Dallo slapstick di Chuck Jones alla stop motion firmata Aardman passando per il manierismo donbluttiano, le varie risposte del mondo occidentale a chi identifica l'animazione con gli studi Disney.
Nel 1976 esce in Francia il primo (e ad oggi unico) lungometraggio dedicato ai Puffi, ispirato all'omonima storia uscita sedici anni prima nella collana di John e Solfamì, che aveva introdotto per la prima volta i Puffi. E' la prima apparizione animata sia del duo medioevale che dei Puffi che di lì a poco sarebbero stati reclutati da Hanna/Barbera per la creazione della famosissima serie animata: ma pur entrando in scena a circa metà film - i francesi sono nerd e quindi esigono la massima fedeltà alle fonti - si capisce che è proprio per i Puffi che nel frattempo sono diventati famosi e hanno avuto la loro serie spin-off che il film è stato realizzato. Di certo il film non è un granché: le atmofere sono fantastiche ma le animazioni alquanto dozzinali e semplicistiche, un po' come per i film di Asterix e più che altro si apprezza l'estrema fedeltà al fumetto. Ci sono anche delle canzoni sparse che però nell'edizione del dvd italiano non si capisce come mai siano tradotte solo a volte mentre altre volte rimangano in francese. Una di esse è la canzone dei Puffi che si sente cantare più volte nel fumetto (E' il Puff Puff Puff che fa Puff Puff Puff). Ma c'è anche un'altra sequenza musicale presa di peso dal fumetto ed è quella della Festa della Luna che fa sorgere alcuni problemi di continuity, visto che non si può festeggiare se non si è in 100 e questo avveniva solo qualche storia più avanti. Tuttavia un'altro problema è la presenza di Brontolone che diventa tale solo dopo I Puffi Neri ma che essendo presente anche nel prequel a fumetti per il 50enario uscito solo in Francia suggerisce che anche quella storia vada collocata prima dell'esordio ufficiale. Infine non si capisce come mai nell'edizione dvd nostrana il video sembra preso da varie fonti diverse e i colori a seconda delle scene cambiano filtro e tipologia di restauro (per non parlare del problema della lingua delle canzoni riscontrato poche righe prima). Certo, il film non è imperdibile ma un minimo di cura me la sarei anche aspettata.