Alice's Wonderland
L'Ultima Speranza
La Laugh-O-Gram Films Inc. era ormai in bancarotta. Alcune infelici scelte di Walt si erano rivelate errori fatali, e la società stava definitivamente per morire. Pochi mesi prima di chiudere per sempre questo capitolo della sua vita, Walt decise di tentare il tutto e per tutto realizzando un cortometraggio particolare, assai differente da quanto fatto finora. Il materiale di partenza sarebbe stato comunque una fiaba famosa, l'Alice in Wonderland di Carroll, ma questa volta la rielaborazione non avrebbe riguardato il solito cast di personaggi generici, bensì una bambina in carne ed ossa, che avrebbe interagito con un mondo animato. L'idea venne guardando alla serie dei fratelli Fleischer Out of the Inkwell nella quale personaggi come KoKo the Clown uscivano letteralmente dal calamaio per interagire con l'ambiente circostante, ribellandosi alla volontà dei loro disegnatori. Qui si sarebbe trattato di fare l'inverso, inserendo la piccola protagonista in un contesto disegnato. Nacque così Alice's Wonderland, ultima produzione della Laugh-O-Gram Films Inc., e pilot della gloriosa serie delle Alice Comedies.
In Visita agli Studios
Con i suoi dodici minuti di durata Alice's Wonderland presenta una lunghezza maggiore allo standard delle produzioni Disney del periodo. Merito di un'articolata cornice live action che introduce l'azione nel migliore dei modi, mostrando con chiarezza il presupposto alla base della futura serie. Nei primi minuti vediamo infatti la piccola Alice, interpretata da Virginia Davis, visitare gli studios di Walt, e rimanere affascinata dalle meraviglie che avvengono lì dentro: disegni animati che prendono vita direttamente sui fogli da disegno, personaggi che interagiscono col mondo reale come in Out of the Inkwell. È anche l'occasione per vedere in movimento Walt, assieme a Ub Iwerks, Harman, Ising e gli altri animatori che all'epoca lavoravano allo studio. È possibile inoltre scorgere appesi alle pareti dello studio alcuni quadretti raffiguranti i personaggi dei Laugh-O-Grams, in una sorta di inside-joke ante litteram. Quella sera, eccitata dall'esperienza, Alice racconta tutto alla mamma e poi va a letto e inizia a sognare di entrare in un mondo animato, Cartoonland, storpiatura di Wonderland e archetipo ideale della futura Toontown (Cartoonia) di Who Framed Roger Rabbit?.
La Scrittura Mista
L'ingresso di Alice nell'onirica Cartoonland avviene tramite un viaggio in treno, al termine del quale la ragazzina trova un'accoglienza principesca: numerosi animali più o meno antropomorfi le organizzano un comitato di benvenuto, e tra loro è possibile intravedere un gatto molto somigliante a quello dei Laugh-O-Grams, ma che in futuro evolverà nella figura di Julius. Seguono balletti e cerimonie, ma all'improvviso dallo zoo si liberano alcuni leoni che inseguiranno Alice fino al risveglio finale. Il corto, come i successivi, termina con una chiosa nuovamente in live action, che tira le fila della vicenda, ma che scomparirà in seguito, quando la percentuale di animazione diventerà predominante. Le meraviglie tecniche di questo cortometraggio ci sembrano oggi poca cosa, e la trovata di integrare una bambina reale in un mondo animato, per quanto all'epoca efficace, perderà importanza col procedere della serie.
Con 40 Dollari in Tasca
Questo cortometraggio/test venne inizialmente proposto a diversi distributori senza ricevere particolari apprezzamenti. Le condizioni di Walt all'epoca della bancarotta del suo studio ormai rasentavano l'indigenza, e fu in quel momento che suo fratello Roy gli propose di lasciare Kansas City e raggiungerlo a Hollywood. Risparmiati soldi a sufficienza per un biglietto di sola andata, e con soli quaranta dollari in tasca, Walt prese il treno e raggiunse suo fratello. E fu in quei giorni che arrivò da parte di Margaret Winkler, distributrice newyorkese dei cortometraggi di Felix e di Out of the Inkwell, l'ok per produrre la serie delle Alice Comedies. Walt e Roy fondarono a questo punto il Disney Brothers Cartoon Studio, formando nel 1923 a Hollywood il nucleo a cui convenzionalmente si riconducono le origini dell'attuale Walt Disney Company.
Nota: Alice's Wonderland è attualmente reperibile nel volume Disney Rarities della linea di dvd Disney Treasures, in versione restaurata e con un accompagnamento musicale realizzato per l'occasione.
di Valerio Paccagnella - Laureato in lettere moderne, è da sempre un grande appassionato di arti mediatiche, con un occhio di riguardo per il fumetto e l'animazione disneyana. Per hobby scrive recensioni, disegna e sceneggia. Nel 2005 fonda “La Tana del Sollazzo”, piattaforma web per la quale darà vita a diverse iniziative, fra cui l'enciclopedico The Disney Compendium e Il Fumettazzo, curioso esperimento di critica a fumetti. Dal 2011 collabora inoltre anche con Disney: scrive articoli per Topolino e Paperinik, e realizza progetti come la Topopedia (2011), I Love Paperopoli (2017) e PK Omnibus (2023).
Scheda tecnica
- Titolo originale: Alice's Wonderland
- Anno: 1923
- Durata:
- Produzione: Walt Disney
- Regia: Walt Disney
- Sceneggiatura: Walt Disney
- Cast: Mrs. Margaret Davis, Virginia Davis, Walt Disney, Hugh Harman, Rudolph Ising, Ub Iwerks
Credits
Nome | Ruolo |
---|---|
Mrs. Margaret Davis | Cast (Alice's Mother) |
Virginia Davis | Cast (Alice) |
Walt Disney | Cast (Animator); Produttore; Regista; Sceneggiatura |
Hugh Harman | Cast (Animator); Supervisione Tecnica |
Rudolph Ising | Cast (Animator); Fotografia |
Ub Iwerks | Cast (Animator); Fotografia |
Carman Maxwell | Supervisione Tecnica |
Bibliografia
Sul film:
- Merritt, Russell; Kaufman, J. B., Walt in Wonderland: The Silent Films of Walt Disney/Nel Paese delle Meraviglie: I Cartoni Animati Muti di Walt Disney, Gemona, UD: Edizioni Biblioteca dell'Immagine (1992), Hardcover, Dust Jacket, pp. 240. Updated Edition: Walt in Wonderland: The Silent Films of Walt Disney, Baltimore, Maryland: The John Hopkins University Press (2000), Paperback, pp. 168.
- Merritt, Russell; Kaufman, J. B., 'Disney's Laugh-O-grams' in Le giornate del Cinema Muto - 30th Pordenone Silent Film Festival - Catalogue/Catalogo Pordenone (2011), p. 165-178. PDF Version