Non Stancarti di Andare

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DOPO IL PORTO
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Sono passati due anni da quando Teresa Radice e Stefano Turconi si sono imposti all’attenzione del mondo, con Il Porto Proibito (2015). Quel libro rappresentava il culmine di un percorso, di un connubio artistico (e non solo) che già da qualche tempo stava iniziando a dare ottimi frutti. Le loro storie disneyane o il bellissimo Viola Giramondo (2013) edito da Tunuè avevano ben evidenziato il loro potenziale, ma solo con l’aiuto di BAO la coppia aveva difatto compiuto il primo passo in un mondo più grande, quello del fumetto maturo, dal target principalmente adulto e dunque in grado di girare in circuiti diversi dal solito.

Nel corso di questi due anni Teresa e Stefano non se ne sono rimasti con le mani in mano e altre opere sono andate a fare onore al loro marchio, La Casa Senza Nord: i due hanno portato a termine un paio di loro progetti disneyani, Pippo Reporter e Duck on the Road, e sempre per BAO è stato lanciato il graziosissimo Orlando Curioso e il Segreto di Monte Sbuffone, un libriccino destinato ad un pubblico più infantile, ma grondante arte da ogni vignetta. Al termine del 2017 ecco arrivare infine Non Stancarti di Andare, la loro seconda incursione nel campo della narrativa per adulti e tappa fondamentale per il loro percorso autoriale.

 

IL PONTE DI TERESA1491733898-turconi4Non_stancarti_di_andare_10
Lo scheletro è davvero molto semplice: si tratta della storia di un’attesa, anzi di due. Iris e Ismail, italiana lei, siriano lui, si ritrovano divisi dalle circostanze. Ismail rimane bloccato in Siria a causa della difficile situazione locale e si imbarca in un’estenuante odissea per ricongiungersi a Iris, che nel frattempo lo aspetta a Verezzi, incinta e spaesata, senza informazioni certe sulla sua sorte. In questa situazione di stasi forzata, Iris non rimane inattiva, e utilizza questi mesi di vuoto per rinsaldare i rapporti con le persone intorno a lei.

Teresa costruisce intorno a Iris un’interessante e variopinto mosaico di amicizie e legami familiari, riuscendo a incastrare nel flusso di ricordi e scoperte la storia della sua stirpe, risalendo la corrente fino a quattro generazioni prima. La ragione di un’indagine così approfondita è tutta nel personaggio di Maite, la madre di Iris, una donna ruvida e sboccata, il capolavoro del libro. La creazione di un ponte comunicativo tra Iris e Maite rappresenta probabilmente l’aspetto più riuscito del volume, un’avventura emotiva che costituisce il corrispettivo ideale alla quest di Ismail.

Poi c’è la figura di Padre Saul, l’altro grande mattatore di Non Stancarti di Andare. Basato sulla figura del gesuita Paolo dall’Oglio, sequestrato nel 2013, Saul costituisce il commosso omaggio di Teresa e Stefano, che nel corso di un loro viaggio in Siria l’avevano realmente conosciuto. Dalle pagine del libro traspare una certa sfiducia verso le religioni, viste come fonte di separazioni e divisioni, anziché come strade alternative per arrivare ad un’unica meta. Saul, massiccio e anticonformista, ponendosi come crocevia umano tra diversi credi e culture, diventa l’antidoto a tutto questo. Non stupisce che sia lui il custode del messaggio di un libro come questo, la cui ragion d’essere sta tutta qua, nel mostrarci come sia possibile trovare un punto d’incontro che leghi insieme persone distanti nel tempo, nello spazio e nella morale.

