Fantasia 2000

Walt Disney Mortificato

Nel 1940 Fantasia rappresentò la fine delle illusioni di Walt Disney. Il suo tentativo di creare l'opera d'arte totale, portando l'animazione ad un livello superiore, attuando il connubio con la musica classica, venne ignorato dal pubblico e biasimato dalla critica, che riteneva sacrilego tale accostamento. La chiusura dei mercati internazionali a causa della guerra, e il terribile sciopero degli animatori nel 1941, non fecero che peggiorare la situazione economica degli studios, che trovarono un po' di ossigeno solo nell'uscita del più semplice ed economico Dumbo. Inizialmente Fantasia avrebbe dovuto tornare puntualmente al cinema nel corso degli anni con scalette differenti e presentando sequenze vecchie e nuove, come un eterno work in progress, ma il deludente incasso portò il progetto alla sua prematura fine. Per Walt fu un bruttissimo colpo. Da sempre aveva impostato la sua opera cercando di venire incontro ai gusti di un pubblico capriccioso, viziato e traditore, incolpando puntualmente sé stesso quando qualcosa andava storto. Anni dopo durante un'intervista un Walt in lacrime si sarebbe addirittura scusato col mondo per aver realizzato Fantasia, senza rendersi conto di quanto la sua opera fosse invece in anticipo sui tempi, e pronta a trasformarsi in un cult nei decenni successivi.

Il Sogno di Roy

Ci vollero ben sessant'anni perché suo nipote Roy Disney decidesse di dare finalmente un seguito a Fantasia. Alla fine degli anni 90 la company aveva visto incrinarsi quel sottile gioco di equilibri di potere, che avevano portato al Rinascimento di inizio decennio. La morte prematura di Frank Wells in un incidente di elicottero e l'uscita di scena di Jeffrey Kaztenberg, avevano infatti cambiato il clima agli studios, alimentando il braccio di ferro dirigenziale tra Michael Eisner e Roy Disney. Eisner in quegli anni cercava disperatamente di incrementare gli incassi con strategie discutibili, mentre il secondo guardava totalmente alla tradizione, cercando con ogni forza di onorare la memoria di suo zio. Fantasia 2000 venne quindi concepito quasi interamente da Roy, senza grande supporto da parte della dirigenza, desiderosa di puntare su altre cose. La sua lavorazione venne portata avanti in parallelo con altri progetti, sin dall'inizio degli anni 90, con il titolo di lavorazione Fantasia Continued, e vide la partecipazione massiccia dello studio parigino dei Fratelli Brizzi, che qualche anno prima aveva fatto il grande salto da succursale della Disney Television a unità francese della Walt Disney Feature Animation (gli odierni WDAS).

Il Magico Salone

Replicare la portata rivoluzionaria di Fantasia era impossibile. L'arte dell'animazione era stata inventata e perfezionata in quegli anni, e niente di quanto fatto ora avrebbe mai potuto eguagliare tanta carica dirompente. Fantasia 2000 avrebbe potuto costituire però un compendio di ciò che l'animazione era diventata fino a quel momento, offrendo un cocktail di stili e tecniche differenti, nonché un assaggio di ciò che il futuro avrebbe potuto portare. Vennero quindi realizzate sette nuove sequenze (a cui venne aggiunto L'Apprendista Stregone, tratto dal film originale, per richiamare l'idea iniziale della scaletta ibrida) e si cercò di declinare in tanti modi diversi l'arte degli animatori, combinando l'animazione tradizionale e la computer grafica con effetti differenti. Se nel primo Fantasia le introduzioni delle sequenze erano state affidate al serioso ma cordiale Deems Taylor, qui si preferì variare coinvolgendo un gran numero di personaggi del mondo dello spettacolo. Il modo migliore per rendere datata una pellicola è legarla ad un preciso periodo storico, tuttavia va riconosciuto che gli ospiti in questione sono in buona parte figure iconiche del cinema e grandi amici del mondo Disney. Inoltre queste sequenze di raccordo hanno luogo in uno scenario raffinato e dal sapore onirico: un gigantesco salone a cielo aperto che fluttua nell'universo, nel quale musicisti e animatori lavorano in armonia, mentre in alto volano schermi che mostrano antichi spezzoni del film del 1940. La magia viene così ricreata, restituendo a Fantasia 2000 il suo sapore universale.

