di un approfondimento che speriamo di poter affrontare presto insieme ad altre faccende minori rimaste in sospeso.

Tyrrel: Francesco: nel primo episodio il protagonista della storia non viene mai chiamato Paperinik ma semplicemente Pikappa, cosa che in alcuni cose è sembrata stonare dato il tono confidenziale del nomignolo. In molti poi si sono allarmati, pensando che in qualche modo si stesse dicendo che il protagonista di Potere e Potenza (e conseguentemente di PKNA e PK2) fosse un altro personaggio rispetto al Paperinik con gli stivaletti a molla. Inaspettatamente, nel secondo episodio il nome del protagonista ricompare alcune volte “per intero”. C’è un motivo specifico per questa differenza tra primo e secondo episodio, oppure si tratta semplicemente di casualità?

Artibani: C’è gente che si allarma inutilmente, che vuole vivere in una condizione di ansia costante, che deve lamentarsi a priori sempre di tutto. Mi pare che nelle puntate successive alla prima il grande problema della denominazione del personaggio sia stato serenamente superato. E’ stato in parte un caso e in parte la volontà di chiarire ai tanti nuovi lettori (che sono la maggioranza, ricordiamolo) che quello non era Paperinik ma Pikappa o PK, qualcosa di diverso rispetto il vendicatore mascherato di Villa Rosa. Acquisito il dato, dall’episodio successivo il personaggio è stato chiamato in tutti i modi possibili.

Tyrrel:l’iniziativa del sondaggio sul destino della Ducklair Tower sembra aver riscosso molto successo tra i lettori e i pikers; sui forum e sui social network da due settimane non si fa altro che discutere, anche animatamente, sull’una o l’altra ipotesi. Voi stessi siete “scesi in campo” (passatemi il termine) direttamente, sia su Facebook che in alcune interviste, esponendo la vostra ipotesi preferita (quella della distruzione della D.T.) e spiegando i perché. Di certo un’iniziativa di questo tipo è assolutamente inedita per il fumetto disneyano e italiano, e richiama alla mente iniziative simili avvenute oltreoceano (vedasi quanto avvenne per la morte del secondo Robin).
Com’è nata l’idea? L’impressione è che abbiate ideato due scenari sui quali sviluppare le future storiche pikappiche, entrambi potenzialmente forti e validi, e anziché optare subito per l’uno o per l’altro abbiate deciso di “rimettervi al giudizio della corte”. Le cose stanno realmente così? Oppure si tratta di un’idea nata in seno alla redazione, e solo dopo dietro richiesta avete provveduto a ideare due possibili finali alternativi?

Artibani: Mi assumo la paternità di questa proposta, un’idea che nasceva proprio dal precedente di Una morte in famiglia. Per questo ritorno di Pikappa abbiamo cercato di coinvolgere i lettori sfruttando la grande novità (assente nel 1996) dei social network così da avere una risposta estesa e in tempo reale. Perché è stato fatto? Non per pigrizia, per insicurezza o per la cattiva volontà di scaricare sui lettori le responsabilità (come qualche genio della tastiera ha scritto) ma solo per condividere un momento “felice” per tutti i pkers, ossia costruire insieme un pezzo di storia. Ci sembrava un gesto cortese ma qualcuno ha pensato a complotti, brogli, inganni e altre miserie. Io ho scritto due scene che sono state disegnate, colorate e letterate. 162 tavole per una storia che, alla fine, ne conterà ufficialmente 160. La sequenza prescelta – che non è il finale – è stata mandata in stampa alle 13 del 14 luglio 2014, alla fine della votazione. Sul tavolo della direttrice c’erano le quattro pagine e lei ha inserito quelle relative alla scelta più votata. Pensare che avremmo affidato il vero finale della storia a una consultazione via web è un po’ mortificante (per noi); questo è il ritorno di Pikappa, non una storia a bivi.

Pastro: Come ho detto in una precedente domanda, le idee uscite da me e Francesco in due anni sono state innumerevoli, e coinvolgere i lettori in qualche modo come e meglio di una volta era una di quelle.
Non è stata una richiesta della redazione, è stata tutta farina del nostro sacco. Sicuramente ci siamo voluti complicare la vita, perché anche se grazie al fatto che Topolino è settimanale e alla rete, si poteva giocare al botta e risposta, senza dover aspettare le letterine o i fax… Ma mancava cosa far scegliere, come, e con che tempistiche per la stampa. Non è stato per niente facile ve l’assicuro, però visto il risultato possiamo dire di aver colto nel segno.
Si voleva in un colpo solo sfruttare le moderne tecnologie (simbolo di una nuova era per PK) per divertire, e far sentire il senso di vicinanza affetto rispetto e di “famiglia allargata” dalla rete, dei lettori del Topo.
Ripeto, è stato molto difficile, perche nessuno di noi aveva intenzione di rovinare la storia a favore del gioco, e credo che ci siamo riusciti.
Poi per il seguito, che nessuno si preoccupi, comunque si scelga, ci divertiremo un sacco in futuro 😉 !

Bramo: Pastro: Due, nell’aspetto, era simile a Uno ma presentava comunque differenze notevoli dal suo “gemello”. Come mai per questo nuovo “alleato” si è invece scelto un aspetto pressoché identico a quello di Uno? E dove hai lavorato per accentuare il cinismo dell’intelligenza artificiale della Camera Omega?

Pastro: C’era la necessità di creare squilibrio in Paperino, dargli l’illusione di aver al suo fianco il suo amico di sempre (per quanto gli venga più volte ribadito il contrario). Conflitto e dubbio che lo accompagnerà fino alla fine dell’avventura . Per questo a livello grafico ho cercato nel volto e nel colore di non scostarmi troppo dall’Uno originale, rendendolo solamente un po’ più squadrato e poco incline al sorriso. Poi è stato divertente lavorare sul suo contenitore. Come il nuovo costume di Paperinik che cambia colore a seconda dell umore e della situazione, anche qui il contenitore si muove e si deforma un po’ seguendo il pensiero della nuova I.A.
Di conseguenza la forma non poteva essere che prismatica, visto il carattere spigoloso.

