Darkenblot 2.0 Regeneration

Su Topolino #3092 e #3093 è stata pubblicata la lunga storia sceneggiata da Casty e disegnata da Lorenzo Pastrovicchio Darkenblot 2.0 Regeneration, e per l’occasione abbiamo chiesto agli utenti del nostro forum di porre agli autori domande o curiosità sulla realizzazione dell’avventura e sugli sviluppi della trama.

Casty e Pastro si sono infatti resi disponibili a rispondere alle domande che sono state puntualmente poste sul topic dedicato a Topolino.

Siamo lieti di presentarvi le loro risposte, e cogliamo l’occasione per ringraziarli nuovamente della disponibilità.

Portamantello: Topolino si è fatto pagare per quel film? Gli hanno almeno offerto i pop-corn?

Casty: Sì, riceve una percentuale sugli incassi: al box office in questo momento “Darkenblot battaglia totale” è davanti a “Battleship battaglia navale” e “Bykes” della Pixar.

Portamantello: Da quel che si evince dalla storia (e ancora meglio dai bozzetti nell’articolo che segue), per fronteggiare Macchia il sindaco ha sostituito i vecchi robopoliziotti con una versione più pericolosa. Ma è stato proprio Macchia a scatenare una rivoluzione di robovigilanti un anno prima: il sindaco è scemo?

Casty: Ehm, no. I Giustiziotti sono una “Squadra speciale” agli ordini esclusivi del tenente Neve. Se guardiamo i bozzetti, è indicato che sono in cinque. I robopoliziotti “classici”, quelli della prima serie, sono tutt’ora in servizio e li si vedrà nel corso della storia.

Portamantello: A che serve in realtà la parte del razzocottero su cui finisce Topolino? Ci caricano un Giustiziotto?

Casty: Sì, sul serio. Quella postazione avrebbe in dotazione anche un mitragliatore a scomparsa, che comunque nel disegnato non abbiamo ritenuto necessario far vedere.

Portamantello: Il design del sindaco è leggerissimamente cambiato dalla prima serie. Piccola distrazione o necessità grafico/narrativa di renderlo più bonaccione e distinto da Mister Me?

Pastro: Sicuramente essendo passato del tempo tutti cambiamo un po’, anche il nostro sindaco ( pur non essendo più nell’età dello sviluppo ;)).
Quello che ho voluto sottolineare graficamente era proprio la differenza tra un sindaco “vecchia scuola” un po’ bonario e semplice (sotto certi punti di vista), e chi invece arriva come Mr. Me da industriale rampante… È ovvio lo scontro impari tra i due 🙂

Portamantello: Alla fine Pippo muore?

Casty: Ma no, era uno scherzo, dai. Resta sfigurato e sostituito dall’attore che faceva Thorne in Beautiful.

Bramo: A proposito di DarkenBlot 2.0, mi sorgono spontanee alcune domande dopo la lettura del prologo (come se non ne avessi già fatte sullo Spazio Bianco, a quei due poveri autori 🙂 ), squisitamente riferite a quanto si vede in questa prima storia. Per esempio, quanto tempo passa dalla prima storia di DB a questo sequel? La realizzazione di un film sulla vicenda farebbe pensare ad almeno un paio d’anni…

Casty: Un anno, poco più: “Battaglia Totale” è stato fatto quasi tutto in CGI, chè ci vuole meno tempo 🙂

Bramo: Da dove è nata l’idea del film da piazzare come apertura della storia? Solo una trollata ai lettori oppure ha uno scopo ben preciso?>

Casty: Lo scopo ben preciso era quello di fare una trollata ai lettori… ah ah, no scherzo, com’è ben noto io sono un pacioccone bonaccione ai limiti del caramelloso e quindi non è plausibile che possa fare la cosa che dici tu… Quindi quoto ciò che dice Lorenzo: l’intento era appunto di fare un “riassunto delle puntate precedenti” in maniera originale, sintetica e divertente.

Pastro: Il film nasce dalla necessità ,essendo passato tanto tempo dal primo Darkenblot , di trovare una soluzione simpatica e nuova di creare un piccolo prologo… Dopodiché la cosa mi è sfuggita di mano, perché era da una vita che volevo disegnare un esplosione nucleare stile jappo anni 70 sul topo (in sceneggiatura Casty non era arrivato a tanto ;)).

