
Dai, post unico per fare il punto sul MCU.
In soldoni, Ironheart e F4.
In pratica, la fine della Fase 5 e l’inizio della 6. Come? Le fasi sono fuffa? Adesso va di moda guardare a questo grande progetto come se non fosse tale? Capisco.
Ma è col mito della grande saga che mi hanno invitato a salire a bordo del treno, e penso sarà questo il filtro che applicherò almeno fino a che non arriverà il momento di scendere e ringraziare per il viaggio.
Ma andiamo con ordine. Ironheart è ovviamente figlio di un altro momento produttivo. Personaggio presentato malissimo in BP2, e serie che ovviamente lo approfondisce con l’intento di diversificare ulteriormente il target. Sì, quella vecchia policy che non ha funzionato. La struttura dei sei episodi stile film a pezzi, tanto criticata altrove, è invece la mia tazza di tè e mi spiace sapere che verrà presto rinnegata. All’inizio ammetto di aver avvertito quella stessa disconnessione che mi aveva dato Echo e – un po’ – anche Ms. Marvel. Poi no, qualcosa da dire emerge (le ceneri di Obadiah, lol), e l’entrata in scena di Borat nei panni di Mephisto è magnetismo puro. Ti lascia col desiderio di averne ancora, in qualche modo, e quindi per quel che mi riguarda ci siamo salvati ai rigori.
Interludio. Finisce la fase e vedo un’infografica della Fase 5. Che include almeno due serie animate che col MCU non c’entrano niente e che ho skippato pure io. A prescindere dagli eventuali collegamenti multiversali che potrebbero avvenire in futuro, e che retroattivamente potrebbero darmi torto… ma sarà mica il modo di impostare un percorso? Prima dentro tutto, poi fuori tutto, poi quello che ti pare, anzi no, anzi sì. Il gioco non può cambiare natura a seconda di come tira il vento, altrimenti ci credo che si rompe.
Ma passiamo ai F4. Su cui c’è da dire che presentarli in un altro universo e ambientare lì l’intero film porta a implicazioni sul MCU non ideali. Poi ok, lo sappiamo benissimo che si collegheranno, l’hanno detto. Ma intanto hai un film che per la prima volta contraddice il presupposto di partenza della saga. Ma in ogni caso l’idea funziona e permette di avere quell’estetica retrofuturistica anni 60 che stuzzica il purista dei fumetti e anche il cinefilo. Con Giacchino, e quel sapore da Tomorrowland poi il cocktail è servivo, ed è buono. Ecco, magari non chissà cosa, è abbastanza un adattamento della celebre storia di Galactus e Silver Surfer vista e stravista in più versioni, ma… scorre bene, diverte e non penso gli si possa dire niente.
Direi che – qualitativamente parlando – possiamo accontentarci. Tutto materiale gradevole e fatto con mestiere. Ma il progetto generale del MCU è ormai macchiato dal caos di questi anni, e dubito potrà mai davvero tornare ad essere una saga organica e pulita. Succede, quando ti rifai ai comics.
