Zio Paperone - Il Cavaliere Nero Colpisce Ancora

Sequel Controvoglia

Il personaggio di Arpin Lusène era stato creato da Don Rosa come nemico one-shot, il cui utilizzo doveva essere limitato alla sua storia d’esordio, Zio Paperone e il Cavaliere Nero. Così, nonostante il successo di quella storia, Rosa non aveva mai iniziato a lavorare a un vero e proprio secondo match tra Paperone e il ladro gentiluomo. L’unica concessione era stata la sua apparizione in una breve ma gustosa sequenza della storia breve All’Attaaaaacco!, poi Arpin era stato messo da parte mentre Rosa si occupava di chiudere i conti con le storyline che gli stavano decisamente più a cuore.

Eppure Arpin Lusène rimane una figura interessante e paradossale: si pensi solo al suo godere di una totale immunità giudiziaria, malgrado la sua identità segreta sia chiaramente nota a tutti. Nessuna meraviglia che Don Rosa si sia trovato costretto a domare l’insistenza dei suoi lettori, mettendo nel 2004 in cantiere una nuova storia su di lui, la terzultima della sua carriera. Il Cavaliere Nero Colpisce Ancora è dunque una storia nata in un contesto creativo meno spontaneo del solito e questo lo si avverte qua e là. Si tratta infatti di un more of the same in cui situazioni già viste vengono ripresentate con piccole differenze. Arpin torna a impadronirsi con un mezzuccio della sua vecchia armatura al solvente universale e decide di assaltare prima il deposito e poi il museo di Paperopoli, in cui sono esposti i tesori rinvenuti da Paperone nel corso della sua carriera.

Armatura di Legno

La storia rimane pur sempre di buon livello, ricca di trovate ingegnose, non ultimo lo stratagemma con cui viene messo fuori combattimento Arpin, basato sulla dissoluzione dell’ossigeno intorno a lui. Eppure qua e là qualcosa scricchiola: le gag giocano un po’ troppo con l’accento francese e spesso i dialoghi risultano ridondanti. A funzionare molto bene è il personaggio di Paperino, che si lancia a capofitto nell’azione dimostrandosi tanto goffo, quanto impavido: Don Rosa ormai ne ha riscoperto il potenziale e tiene a fargli fare una discreta figura.

I disegni purtroppo non sono al top: la fase calante dell’autore è inarrestabile e i personaggi stanno via via diventando più rigidi nelle pose. Questo è evidente soprattutto nelle figure umanoidi e meno caricaturali come lo stesso Arpin, non sempre al top dell’eleganza richiesta dal personaggio. Interessante però che l’inizio della storia sia ambientato nello stesso museo paperopolese che Barks aveva raffigurato nel Cimiero Vichingo. L’idea stessa che la mostra riguardi i cimeli di Paperone è un omaggio alla prima storia donrosiana, Il Figlio del Sole, un cerchio che va chiudendosi man mano che ci avviciniamo alla fine.

I Quadri di Barks

Importante infine l’aneddoto legato agli olii di Barks, che Don Rosa voleva facessero parte della pinacoteca di Paperone, in quanto suo “artista preferito”. La versione Egmont, a causa delle difficoltà nel montare l’immagine dei quadri barksiani sullo sfondo delle vignette, dovette ricorrere a dei disegni creati ad hoc dal Don a tema denaro, citando opere famose, tra cui gli orologi di Dalì e le prospettive surreali di Escher. Tuttavia nelle edizioni americane il dettaglio è stato ripristinato come da piani iniziali e gli olii barksiani sono tornati nel loro posto d’onore.

Forse fin troppo legato alla sua armatura fatta di solvente, che ne limita l’utilizzo fuori dalla giurisdizione donrosiana, il Cavaliere conclude così la sua carriera fumettistica, malgrado prometta di tornare. Se ne va con un certo stile e un paradossale rispetto dell’avversario: negli scontri con Paperone il personaggio ha trovato qualcosa che va oltre il valore economico degli oggetti contesi. Questo concetto viene espresso bene nell’ultima tavola, e dimostra come, al netto di una sceneggiatura un po’ sottotono, Arpin Lusène sia una figura riuscita e con una sua precisa ragion d’essere.

di Amedeo Badini Confalonieri - Il fumetto è sempre stato la sua grande passione, sotto forma prima di un rassicurante Topolino a cadenza settimanale, per poi inoltrarsi nel terreno filologico-collezionistico. Questo aspetto critico gli ha permesso di apprezzare altri autori, da Alan Moore a Jeff Smith, e soprattutto di affinare la curiosità verso tutta la nona arte del fumetto. Disney è il suo primo campo, ma non disdegna sortite e passeggiate in territori vicini. Scrive di fumetto e di cinema anche per il settimanale Tempi, per Lo Spazio Bianco e per il Papersera.

di Valerio Paccagnella - Laureato in lettere moderne, è da sempre un grande appassionato di arti mediatiche, con un occhio di riguardo per il fumetto e l'animazione disneyana. Per hobby scrive recensioni, disegna e sceneggia. Nel 2005 fonda “La Tana del Sollazzo”, piattaforma web per la quale darà vita a diverse iniziative, fra cui l'enciclopedico The Disney Compendium e Il Fumettazzo, curioso esperimento di critica a fumetti. Dal 2011 collabora inoltre anche con Disney: scrive articoli per Topolino e Paperinik, e realizza progetti come la Topopedia (2011), I Love Paperopoli (2017) e PK Omnibus (2023).

Scheda tecnica

  • Titolo originale: Uncle Scrooge - The Black Knight Glorps Again
  • Anno: 2004
  • Durata:
  • Storia:
Nome Ruolo
Don Rosa Disegni; Storia