È un po’ una trollata ai lettori? Chi può dirlo, certo e’ che anche noi parliamo di voi ogni tanto 😉

Bramo: Si dice che Macchia Nera è evaso dal carcere. Ma quindi nell’ipotetica continuity di DB dalla fine della precedente avventura Macchia è sempre stato recluso a Robopolis?

Casty: Sì. Inutili le sue chiamate alla Cancellieri, è rimasto lì.

Bramo: Quanto ti sei basato sugli storyboard di Casty per il design delle armature e le figure dei nuovi personaggi?

Pastro: Sicuramente abbiamo parlato tanto assieme, poi lui, più per una sua necessità di esprimere meglio le idee, le mette giù graficamente, ma nel 99% dei casi vado avanti per conto mio (altrimenti il divertimento dove sta 😉 )?. L’importante comunque è che seguano il profilo psicologico come da sceneggiatura, anzi più che importante, fondamentale!

Per le armature… Quello è il mio pane 🙂

Bramo: Per il colore sei stato consultato oppure no? Avevi dato particolari indicazioni nelle tavole consegnate alla redazione?

Pastro: Per il colore qualche indicazione l’avevo data sulle tavole più forti, ma più che altro a voce, evidentemente delle tavole così piene di dettagli possono aver creato qualche problema…

Comunque non ritengo particolarmente fondamentale la colorazione per il risultato finale, parlando nello specifico di Topolino. Certo sarebbe stato bello avere una colorazione alla Dracula o alla Moby Dick , o almeno alla DD , ma ritengo sicuramente più importante una buona sceneggiatura (cosa molto più rara)… E questa, ragazzi, è ottima.

E diciamo un ultima cosa, Kirby e Buscema non avevano a disposizione una gran colorazione negli anni 70 , per non parlare della stampa, eppure sono entrati nel mito… Magari tra trent’anni diranno la stessa cosa di noi 😉

Bramo: La pomposità di Me ha già scatenato alcune teorie al riguardo: non ti chiedo di confermarle o smentirle, chiaramente, chiedo solo se questo atteggiamento è voluto per trasmettere immediatamente repulsione nel lettore.

Casty: Sì. E’ abbastanza chiaro, credo, che Mr. Me …”nasconda qualcosa”.
Va anche detto però che Darkenblot è un thriller d’azione, non un “whodunit”: non cioè un giallo in cui il perno della storia è scoprire chi sia il colpevole (anche perché, oh, una storia con nel titolo Macchia Nera credo lasci pochi dubbi su chi sia il cattivo 🙂 ).

Pastro: Più che repulsione, quello che volevo accendere nel lettore è una forte curiosità e sicuramente volevo creare un personaggio ambiguo e dai forti contrasti… a livello d’impatto visivo mi sono rifatto al nonno di Lana in Conan di Miyazaki. Come personaggi non hanno niente in comune, se non una certa fisicita e un po’ di mistero 🙂

Valerio: L’idea di una città proiettata verso un futuro plausibile, dominata da una tecnologia perfettamente riproducibile nel presente e coperta per giunta da una cupola per la regolazione atmosferica mi ha portato alla mente un certo progetto che frullava nella testa di Walt nei mesi prima della morte. E’ un caso, o EPCOT è stata effettivamente fra le fonti d’ispirazione?

Casty: Non è un caso, anzi: EPCOT è stato proprio l’esempio che ho portato alla redazione per spiegare cosa fosse Avangard City, ovvero una città “all’avanguardia”, costruita proprio per essere un luogo continuamente “upgradato” a quello che è lo stato della tecnologia. Tra l’altro, nella prima serie, si può anche intuire che la città non è nemmeno di recentissima fondazione, data la presenza di poliziotti in pensione (e possiamo anche scorgere, appesi, manifesti che li ritraggono da giovani mentre sfrecciano con i jet pack).

Visto che siamo in tema, approfitto per dire (e NON mi rivolgo a te, Valerio) che mi ha un po’ stupito (parlo di alcuni commenti alla PRIMA serie) vedere quante ehm… “perplessità” sono state espresse riguardo l’impossibilità che una tale città possa esistere, soprattutto pensando a quanto con Lorenzo ci siamo smazzati per rendere il tutto credibile, ma ancor più soprattutto pensando al fatto che… siamo su Topolino, e che settimanalmente vediamo Paperino/Paperinik volare con la 313, ZP andare su isole con draghi e popoli bizzarri, Archimede che costruisce astronavi in casa e via dicendo.
Perché Mickey non può e loro …può?

