Ok, sparatemi, a 23 anni ancora non avevo visto questo film.
Poi fatemi risorgere, perchè oggi l'ho visto! E sparate al Sollazzo, che non aveva un thread dedicato a questa pellicola
Poco più di un mese fa mi sono letto il romanzo di Philip K. Dick Ma gli Androidi Sognano Pecore Elettriche?, ed era inevitabile che poi fossi attratto dal vedere la sua trasposizione cinematografica.
Che dire? Narrativamente ho forse preferito il libro, anche se proprio di un pelino. Alcune tesi, riflessioni e la filosofia che si può trarre dalla storia sono ovviamente maggiormente rilevabili e marcate nel testo di Dick, pur non mancando di essere suggerite anche nella pellicola di Ridley Scott.
Visivamente, però, il film è una meraviglia, qualcosa di magistrale che oltre ad essere una goduria per gli occhi e per l'atmosfera aiuta molto a far passare i messaggi a cui alludevo poco fa. Vediamo una Los Angeles del futuro perfettamente ligia alle atmosfere desolate che Dick richiamava nel suo romanzo, in cui descriveva il nostro mondo ormai abbandonato dalla gran parte degli uomini, partiti per altri pianeti. L'ambientazione del film riesce ad essere allora azzeccatissima nel mostrarci qua e là sprazzi di tecnologia avanzata e futuribile, immersa però nello squallore di una metropoli malsana, malata e sembra all'ombra. Gran lavoro quindi tanto di scenografia quanto di fotografia per immergere lo spettatore in un futuro non certo allettante nè ottimista, un futuro in cui gli uomini avranno abusato talmente del progresso da rendere la Terra un luogo ben poco ospitale. Accanto a questo, però, come detto non mancano sulla scena palazzi altissimi ed avveniristici e auto volanti, in un contrasto delizioso e d'impatto.
La storia, da quanto avevo letto in giro, me l'aspettavo molto più stravolta rispetto al libro. Invece, per quanto le differenze ci siano e non siano poche o lievi, trovo che a livello generale la base sia stata rispettata e anche lo spirito del romanzo. Il protagonista, Rick Deckard, non è sposato come nel libro ma comunque resta un cacciatore di androidi che deve ritirarne alcuni molto pericolosi. Fa il test di Voigt-Kampff basato sull'empatia per distinguere umani da androidi, si innamora di Rachel, gli androidi fuggiaschi trovano rifugio a casa di un poveretto... certo, in questo caso tale tizio non è a caso ma una pedina importante per l'obiettivo di Roy Batty - capo degli androidi - ma a livello generale mi sono ritrovato abbastanza come similitudini.
All'inizio ho detto che narrativamente ho preferito il libro. Confermo. Ma se pensando al film mi ricordo dell'ambientazione di cui ho ampiamente parlato e lodato, della colonna sonora davvero bellissima e azzeccata, dell'atmosfera angosciante gestita in modo ottimo grazie alle luci sempre cupe e alla pioggia perenne, dell'atmosfera che viene di peso da un noir ambientato però nel futuro fantascientifico immaginato da Dick, e soprattutto a un Harrison Ford in stato di grazia che offre una grandissima interpretazione (fantastico il suo sguardo da duro o il suo incedere con quella giacca assolutamente perfetta!) non posso non ritenere che questo film, con tutte queste freccie al suo arco, arrivi almeno al livello del bellissimo testo dickiano.
Anche perchè non ho detto niente sul finale, del film. A parte il celeberrimo monologo che tutti conoscono e citano (ho scoperto tra l'altro che nella forma in cui viene citato e parodiato di solito è pure errato, pur rimanendo uguale nel significato ), sto parlando di
che è sicuramente bellissimo e molto evocativo, ancorchè enigmatico, il finale offre comunque molti spunti di riflessione e mi piace che sia aperto.Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi. Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione. E ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhauser. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia. È tempo di morire.
A questo proposito chiarisco che ho visto, ovviamente, la Director's Cut del film Il cui finale è appunto aperto e offre una lettura del protagonista che per quanto ritengo sia suggerita in almeno un paio di occasioni lungo la pellicola, viene fatta strisciare in modo molto accattivante proprio negli ultimi istanti del film.
Un capolavoro del cinema mondiale di sempre, un cult movie e a ragione.