Sinfonia n. 5

(Ludwig Van Beethoven)

Le storiche parole di Deems Taylor che nel primo Fantasia illustravano i differenti generi di musica presenti, vengono riprese all'inizio di Fantasia 2000, mediante lo stratagemma visivo degli schermi fluttuanti. Taylor aveva definito il primo brano del film originale, la Toccata e Fuga di Bach, come musica assoluta, definizione che si addice anche a questa sequenza di apertura dal sapore astratto, creando quindi un ponte tra i due film. Si tratta di un estratto dal primo movimento della celeberrima Sinfonia n. 5 di Beethoven, definita da lui la musica del “destino che bussa alla porta”, scritta durante le prime avvisaglie di sordità.

La drammatica composizione diventa qui colonna sonora di uno scontro tra variopinti triangoli simili a farfalle, e spigolose sagome nere che ricordano pipistrelli, in uno scenario astratto dalle tinte pastello. La tecnica usata è una curiosa combinazione tra elementi in computer grafica e in animazione tradizionale, dalla resa gradevole, ma fortemente minimalista. Diversamente dalla lunga Toccata e Fuga, questa Sinfonia n. 5 dura pochi minuti e costituisce un fulmineo prologo al film.

I Pini di Roma

(Ottorino Respighi)

Dopo l'introduzione astratta, entra in scena il primo degli ospiti celebri di questa edizione. Si tratta del comico Steve Martin che racconta al pubblico la storia dietro alla realizzazione del film. Sebbene l'introduzione funzioni bene nello spiegare con leggerezza al pubblico questioni tanto complesse, il siparietto umoristico che segue risulta fuori registro. La parola passa fortunatamente poi al violinista Itzhak Perlman, che costituisce invece un contrappunto serio, introducendo a dovere il secondo brano. Quella che nelle intenzioni del compositore era una romantica passeggiata tra le rovine romane, ha trasmesso agli artisti Disney sensazioni diverse, portandoli ad immaginare un branco di megattere che in seguito all'esplosione di una supernova diventano in grado di volare.

Solenne, visionario e a tratti angosciante, il brano segue le vicende di un balenottero che viene diviso momentaneamente dalla famiglia, salvo poi seguire l'intero branco nei cieli, in un maestoso crescendo che conduce all'inaspettato finale, in cui le balene trovano sopra le nuvole un secondo oceano, dal quale spuntano in un'esplosione di luce. L'immagine è nel contempo affascinante e disturbante, complice anche la tecnica utilizzata: le balene sono infatti state realizzate in CGI (e ultimate addirittura prima dell'uscita del pixariano Toy Story!) ma la loro superficie è stata letteralmente dipinta come se si trattasse di tradizionali disegni, anticipando in qualche modo il rendering non fotorealistico che più di un decennio dopo sarebbe diventato il tratto distintivo della CGI degli studios. Paradossalmente quello che all'epoca poteva sembrare un effetto speciale straniante e per certi versi già datato, ha oggi una resa nettamente migliore.

Rapsodia in Blu

(George Gershwin)

È Quincy Jones a introdurre la terza sequenza, spiegandone l'origine. Si tratta del celebre brano di Gershwin, il compositore che “tolse il jazz dalle strade portandolo nelle sale da concerto”, che commenta una virtuosistica sequenza, basata sullo stile del famoso caricaturista Al Hirschfeld, attivo in America per tutto il ventesimo secolo. Questo re del disegno, capace di realizzare stupendi ritratti con una semplice linea, era già stato in Disney come consulente all'epoca di Aladdin, influenzando fortemente il lavoro dell'animatore Eric Goldberg, supervisore del Genio. Ed è proprio a Goldberg che si deve la regia e la supervisione di tutta l'animazione presente nella Rapsodia in Blu. Il veterano Disney prosegue il suo personale omaggio a Hirschfeld iniziato con il Genio, portando sul grande schermo la New York della Grande Depressione, in cui tutti i personaggi seguono immancabilmente quel suo stile fatto di curve esagerate e linee flessuose. Come da titolo, la tavolozza cromatica è caratterizzata da tinte turchesi, blu, azzurrine e violacee, e gli ambienti stessi hanno un look molto grafico e bidimensionale, ma in cui la telecamera riesce a introdursi perfettamente, conducendo lo spettatore da un punto all'altro della città con carrellate vertiginose.