Portamantello: Casty, il tenente Neve, Jocelyn, Makandra: tutte “tipe toste” come molti altri personaggi femminili delle tue storie. E’ un caso o pensi che queste figure forti siano un buon contraltare per Topolino?

Casty: Sì, mi piacciono le situazioni che si determinano quando Topolino incontra questo genere di ragazze. Anche se molte di loro, a dire il vero, sono sì toste ma anche delle tenerone, sotto sotto. Penso poi che sia anche un modo di rendere giustizia alle figure femminili in genere, che spesso in questo tipo di avventure sono relegate al ruolo di damigella in pericolo salvata dall’eroe di turno.

Portamantello: Pastro, l’esoscheletro che Topolino utilizza per abbattere il Darkenblot è un po’ ispirato a quelli che utilizzava la ciruma di Deis/Dyce in “Conan Ragazzo del Futuro”? Mi rendo conto che visto il design classico e non troppo complicato potrebbe essere una casualità, ma visto che a quanto pare questo anime è tra le tue fonti d’ispirazione…

Pastro: L’esoscheletro utilizzato da topolino per abbattere il DarkenBlot è propio ispirato a “Conan il Ragazzo del Futuro”. Come non rimaner colpiti da quella tecnologia? Ai miei occhi i Robonoidi sono sempre sembrati molto semplici e intuitivi da guidare, ma il nostro Topolino non sembra pensarla così 🙂

Bramo: Pastro, nella terza e quarta tavola usa una specie di arpione appuntito per combattere i poliziotti: a cosa ti sei ispirato per disegnarlo? Riesci a spiegarne brevemente il funzionamento da battaglia?

Pastro: per l’arma che DarkenBlot utilizza a mo’ di frusta, ho preso un po’ spunto da Whiplash (il cattivo impersonato da Mickey Rourke in Iron Man 2). La differenza sostanziale e che l’arma di Whiplash ha un utilizzo esclusivamente distruttivo, quella del DarkenBlot 2.0 può esser utilizzata un po’ più, diciamo, alla “Indiana Jones” 🙂

Bramo: Il “look” di Macchia Nera, mutuato dal primo DB, è particolarmente accattivante: come mai hai scelto di disegnarlo più “massiccio” e da dove proviene l’idea di vestirlo con un cappotto marrone?

Pastro: Allora Macchia Nera con questo look è più massiccio perché in realtà sotto quel “cappottone” indossa un ELP (esoscheletro leggero potenziato) proprio per aiutarlo a compiere tutte quelle evoluzioni da superuomo che si possono apprezzare nella prima serie e un po’ anche in questa (oltre a renderlo un gran figo e a conferirgli un aspetto più marziale 😉 ).

Purtroppo nella storia non c’è sempre il tempo per spiegare tutte queste cose (magari lo mostreremo nella terza serie…), ma nello speciale su Topolino del DarkenBlot – il futuro è già qui si vedevano gli studi sul suddetto costume (e si vedevano pure sulla mia intervista fatta ai tempi per lo Spazio Bianco 🙂 ). Riguardo il cappotto “marrone”, partiamo dal fatto che quello era più un impermeabile in pelle stile Matrix, probabilmente il colore marrone non rende immediato il riferimento.

Ma comunque, nel mio immaginario già nel Macchia Nera di Gottfredson, c’era una sorta di impermeabile, stilizzato o più grafico se vuoi, ma non me lo vedevo girare con un semplice lenzuolo nero…

Sì, è vero che il suo nome originale è “the phantom blot ” ma mica deve girare sempre con le mani a “zombi ” e fare “buuu!”
Quindi credo semplicemente di aver tirato fuori la sua vera anima dark… Si , DarkenBlot !!!

Bramo: Come funziona la mascherina che permette a Macchia di interfacciarsi col suo telefono?

Pastro: Bluetooth 😉

Bramo: Casty, puoi spiegare brevemente come funziona il robottino Charlie e quale è il suo sistema di alimentazione?

Casty: Charlie si chiama così perché in origine doveva fare da logorroica spalla a Topolino ed essere piuttosto “ciarliero”, appunto. Nella stesura finale, tuttavia, il suo ruolo è stato ridimensionato, pur restando importante ai fini della storia. E’ un drone a elica, un po’ più sofisticato di quelli che vendono a 49 dollari sull’Apple store. E’ dotato di moderata capacità decisionale: possiede quindi una sua “personalità robotica”, che può però venire bypassata nel caso i comandi siano presi da remoto. In quel caso assume praticamente la funzione di un videotelefono volante. Funziona con 6 pile da 1,5, ricaricabili. Il modello più nuovo ha la batteria incorporata come l’iPhone e quindi quando finisce lo devi buttare.