Bramo: Pastro: lo scudo Extransformer, anche quando viene “espanso” dalla nuova tuta, appare comunque meno ampio di quanto non fosse quello classico. Si tratta di una precisa scelta di stile, per renderlo con un appeal più moderno (e quindi meno ingombrante)?

Pastro: Sicuramente, c’è stato addirittura un momento in cui non volevo neppure metterlo perché ( visto il potenziale della tuta) non mi sembrava necessario. Ho pensato però che lo stacco con il precedente costume levando pure un qualsivoglia scudo, sarebbe stato troppo e così, dopo diverse soluzioni, mi sono approvato la versione che avete visto.
La mia idea era che, se prima lo scudo venisse infilato al braccio, adesso lo vestisse completamente. Questo dava a PK maggior agilità e libertà di movimento.
A livello grafico poi non si sarebbe più posto il problema di essere nascosto dallo scudo nelle inquadrature da destra (ma queste sono fisse solo mie 😉 … Tra l’altro anche il fatto di levare il mantello non aiuta di certo, perché sempre a livello di disegno ti porta via una possibilità coreografica non da poco. In questo caso bisognava essere veloci agili e potenti, ma sopratutto questo nuovo costume/scudo rappresenta lo spirito dark di questo ritorno ad un Paperinik più maturo e duro… Almeno in questa avventura.

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Dapiz: Il ritorno di Pikappa si deve alla collaborazione tra te e Francesco Artibani, che fin dall’inizio ha chiarito che non si è trattato di un semplice lavoro cervello-braccio ma ti ha indicato come co-fautore a tutti gli effetti della trama della nuova saga. In concreto, come si sono svolte le cose? C’era qualcosa nello specifico che ti sarebbe piaciuto (e che sei riuscito a) raccontare?

Pastro: Quello che è successo con il progetto sul ritorno di PK è cosa rara. Rara perché il più delle volte, nella migliore delle ipotesi, può capitare di parlare con lo sceneggiatore, impostare le linee guida e poi si parte, e ad ognuno il suo compito. Questo è già un livello molto alto e privilegiato, beninteso, perché comunque presuppone che si stia lavorando su un progetto nuovo e non su una classica storia di routine”.
Ma qui c’è stato qualcosa in più, c’è stato uno scambio continuo, giornaliero , sia nella parte progettuale che poi in lavorazione . Ci si continuava a confrontare su qualsiasi idea. Poi quando c’è stato da metter giù i soggetti per spingere il progetto tutta la maestria di Francesco e’ venuta fuori ,e arrivavano una per volta quindi c’era il tempo di leggerle tra noi e commentarle… È stato fantastico. Man mano che di andava avanti ci venivano idee sempre più belle, ma le mie erano comunque parte di un grande puzzle di cui Francesco ha sempre avuto il numero maggiore di pezzi.
Per quanto riguarda la storia che avrei voluto raccontare o approfondire, si tratta del futuro distopico nella Paperopoli del futuro . Mi sarebbe piaciuto entrare più nel dettaglio far vedere e raccontare l’ascesa della conquista evroniana e un po’ di combattimenti con i ribelli guidati da Odin… Chissà che un giorno non convinca Francesco a scriverla…

Tyrrel: Nel precedente episodio abbiamo avuto modo di ammirare i tuoi fantastici disegni con i quali ha data vita alla Nuova Evron del futuro distopico di Potere e Potenza. Per la realizzazione hai potuto esaminare bozzetti e studi preparatori dell’Evron originario realizzati ai tempi di PKNA, oppure hai preferito dare sfogo alla tua fantasia immaginando da zero il nuovo pianeta evroniano?

Pastro: È naturale che ciò che è stato fatto negli anni addietro abbia lasciato traccia, però non ho studiato o visto nessun vecchio bozzetto su Evron, è stato tutto frutto della mia fantasia (e di qualche indicazione di Francesco ovviamente 😉 ).
Mentre stavo studiando la tecnologia evroniana qualche domanda me la son fatta però. Visto che sono un popolo parassita ho pensato che, ogni insediamento loro avessero avuto nel tempo, si fosse riflesso sulla loro tecnologia e quindi che si sviluppasse sulla base di quella preesistente al fine di cannibalizzarla per i loro scopi. Ecco quindi perché sono ancora riconoscibili strutture terrestri insieme a quelle tipiche Evron.

LBreda: Secondo una rumorosa frangia dei lettori, un difetto della serie di PK è l’assenza di Paperino dietro il costume di PK, cosa che lo differenzierebbe dal classico Paperinik. In PKNA storie meravigliose come Trauma e Zero Barra Uno hanno dato torto a questi lettori, mostrando che Pk e Paperino sono solo due facce della stessa medaglia, e che c’è molto di Paperino anche nel supereroe. In Potere e Potenza ti sei superato, e non sono pochi i momenti in cui il caro vecchio Donald emerge, nelle pose e nelle espressioni. Ci racconti come hai fatto e quali sono i segreti per far recitare Paperino/Pk nel modo “giusto”? E sempre a proposito di identità alternative di Paperino, conosci o ti sei mai ispirato al gioco per SNES Maui Mallard?

Pastro: Partendo dall’ultima domanda, no non mi sono ispirato al videogioco. Se il mio tratto lo ricorda, forse è dovuto ai miei studi sui personaggi dell’animazione fatti a inizio carriera disney…
Riguardo “le due facce della stessa medaglia”, posso dire che (seconde me) è una cosa che dovrebbe trasparire in ogni storia di PK ,ma se ciò non sempre accade è perché magari tra gli autori non vi è stata la giusta attenzione e ci si è lasciati prendere solo dal lato supereroistico, il modo più facile e scontato di rappresentarlo.
Potere e potenza è una storia che narra di una rinascita più che un ritorno, e abbiamo ben voluto sottolinearlo in ogni passaggio, di puntata in puntata, fin dalla prima pagina. Graficamente c’è stata sicuramente molta attenzione. Come nella regia che nel montaggio delle vignette, per raggiungere il giusto pathos, ma se le battute non fossero state giuste non sarebbe di certo bastato.

