PK – Il Marchio di Moldrock

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C’è qualcosa che accomuna il nostro Botta&Risposta al buon Moldrock e non stiamo parlando delle tendenze egomaniache, della sete di vendetta o dei virilissimi deltoidi del nostro staff. Raargh!

No, l’elemento comune è quello delle voci, del molteplice concerto di suoni che dà il tormento in un caso all’ex dittatore di Corona e nell’altro (il nostro) ai migliori fumettisti italiani: tramite forum e social media, infatti, i fan hanno potuto proiettare la loro sete di conoscenza dritto per dritto nella loro mente e ricevere il responso più autorevole che un fan possa desiderare.

La mente in questione è quella di Lorenzo Pastrovicchio, che ha accolto domande e curiosità relative non solo a Il Marchio di Moldrock, ma anche al recente Darkenblot III – NEMESIS.

Per cui ora bando alle ciance e lasciamo che siano i muscolazzi a parlare.

Moldrockone

Portamantello: Pastro, in questa storia ho notato molte scene in cui i personaggi hanno il volto del tutto o parzialmente in ombra. Scelta stilistica d’atmosfera? Indicazione specifica di Artibani? Ti sei stufato di disegnare becchi?

Lorenzo: Beh, no, non direi che mi sono stufato di disegnare i becchi! E’ che in alcune situazioni, per creare un po’ di tensione, si cerca una certa atmosfera. Quindi non è stata una scelta propriamente mia, ma non credo di averlo fatto tante volte.

generalezargon: Nel primo episodio, in una palese violazione del piano regolatore comunale, Moldrock fa spuntare un tempio enorme dal nulla e già ai tempi del Raggio Nero avevamo potuto apprezzare la versatilità del -ehr- raggio nero, capace tra le altre cose di generare un intero esercito di golem. Ma allora cosa impedisce al nostro despota preferito di farsi da sé un’astronave per tornare su Corona?

Lorenzo: Moldrock ha un potere terraformante, quindi riesce a costruire ciò che gli viene dato dalla terra: non, sicuramente, un’astronave.

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Ilja Topovic, DocRazziatore92: Finalmente incontriamo l’Orda in carne ed ossa! Come ti sei approcciato nell’elaborare il design di questi personaggi? Ogni personaggio sembra ispirato ad un uccello/rapace differente, puoi dirci di più?

Lorenzo: Certo, tutti i personaggi del mondo di Pk hanno fondamentalmente un becco! Ho provato a volte a proporre altri tipi di animali, ma non funzionavano bene come gli animali con il becco. Quindi, non potendo fare paperi, ho utilizzato vari tipi di uccelli, rapaci ispirati da diversi becchi di forma diversa. E poi il resto ce l’ho messo io, insomma!

Ilja Topovic: Sempre a proposito dell’Orda, se ti è consentito rivelarcelo: si è già pensato ad un potere caratteristico per ciascuno di loro, come per Egor? O agli altri bastano le proprie armi peculiari, come le mazze chiodate di Sharkan, il martellone di Goraz e la lancia di Sharkan?

Lorenzo: Moldrock ha scelto di amplificare il loro potere, un po’ come è stato amplificato il suo – certo, non allo stesso livello. Ad Egor è stato dato questo potere particolare: più avanti vedremo se questi generali verranno ripescati, se verranno potenziati ulteriormente… abbiamo tutto un ultimo capitolo da sviluppare, potrebbero esserci delle sorprese!

Ilja Topovic: Facciamo un po’ di ordine tra i vari Traumi! Nel secondo episodio si parla di due progetti Trauma, di cui il secondo più riuscito del primo. Confermi che il primo è quello che abbiamo conosciuto in PKNA #10, mentre il secondo ha dato origine ai cloni visti in Potere e Potenza? Se sì, il fatto che vengano considerati più riusciti va inteso secondo gli standard evroniani di obbedienza, di certo non rispettati dall’irruente Generale Trauma che tutti conosciamo e amiamo?

Lorenzo: Sì, ti sei risposto da solo. Per gli evroniani il secondo progetto Trauma – quello che vediamo in Potere e Potenza– è quello più funzionale perché più asservito, mentre il primo era completamente fuori controllo.

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Ilja Topovic: Come può Karkadon aver lavorato al primo progetto Trauma se gli evroniani di Grrodon in Potere e Potenza erano nati da spore a chilometro zero, cresciute con amore sulla Terra?