Bramo: A questo punto della trama la storia sembra più un fanta-thriller che una storia d’azione: quanto le due anime sono dosate nel disegno generale di DB 2.0?

Casty: La suddivisione in quattro parti abbondanti mi ha consentito stavolta di bilanciare meglio azione e racconto: in ogni episodio ho cercato di dosare le cose anche se magari l’ultimo, quello con Topolino scalzo in canottiera che fa fuori i robocattivi con due Uzi, è sicuramente il più dinamico 🙂 Credo sia la prima volta, in dieci anni di storie, che ho lo spazio per mettere Topolino e partner attorno a un tavolo per fare il punto della situazione e decidere con (relativa) calma il da farsi: solitamente questi dialoghi avvenivano in maniera stringata o comunque mentre stavano facendo altre cose. Quindi, se sembra che – per ora – ci sia meno azione, è solo perché, rispetto al mio solito, c’è… più dialogo.

Bramo: Nella seconda tavola vediamo il Tenente Neve combattere il DarkenBlot indossando un moderno jet-pack. È questa una dotazione standard della polizia di Robopolis oppure spetta solo ai più alti di grado?

Casty: Il jet-pack di Neve fa parte del modulo di pilotaggio della sua aeronave personale quindi sì, ce l’ha solo lei. Infine, una curiosità: un anno fa (o quel che era), stavo giustappunto scrivendo le scene del sindaco e di Me in campagna elettorale, quando venne fuori sul Corriere quella polemica per la battuta di Topolino ne “Gli ombronauti”. Così, per evitare magagne, ho limato tutti i dialoghi e alcune cosette che potevano dar adito a interpretazioni maliziose: è rimasta solo la scena del sindaco che arriva in aeropedalò per darsi un’aria “vicina alla ggente”, ma anche stavolta la realtà ha eguagliato la fantasia… 🙂

Bramo: Casty, come ha fatto Macchia Nera a far pervenire il suo biglietto con richiesta di “lavoro” a Mr. Me?

Casty: Credo che abbia avuto un complice, all’interno del carcere: probabilmente qualcuno della cucina, o comunque qualcuno che si era esaltato al suo “programma” riguardante la secessione e il Regno di Robopolis. Anche una guardia, perché no?

Ah, un estratto dal curriculum che Macchia ha mandato a Mr. Me 😉 :

  • Esperienza in spionaggio internazionale e crimini assortiti (1939)
  • Attentato a vita Basettoni e Pippo (1955)
  • Fermato rotazione terrestre scopo dominazione mondo (2005)
  • Ingannato tempo (2005, due volte)
  • Dominato nuvole (2006)
  • Costruito stazione orbitale dotata di raggio della morte, sempre con scopo dominazione mondo (2009)
  • Costruito Darkenblot, scopo arricchimento personale (2012)
  • Ottima esperienza con i principali software, disponibile anche per efferatezze su commissione.

Bramo: La faccenda della secessione degli RDR da Robopolis prende spunto da situazioni storiche/reali?

Casty: Ohibò, spero che nessuno ci veda riferimenti politici alla situazione nostrana. In realtà, ‘sta cosa del separarsi perché ci si sente superiori o perché non si va d’accordo con il vicinato è abbastanza ricorrente nella storia dell’uomo. Credo anche che l’indipendenza di Robopolis sia solo il primo passo verso un progetto molto più ambizioso…

Bramo: Pastro, Macchia in volo nel suo DarkenBlot, con il volto scoperto per parlare con Topolino, ricorda molto alcune scene dei film di Iron Man: c’è un’ispirazione anche da quelle pellicole per il design e alcune pose delle armature?

Pastro: Per Macchia-DarkenBlot c’è stato uno studio molto approfondito, non solo per il design ma proprio per i vari passaggi della storia. Mi spiego meglio. Ci siamo posti diverse domande su come e dove Macchia dovesse apparire a volto scoperto se non quando mascherato oppure in armatura, o in armatura aperta con maschera o senza. Dipendeva tanto da quello che doveva dire e dalla sensazione che doveva trasmettere. Ci sono tre livelli di Macchia Nera fondamentalmente: c’è quello basico con dolcevita nero a volto scoperto, molto elegante e sarcastico, dove la sua pericolosità viene quasi sussurrata. Poi c’è in Macchia col costume, terrore puro. Una maschera mono espressiva che non lascia trasparire sentimenti.