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Bramo: Sin dalle origini ci viene detto che gli Evroniani sono parassiti per necessità più che per cattiveria. L’unico modo per sbarazzarsi della loro stirpe senza estinguerla sfociando nel politicamente scorretto è il respingerli, il che significherebbe solo sbolognare ad altri pianeti la patata bollente, oppure il metterli in condizione di non nuocere. Cosa che alla lunga li estinguerebbe comunque. Ai tempi di PKNA la questione venne presa alla larga, lasciando gli evroniani in mano ai coolflame risvegliati (Trilogia di Xadhoom), oppure siglando instabili trattati di pace (Sul Lato Oscuro). Se non sbaglio tra le migliorie biologiche apportate sulle spore da Grrodon in questa seconda generazione non c’è alcuna alterazione del consueto meccanismo alimentare, il che dovrebbe far tornare a galla la questione prima o poi. Pensi che questo “paradosso” potrà essere prima o poi affrontato e risolto?

Artibani: Gli evroniani anche in Potere e Potenza sono quelli di sempre ma alcune migliore sono state apportate (la loro coscienza collettiva risulta meno presente e molti elementi tra le loro fila presentano una maggiore autonomia – a cominciare dallo stesso Grrodon). La questione alimentare quindi rimane ma, ai fini del racconto, non era poi così importante.

Bramo: Come mai la scelta di far diventare Ziggy nuovo direttore di 00 Channel? Che ne è di Dan Woodstein? E, in generale, perché hai sentito il bisogno di inserire quella tavola di prologo?

Artibani: Nelle redazioni vere c’è sempre un viavai di direttori e giornalisti e 00 Channel non poteva fare eccezione. Non so dove sia finito Dan, probabilmente è stato promosso a un altro incarico più prestigioso (dentro o fuori dal network). Una delle idee alla base del ritorno di Pikappa era quella di raccontare un mondo che era andato avanti, in cui il tempo e la vita dei personaggi non si erano fermati. La pagina di apertura del terzo episodio serviva proprio a questo, a suggerire uno scenario realistico in cui un semplice fattorino, nel corso degli anni, aveva fatto carriera grazie al suo talento raggiungendo il vertice (il sogno americano funziona anche sulle pagine di Pikappa).

Bramo: Ologrammi tridimensomorfici: bel nome e ottimo effetto sul campo di battaglia! Ma potresti chiarirmi meglio come possono degli ologrammi, pur in 3D, avere la fisicità per pestare gli evroniani e utilizzare le armi della tuta, anche se solo per un periodo iniziale?

Artibani: Una spiegazione tecnica naturalmente non ce l’ho ma potrei costruirne una plausibile lavorandoci sopra. Ci penso e ti dico!

LBreda: Ma i coolflame? Nel senso, perché usare schiavi isolani rompiscatole senza coolflamizzarli? Si vuole evitare che Fairfax si senta sotto scacco più che collaboratore?

Artibani: Gli umani al lavoro nel cantiere del motore gravitazionale sono tenuti sotto controllo dai poteri mentali dei Trauma clonati. Per quel tipo di lavoro evidentemente Grrodon ha preferito avere degli umani reattivi e presenti (seppure soggiogati) piuttosto che degli esseri un po’ amorfi come i coolflames (in altre parole servivano prigionieri “specializzati” e i coolflames non lo sarebbero stati abbastanza).

Mason: Abbiamo seguito con un certo interesse la recente diatriba a proposito dell’utilizzo in PK di scene forti o presunti tabù nel mondo Disney. In particolare ci è piaciuto parecchio il parallelismo che hai fatto con il cinema d’animazione disneyano in cui la morte è molto presente, benché trattata con discrezione, garbo e con le giuste reticenze. In effetti si tratta di un modo intelligente di sdoganare certi temi anche su carta, come tu hai dimostrato in Potere e Potenza e nell’Ultima Avventura. A questo proposito ci sono venuti alcuni dubbi su quale sia esattamente il codice etico che hai stabilito per il personaggio di Paperinik
Come hai avuto l’idea del “dilemma morale” introdotto nella seconda puntata e rimarcato nella terza? Dopotutto, in molti episodi della serie originale (e anche nella stessa Potere e Potenza, nella scena dello scontro aereo) Paperinik si libera degli evroniani con metodi che proprio non-letali non sono, facendo saltare in aria le loro navette e via dicendo; poi ci sono stati parecchi casi in cui né PK, né Uno si sono fatti troppe remore, come quando hanno provato, più volte, a distruggere Due, cattivo non meno sacrificabile di Grrodon.

Artibani: Il dilemma morale che accompagna Pikappa per buona parte del racconto voleva essere solo un elemento in più per raccontare la maturità del personaggio. Il Pikappa che torna in azione in Potere e Potenza è un personaggio diverso dal Pikappa di dodici anni fa. Non è invecchiato particolarmente, non si è imbolsito ma in qualcosa è cambiato e questo dilemma e i mille dubbi che si pone sono qui a ricordarcelo. Fa sempre le sue battute ma la sua leggerezza stavolta forse nasconde qualcosa e il Paperinik che viene fuori è un personaggio più adulto – e nell’ultima puntata alcune sue riflessioni conclusive serviranno a chiarire meglio il concetto. La discussione sulla morte l’ho seguita fino a un certo punto; chi pretende che il protagonista uccida Grrodon forse non ha ben presente che cosa sia il racconto disneyano e quali siano le sue regole.

