John Henry

L'Ultima Tall Tale

John Henry venne prodotto in un'epoca in cui i cortometraggi non avevano molta visibilità. La pratica di abbinare uno short ad ogni nuovo lungometraggio animato sarebbe tornata in auge solo qualche anno dopo, con l'arrivo di John Lasseter a capo dei WDAS, ma nel frattempo i pochissimi corti realizzati in quegli anni avrebbero avuto distribuzioni limitate e nessuna pubblicità. John Henry conobbe le sale solo per tre giorni, abbinato ad una riedizione di Nightmare Before Christmas, salvo poi venir riproposto all’interno del dvd antologico American Legends, distribuito solo negli USA, in cui l'attore James Earl Jones presentava alcuni segmenti animati, realizzati dagli artisti disneyani negli anni 40 e 50. In quel periodo gli studios avevano infatti portato sul grande e sul piccolo schermo, attraverso l'animazione e il live action, le storie di Johnny Appleseed, Pecos Bill, Paul Bunyan, Casey Jones e Davy Crockett, importanti figure del folklore americano, protagonisti di imprese improbabili, a cui gli americani sono soliti riferirsi come tall tales. John Henry si inscrive idealmente in questo filone, raccontando l'ultima tall tale, quella che negli anni d'oro gli artisti Disney non avevano ancora narrato.

Gli Anni 90 in Miniatura

John Henry è un mini-musical di pochi minuti, che racconta la storia di un ex-schiavo nero, così bravo nell'utilizzo del martello da riuscire a superare in velocità una macchina nella costruzione di una ferrovia. Come buona parte delle precedenti leggende americane, anche questa ha un finale agrodolce, che vede il possente eroe morire stremato, dopo aver conquistato, grazie alla sua impresa, le terre su cui andranno ad abitare i suoi compagni. Questo racconto di riscatto sociale dice moltissimo della storia americana di quegli anni, e viene narrato con una tale passione e un così grande trasporto da parte di Mark Henn (qui alla sua prima prova da regista) che pare di assistere alla versione ridotta di un lungometraggio Disney anni 90. I personaggi sembrano infatti uscire da un classico d'animazione di quegli anni, e fra questi si distingue Polly, la bellissima moglie di John Henry, che non ha assolutamente niente da invidiare alle altre eroine uscite dalla matita di Henn, costituendo una sorta di antecedente immediato di Tiana.

L'Arte di John Henry

L'animazione di John Henry è stata ottimamente realizzata nell'unità di Florida degli studios, nell'intervallo di tempo tra la lavorazione di Mulan e Lilo & Stitch. Visivamente il corto presenta uno stile molto particolare, che mischia influssi differenti provenienti dall'animazione Disney anni 50 e 60. I paesaggi hanno le proporzioni sghembe tipiche di Mary Blair, e il look spigoloso di Eyvind Earle, mentre cromaticamente alcuni influssi arrivano persino dall'arte di Van Gogh. Le linee che descrivono i personaggi sono inoltre volutamente sporche, per restituire l'effetto puramente grafico tipico dell'epoca Xerox. Ci sono infine un paio di sequenze maggiormente stilizzate, raccontate tramite decorazioni su una trapunta: sono l'antefatto, e la fondamentale sequenza musicale in cui gli amici di John Henry intonano la sua theme song, celebrandone le imprese e continuando la tradizione americana delle esagerazioni su cui si basa il concetto di tall tales.

La Potenza del Gospel

La colonna sonora vede Stephen James Taylor alle strumentali e Gary Hines e Billy Steele alle canzoni, cantate dal gruppo The Sounds of Blackness. La musica riveste infatti un ruolo molto importante in John Henry e consiste in un tripudio ininterrotto di cori gospel, che caratterizzano splendidamente questo piccolo ma organico musical, capace di passare dal triste al gioioso quasi senza soluzione di continuità. È indicativa di tutto questo la sequenza finale, che riesce ad essere festosa e a trasmettere positività persino dopo averci mostrato la morte del protagonista. Per quindici lunghi anni John Henry è stato tristemente dimenticato dal pubblico e dalla Disney stessa, almeno fino alla sua inclusione all'interno del Blu-ray antologico dei corti WDAS, uscito nel 2015. L'inserimento fu a dir poco doveroso, dato che il corto meritava quanto prima di esser riscoperto, per mostrare al mondo cosa volesse dire stipare un secolo di arte disneyana in un film di soli nove minuti.

di Valerio Paccagnella - Laureato in lettere moderne, è da sempre un grande appassionato di arti mediatiche, con un occhio di riguardo per il fumetto e l'animazione disneyana. Per hobby scrive recensioni, disegna e sceneggia. Nel 2005 fonda “La Tana del Sollazzo”, piattaforma web per la quale darà vita a diverse iniziative, fra cui l'enciclopedico The Disney Compendium e Il Fumettazzo, curioso esperimento di critica a fumetti. Dal 2011 collabora inoltre anche con Disney: scrive articoli per Topolino e Paperinik, e realizza progetti come la Topopedia (2011), I Love Paperopoli (2017) e PK Omnibus (2023).

Scheda tecnica

  • Titolo originale: John Henry
  • Anno: 2000
  • Durata:
  • Produzione: Steven Keller
  • Regia: Mark Henn
  • Sceneggiatura:
  • Storia: , , , ,
  • Musica: Gary Hines, Billy Steele, Stephen James Taylor
  • Supervisione dell'Animazione: Tom Bancroft, Byron Howard
Nome Ruolo
Tom Bancroft Supervisore all'Animazione
Michael Benet Animazione
Thomas Blackshear Progettazione Personaggi; Sviluppo Visivo
Dominic M. Carola Animazione
Irma Cartaya Torre Supervisione Ink & Paint
Cammie Cavallin-Fay Direzione di Produzione
Arden Chan Layout
Alex Chatfield Direzione di Produzione
Robert O. Corley Animazione
John Cunningham Supervisione Pianificazione Scene
Ron De Felice Fondali
John Fargnoli Effetti d'Animazione
Trey Finney Animazione
Jazno Francoeur Effetti d'Animazione
Nathan Greno Storia
Troy A. Gustafson Supervisione agli Effetti d'Animazione
Andrew Edward Harkness Layout
Mark Henn Regista
Gary Hines Canzoni
Tim Hodge Supervisione Storia
Carole Holliday Progettazione Personaggi
Byron Howard Supervisore all'Animazione
Thomas Humber Supervisione Layout
Ron Husband Progettazione Personaggi; Sviluppo Visivo
Broose Johnson Supervisione Storia
Steven Keller Produttore
Barry R. Kooser Fondali
Geraldine Kovats Fondali
Tom Labaff Storia
Christine Lawrence Finney Supervisione Cleanup
Richard Carl Livingston Layout
Frank Montagna Jr. Progettazione Personaggi; Sviluppo Visivo
Michael Todd Montgomery Effetti d'Animazione
David Murray Fondali
Michael L. Oliva Effetti d'Animazione
Shirley Pierce Sceneggiatura
Kevin Proctor Layout
Sean Simon Ramirez Effetti d'Animazione
Bruce W. Smith Progettazione Personaggi; Sviluppo Visivo
Kevin M. Smith Progettazione Personaggi; Sviluppo Visivo
Billy Steele Canzoni
Jim Story Storia
Stephen James Taylor Musica
Barry Temple Animazione
John David Thornton Effetti d'Animazione
Theodore Anthony Ty Animazione
Robert Ty Stanton Direzione Artistica
Charles R. Vollmer Supervisione Fondali
Dan Wawrzaszek Animazione
John Webber Animazione
David Yorke Fondali