La Rapsodia in Blu segue le storie di quattro personaggi differenti: l'operaio Duke che sogna di esibirsi come jazzista ad Harlem, lo squattrinato Joe, vittima della Grande Depressione, il povero John (ispirato allo storico cinematografico John Culhane) vessato dalla moglie, e la piccola Rachel affidata ad un'arcigna educatrice da due genitori troppo impegnati per prendersi cura di lei. Le vite di tutti conosceranno una svolta, influenzandosi e intrecciandosi a loro insaputa in un complesso puzzle, sullo scenario di una New York generosa di seconde occasioni. Siamo di fronte ad uno dei punti più alti mai toccati dal cinema d'animazione. Non si tratta solo di un affettuoso omaggio a Gershwin, Hirschfeld e all'America degli anni 30, ma è la perfetta dimostrazione di cosa sia in grado di fare l'arte dell'animazione, unita ad una scrittura di altissimo livello. Musica, disegno, regia, storytelling, tutto compartecipa alla meraviglia visiva, narrativa e culturale che è la Rapsodia in Blu.

Concerto per Pianoforte e Orchestra n. 2 - The Steadfast Tin Soldier

(Dimitri Shostakovich)

Bette Midler fa una rapida e ironica carrellata sulle tante sequenze pensate negli anni per Fantasia e i suoi seguiti, ma mai realizzate. Materiale di pregio come la Cavalcata delle Valchirie di Wagner viene così trattato con un certo distacco, colpendo anche Destino, che però pochi anni dopo sarebbe stato realizzato per davvero, dando al commento della Midler un sapore datato e quasi irrispettoso. Viene però spiegata con chiarezza l'origine di questo quarto brano, una fiaba di Andersen che gli studios accarezzavano sin dai tempi di Walt, ma che non era mai stato possibile realizzare. A risolvere la situazione fu questo brano di Shostakovich, un concerto per pianoforte che si rivelò adattissimo a commentare una storia dal sapore europeo, con protagonisti dei giocattoli.

A rendere visivamente notevole il segmento è la tecnica di animazione scelta: come ne I Pini di Roma i personaggi sono realizzati in computer grafica ma si muovono in scenari disegnati a mano. Il soldatino di stagno, la ballerina e il malvagio Jack-In-The-Box, sono infatti uno dei primissimi tentativi degli artisti Disney di animare figure umanoidi con la CGI. Come ne I Pini di Roma anche qui il lavoro venne ultimato ben prima dell'uscita di Toy Story. La resa è ottima, capace di resistere alla prova del tempo e i personaggi mantengono la sensibilità del disegno a mano, senza però che ci si preoccupi di dare alle loro superfici rigide un rendering pittorico: che si tratti di latta, plastica o porcellana l'effetto lucido che ne deriva è narrativamente giustificato e armonizzato con il resto della scena. E sebbene il soldatino e il villain siano figure abbastanza caricaturali, la ballerina non lo è, e i suoi raffinati movimenti anticipano di molto ciò che un decennio dopo vedremo in Tangled e Frozen. Come già accaduto in La Sirenetta anche qui la vicenda viene ricondotta al disneyano lieto fine, rendendo la sequenza molto simile ad una Silly Symphony moderna. Per vedere infranta questa regola bisognerà aspettare ancora qualche anno, quando in The Little Matchgirl verrà restituita ad Andersen una chiusa triste e poetica.

Il Carnevale degli Animali – Finale

(Camille Saint-Saens)

È il solenne James Earl Jones (già doppiatore di Darth Vader e Mufasa) a introdurre questa brevissima sequenza, che costituisce un corrispettivo moderno della Danza delle Ore, presente nella versione originale. Ad apparire nella sequenza introduttiva è anche il simpatico Eric Goldberg, già responsabile della Rapsodia in Blu, e regista e animatore principale anche di questa piccola gemma, che vede un gruppo di fenicotteri danzare al ritmo del brano finale de Il Carnevale degli Animali. Uno di essi però ha un colore leggermente diverso e anziché seguire le coreografie del resto dello stormo preferisce giocare con uno yo-yo, guadagnandosi il biasimo della comunità.