Tyrrel: Nel terzo episodio di Potere e Potenza abbiamo assistito al “ritorno di Trauma”, scoprendo che nel suo articolato piano Grrodon è riuscito a mettere le mani sul progetto di potenziamento testato sul generale evroniano, il che ci spinge a pensare che in questi anni Grrodon sia riuscito a raggiungere il “Pozzo” e a mettere le mani sugli esperimenti sviluppati in passato da Gorthan. Alla luce di tutto questo, ci puoi dire se Grrodon sia riuscito a replicare altri esperimenti del capobranca scientifico, e se sì, avremo modo di vedere alcuni di questi in futuro? Inoltre, Grrodon stesso non è un normale evroniano, ma per via delle sue caratteristiche lo potremmo definire come un “mutante”; dall’altra parte, se tra lui e Gorthan ci fosse un legame, questo spiegherebbe poi come possa essere riuscito a mettere le mani sul “Progetto Trauma”. Si tratta semplicemente di speculazioni, oppure avete realmente pensato che anche “l’ultimo evroniano” sia il frutto degli esperimenti del capobranca scientifico?

Artibani: Non so se vedremo in futuro i risultati degli esperimenti di Grrodon e dei suoi scienziati ma le conseguenze di quello che accade alla fine di Potere e Potenza ce le porteremo sicuramente dietro per qualche tempo. Il tempo è trascorso anche per gli evroniani e in questi 12 anni di silenzio Grrodon si è mosso in maniera silenziosa ed efficace costruendo la sua rivincita e preparando un piano a lunga scadenza. I guerrieri potenziati, i cloni di Trauma e la nuova gerarchia del rinato impero sono alcuni degli effetti immediati ma c’è sicuramente dell’altro su cui Pikappa dovrà indagare (o che scoprirà…).

Tyrrel: L’abbiamo visto poco in questa nuova storia, ma per quel poco ha lasciato il segno. Angus Fangus è fin da gli esordi uno dei personaggi ai quali i pkers sono più legati; non un semplice antagonista, ma un personaggio più complesso e sfaccettato, la cui personalità tu stesso hai contribuito a delineare in storie come Ombre su Venere e Invasione! . In Potere e Potenza lo vediamo disilluso, senza stimoli e propenso a gettare la spugna, quasi come se l’assenza del “Pikappero” abbia in qualche modo influito anche su di lui. Puoi dirci cosa in questi anni abbia realmente portato il nostro cronista preferito in questa situazione, e se ci sarà spazio per approfondire questo discorso in un prossimo futuro?

Artibani: Senza Pikappa sicuramente Angus ha finito per perdere l’entusiasmo, imboccando un percorso non virtuoso come quello di Ziggy. Sappiamo che Angus è un giornalista di talento ma qualcosa lo ha reso indolente e disilluso e anche il suo cinismo sembra essersi appannato. Il ritorno di Paperinik probabilmente lo risveglierà ma saranno gli eventi legati alla Ducklair Tower a portare un cambiamento. Nel terzo episodio c’è un evento fondamentale, quello dell’invasione di Paperopoli da parte degli evroniani. Se fino ad allora la verità sugli alieni era nota a poca ora qualcosa è cambiato – ed è cambiato per sempre, come si vedrà nell’ultima puntata. L’esistenza degli alieni non è più una notizia riservata e questo darà sicuramente nuovo slancio a chi – come Angus Fangus – vive di notizie e di scoop.


Bramo: Come è realizzato esattamente il nuovo mezzo di Pikappa? O meglio, come fa a trasformarsi addirittura in un veicolo subacqueo? Quale funzionamento meccanico lo permette?

Pastro: Che domanda difficile caro Bramo. Quando ho progettato la nuova PKar, ho pensato potesse svolgere più funzioni. Ero partito da una moto (vista la mia passione per tale mezzo), però l’avevo immaginata subito con le ruote sdoppiabili davanti e dietro, in maniera che sui percorsi più accidentati si trasformasse in una quad-bike. Inoltre, orientando le ruote prima esternamente e poi indietro (aderenti al corpo macchina) si possono ottenere altri due bei mezzi, volante e subacqueo. Tutto viene gestito da delle mappature preconfigurate (gestite dal computer di servizio), che si adattano automaticamente al tipo di percorso o ambiente in cui si vengono a trovare. La nuova Pkar inoltre utilizza la stessa tecnologia usata per la gli aerei stealt, ma più evoluta, che la rende invisibile ad ogni sistema di intercettazione, terrestre o alieno che sia. I materiali utilizzati sono nascosti da brevetto Ducklair, ma posso dire che viene ampiamente utilizzato un nuovo tipo di componente a base di carbonio molto leggero e resistente. La nuova Pkar si sposta usando impulsi elettromagnetici sviluppati da dei motori posti all’interno delle quattro ruote e alimentati da in gruppo di batterie autorigeneranti di progettazione coroniana. Questi impulsi possono anche venir usati come arma di difesa/offesa. Ultima nota per la calotta di chiusura del posto guida, che è caratterizzata dalla stessa tecnologia utilizzata per il nuovo costume. Sono delle nanoparticelle a densità variabile regolate dagli impulsi elettromagnetici dei motori, che possono aumentare in trasparenza e resistenza a seconda della necessità .
Spero di essere stato esaustivo.

Bramo: L’Imperatore Grrodon è alto poco meno di uno dei nuovi Trauma. Come mai la scelta di disegnarlo così slanciato? È lo status di imperatore che lo “innalza”, i nuovi Trauma sono meno giganteschi dell’originale o semplicemente la mia mente è offuscata dal ricordo che ho del Grrodon di Ritratto dell’Eroe da Giovane dove era ingobbito, sì, ma per la vecchiaia?

