The History of Middle-earth – Un Problema Editoriale

J.R.R. Tolkien (1892 – 1973)

J.R.R. Tolkien rielaborò la mitologia che sta alla base delle sue opere per tutta la vita, attraverso un continuo processo di riscritture, senza mai arrivare ad un’opera definitiva e pubblicabile secondo il suo severo giudizio. In realtà una volta ci aveva provato, sottoponendo una versione intermedia del Silmarillion al suo editore che richiedeva un seguito dello Hobbit (The Hobbit, 1937). L’editore rifiutò l’opera, giudicandola troppo distante dallo stile fiabesco della prima, e Tolkien si mise quindi a scrivere Il Signore degli Anelli (The Lord of the Rings, 1954). Alla morte del padre avvenuta nel 1973, il figlio Christopher Tolkien si lanciò nella difficile impresa di dare un ordine al disorganizzato corpus mitopoietico: recuperando e cucendo insieme varie versioni delle diverse leggende riuscì a pubblicare Il Silmarillion (The Silmarillion, 1977) nella versione che conosciamo noi adesso. Christopher scelse le varianti più recenti, limando le contraddizioni con il Signore degli Anelli e riscrivendo parti intere di cui il padre aveva solo lasciato frammenti non rifiniti. Un lavoro veramente notevole in così pochi anni, di cui in seguito Christopher si sarebbe un po’ pentito ammettendo forse di aver avuto bisogno di più tempo. Comunque, bisogna ammettere che il risultato è molto buono, forse il meglio che al tempo fosse possibile, al netto di un finale troppo frettoloso (la storia di Earendil è molto sbrigativa) e le contraddizioni riguardo alla battaglia finale, la Dagor Dagorath, sulla quale peraltro lo stesso Tolkien aveva cambiato idea numerose volte.

Pochi anni dopo Christopher Tolkien diede alle stampe una nuova opera postuma del padre, i Racconti Incompiuti (Unfinished Tales, 1980), contenente parti scartate durante la lavorazione del Silmarillion come storie ampliate di Turin e di Gondolin, storie e descrizioni di Numenor e racconti della terza era collegati agli eventi del Signore degli Anelli. Al contrario del Silmarillion, qui Christopher Tolkien inizia ad alternare al testo paterno sue note riguardanti la comparazione dei testi, i cambi di nomi, le contraddizioni e altri informazioni utili.

Christopher Tolkien (1924 – 2020)

Il notevole successo di pubblico e la presenza di molto materiale ancora non pubblicato spinse Christopher a realizzare quindi la mastodontica opera The History of Middle-earth, una serie di 12 volumi (più uno di indici) editi dal 1983 al 2000 che vanno a proporre e ad analizzare scritti relativi alle innumerevoli versioni arcaiche e intermedie del Silmarillion e del Signore degli Anelli, oltre a mappe, poesie, disquisizioni filosofiche, morali e linguistiche. L’organizzazione del testo prevede parti originali di Tolkien alternate a parti di note e commenti realizzate da Christopher Tolkien, scritte in un carattere più piccolo. I primi cinque volumi e il decimo e l’undicesimo sono riferiti allo sviluppo del Silmarillion, mentre quelli dal sesto al nono e il dodicesimo al Signore degli Anelli.

1. The Book of Lost Tales, Part I (1983) – Racconti Ritrovati (1986)
2. The Book of Lost Tales, Part II (1984) – Racconti Perduti (1987)
3. The Lays of Beleriand (1985)
4. The Shaping of Middle-earth (1986)
5. The Lost Road and Other Writings (1987)
6. The Return of the Shadow (1988)
7. The Treason of Isengard (1989)
8. The War of the Ring (1990)
9. Sauron Defeated (1992)
10. Morgoth’s Ring (1993)
11. The War of the Jewels (1994)
12. The Peoples of Middle-earth (1996)
13. Index (2002)

13 comodi volumi

Terminata questa magnifica fatica, Christopher Tolkien decise poi di pubblicare in singoli volumi le tre storie centrali della mitologia del Silmarillion, utilizzando varie versioni, in un operazione forse filologicamente giustificabile (come vedremo nei prossimi articoli) ma discutibile dal punto di vista editoriale. I Figli di Hurin (The Children of Húrin, 2007), Beren e Lúthien (Beren and Lúthien, 2017), La Caduta di Gondolin (The Fall of Gondolin, 2018) sono infatti stati spacciati dall’editore come romanzi nuovi al pubblico inconsapevole, generando una notevole confusione nel lettore medio.


Il Disastro Italiano

La pubblicazione italiana dell’opera di Tolkien è stata fin da subito a dir poco confusionaria e fallimentare, tra traduttori diversi, disomogeneità, parti mancanti, titoli fuorvianti al punto da rendere praticamente impossibile la fruizione completa dell’autore inglese al lettore generico del Signore degli Anelli. La pubblicazione in pompa magna delle ultime tre opere ha ulteriormente peggiorato le cose, così che alla fine il povero lettore italiano contemporaneo non può capirci più niente, sommerso da mille edizioni Bompiani disomogenee, incoerenti e ingannevoli.


The History of Middle-earth ovviamente è finita nel tritacarne in modo ancora più rovinoso. La Rusconi pubblica il primo volume della bilogia The Book of Lost Tales nel 1986, cambiandone senza alcun apparente motivo il titolo nel suo esatto opposto Racconti Ritrovati, riservando il titolo corretto di Racconti Perduti alla pubblicazione del secondo volume (1987). Quasi nulla fa capire che i due volumi siano collegati tra di loro e per di più inseriti in un’opera più ampia. Leggenda vuole che Christopher in persona blocchi la pubblicazione del terzo volume, disgustato dalle scelte editoriali e dalla traduzione proposta. Quando la Bompiani rileva i diritti di Tolkien, si limita negli anni duemila a ristampare le due versioni italiane senza cambiare una virgola, sancendo l’inevitabile fallimento della pubblicazione delle History of Middle-earth nel nostro paese.

Le Lost Tales miracolosamente in Italia sono state ritrovate.

Si tratta di materiale estremamente ostico e difficile anche per l’appassionato più affezionato, ed è molto difficile per il lettore alla scoperta di Tolkien non scottarsi con quest’opera incomprensibile senza un’adeguata assistenza. Quello che vogliamo proporre nei prossimi articoli è una sorta di guida a questa affascinante opera, un aiuto per il lettore curioso ma timoroso ad affrontare il mondo di Tolkien. Non si tratterà quindi né di una recensione né di una trattazione letteraria, ma di un viaggio alla scoperta di Tolkien e dei suoi aspetti meno noti.


Continua con: The History of Middle-earth – Le Storie Perdute.