E poi c’è DarkenBlot, non dà scampo, è come trovarsi davanti ad un T-Rex… INNARRESTABILE .

Quindi gestire questi tre livelli e addirittura, a volte, doverli mischiare, è stata una cosa parecchio difficile… Altro che Iron Man 😉

FaGian: Ho solo una cosa da chiedere al Castellan: PERCHÉ il mal di denti?

Casty: La scena del mal di denti, è vero, lo ammetto, è una pazzesca caduta di stile. Purtroppo la redazione ha PER L’ENNESIMA VOLTA ritenuto di edulcorare una situazione che a me sembrava ben più in linea con il personaggio di Macchia Nera e il tono generale della storia. Allego uno scan dello storyboard originale.



max brody: Domande non ne ho, se non: nel terzo episodio compare Poldo?

Casty: Sì, Poldo e il suo esoscheletro avranno un ruolo determinante in Darkenblot 3.

Portamantello: Che fine fa il movimento indipendentista?

Casty: Probabilmente gli RDR resteranno nell’ombra, in attesa di un ritorno del Supremo.

Portamantello: Il problema energetico di Robopolis rimane irrisolto o si tenta un uso più moderato della Me-nergia?

Casty: La Me-nergia risulta non maneggiabile, e quindi quella strada verrà abbandonata. Suppongo che il problema energetico si risolverà nel tempo, costruendo macchinari che consumino meno o trovando fonti energetiche alternative.

Portamantello: Makandra è un’indipendentista convinta o è consapevole delle vere mire di Macchia?

Casty: A Makandra interessa stare dalla parte di chi comanda, e quindi in questo caso Macchia.

Portamantello: Che fine hanno fatto “un anno dopo” i comprimari della prima serie, il tenente Zark e Roxanne?

Casty: Si sono sposati e hanno tre bei bambini. 🙂

Portamantello: A proposito di Roxanne, ad un certo punto del finale prima serie scompare e non la vediamo neanche nelle scene conclusive. La scena del film in cui il suo corrispettivo scompare a caso era un riferimento autoironico o è un caso… non meno ironico? 😛

Casty: E’ un po’ una presa per i fondelli di tutti quei film in cui la donzella in pericolo viene “appoggiata” dall’eroe da qualche parte e, mentre lui se mena col cattivo, assiste a duelli, crolli ed esplosioni senza riportare un graffio o fare alcunché. E, siccome ogni tanto scene così le faccio anch’io, sì, è anche autoironico.


Bramo: Questione nanodroidi: quando Me “incastrò” Macchia durante il brindisi, diede dimostrazione della trappola e Macchia finse di esserne vittima. Ma perché Me non sentì nulla? Non aveva ancora bevuto il suo drink? In tal caso, non era un rischio troppo grosso per Macchia, lo scambio di bicchieri? Se avessero bevuto insieme…

Casty: Faccio mia l’esauriente risposta di Zangief

Zangief ha scritto: A questa mi permetto di rispondere io anche senza essere autore, sulla semplice base del fatto che come tutti ho letto la storia e… non mi capacito di quanti non abbiano colto il particolare che Me ha bevuto la sua parte dopo che Macchia aveva già imbastito la sua sceneggiata. Se Me avesse bevuto prima (cosa che sarebbe anche stata stupida da parte sua, perché prima doveva verificare che la trappola fosse andata a buon fine…) si sarebbe semplicemente fatto male da solo durante la dimostrazione, e Macchia avrebbe scelto un piano B che implicava il suo non sottomettersi… Ma così è andata.

Aggiungo che, ANCORA UNA VOLTA, la redazione ha ritenuto di modificare una situazione che in originale era ben più conforme allo spirito della storia e ben più adatta al target di riferimento del giornalino. Allego uno scan dello storyboard originale.

Bramo: Come fa Charlie a volarsene indisturbato sulla piattaforma di Me, senza che nessuno lo veda, riuscendo pure a riprendere ogni cosa?