Pastro: Hai azzeccato quasi in tutto… Nel senso che indubbiamente Grrodon è parecchio alto, credo sia dovuto al trattamento a cui ha sottoposto il suo corpo per raggiungere l’aspetto “Imperiale” che lo status impone. Stesso trattamento che, in modo diverso, hanno utilizzato per trattare le normali spore per ottenere i super evroniani. Questo trattamento, in alcuni casi, però, viene ciclicamente ripetuto per mantenere gli effetti, il consumo di energia vampirizzata infatti è molto alto (per quanto i serbatoi di nuova generazione riescano a supplire in buona parte a questo problema).
Non so poi cosa sia successo al Grrodon del futuro… 🙂
Per il discorso ” cloni di Trauma”, effettivamente non sono colossali come l’originale, non serviva, perché il loro scopo era quello di formare una nuova sezione del ricreato esercito evroniano atta a sottomettere gli avversari a livello psicologico (anche a distanze maggiori unendosi in simbiosi), di grande valore strategico, sono comunque dotati di una forza considerevole. Il fatto che PK li abbatta con tale facilità è già spiegato da lui stesso… È protetto dagli attacchi mentali dalla tuta ed è poi la stessa che gli dà una forza devastante (riesce a tenere la D.T. sulle spalle senza problemi, ricordiamocelo).

Tyrrel: Ricollegandoci alle domande della settimana scorsa, e anche all’intervista realizzata da Bramo per Lo Spazio Bianco, ci hai detto quanto ti si piaciuto realizzare le scene ambientate nel futuro distopico, ed in effetti non si può che rimanere ammirati dinanzi alla cura con cui quelle ambientazioni sono state realizzate, così anche per le varie scelte architettoniche che contraddistinguono la “Nuova Evron”. Puoi dirci se c’è qualche opera extra-pikappica (film, romanzi, manga, comics statunitensi…) dalla quale hai raccolto spunti e suggestioni per dare vita a questa ambientazione?

Pastro: Sono sempre rimasto affascinato dalle visioni di un mondo post apocalittico, e quindi non mi sono lasciato scappare l’occasione di rappresentarlo (seppur in forma edulcorata) in questa storia.
Le cose che mi hanno lasciato un ricordo sono tante, e vanno da le Cronache del dopobomba di Bonvi ad Akira di Otomo, da Ken il Guerriero a Mad Max ai flashback di Terminator. Blade runner, ma non servirebbe nemmeno dirlo… Altri autori che hanno colpito la mia fantasia sono Yukito Kishiro con il primo ciclo di Alita e Tsutomu Nihei, notevole autore di Blame e altre miniserie simili.

Tyrrel: La settimana scorsa Francesco ci ha detto che l’omaggio dell’entrata in scena del Razziatore alla famosa vignetta comparsa tra i bozzetti del Numero Zero è stato involontario. Di fatto ci troviamo con quella che all’epoca venne proposta come un’anticipazione del numero successivo, che poi si scopri non anticipare un bel nulla, salvo poi diventare una sorta anticipazione di una storia che ci sarebbe stata solo 18 anni dopo. Insomma, un paradosso degno del Razziatore! Rivolgiamo allora la stessa domanda a te 😛 : nel realizzare la scena ti sei ispirato a quella famosa vignetta, oppure anche nel tuo caso si tratta di un omaggio effettuato inconsciamente?

Pastro: Credo veramente che ci troviamo di fronte ad uno scherzo del Razziatore, perché neanch’io mi ricordavo di quella vignetta, ed è stata veramente una cosa casuale ed involontaria il fatto di farne una citazione.

Tyrrel: Nel 1997 eri stato tu il creatore grafico di Trauma. 17 anni dopo sei riuscito a clonarlo e riproporlo in Potere e Potenza. E’ stata un’idea tua o di Francesco? E la lacrimuccia almeno ti è scesa?

Pastro: Sì, è colpa mia… Ma la condivido volentieri con Francesco questa responsabilità 🙂
In una delle solite telefonate si parlava di evroniani mutati, e poco tempo prima avevo realizzato un Trauma su commissione, quindi ho buttato li che mi sarebbe piaciuto ridisegnarlo. Francesco ha ben pensato che effettivamente i suoi poteri potevano tornarci utili, e così è stato :). Comunque magari un giorno rivedremo pure quello originale, io un’idea di dov’è e cosa fa ce l’ho… Chissà…

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Andrea87: Ma ora che non c’è più la Ducklair Tower, PK come ricaricherà il proprio costume?

Artibani: Bisognerà inventare nuove soluzioni e nuove storie. È questo il bello di questo lavoro!

Andrea87: Tre (chiamiamolo così per brevità) nella seconda puntata non dava a PK il devolutore come arma contro gli evroniani poichè non lo riteneva adatto ad usare un’arma del genere. Però poi nel finale consegna i progetti all’esercito… non è troppo pericoloso mettere nelle mani di semplici persone delle armi così potenti, quando non si fidava nemmeno di PK?

Artibani: Il custode della Camera Omega non si fida di Pikappa per tutta la storia e non accenna a un ripensamento neppure alla fine. Non conosciamo i dettagli di questa collaborazione improvvisata con l’esercito ma di sicuro il custode non ha lasciato niente al caso. Per l’intelligenza artificiale quei soldati addestrati sono comunque più affidabili di Pikappa.

Andrea87: Questa è invece una domanda di carattere più generale:
una delle cose che a suo tempo non mi piaceva di PKNA era che, sebbene il protagonista fosse il Paperinik classico, egli non aveva più niente a che fare con il resto del cast paperopolese, se non nello speciale 0/3… addirittura per dargli una parvenza di vita privata in PK2 gli si danno nuovi amici e un nuovo lavoro!
Ecco, la domanda è: si possono fondere i due universi, tipo vedere un Paperino che di giorno magari continua a lucidare le monete dello zione o poltrisce sull’amaca per poi abbandonare tutto e correre a combattere gli Evroniani?

