Paperino Cacciatore di Coccodrilli

Tutto Cominciò da una Copertina

Una della caratteristiche del corpus narrativo donrosiano è sicuramente una certa mancanza di autonomia: sono pochissime infatti le sue storie non direttamente correlate al materiale barksiano, che non nascano da qualche citazione o anniversario, o ancora che non siano degli effettivi sequel. Don brilla maggiormente per vivacità degli intrecci e sapiente costruzione dei dialoghi, qualità che superano abbondantemente i suoi paletti narrativi di partenza. Paperino Cacciatore di Coccodrilli, ad esempio, prende addirittura ispirazione da una semplice copertina di Barks, quella di Donald Duck del settembre 1951.

La cover in questione non era riferita a un’avventura barksiana, ma presentava con una gag la storia The Crocodile Collector di Don Christensen e Frank McSavage. Per “risolvere” il paradosso editoriale di un'illustrazione barksiana collegata ad un'avventura ritenuta “apocrifa”, la Gladstone quasi quarant'anni dopo chiede a Don di scrivere una vicenda con lo stesso titolo e che non coinvolga la cruda e ormai scorretta caccia ai rettili: Rosa viene infatti considerato ormai un legittimo erede della narrativa barksiana. Proprio la posa da studioso di Paperino con lente e borsa in mano, insieme ad una buona ricerca in biblioteca, fanno scatenare Don Rosa, che imbastisce così una piacevole avventura su e giù per il Nilo.

Il Nilo a Tappe

Paperino e i nipotini si ritrovano a caccia di una rarissima specie di coccodrillo, ricerca che per certi versi ricorda quella narrata da Barks in “Paperino e il Sentiero dell'’'Unicorno” (1950), qui esplicitamente citata da Don Rosa. In apertura rivediamo infatti lo zoo privato di Paperone e proprio da lì parte una classica quest che, quasi come un videogioco, si snoda livello dopo livello e indizio dopo indizio lungo tutto il Nilo, fino a giungere alla sua sorgente.

Tra un disastro di Paperino e una saggia scoperta dei nipotini, si scorge però una certa rigidità strutturale: pur risultando piacevole, l'avventura rimane fin troppo legata al suo percorso attraverso tappe sempre molto simili, non particolarmente diversificate e piuttosto veloci. Ottima invece, come sempre, la parte storica propriamente detta: Don per la prima volta effettua ricerche davvero accurate, e inserisce date reali ed antichi usi e costumi della civiltà visitata. L'acme viene raggiunto nelle sequenze al tempio sacro, con un paio di quadruple decisamente d’impatto, una caratteristica che troviamo spesso nelle storie dell'artista americano. Insomma, una buona prova, che però non spicca il volo come succederà con altre storie successive.

di Amedeo Badini Confalonieri - Il fumetto è sempre stato la sua grande passione, sotto forma prima di un rassicurante Topolino a cadenza settimanale, per poi inoltrarsi nel terreno filologico-collezionistico. Questo aspetto critico gli ha permesso di apprezzare altri autori, da Alan Moore a Jeff Smith, e soprattutto di affinare la curiosità verso tutta la nona arte del fumetto. Disney è il suo primo campo, ma non disdegna sortite e passeggiate in territori vicini. Scrive di fumetto e di cinema anche per il settimanale Tempi, per Lo Spazio Bianco e per il Papersera.

di Valerio Paccagnella - Laureato in lettere moderne, è da sempre un grande appassionato di arti mediatiche, con un occhio di riguardo per il fumetto e l'animazione disneyana. Per hobby scrive recensioni, disegna e sceneggia. Nel 2005 fonda “La Tana del Sollazzo”, piattaforma web per la quale darà vita a diverse iniziative, fra cui l'enciclopedico The Disney Compendium e Il Fumettazzo, curioso esperimento di critica a fumetti. Dal 2011 collabora inoltre anche con Disney: scrive articoli per Topolino e Paperinik, e realizza progetti come la Topopedia (2011), I Love Paperopoli (2017) e PK Omnibus (2023).

Scheda tecnica

  • Titolo originale: Donald Duck - The Crocodile Collector
  • Anno: 1988
  • Durata:
  • Storia:
Nome Ruolo
Don Rosa Disegni; Storia