[Craig Thompson] Carnet di Viaggio
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Carnet di viaggio non è il "prossimo libro" di Craig Thompson, come dice la pagina introduttiva dell'autore stesso. Non è qualcosa di paragonabile a Blankets o a Addio, Chunky Rice, le due opere già uscite del disegnatore americano, e non è neanche il suo progetto a cui lavora da molto tempo (quello si chiama Habibi e uscirà nel 2009).
Carnet di viaggio non è un fumetto. Non è un libro di fotografie. Non è un bloc-notes. Non è un diario di viaggio.
Carnet di viaggio è tutto questo, ma come l'editore stesso si è reso conto, ha la dignità necessaria per essere pubblicato ed essere dato in mano ai lettori di fumetti, che potranno viaggiare assieme a Thompson in questo auto-indulgente progetto marginale. Un viaggio di tre mesi tra Marocco Ed Europa, inizialmente progettato per studiare le ambientazioni della sua prossima graphic novel, ma che poi si è trasformato esso stesso in albo di Craig Thompson.
Craig è in giro per ammirare posti nuovi, realtà diverse dalla sua, ma non riuscirà a lasciarsi completamente alle spalle i suoi problemi personale, dovendo affrontare il periodo successivo al termine di una relazione sentimentale, i cambiamenti giunti col successo, e i problemi alla mano che sembrano affliggerlo mettendo a rischio la sua passione per il disegno.
Il suo viaggio sarà contrassegnato da caotici quartieri marocchini, conoscenza di sconosciuti estremamente disponibili, abbracci di amici, presentazioni in librerie e a una fiera del fumetto, attimi intimisti e riflessioni divertenti. Ma molte pagine non hanno elementi di narrazione, ma sono "semplicemente" disegni: tra paesaggi e ritratti, si rimane incantato da come il disegno di Thompson si evolva continuamente, tratteggiando alla perfezione la Sagrada Familia o altri edifici di Gaudì, o le strade cittadine, catturando momenti poetici come un gatto che si riposa, o un paesaggio francese nel quale il particolare di un'altra donna che sta disegnando sul suo blocco può essere un dettaglio ricco di poesia.
Thompson ha un talento unico nel catturare l'attimo, nel sapersi fermare e fissare su carta la vera essenza del suo viaggio, facendone rivivere al lettore colori, profumi, suoni, che giacciono nascosti tra il bianco e nero di ogni pagina.
Un volume assolutamente speciale, un esperimento originale che riesce a raccontare a modo suo una storia, autobiografica, in un modo unico: nessuna sceneggiatura, disegni improvvisati che si susseguono secondo l'impulso, ma che comunque testituiscono il racconto di tre mesi come, e forse meglio, avrebbe potuto fare un volume delle stesse dimensioni pianificato e sceneggiato.
Come lo definisce Craig Thompson, "un piccolo snack, tipo i salatini da sgranocchiare in aereo, mentre siete in attesa del prossimo libro". Ma salatini in grado di emozionare.
Craig Thompson? Non conosco questo autore,però mi hai messo curiosità,credo che ci farò un pensierino.