Mi sono accorto da tempo che il pubblico recepisce le cose andando a fasi, facendosi contagiare dall’entusiasmo o dallo scetticismo che la narrazione generale impone. Un fenomeno orrendo ma innato nell’uomo, che i social hanno solo potenziato. Prendiamo il MCU. Fino a un certo punto era tutto bellissimo, attesissimo etc, poi di botto l’odio. Qualcosa è stato sicuramente sbagliato nella somministrazione. Le multinazionali tendono a strafare, e poi la pagano cara, si sa. E ora che siamo saturi viene facile bollare tutto come robaccia. Eppure, se lo chiedete me questa stringa di miniserie MCU è stata valida. Ho espresso qualche riserva sulle ultime due ma in generale non mi lamento. Abbiamo avuto materiale vario, intelligente, ambizioso e lo schema in sei parti è stato per me una liberazione dagli eccessi delle serie ABC.
Secret Invasion non ha fatto eccezione. Anzi, penso sia nel complesso fra le più riuscite, pur volendo essere meno roboante di tante altre. Questo perché anziché stupire con effetti speciali si è scelto di mantenere un nucleo emotivo tanto semplice quanto solido: le tribolazioni di Fury. Un personaggio che conosciamo e amiamo da sempre, ma che paradossalmente non abbiamo mai davvero conosciuto. Qui hanno preso Samuel, l’hanno messo a tavola e gli hanno detto di fare il Samuel, e lui l’ha fatto. Il bello di Secret Invasion è che è lunga serie di colazioni, pranzi e cene con lui che si siede, gioca a fare un po’ il badass e poi scazza. E gli interlocutori sono tutti di livello: una serie ritagliata intorno alle interazioni tra bravi attori. C’è anche una trama, funziona il giusto ma serve più che altro a reggere questo meraviglioso one man show con il suo fottutissimo mattatore. Bene inoltre che manchino le post credits. Ultimamente stavano solo rovinando quel senso di pace e di closure che una bella opera dovrebbe darti.
Aggiungo un dettaglio in merito al titolo. Non il nome di un eroe titolare, non l’inizio di un qualche sottofranchise, ma una cosa pulita. Se questa diventasse la nuova regola, con le varie opere pensate eventi one shot, con un titolo proprio e protagonisti a sorpresa, ne sarei felicissimo. Rafforzerebbe il brand come poche altre cose.