 

IL CROGIOLO DI STEFANOismail 004 copia
Il comparto visivo di Non Stancarti di Andare va oltre ogni più rosea aspettativa. Stefano Turconi è da sempre uno dei migliori disegnatori sulla piazza, e col tempo ha saputo conquistare tutti col suo stile particolarissimo. La matrice disneyana è evidente, inoltre Stefano è riuscito nel corso degli anni a raffinare il suo tratto rendendolo sempre più sintetico, sempre più dinamico, sempre più fluido, donando grandissima espressività alle storie inventate con la moglie. Qui Stefano riesce a fare anche di più, mescolando alla perfezione le sue efficaci stilizzazioni con un tratto leggermente più verista… e allo stesso tempo naif. Come tutti questi elementi riescano a stare in piedi senza squilibrio e disarmonia lo sa solo lui, e probabilmente sarebbe pure difficile spiegarlo, perché qui non stiamo parlando semplicemente di un normale talento. Questo è genio, e la ricetta del genio non è facilmente conoscibile. Quel che conta è che questo approccio grafico sincretista trovi perfetto compimento in un libro che parla proprio di contatto e incoraggia il lettore a individuare quel filo rosso in grado di collegare tra loro ambiti molto distanti.

Ma Turconi questa volta ha una freccia al suo arco che nel Porto Proibito non aveva: il colore. Le trecento pagine di questa graphic novel riescono a comunicare sensazioni e atmosfere precise anche grazie a questo elemento di non secondaria importanza, che nelle mani di Stefano diventa uno strumento narrativo come un altro. Non mancano le sperimentazioni, come la pagina di scarabocchi in bianco e nero che descrive la fuga di Ismail dai terroristi, una sequenza pensata per creare una voluta stonatura nella mente del lettore. Oppure le sequenze meno fumettistiche e più testuali, in cui fumetto e libro illustrato si mescolano tra loro. Si tratta delle lettere di Iris al nascituro, riadattamenti di reali componimenti scritti da Teresa anni prima, oppure della descrizione dell’attraversamento del mare da parte di Ismail con gli altri profughi nel barcone. Scene che sulle prime possono disorientare a causa della mole di testo che portano con sé, ma che una volta superato lo scoglio del cambio di medium, riescono a coinvolgere grazie ai loro validi contenuti.

 

I FUMETTI PORNO
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Come ogni loro opera, anche la più piccola, questo Non Stancarti di Andare, affonda le sue radici nelle esperienze personali dei due autori. I loro numerosi viaggi, l’instancabile scoperta di altre culture, il desiderio di avvicinare mondi diversi ma solo apparentemente distanti, la dolce attesa della maternità, l’amore, il contatto. Questa volta, addirittura più che nelle sue opere precedenti, Teresa Radice riversa nel testo ogni briciola di sé stessa, rendendo le oltre trecento pagine di questo libro un simulacro della propria anima. Il risultato è un volume massiccio con dentro di tutto, una vera e propria antologia di esperienze, un libro in grado di fornire al lettore più attento delle linee guida per vivere al meglio la propria esistenza. Certo, l’effetto può essere altamente disorientante, quasi violento, eppure dolce. Si tratta di pornografia artistica fra le più affascinanti, il momento in cui l’Autore si svela completamente, eliminando ogni filtro, ogni compromesso, ogni paura, pur di esprimere interamente ciò che ha dentro.

E’ uno spettacolo piuttosto raro, specialmente se avviene a tali livelli artistici, e non può che rendere orgogliosi i loro stessi lettori. Da queste parti seguiamo infatti la carriera di questi due autori sin dal principio, e nel corso degli ultimi tredici anni ci siamo ritrovati più e più volte ad avere a che fare con Teresa e Stefano. Che si trattasse del loro lavoro su W.i.t.c.h., su Topolino o delle loro prime opere extra-disneyane il “principio attivo” della loro Arte è sempre stato là, alla portata di chiunque, come un grido silenzioso, un potenziale malcelato e sempre sul punto di rivelarsi. Ora che tutto questo è venuto fuori e anche il mondo si è accorto dell’immane qualità emanata dalle loro pagine, si può finalmente festeggiare: giustizia è fatta. Si ringrazia di tutto questo non soltanto la coppia di autori, ma la stessa BAO che nel corso degli anni ha dimostrato di credere in questo genere di fumetto, dimostrando il teorema secondo cui la qualità, se proposta in un certo modo, è in grado di vendersi da sola.

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