Wakanda Funebre

Posso essere sincero?

Avrei voluto apprezzarlo di più Wakanda Forever.

Ero partito molto ben disposto dal trailer, e trovavo coraggioso e geniale che un evento che avrebbe potuto stoppare la produzione come la morte dell’attore protagonista fosse stato rielaborato come fulcro narrativo del progetto.

Poi il film l’ho visto e… vabbè brutto non si può dire. Ha alcuni bei momenti, una battaglia finale visivamente chiara, la recitazione di Freeman che quando c’è è divina, un collegamento imprevedibile con la trama orizzontale del MCU che mi è piaciuto molto. Buoni anche gli omaggi commossi a Boseman, per quanto non possa dire di aver mai emotivamente investito su quell’attore per poterli sentire davvero.

Il problema è che quello stesso microcosmo di personaggi che ruotavano attorno a lui faticano un po’ a reggere la baracca. Ottimo l’Everett di Freeman, ottimo M’baku ma il resto del cast mi è parso composto un po’ da tigri di carta: Shuri, la madre, Nakia, Okoye, Ayo, la futura Ironheart, alcune fanno le musone, altre le simpatichelle per contratto. Possono crescere nel tempo, non dico di no, ma il film pretende che lo spettatore le percepisca già come beniamine e questo non è possibile. Se poi le signore in questione sono accompagnate da scene d’azione un po’ buie, scelte narrative un po’ convenzionali e un Namor che non è davvero questa gran cosa, viene da pensare che forse due ore e mezza sono pure troppe.

Vabbè, prendiamolo come un lungo funerale filmato, che è una cosa in sé anche intrigante. Però forse questo finale di fase 4 poteva essere un pelo più significativo. Ma mi dicono dalla regia che il vero finale sarà lo special dei Guardiani, in arrivo a Natale. Chissà che il concetto di Fase torni ad avere finalmente senso.

Black Panther: Wakanda Forever, le cose da ricordare prima di vedere il  film | Wired Italia