Finali Spaziali

Guardiani 3 è essenzialmente la storia di Rocket. E in quest’ottica è davvero un bel film. Su questo personaggio è stato fatto davvero un lavorone, dotandolo di un’espressività e di un lirismo che francamente non mi sarei aspettato. Bellissimi i suoi flashback e tenerissimi i suoi amici del tempo che fu, quasi una storia nella storia. Wow.

Poi ci sono le altre due ore di film, che mi è parso ok: un MCU medioalto con una buona dose di ironia e un cast innegabilmente affiatato. Forse però avrei gradito qualcosa di più dall’avventura in sé. Non ho amato granché l’estetica spaziale in salsa Marvel – ma questa non è una novità – e pure alle numerose scene di azione avrei dato una discreta scorciata. Bellissimo il piano sequenza con tutto il team in combattimento che c’è verso la fine, una scena debitrice del primo Avengers ma per il resto un po’ troppo caos visivo e cromatico per i miei gusti.

Ecco, poi c’è il fatto che vuole essere il finale dei Guardiani e sta cosa un po’ la senti che è forzata. Ad una certa i personaggi se lo dicono, senza però che ci sia una motivazione forte per dividere il team e chiudere la loro storia. Sembrano finali un po’ buttati là, dovuti più che a necessità narrative, al fatto che James Gunn se ne va e si porta via il pallone. Ma non se lo porta via davvero, perché cmq i personaggi non sono suoi e rimangono a disposizione della casa madre per futuri sviluppi. Quindi alla fine ci si sente un po’ divisi in due. E’ finita però no, però sì, però boh.

Quello che un po’ stona è il ruolo della pellicola nel quadro generale e nel percepito attuale. I Guardiani di Gunn hanno sempre avuto un po’ l’aura del progetto anarchico che non si collega davvero all’affresco MCU. Questo anche un po’ per le note vicissitudini dello stesso Gunn con Disney, Marvel e DC. Una narrazione un po’ posticcia, dato che Quill e soci cmq il loro per la trama generale l’hanno fatto. Non si può dire che i film dei Guardiani costituiscano una trilogia autonoma, ecco. Né che l’affresco MCU a sua volta non ne sia stato influenzato. Però adesso siamo in una fase molto nera in generale per i Marvel Studios che tra flop, problematiche interne e guai giudiziari hanno perso il favore del pubblico. E il fatto che a togliere loro le castagne dal fuoco sia un film che si porta dietro una narrazione del genere, quella del finale di trilogia, con tanto di addio di Gunn e di mezzo cast, non so quanto possa essere la boccata d’ossigeno di cui Feige avrebbe bisogno per portare avanti serenamente la sua Multiverse Saga.