L'idea iniziale venne dal veterano Joe Grant, che inizialmente aveva immaginato di riportare sulla scena degli struzzi, come in Fantasia, mentre i trick con lo yo-yo del fenicottero ribelle sono ispirati a quelli di Mike Gabriel, co-direttore insieme a Goldberg di Pocahontas, che usava dilettarsi così tra una pausa e l'altra. Siamo di fronte all'ennesima riprova della genialità di Goldberg, capace di conferire alla sequenza umorismo, ritmo, appeal visivo e... contenuti: oltre all'animazione sopraffina e alla stupenda resa cromatica dovuta agli acquerelli, il segmento è infatti notevole perché costituisce un'ironica riflessione sul conformismo e sulla voglia di uscire dalle regole imposte dalla società. Tutto in soli due minuti.

L'Apprendista Stregone

(Paul Dukas)

Uno dei rischi di inserire ospiti famosi nelle sequenze di raccordo era di rendere la pellicola poco universale. Per buona parte delle introduzioni questo problema è stato scongiurato, ma di fronte a quella di Penn & Teller si potrebbe rimanere molto perplessi. Questi due comici sono infatti famosi soltanto in America come conduttori di un programma televisivo che smonta alcune famose bufale e dicerie. Questo spiega anche il tono poco appropriato della loro introduzione, con quel monologo sulle frodi legate alla magia, incomprensibile per un pubblico non americano. La scelta di inserire un brano di repertorio all'interno di un lungometraggio composto da materiale nuovo di zecca, ha una giustificazione “filologica” in quella che era la visione iniziale di Disney. Va però ricordato che ai tempi di Walt non esisteva l'home video, e per poter rivedere brani amatissimi bisognava per forza attendere le riedizioni cinematografiche, problema che ora non c'è più e che smorza l'effetto del ritrovarsi di fronte a questa vecchia gloria, nel suo storico aspect ratio.

L'Apprendista Stregone fu l'apice della carriera di Topolino. Alla fine degli anni 30 il personaggio aveva dovuto fare i conti con un calo di popolarità, dopo esser stato messo in secondo piano dai suoi stessi comprimari. Walt decise quindi di rilanciarlo dandogli il ruolo di protagonista per un cortometraggio musicale da due rulli che era stato inizialmente pensato per riportare in scena Cucciolo. In tale occasione Topolino avrebbe subito un notevole restyling, ad opera di Fred Moore, uno dei migliori artisti dello studio, il cui stile rotondeggiante aveva fatto fare passi da gigante all'animazione di quegli anni. Fu durante una cena con il direttore Leopold Stokowski che il corto si trasformò nel concert feature che oggi conosciamo, tuttavia questa sequenza rimane la più iconica, quella che simboleggia al meglio Fantasia. Il segmento segue fedelmente la storia dettata dalla musica, raccontando del disastro combinato dall'incauto apprendista dello stregone Yen Sid, anagramma e caricatura dello stesso Disney. La regia, l'animazione, l'umorismo e la resa cromatica del tutto sono a dir poco spettacolari, artisticamente parlando siamo al top del cinema disneyano.

Pomp and Circumstances – Marce 1, 2, 3 e 4

(Sir Edward Elgar)

Una delle scene più iconiche di Fantasia è senza dubbio la chiosa dell'Apprendista Stregone in cui Topolino e il direttore d'orchestra Leopold Stokowski si stringono la mano in silhouette. Questo simpatico scambio simboleggia l'intero progetto Fantasia, e coerentemente viene riproposto a distanza di 60 anni anche qui, sfruttando l'ambientazione onirica di questo salone celeste nel quale tempo e spazio si confondono. Stokowski viene ben presto congedato e sparisce in lontananza, per dare a Topolino la possibilità di salutare il nuovo direttore d'orchestra di Fantasia 2000, James Levine. Andreas Deja anima Topolino in questa deliziosa sequenza a scrittura mista, nella quale Levine introduce Pomp and Circumstance, venendo continuamente interrotto dalle voci di Topolino, Paperino e Paperina, che da dietro le quinte si preparano a entrare in scena.