Casty: Be’, Charlie se ne sta nascosto alla vista di chi lo può identificare, ovvero Macchia, Makandra ecc. e se ne sta lontano dalle telecamere di sorveglianza: gli altri robot non se lo filano, vuoi perchè non è compito loro, vuoi perchè per loro potrebbe anche essere un “collega”. E’ un po’ una situazione come quando c1p8 se ne va a zonzo indisturbato per la Morte Nera…

Approfitto per una considerazione: qui, sul Papersera e altrove, mi capita talvolta di leggere cose tipo “eh, nelle storie di Casty la situazione si risolve sempre grazie al classico deus ex machina”. Ora, sbirciando Wikipedia, a me risulta che deus ex machina indica “qualsiasi soluzione di una storia che non presti il dovuto riguardo alla logica interna della storia stessa e appaia alquanto improbabile, usata solo per permettere all’autore di concludere la storia nel modo voluto.”

Nelle storie corali, o comunque con più personaggi, non è che se una situazione viene risolta da uno che non sia Topolino, questi si possa definire un “deus ex machina”: i personaggi presenti nelle storie interagiscono, si aiutano tra loro, contribuendo alla risoluzione degli eventi. Ecco, se avessi fatto intervenire – olè – Super Pippo a fermare l’imbuto, quello sarebbe stato un deus ecc… Ma a me non sembra di aver mai utilizzato simili escamotage.

Bramo: Come mai il DarkenBlot si blocca per una semplice putrella che incontra sul suo cammino?

Casty: Il DarkenBlot è un esoscheletro e non un robot senziente: Macchia inserisce la modalità autodistruzione e l’armatura va, un po’ come quei soldatini a molla che, se incontrano un ostacolo, continuano a sbatterci contro senza saperlo aggirare.

Bramo: Come agisce la Me-energia sui robot che impazziscono?

Casty: “Scombina” i processori dei robot e delle macchine, che quindi iniziano ad agire in maniera erratica. Una volta installai su un vecchio Mac un processore non compatibile e, nonostante il system sembrasse ok, mi accadeva di vedere finestre che si aprivano da sole, o di cliccare su un programma e vedere aprirsene un altro. I robot, penso sia chiaro, non ce l’hanno con gli umani in quanto tali, ma “svalvolano”, diventando pericolosi… per chiunque.

Bramo: Il cognome della giornalista che accompagna Topolino è un omaggio alla Lois Lane di Superman?

Casty: No, è un omaggio a una bellissima e misconosciuta attrice degli anni ’60, di cui mi …invaghii da giovane vedendola in un film di Elvis.

Bramo: Come mai la scelta di non mostrare mai Topolino con jet-pack e divisa che lo caratterizzavano nella prima storia?

Casty: Se il jet-pack era la “sorpresa” della scorsa serie, questa volta la sorpresa è che… non c’è. Volevo poi evitare che si creasse l’idea che quando Topolino va a Robopolis si trasforma in un eroe volante: in fondo, la volta scorsa, si è trovato a utilizzare il jet pack quasi per caso. (anche se non è detto che Topolino non lo riutilizzi in futuro).

Bramo: Pastro, parliamo dell’esplosione della base di Mr. Me. Certo sei partito dagli storyboard di Casty, ma come una quadrupla e non una splash-page a tutta pagina?

Pastro: Tutto sommato non credo che ci fosse bisogno di dedicarle una “sestupla”, lo spazio era adeguato alla situazione. Tra l’altro, nonostante avessimo avuto molte più tavole a disposizione (rispetto alla precedente serie), alla fine ti trovi sempre con le vignette contate, e se Casty aveva valutato così vuol dire che di più non c’è n’era 🙂
Penso che, nonostante il formato, in questa serie siamo riusciti a esser abbastanza spettacolari , certo si può far sempre meglio… Lo faremo su DarkenBlot alla terza (provvisorio 😉 )
Per adesso, ciao a tutti.

Casty: Infine, siccome io e Lorenzo riteniamo che le critiche siano costruttive e che servano a migliorare le storie che facciamo, abbiamo fatto una cernita dei suggerimenti ricevuti dai lettori riguardo sia la prima serie che questa. Ne terremo ben conto in modo da poter finalmente fare la “storia perfetta”:

Dunque, riassumendo:

  • No Robopolis, troppo… implausibile.
  • No Macchia Nera, troppo tecnologico e fuori parte.
  • No esoscheletro, troppo… un pretesto per far vedere battaglie.
  • No Topolino, troppo tamarro con lo zainetto e fuori parte anche lui.
  • C’è solo UNA COSA che non ha ricevuto critiche, e quindi per il terzo DarkenBlot punteremo tutto su quella: