Topolino Contro il Pirata e Contrabbandiere Gambadilegno

Il Ritorno di Setter

Dopo la parentesi investigativa, Gottfredson riporta Topolino nei cieli, rimettendo in gioco il personaggio del Capitano Setter (Doberman), che avevamo conosciuto in Le Prodezze di Topolino Aviatore. Col passare del tempo il cast della striscia si arricchisce sempre di più e Floyd Gottfredson coglierà quindi l’occasione per promuovere al rango di personaggi ricorrenti tutte quelle figure di autorità in grado di giustificare di volta in volta l’impegno di Topolino ai quattro angoli del globo. Ognuno di questi “committenti” (Setter, Radimare, Basettoni, Zio Volabasso) avrà un ruolo molto specifico, legato alla professione svolta, nell’ottica di rendere l’universo di Topolino sempre più autentico. La storia è per la seconda volta sceneggiata da Merrill De Maris, che a partire dalla prossima run sospenderà momentaneamente la collaborazione con Gottfredson, restituitendo il ruolo a Ted Osborne.

Sebbene all’inizio possa sembrare un more of the same della precedente saga aviatoria, ben presto Gottfredson e De Maris cambiano le carte in tavola, trasformandola in un’avventura… di coppia. Topolino deve infatti recarsi insieme a Minni presso un villaggio isolato dalla neve, per trasportare le provviste necessarie a superare l’inverno. L’eterna fidanzata partecipa dunque in maniera attiva, e funge da inedito contrappunto comico. In mancanza di spalle comiche quali Butch, Orazio o Pippo, tocca a lei chiudere spesso le strisce con una gag, fornendo un pensiero laterale tutto femminile, che per gli standard odierni rischia però di apparire datato. Minni rimane divertentissima, tuttavia la sua vacua superficialità, al netto di qualche scatto di coraggio e dignità, la trasforma inevitabilmente in una pigra e vanesia primadonna.

Il Nuovo Gambadilegno

Le sequenze aeree sono davvero molto belle e spaziano dalla pioggia tempestosa alle bufere di neve. Il disegno di Gottfredson risulta accurato non soltanto nei personaggi ma anche negli sfondi, che si presentano ricchi di dettagli ma mai affollati. L’avventura aerea copre solo la prima metà della storia, ed è quando i due atterrano sulla nave di Gambadilegno che lo scenario muta e si entra davvero nel vivo. L’imbarcazione è dedita al contrabbando di oppio e il suo capitano si presenta in una versione totalmente rinnovata, specialmente dal punto di vista grafico. E’ bene ricordare che il nemico di Topolino era stato spesso caratterizzato in modo vago e discordante, a seconda delle sue diverse incarnazioni. Di volta in volta mutava specie, corporatura e persino nome: nei corti di Alice e Oswald poteva apparire come un grosso orso, un cane o un ratto, mentre nei primissimi shorts di Topolino a volte nemmeno si chiamava Pete ma Tom.

La versione di Gottfredson, che partecipava alla striscia dai tempi dell’avventura nella Death Valley, fino a qui non era stato altro che lo scagnozzo di Silvestro Lupo, ed era caratterizzato da una corporatura robusta ma abbastanza “in forma”. Adesso però era giunto il momento di sincronizzarsi con il lavoro del reparto animazione, che nel frattempo aveva lavorato su Gambadilegno dandogli una definizione e un “peso” sempre crescente. L’occasione è il cortometraggio Shanghaied (1934) di cui questa run rappresenta per certi versi un adattamento. Quel cortometraggio iniziava in medias res, mostrando Topolino e Minni prigionieri di un Pietro vestito da lupo di mare, e morbosamente interessato alla topolina. In modo analogo, Gottfredson fa accadere all’incirca le stesse cose e si adegua al nuovo Pietro, mettendo da parte Lupo, e dandogli un corposo ritocco fisico. Il risultato è un villain eccellente, iconico, pericoloso e a tratti ridicolo, la cui presenza scenica convincerà così tanto il pubblico che in più occasioni sarà proprio questo look da trasandato capitano a costituire il suo vestiario standard.

Dalla Neve alla Nave

La seconda parte della storia non contiene molta azione, ma è interamente incentrata sulle irresistibili interazioni tra la coppia di protagonisti e il “nuovo” Pietro, nelle quali Gottfredson dà il suo meglio. Tutta la vicenda ruota intorno al sentimento morboso che Pietro prova nei confronti di Minni, che vuole fare sua a tutti costi, fino a volerla sposare con la forza. Inizia così una ricca e brillante sequela di gag e di schermaglie psicologiche: Topolino costruisce un castello di menzogne per ingannare Gambadilegno, aiutato da una titubante Minni. Si tratta proprio di una commedia buffa, fatta di equivoci e battute, con un Gambadilegno sopra le righe, perso tra i suoi sogni d’amore e incapace di distinguere l’affetto dal possesso, in una rappresentazione azzeccata della violenza maschile.

Fa un certo effetto vedere i personaggi Disney in preda a emozioni (positive o negative) assolutamente autentiche e non artefatte. La vetta umoristica viene raggiunta dal grottesco matrimonio finale, con Topolino a fare da cerimoniere e un Gambadilegno in brodo di giuggiole, assolutamente ignaro dell’ammutinamento che si sta preparando ai suoi danni. A questo poi si aggiungono i momenti di pura azione, che vantano una regia dinamica e moderna, in grado di replicare su carta le meraviglie che Shanghaied mostrava su schermo. La successiva apparizione di Gambadilegno l’avrebbe visto ancora una volta in compagnia di Lupo, poi di nuovo da solo o in coppia con Eli Squick, e mai più in condizione di subalterno. Un nuovo personaggio era stato inventato: il cattivo per eccellenza del mondo Disney.

di Valerio Paccagnella - Laureato in lettere moderne, è da sempre un grande appassionato di arti mediatiche, con un occhio di riguardo per il fumetto e l'animazione disneyana. Per hobby scrive recensioni, disegna e sceneggia. Nel 2005 fonda “La Tana del Sollazzo”, piattaforma web per la quale darà vita a diverse iniziative, fra cui l'enciclopedico The Disney Compendium e Il Fumettazzo, curioso esperimento di critica a fumetti. Dal 2011 collabora inoltre anche con Disney: scrive articoli per Topolino e Paperinik, e realizza progetti come la Topopedia (2011), I Love Paperopoli (2017) e PK Omnibus (2023).

di Amedeo Badini Confalonieri - Il fumetto è sempre stato la sua grande passione, sotto forma prima di un rassicurante Topolino a cadenza settimanale, per poi inoltrarsi nel terreno filologico-collezionistico. Questo aspetto critico gli ha permesso di apprezzare altri autori, da Alan Moore a Jeff Smith, e soprattutto di affinare la curiosità verso tutta la nona arte del fumetto. Disney è il suo primo campo, ma non disdegna sortite e passeggiate in territori vicini. Scrive di fumetto e di cinema anche per il settimanale Tempi, per Lo Spazio Bianco e per il Papersera.

Scheda tecnica

  • Titolo originale: The Captive Castaways
  • Anno: 1934
  • Durata:
  • Storia: ,
Nome Ruolo
Merrill De Maris Storia
Floyd Gottfredson Disegni; Storia