Birds in the Spring

La Cartina Tornasole

Birds in the Spring apre il 1933, la prima annata di Silly Symphony completamente a colori. Il tema del cortometraggio potrebbe per certi versi ricordare la vecchia impostazione della serie, quella in bianco e nero, in cui a predominare erano gli scenari naturalistici, anziché le fiabe e le leggende popolari. Il fatto che ad essere protagonisti siano di nuovo gli uccelli, già visti in Birds of a Feather (1931) e in The Bird Store (1932), non fa che contribuire a dare l'impressione di un deciso passo indietro. Non è assolutamente così: Birds in the Spring, lungi da costituire un involuzione per la serie, è invece il perfetto esempio di quanto le cose siano cambiate negli ultimi anni agli studi Disney. Non si tratta infatti di un cortometraggio composto da gag e balletti scollegati con un accenno di trama sul finale, bensì della storia di una famiglia di volatili, raccontata con tanta arte, intelligenza e una massiccia dose di pungente ironia. Sin dalla prima sequenza incontriamo i genitori in dolce attesa e li accompagniamo dalla cova alla schiusa. Il padre che cammina avanti e indietro in ansia per il lieto evento, il suo repentino cambio di atteggiamento e la fierezza con cui chiama a raccolta il vicinato dopo la nascita della sua prole, non possono non far pensare alla caricatura di atteggiamenti molto umani.

In Fuga da Casa

Birds in the Spring è ammirevole anche sotto il profilo registico: da notare ad esempio l'ellissi narrativa con cui gli uccellini passano da implumi a vivaci pulcini, transizione ottenuta attraverso una raffinata dissolvenza. Dopo la crescita dei volatili assistiamo alle lezioni di canto e di volo condotte dal padre, e abbiamo modo di distinguere il maschietto del terzetto, che si trasformerà ben presto nel vero protagonista. Il piccolo infatti si allontanerà dal nido e lo spettatore ne seguirà il vagabondare per tutta la seconda parte del cortometraggio, assistendo attraverso i suoi occhi alla scoperta di un mondo nuovo, tanto affascinante quanto pericoloso. Si tratta di una sequenza molto godibile, e la presenza di un predatore inquietante come il serpente a sonagli fa ben capire i progressi che gli animatori Disney stanno facendo nel dare ai loro villain una connotazione sinistra. Degno di nota è anche il simpaticissimo finale, che vede il ricongiungimento dell'uccellino con la famiglia, la quale lo accoglierà... con una sana sculacciata. Sono tantissimi i particolari che impreziosiscono Birds in the Spring ma a spiccare è senza dubbio la memorabile colonna sonora, una partitura strumentale che commenta perfettamente le sequenze, valorizzandole e regalando all'intero cortometraggio un'aria trasognata e vagamente fiabesca.

Benny, l'Erede di Buci

Sarebbe toccato proprio a Birds in the Spring essere scelto come fonte d'ispirazione per il secondo ciclo di tavole domenicali delle Silly Symphony destinate ai quotidiani, una volta chiusa l'epopea di Buci (Bucky Bug), che era durata ben due anni. Intitolato stranamente Birds of a Feather (alimentando quindi una certa confusione con l'omonimo cortometraggio uscito due anni prima) questo adattamento sarebbe uscito solo nel 1934 e avrebbe visto Ted Osborne ai testi e Al Taliaferro ai disegni. I due artisti avrebbero da questo momento in poi formato coppia fissa, occupandosi della serie cartacea fino al 1937, anno in cui Osborne sarebbe stato sostituito da Merril De Maris. Nella storia a fumetti gli uccelli adulti vengono resi più “civili” e dotati di abiti, scopriamo inoltre che il nome dell'uccellino protagonista è Benny e la sua disavventura viene di conseguenza sviluppata e resa più articolata e adatta ad essere raccontata lungo un arco di quindici settimane. Questo secondo ciclo di tavole avrebbe costituito il riferimento per il nuovo formato della serie a fumetti delle Silly Symphony, che da questo momento in poi non avrebbe più presentato lunghe epopee scollegate dalla serie animata come era stata quella di Buci, ma brevi adattamenti utili a promuovere le pellicole prodotte per le sale da Walt Disney.

di Valerio Paccagnella - Laureato in lettere moderne, è da sempre un grande appassionato di arti mediatiche, con un occhio di riguardo per il fumetto e l'animazione disneyana. Per hobby scrive recensioni, disegna e sceneggia. Nel 2005 fonda “La Tana del Sollazzo”, piattaforma web per la quale darà vita a diverse iniziative, fra cui l'enciclopedico The Disney Compendium e Il Fumettazzo, curioso esperimento di critica a fumetti. Dal 2011 collabora inoltre anche con Disney: scrive articoli per Topolino e Paperinik, e realizza progetti come la Topopedia (2011), I Love Paperopoli (2017) e PK Omnibus (2023).

Scheda tecnica

  • Titolo originale: Birds in the Spring
  • Anno: 1933
  • Durata:
  • Produzione: Walt Disney
  • Regia: Dave Hand
  • Storia: ,
  • Musica: Frank Churchill, Bert Lewis
  • Animazione: Art Babbit, Johnny Cannon, Les Clark, Chuck Couch, Joe D'Igalo, Gilles "Frenchy" De Trémaudan, Paul Fennel, Norm Ferguson, Clyde Geronimi, Hardie Gramatky, Jack King, Jack Kinney, Ed Love, Harry Reeves, Ben Sharpsteen, Dick Williams, Marvin Woodward, Cy Young
Nome Ruolo
Art Babbit Animazione (Ben Sharpsteen's Crew)
Johnny Cannon Animazione
Frank Churchill Musica
Les Clark Animazione
Chuck Couch Animazione (Ben Sharpsteen's Crew)
Joe D'Igalo Animazione (Ben Sharpsteen's Crew)
Gilles "Frenchy" De Trémaudan Animazione
Walt Disney Produttore
Paul Fennel Animazione (Ben Sharpsteen's Crew)
Norm Ferguson Animazione
Clyde Geronimi Animazione
Hardie Gramatky Animazione (Ben Sharpsteen's Crew)
Dave Hand Regista
Jack King Animazione
Jack Kinney Animazione (Ben Sharpsteen's Crew)
Bert Lewis Musica
Ed Love Animazione (Ben Sharpsteen's Crew)
Harry Reeves Animazione (Ben Sharpsteen's Crew)
Ted Sears Storia
Ben Sharpsteen Animazione
Webb Smith Storia
Dick Williams Animazione (Ben Sharpsteen's Crew)
Marvin Woodward Animazione (Ben Sharpsteen's Crew)
Cy Young Animazione (Ben Sharpsteen's Crew)