Artibani: Forse quest’ultima immagine che suggerisci è un po’ troppo estrema, più vicina al classico Paperinik. In Potere e Potenza ho provato a far entrare maggiormente la vita quotidiana di Paperino nella sua realtà supereroistica (raccontandola più che mostrandola) ma credo che nelle eventuali nuove storie del personaggio qualche concessione in più ci possa stare, facendo comparire di tanto in tanto altri personaggi del cast dei paperi.

Andrea87: Mi incuriosisce questa sfaccettatura che è stata affrontata anche in Double Duck (anche in tue storie, vedi la battuta di DD dove confessa a Paperina di essere anche Paperinik prima di “total reset”tarle la memoria 😀 ) o anche in “Ultraheroes” (dove Paperinik e Paperinika comunque affrontavano una crisi amorosa tra le loro identità segrete)… non pensi che darebbe maggior tridimensionalità ad una saga che altrimenti sembra aver eliminato Paperino con un PK attivo 24/7?

Artibani: È quello a cui mi riferivo nella precedente risposta; ci può essere qualche elemento quotidiano in più, magari mostrando degli aspetti del quotidiano diversi dal solito, così da riuscire a raccontare aspetti della vita di tutti i giorni che non vediamo nelle storie di Paperino.

Bramo: Francesco, nel Numero Zero Uno dice “Everett Ducklair mi ha programmato per avere qualcuno al suo livello intellettuale con cui parlare”, mentre nel primo numero di PK2 Everett spiega a Paperinik che “L’unità artificiale denominata Uno ha cessato le sue funzioni un’ora fa. D’altronde, a causa del mio ritorno, la sua attività non è più necessaria”. Nell’ultima tavola di Potere e Potenza però Everett riattiva Uno per “mettersi al lavoro”. Perché? Qual è la vera funzione di Uno, alla fine, nella mente del suo creatore?

Artibani: Le ragioni della riattivazione si scopriranno solo in seguito ma evidentemente Everett ha bisogno di un aiuto speciale per fare qualcosa che da solo non potrebbe mai portare a compimento.

Bramo: Francesco, rubo una considerazione fatta da Valerio nella sua recensione qui sopra: il primo epilogo sembra suggerire che quanto abbiamo visto accadere non era realmente una riscrittura bensì il naturale corso degli eventi. La sconfitta evroniana a cui si riferiva l’anziano Grrodon in Ritratto dell’Eroe da Giovane” sarebbe sempre stata questa che ci hai appena finito di narrare, e questo spiegherebbe anche l’affermazione “l’ultimo rimasto sulla terra quando tu hai sconfitto il mio popolo” (e da dove giunse a Sty l’ispirazione per i superevroniani 😛 ). È questo che dovevamo capire o abbiamo travisato tutto?

Artibani: Sì, con Potere e Potenza Grrodon ha scritto il suo destino, avvicinandosi al trionfo per poi sprofondare nell’abisso dell’isola di Grimsey da cui riemergerà in futuro, vecchio e stanco, pronto per diventare il personaggio visto nell’episodio 5 di PKNA. Questa storia ha ricollegato dei pezzi della saga di Pikappa, provando a colmare non dei buchi ma degli spazi che potevano essere riempiti con pezzi nuovi di storia.

super_evronianoBramo: Francesco, giusto per chiarire la situazione: gli evroniani sono ormai stati tutti debellati, tra azioni di Pikappa e intervento dell’esercito? È questa la sconfitta definitiva dell’impero evroniano, quella rinfacciata da Grrodon sempre in PKNA#5?

Artibani: No, alla fine di Potere e Potenza abbiamo più evroniani di quanti non ce ne fossero in precedenza. Grrodon ha creato guerrieri potenziati e una nuova gerarchia evroniana e, per quello che mi riguarda, la battaglia è ancora tutta da combattere.

Bramo: Francesco, Paperopoli e il mondo ora sanno che la Terra è stata sotto attacco alieno, informazione che fin dal Numero Zero si cercava di tener nascosta all’umanità per non scatenare il panico. Come cambierà ora il sentire della gente svegliandosi in un mondo dove gli alieni ormai esistono concretamente? E come si spiegheranno la scomparsa della Ducklair Tower?

Artibani: Per questo chiedevo di votare a favore della distruzione della torre! Lo scenario che Potere e Potenza ha lasciato è ricco di spunti e stimoli come quelli che tu indichi. Le prossime storie dovranno rispondere a questi interrogativi.

Bramo: Francesco, le due tavole oggetto del sondaggio su Topolino.it sono evidentemente quelle alle pagine 30 e 31. Ma nelle ultime vignette di pagina 37 Pikappa chiede al Custode della Camera Omega “Ma… da dove mi parli?” e l’I.A. risponde “La Ducklair Tower non esiste più! Stai interagendo con la mia versione ausiliaria installata nella tua uniforme!”. Questo significa che anche il lettering di quei balloon è stato battuto all’ultimo minuto prima della stampa, a seguito dell’esito del sondaggio? Se la torre fosse rimasta al suo posto, il Custode che cosa avrebbe detto?

Artibani: All’interno della DT si sta combattendo una battaglia e nelle tavole mancanti sicuramente il custode avrebbe continuato a lottare con tutti i mezzi a sua disposizione. La risposta data a Pikappa avrebbe comunque avuto un senso.

Philip J Fry: Sembra che l’incontro tra Grrodon e Fairfax abbia determinato il futuro distopico. Eppure in Pkna la Paperopoli del futuro è ben diversa. Quindi questa alterazione della continuity è dovuta a un’ulteriore causa che non sappiamo?

Artibani: Il futuro di Paperopoli sarebbe comunque cambiato, come visto in PNKA #5, con una città senza più la sua Ducklair Tower. Quello visto per un momento in Potere e Potenza è un futuro alternativo, più cupo e opprimente. Probabilmente la Paperopoli florida di Odin Eidolon è la naturale evoluzione della Paperopoli odierna o forse, nel futuro, accadrà qualcosa che non è stato ancora narrato…

Philip J Fry: Se il futuro conosciuto in “Ritratto dell’Eroe da Giovane” è stato ripristinato, anche la microcontrazione è tornata? Se sì, il Razziatore non doveva tornare nella sua epoca automaticamente, in quanto non appartenente al ventunesimo secolo (come succede a Paperinik in Pkna 43)? Grazie per le risposte.

