
Sono stato a vedere il film Marvel dove c’è il presidente degli Stati Uniti che diventa (g)rosso.
La prima cosa che mi viene da dire a riguardo è che al di là di un paio di cose che storicamente fatico a ingoiare, ovvero quelle dinamiche cheap da fumetto seriale che portano personaggi diversi a ereditare supernomi come se fossero titoli, varianti colorate di superpoteri precedenti e tutto quel carrozzone là, l’ho trovato un film fatto col cuore.
Fa quello che deve fare un film MCU e di cui c’era molto bisogno: tirare le fila dei destini dei personaggi, cercando di ridurre l’entropia, e compattando la narrazione generale. E dopo gli ultimi anni di dispersione era doveroso. E poi fa anche quello che un film in generale dovrebbe fare, ovvero raccontarti una storia unica, con un suo nucleo emotivo ben preciso. Ad un certo punto ti accorgi che non stai guardando solo un thriller politico, ma la triste storia di un uomo in cerca di redenzione, narrata con affetto.
Ci si rende conto che in Falcon and the Winter Soldier avevano fatto un lavoro tutt’altro che freddo coi personaggi. Erano studiati, sentiti, e a tratti profondi. Sam Wilson è una figura forse un po’ semplice, ma è genuina e lo stesso vale per il Ross incarnato da Ford, e il povero Isaiah Bradley. Quanto costruito in quella miniserie là viene protetto e portato avanti, e si sente che chi ci ha lavorato non l’ha scritto a macchinetta ma tenendoci.
Purtroppo però ci si rende anche conto di quanto tempo sia passato da quel felice momento, il 2021, nel quale il MCU si credeva onnipotente e poteva permettersi di portare in televisione una ricercatezza che oggi è diminuita. Sembra paradossale, ma questo che è il film che prosegue i fatti della serie… in realtà sembra avere una qualità tecnica inferiore. Inquadrature, scene d’azione, fotografia, regia, l’impressione che ho avuto è che si sia scesi di un grado, e che il livello generale sia stato più modesto.
Probabilmente è un effetto di tutto quello che è successo ai Marvel Studios, creativamente, aziendalmente, politicamente. Personalmente mi sento di promuoverlo, perché – come del resto sembra essere il prossimo film Thunderbolt – forse si sta procedendo in una direzione sana, concreta e – per quanto possibile – genuina.
