[Lucasfilm] Star Wars - Episodio III: La Vendetta dei Sith
Inviato: lunedì 17 marzo 2008, 13:22
E il cerchio si chiude. E lo fa nel 2005, partendo esattamente da dove la serie animata Clone Wars si era interrotta e cioè dal (finto) rapimento di Palpatine da parte dei separatisti, e dalla missione di salvataggio che intraprendono Anakin e Obi-Wan. E già dalle prime inquadrature, con gli Star Destroyer disseminati sull'orbita di Coruscant e le luci delle esplosioni spennellate su tutta l'immagine con un notevole effetto artistico ci si rende conto che si è giunti ad un livello tecnico di non ritorno, e che sarà ben difficile che questo non si noti nelle future visioni ordinate degli episodi di Star Wars. Ci si ricrede invece quando andando avanti nel film, gli stili delle navicelle e le atmosfere si avvicinano sempre di più a quelle di Una Nuova Speranza, con tanto di pareti bianche e abbigliamenti caratteristici. Le due trilogie trovano così il loro ideale punto di giunzione, con molto esalto da parte del fandom, che non potrà fare a meno di gradire come ogni tassello vada al suo posto, come ogni rumor trovi il suo fondamento e come qua e là ci sia anche il tempo per alcuni inserimenti puramente accessori ma tanto piacevoli. Uno di essi è ad esempio Kashik, il pianeta degli Wookie, dove Yoda conduce una campagna e dove ha modo di apparire persino Chewbacca, per non parlare poi della ripresa di elementi, scenari e nomi come Wedge Antilles, la Morte Nera o Dagobah (quest'ultimo pianeta, presente - ahimé - solo tra le scene eliminate del dvd, in una sequenza carica di commozione). Vengono inoltre tirate le fila del piano di Palpatine, mostrando come ogni minimo avvenimento visto da La Minaccia Fantasma a oggi sia stato voluto e orchestrato da lui, grazie ai suoi poteri persuasivi, donatigli dal Lato Oscuro. Come Palpatine però possa aver calcolato ogni minima variabile senza mai sbagliare, quanto di questo abbia raccontato ai suoi discepoli più o meno vicini rimane però un mistero, o comunque un passaggio poco chiaro. Ad esempio, si sa che Dooku sapeva della sua doppia identità, ma lo stesso non può essere per Grievous, che non è un Sith ma il generale di una guerra che lui stesso non sa essere fasulla. In questo senso il suo rapimento di Palpatine può esser visto come sincero, ma il suo far capo dopo la morte di Dooku a Sidious, fa nascere nuove domande su cosa Palpatine abbia raccontato di sé a lui e agli altri capi separatisti. Ad ogni modo, se si accetta il presupposto di base che Palpatine è un preveggente capace di manipolare ogni fatto a suo vantaggio e che ogni cosa che vediamo è voluta da lui, questo è l'episodio della trilogia più chiaro. Si segue infatti in prima persona il suo operato, negli ultimi giorni delle Guerre dei Cloni, ormai agli sgoccioli. La morte di Dooku, a cui segue quella di Grievous e quella dei capi separatisti, sacrificati rispettivamente su Utapau e Moustafar, due dei tre pianeti new entries della Saga (il terzo è il già citato Kashik), scandiscono le fasi di un ritorno alla pace alquanto sospetto, sul cui sfondo un Palpatine sempre più vicino al momento di dover rimettere i suoi poteri speciali, decide di scoprire finalmente le sue carte, rischiando il tutto per tutto per avere la vendetta che i Sith bramavano da un millennio. Una sceneggiatura meno a compartimenti stagni del solito, che non si snoda attraverso la sistematica visita ad alcuni pianeti, ma che mantiene l'attenzione tutta su Coruscant, limitandosi a brevi sguardi sui vari fronti di battaglia. E' lì che assisteremo al progressivo passaggio di Anakin al Lato Oscuro, ottenuto da Palpatine a suon di promesse e timori, un passaggio che alcuni hanno avvertito come troppo veloce ma che così non è se si considera la teoria secondo cui la stessa scelta di passare al Lato Oscuro denota una rinuncia consapevole della propria lucidità e razionalità, e che una volta compiuta questa scelta la crescita del male dentro di sé diviene a dir poco esponenziale. A questo proposito è già più apprezzabile la recitazione di Hayden Christensen, che paradossalmente riesce ad essere meno irritante e più interessante di come era in Episodio 2, riuscendo a portare un bel po' di pathos nella celeberrima battaglia finale nella lava, a colpi di spada laser contro Obi-Wan, pure lui al massimo della forma. Parecchio apprezzabili anche Mace Windu e Yoda, mentre un discorso a parte merita Palpatine, che mai come in questo episodio assume pose ed espressioni alquanto patetiche e al limite della follia. Ma Palpatine è un personaggio particolarissimo, dotato di una perversità interiore inimmaginabile, per giunta osessionato dal cercare di apparire inetto, per nascondere i suoi veri scopi, che quindi merita un'interpretazione ai limiti del disturbante. Felicissima poi l'idea di far coincidere il combattimento finale su Moustafar con quello che a Coruscant lo vede confrontarsi contro lo Jedi per eccellenza Yoda. Dopo due capitoli permeati di menzogna e sotterfugi ecco che il confronto tra il più grande dei Jedi e il più grande dei Sith avviene a carte scoperte, e per giunta in Parlamento dove i due si tireranno addosso i seggi, mostrando come la Repubblica nella lotta arrivi letteralmente a sgretolarsi, sulle note dell'ormai celebre Duel of Fates.
Pochi stavolta hanno avuto da ridire, e anche i nerd più incattiviti si sono inchinati davanti a un tale dispiego di mezzi, e di continuity, che offre alla saga il suo tassello più ambito, quello che anche il fan più scettico era curioso di vedere. Tutto ciò di cui si era parlato negli anni passati quindi avviene, e nel modo più pittoresco e fatalista possibile, memorabile a questo proposito la morìa dei Jedi, sterminati dagli stessi Cloni, dopo l'ordine 66, una scena magnifica in cui è possibile vedere una spropositata carrellata di pianeti ognuno arricchito di migliaia di particolari fino a farlo sembrare un dipinto animato, cosa che avviene anche per la sopracitata battaglia nell'orbita di Coruscant all'inizio. Per non parlare poi di come la musica, stavolta priva di temi nuovi di rilievo, contribuisca a raccontare la storia, commentando specialmente sul finale le scene dedicate ad ogni personaggio con il suo tema di riferimento. Ecco quindi risuonare nuovamente la marcia imperiale nella scena in cui si dà il via alla costruzione della Morte Nera, e riecco dopo anni e anni il tema di Leia, adottata da Bail su Alderaan, e quello di Luke nella scena in cui Obi-Wan lo consegna allo Zio Owen.