Lorenzo: Gli evroniani hanno comunque una memoria collettiva, essendo di base simili ad insetti come le formiche o le api. Karkadon ha fatto i suoi studi sul progetto del primo Trauma successivamente, sulla Terra: facendo parte di questa sorta di conoscenza collettiva il progetto (molto importante) gli era noto nonostante la distanza.

Obermeister: Il buon generale Trauma ingenera confusione mentale non solo nei suoi nemici, ma anche in noi lettori! Nel secondo episodio il piano è di creare un Trauma ad hoc, ma all’inizio del terzo episodio l’idea è stata già abbandonata in favore della missione di recupero del Trauma d.o.c. Come mai questo cambio d’idea repentino? Per Pk non era più comodo passare a chiedere/rubare una spora a Westcock invece di fare una gitarella al Pozzo? Era tutta una scusa per stare solo soletto con Karkadon?

Lorenzo: In un primo momento Pk ed Hicks credevano di avere il tempo di poter ricostruire un Trauma da una spora, ma il susseguirsi degli avvenimenti (con il ritrovamento di Karkadon) ha fatto sì che venissero a sapere dell’esistenza del Trauma nel Pozzo: hanno fatto due calcoli ed era più veloce andare a prendere il Trauma originale e conosciuto che non far crescere una spora.

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generalzargon: Come è stato tornare a disegnare il Pozzo? Possiamo dire che sia una tua “creatura” visto che, Frittole a parte, sei stato il primo ed il solo a tratteggiare questo luogo. Ti sei emozionato? Vuoi un fazzoletto? Quando hai finito dicci di più sul Pozzo! Ispirazioni varie ed eventuali, curiosità, ristorantini tipici che raccomanderesti…

Lorenzo: Sì, il Pozzo l’ho inventato io nel lontano ’97! Per creare quelle ambientazioni mi sono ispirato alla fabbrica dove lavorava mio padre, uno stabilimento della Total Monteshell dove facevano benzine e quindi era pieno di tubature a vista, serbatoi, pozzi fumosi, oscurità, laghi di fango… era una cosa veramente tremenda! Nel ’97 sono andato a farmi un giro lì, ho fatto un po’ di foto e ho riproposto quel luogo come prigione evroniana. Ridisegnarlo mi è piaciuto tantissimo ed anzi mi ha dato la possibilità di mettere degli scorci che in Trauma non ero riuscito ad inserire per la mancanza di spazio. Ho cercato di riprodurre anche alcune inquadrature come l’incontro con Trauma, per ripresentare anche un po’ le atmosfere e le sensazioni dell’epoca. E’ stato veramente bello, sì, mi è scesa quasi una lacrimuccia!

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parolealvento: Arriviamo all’immancabile totocitazioni! Nel primo episodio, Pk tenta di sottomettere Moldrock con una corona: in Starzinger, la mitica serie animata di Leiji Matsumoto, la principessa Aurora riduce all’obbedienza il cyborg Jan Coog con una corona. L’idea è venuta da lì o è stata del tutto casuale?

Lorenzo: Del tutto casuale!

parolealvento: Invece Nebula in verde è un omaggio a Gamora dei Guardiani della Galassia o alla gastroenterite virale?

Lorenzo: Alla gastroenterite virale, sicuramente.

Obermeister: Per il regno dimensionale di Dhasam-Bul ti sei rifatto a qualcosa o è tutto scaturito dalla tua fantasia? Perché, per quanto si veda poco, l’ho davvero apprezzato un sacco! Quei colori sono nati da un’indicazione tua o sono farina del sacco di Max Monteduro?

Lorenzo: Ho un libro su microrganismi e microcristalli visti tramite microscopio elettronico: sono stati questi oggetti piccolissimi ad ispirarmi nella creazione di questo universo. I colori sono stati dati sotto indicazione mia a Max Monteduro.

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Obermeister: Per l’astronave con cui arrivano Everett e Uno, hai preso ispirazione dal recente film Arrival? O siamo noi che dobbiamo… farci meno film?

Lorenzo: Effettivamente l’astronave assomiglia parecchio a quella di Arrival, ma non mi sono ispirato. Ce l’avevo già in testa, mi piacciono quelle forme un po’ sintetiche alla Moebius e quindi -sembra incredibile- ma è stata una casualità. Quando ho visto il film mi sono detto che evidentemente avevamo in testa la stessa cosa!

Obermeister: A proposito dell’astronave di Everett, quando Moldrock la vede la identifica subito come astronave coroniana. Ma… che ne sa lui, che è rimasto esiliato per un tempo indefinito nella Pentadimensione? Le astronavi odierne sono cambiate così poco? O quel drittone di Moldrock ha solo letto la targa?