Artibani: L’alterazione della microcontrazione (ossia l’alterazione dell’alterazione…) ha prodotto effetti sconosciuti e anche questo aspetto – insieme al destino del Razziatore – potrà essere approfondito in futuro insieme al destino della Tempolizia.

Mason: L’onomatopea “XADHOOM!!!” nel secondo episodio è stato un bel tocco di classe, e su questo siamo tutti concordi. Ma in giro per la rete si è formata una teoria anche carina che va oltre il semplice cameo: possibile che il raggio energetico della nuova tuta usi lo stesso potere di Xadhoom? Quindi PK ora avrebbe poteri simili a quelli di Occhibelli?

Artibani: No, era solo un piccolo omaggio con errore ortografico annesso, proprio per differenziarla dalla sola e unica Xadhoom.

Mason: Nelle pagine ambientate a Channel 00 fa il suo ritorno in sordina Camera 9. Il buon vecchio Stephan è un personaggio molto amato dai Pkers, ma gli autori sembrano averlo tenuto in disparte, dopo avercene svelato i retroscena in Manutenzione Straordinaria. Tu cosa ne pensi del personaggio? Trovi che offra ancora spunti?

Artibani: Vladuck ha un potenziale enorme del tutto inespresso. Nella storia l’ho inserito non solo come cameo ma anche per raccontarci un po’ della sua storia: mentre Ziggy ha fatto carriera (e Angus si è rilassato pur essendo passato ad altri incarichi), Camera 9 è ancora un operatore di 00 Channel. Nelle nuove storie sarà un altro personaggio da approfondire.

Mason: Arty & Pastro: A quanto pare Potere e Potenza è stato un successo, sembra che questo ritorno di PK sia destinato a durare. Ottimo, direi. Ma per curiosità, come funziona solitamente il lavoro sulla “trama orizzontale” di questo tipo di fumetto Disney? Ad esempio gli sviluppi della storia verrebbero decisi in team oppure ci sarà qualcuno in “cima” ad impostare il percorso generale? Attualmente, nel team di autori di questa “terza serie” ci siete solo voi due oppure è già entrato qualcun’altro, magari della vecchia guardia?

Artibani: Questa prima storia è stata sviluppata da me e Lorenzo e condivisa con la direttrice De Poli e la redazione. Sarebbe bello poter tornare presto a lavorare in squadra come si faceva ai tempi del primo PK, anche se lì c’era un mensile da mandare in edicola. Questa prima storia ha lasciato aperte molte strade e queste, per un’eventuale continuazione, dovranno essere elaborate e sviluppate. In passato c’era sempre un lavoro di gruppo ma era la redazione a decidere la linea da tenere; mi auguro di potermi ritrovare qualche tempo intorno a un tavolo con tante persone…

LBreda: Riguardo Angus:
Nel primo botta e risposta avevamo appreso che in questi anni di vuoto Paperino non aveva smesso di essere Paperinik. Angus però si stupisce di vederlo, come se non fosse stato in circolazione per anni. C’è un motivo o Angus aderisce alla corrente di pensiero che vede Paperinik e Pk essere due personaggi diversi? 😛

Artibani: Può aver visto Paperinik ma Pikappa, in questa versione “super” è certamente una novità per Angus.

LBreda: Riguardo Everett:
Non era per nulla facile rispolverare il personaggio del mio avatar: la sua sottotrama era una di quelle più difficili da rimettere in piedi in maniera pulita. Il tuo riuscire a farlo, facendola diventare una cosa sola con il ritorno di Uno, evento attesissimo da tutti noi Pker, ha dell’ammirevole. È passato del tempo dai fatti di Pk2 e adesso Everett sembra ancora più maturo di prima. Hai qualche retroscena sul suo ritorno in azione, o è ancora presto per parlarne?

Artibani: Everett ci deve spiegare tantissime cose ma conto che lo faccia molto presto…

Astere: Per Artibani: Come ha già ampiamente spiegato nel creare la nuova stirpe Evroniana Grrodon ha impiantato un’ autonomia e una fede incondizionata nei suoi confronti ai suoi soldati per assicurarsi un maggiore rendimento e controllo. Qui però mi sfugge una cosa, quanto le due cose si bilanciano? E stata usata su tutte le caste (cloni di Trauma inclusi) o solo sui soldati? E come ha creato una rivoluzione genetica del genere in così poco tempo con così pochi scienziati? Sempre che non ci sia lo zampino di qualche terzo…

Artibani: In realtà Grrodon non ha avuto poco tempo ma anni e anni, quelli che vanno dall’incontro con Fairfax in prigione alla loro evasione. La creazione di una nuova stirpe evroniana non è dunque un evento recente. Sulle caratteristiche di questi evroniani di seconda generazione non sappiamo molto ma di sicuro hanno tutti una maggiore autonomia decisionale.

atm82: Ma com’è possibile che dopo tutti i riferimenti, le strizzate d’occhio e persino l’ultima frase di Uno ripetuta da Odin…
PAPERINO NON ABBIA ANCORA CAPITO CHE ODIN E UNO SONO LA STESSA ENTITA’?

Artibani: Chiediamolo anche ai redattori del Daily Planet. Nei fumetti va così…

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V: Arty&Pastro: Il passaggio di gestione da Disney a Panini ha accelerato i tempi, aumentato gli investimenti, oppure già la Disney Italia intendeva puntare sul ritorno di Pk?
Anche il gadget era previsto oppure si è trattata di un’intelligente sinergia?

