House of the Brodo

House of the Dragon 2 si è concluso.

Che superba interpretazione attoriale, che messinscena meravigliosa, che costruzione dettagliata dell’intreccio e della psicologia di ogni singolo personaggio.

Che noia, anche.

Ecco, temo che l’enorme, incommensurabile, intollerabile baco alla base del progetto sia infine emerso. La prima stagione aveva messo molta carne al fuoco, tutta quella che aveva. E in qualche modo ce l’aveva fatta ad attirare l’attenzione. Gli indizi che qualcosa non andasse però c’erano già tutti sin dal principio, erano connaturati nell’opera.

House of the Dragon è lo spinoff di una grande opera fantasy, che è diventata un fenomeno, ma che ha avuto i suoi bei guai, per colpa di un autore che invece di finire di realizzarla ha preferito inseguire una sua grande ossessione: l’araldica. E di conseguenza ha voluto giocare a espandere il suo quasi-verosimile mondo proprio in quella direzione, perdendosi tra alberi genealogici intricati e l’infinito ricorrere degli stessi tre o quattro nomi, generazione dopo generazione. Considerando quanto questo sia stato dannoso per la saga madre, assecondare questa deriva scegliendo di adattare la vicenda della danza dei draghi, così come narrata in Fuoco e Sangue, la sua enciclopedia sui Targaryen, l’ho sempre trovato quantomeno discutibile.

Il risultato è un qualcosa che richiama GoT nella forma, e lo richiama in modo insistente e insistito a partire dalla sigla, ma poi a conti fatti… non sfama altrettanto, e non può farlo per limiti strutturali. Perché GoT era un florilegio di elementi disparati (pure troppo disparati), dal mediamente interessante all’interessantissimo, che si muovevano in attesa di un qualcosa di enorme che stava per succedere. Qui c’è un semplice screzio dinastico condito coi draghi.

Personalmente posso solo provare una grande stima per chi ha scritto questa cosa, riuscendo a donare carisma e spessore a figure che prima ancora di essere dei personaggi erano sterili nozioni. Ho visto attori spingersi al massimo, recitare con ogni singolo muscolo facciale, cercando di non farmi accorgere del fatto che non avevano niente da fare. Che l’intera stagione è stata una chiacchiera in preparazione di un qualcosa che se va bene vedremo fra due anni. E che anche quando avverrà… non è che sarà sta gran roba.

Nel frattempo HBO conferma che le stagioni saranno 4 e rilascia il trailer di Dunk & Egg, confermando la volontà di investire a tutto spiano su Westeros. Sudo freddo, perché quando ci si renderà conto che Martin non ha costruito una IP con le spalle abbastanza larghe da reggere questa mungitura selvaggia, l’inverno arriverà per davvero.