Era dei tempi de Il Principe e il Povero che gli artisti degli studios non avevano l'occasione di portare sul grande schermo il personaggio di Paperino. Del resto, regalargli un posto d'onore in questo secondo Fantasia, era una scelta più che giusta per dare al personaggio lo spazio che meritava. Inizialmente si pensò di usare le marce di Elgar per accompagnare una sequenza nella quale Paperino avrebbe dovuto fare da maestro di cerimonie mentre l'intero cast principesco dei passati film Disney presentava la propria prole. Si trattava di un'occasione per tornare ad animare personaggi come Biancaneve o Ariel, ma l'idea era senza dubbio pacchiana, e venne ben presto messa da parte. La storia dell'Arca di Noé si rivelò invece adattissima per regalare a Paperino un ruolo epico e universale, ponendolo ancora una volta a confronto con enormi masse d'acqua, esattamente come accadde a Topolino nel 1940. Gli studios avevano già in precedenza adattato la leggenda biblica in una bellissima Silly Symphony del 1933, e successivamente in una featurette in stop motion nel 1959, ma ora c'era l'occasione di spingere sul pedale dell'epicità, dando a Paperino il ruolo di aiutante di Noè, e approfondendo il personaggio di Paperina. Nell'animazione Daisy Duck aveva avuto una carriera breve ma intensa, e in cortometraggi come Donald's Dilemma aveva dimostrato le sue doti affettuose molto più di quanto avrebbe mai fatto nei fumetti e nelle serie televisive.

In Pomp and Circumstance Paperina ha il suo debutto lungometraggistico in un segmento incentrato sull'equivoco secondo cui entrambi gli innamorati credono che l'altro sia perito nel diluvio. Uno spunto molto forte come raramente si era visto fino ad oggi, capace di regalare ai personaggi grande spessore e maturità, raggiungendo il culmine nel finale quando entrambi scoprono la verità, ritrovandosi inaspettatamente faccia a faccia. L'umorismo non viene però messo da parte e scorre infatti a fiumi: Paperino però non cade troppo spesso nel ridicolo, e ai momenti slapstick si accompagnano gag assai argute, graziate da tempi comici pressoché perfetti. Visivamente si cerca di riprodurre lo stile dei funny animals disneyani degli anni 40, dando a molti animali fattezze già viste (gli elefanti alla John Lounsbery de Il Libro della Giungla, le iguane simili a Frank di Bianca e Bernie nella Terra dei Canguri), per cui il concept iniziale che doveva immergere Paperino in un secolo di storia disneyana viene in qualche modo rispettato, regalando al celebre palmipede la sua definitiva consacrazione.

L'Uccello di Fuoco

(Igor Stravinsky)

È curioso notare come l'ultimo brano di Fantasia 2000 sia lo stesso che chiosa anche Allegro Non Troppo, omaggio italiano all'immortale progetto di Walt Disney, firmato dal grandissimo Bruno Bozzetto. Se nel lungometraggio di Bozzetto questa sequenza raccontava ironicamente la genesi dell'uomo, nel 38° Classico Disney si sceglie invece di riprendere le fila del Fantasia originale, raccontando una storia di morte e rinascita, esattamente come accadde nel 1940 con l'abbinamento fra Una Notte sul Monte Calvo e l'Ave Maria. A introdurre quest'ultima sequenza è un'amica di lunga data del mondo Disney, la bravissima Angela Lansbury, mentre i registi sono i Fratelli Brizzi, fondatori dell'unità parigina degli studios.

