Dorian Gray
Il ritratto di Dorian Gray è indubbiamente uno dei romanzi più interessanti della letteratura inglese. L'originalità della storia, gli elementi autobiografici dell'autore, e l'universalità dei temi affrontati hanno decretato il successo di quest'opera di Oscar Wilde. Opera nella quale sono presenti alcuni dei suoi aforismi più celebri e diffusi.
Con queste premesse e con i mezzi moderni sarebbe potuta nascere una trasposizione eccezionale, un capolavoro. Ma purtroppo il regista va oltre l'impostazione del romanzo, avvicinandosi (soprattutto nel secondo tempo) ad atmosfere horror/splatter degne di un film di Sam Raimi (ovviamente non mi riferisco alla trilogia di Spider-Man!
).
Nulla da criticare alla performance degli attori, Colin Firth dà un'interpretazione perfetta del cinico e contraddittorio Henry Wotton, e molto convincenti sono Ben Chaplin (nella parte del pittore Basil Hallward) e Ben "Principe Caspian" Barnes, nel ruolo di un tormentato Dorian Gray.
Il montaggio nel primo tempo è molto buono, e rende bene l'idea del passare del tempo e del lento ma inesorabile processo di corruzione del giovane Gray, ma nel secondo tempo il regista dà troppo spazio a "scatti" da film horror (quelli pensati apposta per far saltare lo spettatore dalla poltroncina), e non si risparmia scene particolarmente "forti" a tratti gratuite, come le esperienze sessuali di Dorian, l'omicidio di Hallward (dove schizza sangue a gogò).
Per aumentare l'atmosfera horror, ci sono elementi aggiunti rispetto al libro (che non ho letto integralmente, ma analizzato al Liceo, e ne ho letto la sintesi sul web), come il rapporto col Nonno, che nulla aggiunge alla trama ed è una trovata fine a se stessa, che si sarebbe potuta evitare, e la resa del dipinto, che comincia a cacciare vermi, marcire e a emettere suoni come un'attrazione da Luna Park.
Questi nei precludono questo film di assurgere al rango di capolavoro, ma grazie alla prova degli attori, e anche agli ambienti della Londra Vittoriana, molto credibili, si conferma come un film nella media.
Piccola nota autobiografica: nell'andare a vedere il film, io e un mio amico siamo andati nel giorno del ridotto (Sguoz! Sguoz!), convinti di non trovare nessuno. Sala pienissima! Siamo finiti a sinistra della platea, vicino alle casse, e grazie ai suoni forti e improvvisi di cui ha infarcito il film il regista Oliver Parker, abbiamo temuto seriamente per il nostro udito!