Carol, Monica e Kamala

Ho visto The Marvels.

Penso che sia un film che quanto a ingredienti fa sfilare in passerella un mucchio di bella roba.

Abbiamo Brie Larson che secondo me ha trovato la chiave giusta per il suo personaggio, vissuto con un piglio umoristico che prima non aveva. Abbiamo Teyonah Parris che finalmente congiunge molto bene la sé bambina che abbiamo visto in Captain Marvel con la versione adulta di Wandavision. Abbiamo Iman Vellani che è brava davvero, e che si porta dietro una famiglia formata da tre caratteristi di livello, a cui viene dato adeguato screen time. Chiude il cerchio Samuel L. Jackson, in forma smagliante.

Oltre al bel cast abbiamo un paio di idee niente male: la cattiva che apre portali per svuotare i pianeti delle loro risorse, l’idea stessa degli switch ogni volta che le tre protagoniste usano i poteri è un trucchetto di “gameplay narrativo” mica male.

E poi ci sono guizzi, c’è umorismo davvero azzeccato. Due scene spiccano su tutte: il pianeta che parla la lingua del musical, una contaminazione degna del miglior MCU, e quella in cui Fury mette in salvo l’equipaggio della stazione facendoli divorare tutti dai gatti spaziali. Due momenti a dir poco geniali.

Al netto di tutto questo… il film arranca un po’ nel mostrarci tutte queste belle cose. La regia non sembra valorizzarle granché e qua e là si ha l’impressione di vedere uno specialone televisivo ad alto budget, più simile a una sorta di episodio extra di Ms. Marvel che ad un kolossal vero e proprio. Tutto è molto leggero, il che è anche adeguato al mood della storyline di Kamala, ma anche fin troppo inconsistente. Poi ci sono altri problemi, alcuni ereditati da Thor + Guardiani, come un approccio al worldbuilding spaziale fin troppo generico e all’acqua di rose, il che fa molto Superpippo. E anche qualche falla espositiva: non si capisce mai troppo bene la dinamica dello switch, l’origine e il funzionamento dei bracciali, gli spiegoni spaziali sono spiattellati alla veloce perché in fin dei conti lo sanno anche loro che la sugna sta altrove, non certo nel plot.

Eppure penso che con una mano più salda, un maggior lavoro di cesello, un montaggio e una regia più sofisticata ne poteva uscire un gioiello. Perché The Marvels non è il disastro che una certa fetta di pubblico ha decretato e si augura, ma non è nemmeno il mini Avengers che sperava di essere. E questo perché fa parte ancora di quell’insieme di progetti figli della foga, stressati dal troppo e realizzati a catena così come si voleva ai tempi di Chapek. Nulla che non possa sistemarsi una volta ritrovata quella calma e quell’ispirazione, sia chiaro, anche perché le scelte creative fatte dal 2021 hanno molto di buono. Però, sì, il tiro andava aggiustato.