Internet è brutto.
Lo è diventato, non penso sia sempre stato così. Anni fa avevo tentato un paragone tra la fine del vecchio west e quella dell’internet dei pionieri. Appena nata, la rete era preziosa: chi vi approdava lo faceva per condividere informazioni e passioni che nel mondo esterno spesso non attecchivano. C’erano insidie, non era “davvero” un’arcadia: i primi pionieri erano spesso ragazzi soli o arrabbiati, e il bullismo era un rischio tangibile. Rispetto a oggi però, una cosa era diversa. La spinta che ti portava online era la curiosità, era la ricerca di contatti umani, di informazioni. E questa era una cosa in grado di dare uno scopo decente anche alla peggio feccia.
Poi quel che è successo lo sappiamo tutti. Internet si è “industrializzato” diventando semplicemente una pericolosa periferica del mondo reale. Algoritmi, propaganda, manipolazioni, negatività, e al centro i social network, che hanno preso, amplificato e strumentalizzato il nostro peggio. E’ stato progressivo, non è possibile stabilire il momento esatto in cui internet ha perso la sua innocenza, ma se dovessi comunque sceglierne uno, attigendo alla mia esperienza personale è stato quando abbiamo “deciso” che i forum erano morti. Certo, i forum avevano le loro belle criticità, ma il punto focale è che barattammo la possibilità di parlare “alla pari” in piazzette organizzate con la logica dei social.
Con il loro sistema di gratificazione i social hanno alimentato il nostro divismo, trasformandoci tutti in sedicenti creatori di contenuti, seduti in una sorta di scranno. Ci hanno resi rivali, nemici, antipatici e quel che è peggio è che col loro confusionario sistema di gestione dei commenti, ci hanno disabituati a scrivere. Il forum richiedeva di scrivere commenti e opinioni strutturate, e chiunque sa che è proprio scrivendo che ci si abitua a mettere ordine nei propri pensieri. Perdere questo e aprire i portoni a qualsiasi frasetta da mezza riga, scritta in preda all’emotività ci ha trascinati in una dinamica becera e pericolosa. Se oggi internet è diventato così frustrante è sicuramente colpa degli interessi monetari, politici, algoritmici e via dicendo, ma è colpa anche nostra che ci siamo lasciati pifferare, spostandoci qua e là a seconda di dove tirava il vento.
Io di mio non voglio offrire soluzioni facili a problemi difficili. Però una cosa l’ho fatta: ho fatto aggiustare il forum del Sollazzo. Quel luogo era importante, un vero e proprio incubatore di idee e sensibilità, un porto di mare attraverso cui passarono alcune grandi personalità dei primi anni duemila. Si era rotto tempo fa in seguito a un aggiornamento andato male, e da allora avevamo appunto svolto le nostre attività su Telegram, sui social e su altre ramificazioni. Ora però lo stiamo rimettendo in sesto, un po’ per questioni affettive, un po’ per sensibilità archivistica, ma anche perché pensiamo che a un’esigua minoranza di internauti un posto del genere possa ancora essere utile. Vedetelo come una banca delle opinioni: se avete qualcosa di intelligente e strutturato da esprimere in merito a una qualsiasi opera, scrivetela là e lasciatela ai posteri. Sarà il modo migliore di evitare che la propria idea si perda nell’incessante flood di una chat o tra un commento e l’altro di una bacheca male organizzata. Internet al giorno d’oggi non è più curabile, ma noi forse sì. E da oggi c’è un rifugio in più.