Topolino Boxeur

Il Falso Gagà

Dopo lo scontro con Mr. Slicker e la scaramuccia con il gatto Nip, Topolino sembra essere nel pieno della sua fase bellicosa e così all’inizio di questo nuovo ciclo di strisce lo vediamo ai ferri corti con un tale Ruffo Ratto (Ruffhouse Rat), dai tratti somatici molto vicini a quelli del bel gagà e apparentemente interessato a Minni. La trama vira però in tutt’altra direzione: Ruffo è solo un cugino della fidanzata di Topolino nonché un campione di boxe in cerca di allenatore. Negli anni 20 e 30 la boxe era uno sport popolarissimo in America, con un enorme giro d’affari e tutto un mondo fatto di cronache giornalistiche, partite truccate e denaro sporco. La storia tuttavia non parla di questo, benché Gottfredson non resista a fare qualche allusione umoristica, mostrandoci una manciata di cronisti sfaccendati e impresari con pochi scrupoli intenti a montare l’incontro dell’anno, per aumentare il numero delle scommesse.

Topolino decide dunque di diventare il coach di Ruffo, scoprendo ben presto la sua scarsa propensione ad allenarsi, ben compensata dalle sue raffinate inclinazioni letterarie. Mickey sta lentamente abbandonando il suo ruolo di monello, andando incontro ad una progressiva responsabilizzazione: lo vediamo persino abbandonare temporaneamente i pantaloncini per indossare abiti civili e prendere informazioni sullo sfidante, mentre il suo protetto sembra invece maggiormente interessato alla lettura di Shakespeare che alla carriera. Ruffo infatti se la darà vigliaccamente a gambe il giorno dell’incontro, sparendo per sempre dalla striscia senza essere mai più menzionato.

Creamo Catnera ovvero Spaccafuoco

La storia, che dura meno di due mesi, entra nel vivo con l’arrivo dello sfidante, ovvero un gigantesco gattone. Si tratta di Creamo Catnera (in italiano Spaccafuoco) parodia del celebre pugile italiano Primo Carnera. Le strisce in cui Gottfredson lo presenta sono irresistibili: Catnera è capace di tutto, si allena con i serpenti, divora i tavoli, mangia carne cruda e manda all’ospedale tutti i suoi poveri sfidanti. Un nemico difficile da affrontare, persino per Topolino, che non può tirarsi indietro davanti alla folla inferocita che ha pagato per avere uno spettacolo, di lotta o di sangue.

Le strisce in cui vediamo il pubblico a casa che segue lo spettacolo trasmesso alla radio ci forniscono un rapido riepilogo del cast di personaggi fissi che attualmente compone la striscia, concedendo un ultimo cameo ai genitori di Minni. Fra gli ascoltatori c’è pure Sgozza (Butch), lo scagnozzo maggiormente caratterizzato della banda di Mr. Slicker, che vediamo evadere di prigione per dare il suo supporto a Topolino, assumendo quindi un ruolo di vero e proprio deus ex machina. La storia, simpatica e ben ritmata, risulta priva di lungaggini e sbavature. Non rientra certo tra i kolossal più memorabili del periodo, ma si fa ricordare soprattutto grazie a questo inatteso ritorno, che dimostra una crescente padronanza da parte di Gottfredson dei meccanismi della serialità. Sgozza infatti passerà alla storia come prima spalla fissa di Topolino, andando a formare con lui una coppia comica che si protrarrà anche nelle settimane successive.

di Valerio Paccagnella - Laureato in lettere moderne, è da sempre un grande appassionato di arti mediatiche, con un occhio di riguardo per il fumetto e l'animazione disneyana. Per hobby scrive recensioni, disegna e sceneggia. Nel 2005 fonda “La Tana del Sollazzo”, piattaforma web per la quale darà vita a diverse iniziative, fra cui l'enciclopedico The Disney Compendium e Il Fumettazzo, curioso esperimento di critica a fumetti. Dal 2011 collabora inoltre anche con Disney: scrive articoli per Topolino e Paperinik, e realizza progetti come la Topopedia (2011), I Love Paperopoli (2017) e PK Omnibus (2023).

di Amedeo Badini Confalonieri - Il fumetto è sempre stato la sua grande passione, sotto forma prima di un rassicurante Topolino a cadenza settimanale, per poi inoltrarsi nel terreno filologico-collezionistico. Questo aspetto critico gli ha permesso di apprezzare altri autori, da Alan Moore a Jeff Smith, e soprattutto di affinare la curiosità verso tutta la nona arte del fumetto. Disney è il suo primo campo, ma non disdegna sortite e passeggiate in territori vicini. Scrive di fumetto e di cinema anche per il settimanale Tempi, per Lo Spazio Bianco e per il Papersera.

Scheda tecnica

  • Titolo originale: Mickey Mouse, Boxing Champion
  • Anno: 1931
  • Durata:
  • Storia:
Nome Ruolo
Earl Duvall Disegni
Floyd Gottfredson Disegni; Storia