Zio Paperone e il Ritorno a Xanadu

Distinguersi da Barks

Se già il Tesoro Sotto Vetro aveva messo in evidenza la raggiunta maturità di Don Rosa nel costruire una storia lunga, senza incatenarsi a riferimenti barksiani e necessità di continuity, Ritorno a Xanadu segna il definitivo affrancamento dallo stile di Barks: si tratta infatti di un sequel che curiosamente vive di vita propria, senza sentirsi succube dell'originale. Zio Paperone e la Dollarallergia, realizzata da Barks nel 1955, era un piccolo apologo della vita tranquilla e felice, lontana dalle necessità materialistiche occidentali.

Questi due istinti erano rappresentati dall'isolata città di Tralla La e da un irrequieto e stressatissimo Zio Paperone, che finiva del tutto involontariamente per ledere l'innocenza degli stessi residenti. In un'avventura giocata sull'ironia e la satira sociale, Barks riusciva a criticare in modo arguto e pungente la sua stessa società. Don Rosa non ne segue le orme, scegliendosi tutt'altro terreno di gioco: l'autore si concentra più sull'aspetto avventuroso, approfondendo le virtù dei paperi e la storia del luogo, tralasciando interamente la componente satirica.

Da Tralla La a Xanadu

Non era semplice giustificare il ritorno dei paperi nella valle inaccessibile. Don Rosa dedica a questo tutta la prima parte, delle tre di cui è costituita, costruendo una fitta e approfondita rete di riferimenti storici e letterari che vanno da Marco Polo fino al Coleridge della meravigliosa Kubla Khan, poemetto visionario e romantico. Può essere davvero impegnativo riuscire a star dietro ai voli pindarici donrosiani, alla quantità di dati e informazioni snocciolate e ai riferimenti incrociati alle storie precedenti, eppure alla luce dei successivi sviluppi ne vale proprio la pena. Solo così il lettore con inaspettata sorpresa raggiunge il piccolo paradiso perduto di cui Barks ci aveva parlato tanti anni prima.

La capacità narrativa del Don è di rara delicatezza, e con vera passione circonda il lettore di suggestioni e piccoli indizi, sfidandolo a svelare l'arcano. Fino all'ultimo non siamo affatto consapevoli di tornare in quel luogo magico di tanti anni prima, fino al colpo di scena con cui Don Rosa svela l'identità tra la misteriosa Xanadu e Tralla La. La seconda parte mostra il lato nascosto dei paperi, quello che in genere è travolto dalla spietata routine metropolitana: Paperone non pensa solo ad accumulare denaro, i nipotini vivono di conoscenza e sapere, mentre Paperino risulta rilassato al punto da diventare un cittadino modello. Importante è anche il retroscena che vuol che il Don nelle prime stesure della sceneggiatura avesse inserito proprio qui un riferimento alle origini dei nipotini, da sfruttare in futuro per un'ipotetica (e mai arrivata) terza storia a tema.

La Riscossa di Paperino

Proprio Paperino è il vero protagonista della terza parte, più d'azione e incentrata sul salvataggio di Tralla La . È lui che sceglie di sacrificarsi e che trova nel salvare la sua famiglia il proprio riscatto, concetti che vedremo nel Ritorno di Super Segugio e che per la prima volta nella produzione donrosiana rimandano ad un'interpretazione eroica del personaggio di Paperino, tipica della scuola italiana. Paperone al contrario, travolto dal desiderio di denaro, rimane in disparte, crogiolandosi nel ricordo della sua lontana infanzia, in cui riparava bambole in Scozia: uno dei preziosi tasselli che anticipano la futura Saga.

Interessante inoltre come per la prima volta il Don vada ad alterare lo status quo dei paperi al presente, privando Paperone alla fine dell'avventura di quella corona di Gengis Khan che aveva acquisito con fatica nella relativa storia di Barks. Don Rosa può ormai permettersi queste libertà, ora che viene conosciuto come autore completo e affermato, non una semplice meteora, ma un artista definito e con una visione ben precisa, lanciato verso sfide sempre più grandi. Se lo stile grafico ha trovato la sua forma, migliorandosi nel corso degli anni, quello narrativo è ormai oliato, e affronta a testa alta gli ardui confronti con le storie barksiane che fanno da ispirazione e bussola di tutta la sua opera.

di Amedeo Badini Confalonieri - Il fumetto è sempre stato la sua grande passione, sotto forma prima di un rassicurante Topolino a cadenza settimanale, per poi inoltrarsi nel terreno filologico-collezionistico. Questo aspetto critico gli ha permesso di apprezzare altri autori, da Alan Moore a Jeff Smith, e soprattutto di affinare la curiosità verso tutta la nona arte del fumetto. Disney è il suo primo campo, ma non disdegna sortite e passeggiate in territori vicini. Scrive di fumetto e di cinema anche per il settimanale Tempi, per Lo Spazio Bianco e per il Papersera.

di Valerio Paccagnella - Laureato in lettere moderne, è da sempre un grande appassionato di arti mediatiche, con un occhio di riguardo per il fumetto e l'animazione disneyana. Per hobby scrive recensioni, disegna e sceneggia. Nel 2005 fonda “La Tana del Sollazzo”, piattaforma web per la quale darà vita a diverse iniziative, fra cui l'enciclopedico The Disney Compendium e Il Fumettazzo, curioso esperimento di critica a fumetti. Dal 2011 collabora inoltre anche con Disney: scrive articoli per Topolino e Paperinik, e realizza progetti come la Topopedia (2011), I Love Paperopoli (2017) e PK Omnibus (2023).

Scheda tecnica

  • Titolo originale: Uncle Scrooge - Return to Xanadu
  • Anno: 1991
  • Durata:
  • Storia:
Nome Ruolo
Don Rosa Disegni; Storia