Lorenzo: Non so se Moldrock sia riuscito a leggere la targa, perché credo sia ben nascosta, credo più che altro che abbia una forma di legame empatico con Everett ed abbia riconosciuto l’astronave perché ha sentito in qualche modo il suo arrivo. Tante cose non le abbiamo spiegate, ma il tipo di rapporto che hanno Moldrock ed Everett è molto stretto, visto quello che è successo… ed il potere del raggio nero probabilmente ha amplificato ulteriormente i suoi poteri mentali.
Non mi sono posto il problema del riconoscere lo stile coroniano delle astronavi, ma potrebbe anche essere!

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Keel: Il finale ci fa capire che finalmente saranno affrontati gli scottanti “affari di famiglia” di casa Ducklair e che, probabilmente, Corona ci aspetta. Anche Everett ed Uno si sono fatti rivedere, e nel corso della tua run con Artibani abbiamo rivisto tante facce note dell’universo pikappico, vedendo anche brevemente “cosa fanno adesso”. Quindi, aumma aumma, puoi dirci se avete in programma di far fare qualche comparsata al bistrattato cast di Pk2?

Lorenzo: Non so bene cosa intendi per “comparsata” dei personaggi di Pk2, certo è che nel nostro quarto appuntamento -mio e di Francesco- si andrà a rispondere a parecchie domande rispetto alle figlie di Everett. Il come è tutto da scoprire, sarà forse una storia un po’ più lunga del solito, ci stiamo lavorando in questi giorni: abbiamo comunque già un percorso prestabilito, stiamo entrando nei dettagli e secondo me rimarrete molto soddisfatti del lavoro che stiamo facendo. La difficoltà è ampia, ma più è alta la sfida più dà soddisfazioni.

Obermeister: A proposito del redivivo Everett! Ma… è cresciuto? Nelle serie precedenti era alto addirittura meno di Paperino, ora lo sovrasta: benefici della gravità di Corona? Ha preso le stesse vitamine di Moldrock? Scherzi a parte, è un cambiamento dovuto all’evoluzione del tuo stile o c’è stata una esplicita volontà di donargli un aspetto più marziale?

Lorenzo: Mi stupisce addirittura la domanda, visto il cambiamento grafico che c’è stato in Lyla dalla sua prima apparizione ad oggi. Sono cose che capitano in vent’anni, credo sia del tutto normale: il primo Everett era alto un metro e un tappo e la prima Lyla aveva i piedi a papera e il testone! Sono evoluzioni grafiche su personaggi che non sono comparsi poi così tante volte e si vanno a migliorare ed interpretare: l’importante è che vengano mantenute l’anima e la riconoscibilità del personaggio, e queste sono rimaste.

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Obermeister: Sempre a proposito di redivivi! Il ritorno di Uno era atteso dai fan da anni ed anni, ma -sarà la concitazione del momento o le mazzate che ha preso fino a poco prima Pk- non c’è tanto spazio per baci e abbracci. Impostare un Pk così distaccato (ha appena ritrovato un amico che credeva “morto”!) è conseguenza dei tempi narrativi ristretti o è una scelta deliberata e ci sarà poi spazio in futuro per un’interazione più significativa fra i due, al chiaro di luna, davanti ad un calice di vino, ecc. ecc.?

Lorenzo: Eravamo su un campo di battaglia, i tempi erano stretti, i personaggi dovevano agire in modo veloce e concitato… avranno tutto il tempo più avanti di farsi le carezze e darsi i bacini.

DocRazziatore92: Domanda secca. Lyla vs Belinda! Chi vince in una cat-fight in bikini?

Lorenzo: Beh, gli spettatori, sicuramente!

Valerio: Altra domanda fondamentale. Cosa ne pensa Thala dell’invecchiamento di Raksaka? Ci sta ancora, secondo te?

Lorenzo: Beh credo che a Thala piacciano parecchio gli uomini maturi, come a tante donne… quindi ci sta, ci sta!

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Valerio: Pastro, torniamo seri e torniamo a… qualche settimana fa. Ma ‘sto Darkenblot, poi? E’ finito o non è finito? La polemica sull’epilogo aperto ha impazzato sul web, eppure Casty ha affermato in ogni dove che la trilogia è compiuta. Puoi svelarci di più?

