Alice's Wonderland

L'Ultima Speranza

Nella primavera del 1923 la Laugh-O-gram Films Inc. era ormai una società in bancarotta. L’inesperienza di Walt come imprenditore e i suoi fatali errori, tra cui lo sciagurato contratto di distribuzione con la Pictorial Clubs, avevano condannato definitivamente la compagnia. Pochi mesi prima di chiudere per sempre questo capitolo della sua vita, Walt decise di tentare il tutto e per tutto realizzando un cortometraggio ambizioso, assai differente da quanto fatto finora. Il materiale di partenza sarebbe stato comunque una fiaba famosa, l'Alice in Wonderland di Carroll, ma stavolta al centro della scena non ci sarebbero stati i soliti generici personaggi visti nei Laugh-O-grams precedenti, bensì una bambina in carne ed ossa calata in un mondo animato.

L'idea venne guardando alla serie dei fratelli Fleischer Out of the Inkwell nella quale personaggi come Koko the Clown uscivano letteralmente dal calamaio per interagire con l'ambiente circostante, ribellandosi alla volontà del loro disegnatore. Qui si sarebbe trattato di fare l'inverso, inserendo la piccola protagonista in un contesto disegnato. L’attrice scelta per il ruolo si chiamava Virginia Davis, una bambina di quattro anni che si stava facendo un nome in città come ballerina, modella e cantante in erba. Aveva lavorato per la Kansas City Film Ad, la stessa agenzia pubblicitaria dalla quale veniva Walt, il quale rimase colpito da un manifesto nel quale la si vedeva addentare una fetta di pane Warneker. I genitori diedero dunque il consenso per le riprese e ben presto il lavoro su Alice's Wonderland poté iniziare. Fu l’ultima produzione ufficiale della Laugh-O-gram Films Inc. , e costituì il pilot della gloriosa serie delle Alice Comedies.

In Visita agli Studios

Con i suoi dodici minuti, Alice's Wonderland supera in durata le precedenti produzioni animate di Disney. Ad allungare i tempi è sicuramente l’articolata cornice live-action, che imposta le regole del gioco, mostrando con chiarezza i presupposti su cui si baserà la serie. In apertura vediamo infatti Virginia Davis visitare la sede della Laugh-O-grams, Inc., e rimanere affascinata dalle meraviglie che avvengono lì dentro: disegni animati che prendono vita direttamente sui fogli da disegno e personaggi che interagiscono col mondo reale in maniera non dissimile da Out of the Inkwell.

È anche l'occasione per vedere in movimento Walt, assieme a Ub Iwerks, Ugh Harman, Rudolph Ising e gli altri animatori che all'epoca lavoravano a Kansas City. È possibile inoltre scorgere, appesi alle pareti dello studio, alcuni quadretti raffiguranti i personaggi dei Laugh-O-grams, una sorta di inside-joke ante litteram. Nella scena successiva Alice è a casa che, eccitata dall’esperienza, racconta tutto alla mamma. Poi, una volta a letto, inizia a sognare di visitare un mondo animato, Cartoonland, storpiatura di Wonderland e lontano antenato della futura Toontown di Who Framed Roger Rabbit? .

La Scrittura Mista

L'ingresso di Alice nell'onirica Cartoonland avviene tramite un viaggio in treno, al termine del quale la ragazzina trova un'accoglienza principesca: numerosi animali più o meno antropomorfi le organizzano un comitato di benvenuto, e tra loro è possibile intravedere un gatto molto somigliante a quello dei Laugh-O-grams, che in futuro evolverà nella figura di Julius. Seguono balletti e cerimonie, ma all'improvviso dallo zoo si liberano alcuni leoni che inseguiranno Alice fino al risveglio finale.

Tecnicamente parlando, si tratta di un corto di rara opulenza visiva, segno di come Disney fosse conscio di starsi giocando tutto su questa idea. Le meraviglie tecniche di Alice’s Wonderland ci sembrano oggi poca cosa, ed è inevitabile visto il percorso di crescita che Walt sta imboccando e di cui vedremo gli effetti molto presto. Al termine, una brevissima sequenza nel mondo reale fornisce una simpatica chiosa alla vicenda, andando ad arricchire quella cornice narrativa dal vero che costituirà il piatto forte dei primi Alice, ma che scomparirà quando la percentuale di animazione diventerà predominante. La stessa trovata di integrare una bambina reale in un mondo animato, che Disney sponsorizzava come geniale e risolutiva, perderà importanza ed efficacia col procedere della serie.

