Just a Thought

Pubertà Disneyana

Il quarto cortometraggio del ciclo Short Circuit ad essere presentato su Disney+ racconta una storia molto semplice, ma lo fa con una tale grazia e sensibilità da risultare uno dei corti più riusciti del lotto. Il protagonista è Ollie, un ragazzino di dodici anni che si ritrova alle prese con un problema singolare: i suoi pensieri iniziano a materializzarsi nel mondo reale, tramite la tradizionale nuvoletta tipica del linguaggio fumettistico. I suoi sentimenti verso una ragazzina coetanea vengono quindi messi brutalmente a nudo, causandogli un forte imbarazzo sociale. L’ispirazione a strisce come i Peanuts di Schulz è evidente, e infatti Ollie ricorda molto da vicino il Charlie Brown più romantico. Autore di questa divertente ma delicata metafora della pubertà è Brian Menz, il quale ha voluto trasferire su schermo il suo amore per i fumetti dando al corto una veste grafica molto particolare.

Retini Animati

Just a Tought, come molti altri corti del programma sperimentale, non fa che confermare il desiderio degli artisti Disney di sperimentare con le tecniche… per trovare un modo di tornare al punto di partenza, ovvero il disegno tradizionale. Sebbene si tratti chiaramente di animazione digitale, Just a Tought viene infatti realizzato camuffando alla perfezione i modelli tridimensionali grazie all’uso della linea. In più, come già avveniva in Exchange Student, anche qui viene applicato uno speciale filtro per rendere il risultato il più possibile vicino a quello delle gloriose tavole domenicali: il retino. Il risultato è sorprendente, confonde le acque e mette lo spettatore nell’impossibilità di stabilire con precisione dove inizi il modello tridimensionale e dove finisca il disegno.