Lorenzo: Quello che posso dire in maniera ufficiale è che la saga è conclusa. Però… dovete anche considerare che tra la seconda parte e la terza, quella uscita quest’anno, sono passati quanto? Tre, quattro anni? Quindi chi lo sa: se tra quattro anni ci verrà richiesto fortemente di proporre ancora qualcosa su Darkenblot e avremo ancora un’idea forte per raccontare nuove avventure… perché no? Per il resto abbiamo chiuso tutte le trame, l’ultima tavola non è nata per lasciarci una porta aperta riguardo qualcos’altro. Quindi, come ha detto Casty, la saga è chiusa con il terzo capitolo. Mi sembra che abbiamo fatto un ottimo lavoro, un lavoro lungo e durato molti anni e come tutte le cose belle non bisogna tirare troppo la corda. Ripeto, se tra un paio d’anni avverrà un miracolo, un’idea lampante o qualcosa che non riusciamo a non mettere su carta, certo, non la terremo lì ferma! Ma allo stato attuale, il progetto è chiuso con Darkenblot III.

Portamantello: Sempre a proposito di DBIII: Miraitoshi e Robopolis sono due città “del futuro”, eppure abbastanza diverse: Robopolis è un po’ più “analogica”, come dimostrano i dettagli come i binari per le auto, ecc. Al di là delle ispirazioni “nipponiche” di Miraitoshi, come hai reso questi due setting così diversi e riconoscibili nonostante la comune base futuristica? Quanto è dovuto alle indicazioni del Castellan e quanto è stato frutto di un tuo studio?

Lorenzo: Ti sei risposto da solo: una è più analogica, più retrò, e l’altra più nipponica e moderna, quindi non è stata difficile creare uno stile diverso. A me la fantascienza in generale, l’hi-tech ed il mecha design piacciono molto, quindi ogni volta che ho possibilità di dare sfogo a questi interessi mi diverto un sacco: semplicemente ho scelto degli stili diversi per quello che veniva descritto in sceneggiatura, di cui avevo parlato con Casty. Non c’è troppa difficoltà in questo, è giusto un fatto di studiare bene le location in cui andrai a muovere i tuoi personaggi. Ci vuole un po’ ma, insomma, fa parte del gioco.

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DocRazziatore92: Continuiamo a parlare di futuro… ma torniamo su Pk! Ci confermi che il prossimo appuntamento è con la chiusura del ciclo Pastrobani nel 2018? Tempo fa si era parlato di altri progetti pikappici, con il coinvolgimento di altri autori oltre quelli che ben conosciamo. Se ne è più fatto niente?

Lorenzo: Eh, domanda un po’ difficile! Del futuro immediato posso dirti che io ed Artibani andremo a chiudere la nostra tetralogia con il quarto capitolo, che forse (forse!) sarà un po’ più lungo dei primi tre – perché comunque dobbiamo sviluppare alcune cose, chiudere alcune trame aperte in Pk2 e chiudere le nostre trame.
Per quanto riguarda gli altri autori coinvolti, posso dirti che sicuramente rivedremo Sisti e Sciarrone ma non so dirti quando, essendo adesso impegnati in altro modo,
Per quanto riguarda me e Francesco, continueremo poi? Mah, non posso parlare direttamente per Francesco, ma qualche idea c’è. Vedremo lo svolgimento nel prossimo futuro, ma la chiusura completa non c’è mai: per quanto mi riguarda, Pk mi piace tantissimo, ci ho messo l’anima nel farlo ripartire e quindi sarò sicuramente presente anche più avanti. Per quanto riguarda Francesco, se vorrà prendersi un periodo di riposo, tornerà con idee ancora più belle, non ho dubbi a riguardo.
Altri autori nuovi? Beh c’è sempre Paolo Mottura che ogni tanto fa delle comparsate, però personalmente in questo momento non so di altri autori. E’ difficile il mondo di Pk, soprattutto nel contesto Topolino: bisogna stare molto attenti a chi viene chiamato e inserito, bisogna stare attenti a che lavorino al livello a cui stiamo lavorando noi adesso, che -per quanto ci sia qualcuno che trova sempre il pelo nell’uovo- è un livello altissimo, considerato che non c’è più un macchinario grande come il mensile di Pk che lavorava solo su quello.
Vedremo per il futuro. Sicuramente potrete contare su di me!

Lorenzo:Vi saluto e ringrazio tutti dell’affetto con cui seguite questo personaggio. A volte questo affetto si trasforma in qualcosa di vicino all’ossessione per il dettaglio, ma capisco che a volte l’amore porta alla sofferenza. Vi saluto con affetto, ci sentiamo presto!

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