Con 40 Dollari in Tasca

Questo cortometraggio nacque come una sorta di test, e prima ancora che fosse ultimato Walt Disney tentò di ingolosire diversi distributori, scrivendo lettere in cui si magnificava il risultato ottenuto. Non riscosse particolare interesse, almeno fino a che non giunse risposta da Margaret J. Winkler, importante distributrice newyorkese che all’epoca gestiva grossi calibri come Felix the Cat e Out of the Inkwell. La donna aveva mostrato una vaga curiosità per ciò che stava facendo Walt, il quale decise di aggrapparsi disperatamente a questa interazione, dando inizio ad un lungo carteggio con la Winkler. Le condizioni di Walt nei giorni della bancarotta del suo primo studio ormai rasentavano l'indigenza, e fu in quel momento che suo fratello Roy gli propose di lasciare Kansas City e raggiungerlo a Hollywood, dove stava trascorrendo un periodo di convalescenza in seguito ad alcune ferite di guerra.

Risparmiati soldi a sufficienza per un biglietto di sola andata, e con soli quaranta dollari in tasca, Walt prese il treno e raggiunse suo fratello. Portò con sé il rullo contenente Alice’s Wonderland, che faceva parte del materiale legato alla società fallita, ma per il quale ottenne uno speciale permesso: avrebbe potuto usarlo per ragioni dimostrative ma non impiegarlo commercialmente. Tanto bastò per poterlo far visionare alla Winkler, la quale diede finalmente la luce verde alla serie delle Alice Comedies. La famiglia di Virginia Davis lasciò a sua volta Kansas City e raggiunse Walt e Roy per lavorare al primo stock di cortometraggi. Sarebbero stati realizzati sotto le insegne del Disney Brothers Cartoon Studio, che venne fondato dai due fratelli il 16 ottobre del 1923, e che avrebbe costituito il nucleo a cui convenzionalmente si riconducono le origini dell'attuale Walt Disney Company.

Nota: Alice's Wonderland è attualmente reperibile nel volume Disney Rarities della linea di dvd Disney Treasures, in versione restaurata e con un accompagnamento musicale realizzato per l'occasione.

Revisione del 28 Marzo 2024.

di Valerio Paccagnella - Laureato in lettere moderne, è da sempre un grande appassionato di arti mediatiche, con un occhio di riguardo per il fumetto e l'animazione disneyana. Per hobby scrive recensioni, disegna e sceneggia. Nel 2005 fonda “La Tana del Sollazzo”, piattaforma web per la quale darà vita a diverse iniziative, fra cui l'enciclopedico The Disney Compendium e Il Fumettazzo, curioso esperimento di critica a fumetti. Dal 2011 collabora inoltre anche con Disney: scrive articoli per Topolino e Paperinik, e realizza progetti come la Topopedia (2011), I Love Paperopoli (2017) e PK Omnibus (2023).

Scheda tecnica

  • Titolo originale: Alice's Wonderland
  • Anno: 1923
  • Durata:
  • Produzione: Walt Disney
  • Regia: Walt Disney
  • Sceneggiatura:
  • Cast: Mrs. Margaret Davis, Virginia Davis, Walt Disney, Hugh Harman, Rudolph Ising, Ub Iwerks
Nome Ruolo
Mrs. Margaret Davis Cast (Alice's Mother)
Virginia Davis Cast (Alice)
Walt Disney Cast (Animator); Produttore; Regista; Sceneggiatura
Hugh Harman Cast (Animator); Supervisione Tecnica
Rudolph Ising Cast (Animator); Fotografia
Ub Iwerks Cast (Animator); Fotografia
Carman Maxwell Supervisione Tecnica

Bibliografia

Sul film:

  • Merritt, Russell; Kaufman, J. B., Walt in Wonderland: The Silent Films of Walt Disney/Nel Paese delle Meraviglie: I Cartoni Animati Muti di Walt Disney, Gemona, UD: Edizioni Biblioteca dell'Immagine (1992), Hardcover, Dust Jacket, pp. 240. Updated Edition: Walt in Wonderland: The Silent Films of Walt Disney, Baltimore, Maryland: The John Hopkins University Press (2000), Paperback, pp. 168.
  • Merritt, Russell; Kaufman, J. B., 'Disney's Laugh-O-grams' in Le giornate del Cinema Muto - 30th Pordenone Silent Film Festival - Catalogue/Catalogo Pordenone (2011), p. 165-178. PDF Version
  • Susanin, Timothy S., Walt Before Mickey - Disney's Early Years, 1919-1928, Jackson, Mississippi: University Press of Mississippi, (2011) Hardcover; Dust Jacket, pp. 340.