Artibani: Il progetto è stato presentato alla redazione durante gli ultimi mesi della gestione Disney, quando ancora non c’era nulla di certo su quanto sarebbe accaduto in seguito. Per questa ragione l’operazione PK è stata momentaneamente congelata (il passaggio di licenza e il trasloco della redazione avevano giustamente la priorità su ogni altra cosa) ma con l’arrivo di Panini il progetto ha ripreso uno slancio immediato e Potere e Potenza è stato messo in produzione. L’investimento nel ritorno di Pikappa è stato notevole e il gagdet è qui a dimostrarlo.

Bramo: Pastro, lo scontro iniziale in ascensore: come ti sei organizzato nel dover costruire ripetute azioni di lotta all’interno di uno spazio angusto come la tromba dell’ascensore?

Pastro: Di per sé le scene di lotta sono quelle che mi diverto di più a costruire, da sempre.
Il problema più grande è stato quello di riuscire a rendere la verticalità della caduta, che era lunghissima come tempi visto l’altezza. Ho fatto un po’ di studi, poi ho deciso per una serie di immagini che rallentassero l’azione soprattutto nelle pagine 22 e 23, per poi riprendere con un accelerazione a pagina 24 e chiudendo con una pag. 25 spettacolare. Credo di aver dato il giusto pathos e con le pose mi sono divertito parecchio, sono molto orgoglioso di quella sequenza. 🙂

Bramo: Per gli abiti “aristocratici” del Razziatore, a cosa ti sei ispirato? Hai pensato a Antico Futuro (per cui mi pare di vedere dei richiami nello stile di quel vestito) oppure hai guardato ad altro?

Pastro: Finalmente posso darti una risposta diretta.
Per il costume mi sono basato sulla documentazione fornitami da Francesco 🙂 , ho dovuto solo vestire il Razz col costumino d’epoca. Ma devo dire che gli sta bene tutto, è un gran figo 😉

Bramo: Paperinik configura il nuovo costume sulle fattezze di quello canonico. Come mai però la mano che non regge lo scudo appare comunque “guantata” con lo stile del completo sfoggiato negli scorsi due episodi? Sarà questo il look definitivo del personaggio per le prossime storie di PK?

Pastro: Ci sono più motivi alla base di quella scelta. Intanto bisognava far capire bene che eravamo sempre in presenza del costume potenziato. Un po’ per i più distratti un po’ per i lettori che magari si erano persi le puntate precedenti, e che magari potevano non capire come mai PK riusciva a sfondare un’astronave come un proiettile con un’anguria 🙂 . Inoltre volevo mantenere anche l’idea del cambio di colore del costume sotto attacco e a riposo.
Sarà il suo look definitivo?
No, non credo.
Sicuramente il costume a nanotecnologie c’è e ci sarà (come pure il classic look), poi le grafiche che assumerà si decideranno di avventura in avventura. Sennò che gusto c’è? 😉

Astere: Per Lorenzo: I super Evroniai assomigliano sotto alcuni aspetti agli Evroniani del futuro di Ritratto dell’eroe da giovane che, ricordiamo, non erano semplici robot ma una possibile rappresentazione della razza Evroniana dopo tre secoli d’evoluzione. Possiamo affermare che gli Evroniani con le ossa sporgenti e i becchi cerulei sono dovuta da un potenziamento legato a quell’evoluzione vista anni orsono? E soprattutto, perché quattro occhi?

Pastro: Le mutazioni dovute al potenziamento così estremo non sono sempre controllabili nei risultati finali, quindi se da un certo punto di vista seguono quella che in teoria avrebbe dovuto essere la naturale evoluzione degli evroniani dei prossimi tre secoli, dall’altra ogni tanto si verificano delle mutazioni incontrollate casuali. I quattr’occhi sono una di queste, il che (secondo il mio punto di vista) li rende pure più pericolosi o quantomeno con una percezione ed una vista maggiore al normale, a tutto svantaggio del buon PK.

Mason: Arty&Pastro: A quanto pare Potere e Potenza è stato un successo, sembra che questo ritorno di PK sia destinato a durare. Ottimo, direi. Ma per curiosità, come funziona solitamente il lavoro sulla “trama orizzontale” di questo tipo di fumetto Disney? Ad esempio gli sviluppi della storia verrebbero decisi in team oppure ci sarà qualcuno in “cima” ad impostare il percorso generale? Attualmente, nel team di autori di questa “terza serie” ci siete solo voi due oppure è già entrato qualcun’altro, magari della vecchia guardia?

Pastro: Credo di non svelare nessun segreto nel dire che “Potere e Potenza” è nato tutto da un’idea mia e di Francesco, ed ora stiamo procedendo a stendere i punti base per il proseguo della serie .
Non perché si debba fare tutto noi sia chiaro, ma perché con “Potere e Potenza” abbiamo lasciato dei discorsi in sospeso sapendo benissimo come volevamo far proseguire le cose, quindi stiamo lavorando per tracciare una strada, che poi potrà esser la base delle prossime avventure, per chiunque dovesse lavorarci sopra.

V: Arty&Pastro: il passaggio di gestione da Disney a Panini ha accelerato i tempi, aumentato gli investimenti, oppure già la Disney Italia intendeva puntare sul ritorno di Pk?
Anche il gadget era previsto oppure si è trattata di un’intelligente sinergia?

Pastro: Abbiamo presentato il progetto a Valentina De Poli quando “Topolino” e tutto il resto del publishing era Disney Italia, ed è stata la stessa Valentina De Poli a darci il “via” sotto l’effige della Panini. Indifferentemente da chi l’avesse pubblicato, probabilmente era venuto il momento per PK di ritornare, io la vedo così, poi il fatto di aver trovato un Direttore con la giusta sensibilità e intuito per cogliere il momento non è stato secondario.
Il gadget faceva parte del pacchetto di idee presentato, ma mai avremmo sperato in qualcosa di così bello! Bisogna indubbiamente ringraziare la Panini per questo.