Il segmento mostra il risveglio da parte di un alce di uno spiritello primaverile dalle fattezze femminili, che fa rinascere il mondo dopo l'inverno, finché con troppa disinvoltura risveglia l'uccello di fuoco del titolo, personificazione di un'eruzione vulcanica. L'alternarsi tra creazione e distruzione è un tema semplice ma efficace, tuttavia è sotto il profilo visivo che quest'ultimo segmento si rivela rivoluzionario: l'animazione dell'alce è ottima, e riprende l'approccio naturalistico di Bambi, mentre la dea della primavera presenta una commistione di animazione tradizionale e computer grafica che non ha precedente alcuno nella storia del cinema. Il suo corpo è microscopico in alcune scene, immenso in altre, e il suo manto accarezza il terreno con un effetto speciale mozzafiato. Tutto questo rende l'Uccello di Fuoco una sequenza visivamente sontuosa, adattissima a concludere nella maniera più epica possibile questa stupenda opera d'arte.

Roy Disney Mortificato

La prima mondiale di Fantasia 2000 fu un vero e proprio evento: proiettato a New York il 17 dicembre 1999, su maxischermo Imax e con un'orchestra che suonava dal vivo, il film si preparava ad accogliere nel miglior modo possibile il terzo millennio. Il nuovo Fantasia si presentò al pubblico con una durata nettamente inferiore alle due ore del film originale, puntando su una maggior leggerezza. Uno dei motivi di tanta brevità (74 minuti) fu il taglio di alcune sequenze di repertorio tratte dall'originale Fantasia: fino a pochi mesi dall'uscita era ancora presente Lo Schiaccianoci e al posto della Rapsodia in Blu c'era invece La Danza delle Ore. La decisione di alleggerire il film del materiale di repertorio, lasciando in via del tutto simbolica solo L'Apprendista Stregone, lo rese più fluido e gli diede una sua unicità, differenziandolo da un semplice edit del primo Fantasia. Tuttavia il film non riuscì a uscire dalla nicchia a cui sembrava condannato anche il predecessore. Il pubblico generalista mostrò scarso interesse verso questa nuova ”opera d'arte totale“, mentre quello più colto lo stroncò impietosamente, paragonandolo all'illustre antenato e pretendendo da lui la stessa rivoluzionarietà. Battere il primo film di certo era impossibile, e si può dire che sia stata una grande fortuna che qualcuno dopo sessant'anni abbia avuto il coraggio di sfidare un modello tanto autorevole.

Roy Disney però non si arrese e nell'ottica di portare avanti il progetto mise in cantiere nuove sequenze per un ipotetico terzo film, che avrebbe dovuto contenere musica da ogni parte del mondo, senza più limitarsi alle sale da concerto. Musicana, Fantasia 2006, The Music Project sono solo alcuni dei tanti titoli ipotizzati per questo nuovo lungometraggio. Fra le idee proposte c'era un segmento che avrebbe riportato in scena il granchio Sebastian, e uno in cui avremmo visto Pippo nel ruolo di Icaro. Tuttavia a venir completate furono soltanto le sequenze ora conosciute come Destino, Lorenzo, One by One e The Little Matchgirl, uscite successivamente come singoli cortometraggi. L'arrivo del nuovo millennio portò infatti alle alte sfere un certa voglia di girare pagina, senza portare rispetto a quella tradizione nella quale Roy Disney sembrava volersi crogiolare. Il progetto venne abortito e a Roy non rimase che lasciare la company. Le orme dello zio erano state seguite, tanto nell'ambizione quanto nell'amara delusione.

di Valerio Paccagnella - Laureato in lettere moderne, è da sempre un grande appassionato di arti mediatiche, con un occhio di riguardo per il fumetto e l'animazione disneyana. Per hobby scrive recensioni, disegna e sceneggia. Nel 2005 fonda “La Tana del Sollazzo”, piattaforma web per la quale darà vita a diverse iniziative, fra cui l'enciclopedico The Disney Compendium e Il Fumettazzo, curioso esperimento di critica a fumetti. Dal 2011 collabora inoltre anche con Disney: scrive articoli per Topolino e Paperinik, e realizza progetti come la Topopedia (2011), I Love Paperopoli (2017) e PK Omnibus (2023).

Scheda tecnica

  • Titolo originale: Fantasia 2000
  • Anno: 1999
  • Durata:
  • Produzione: Lisa C. Cook, Donald W. Ernst, Patricia Hicks, David Lovegren
  • Regia: James Algar, Gaetan Brizzi, Paul Brizzi, Hendel Butoy, Hendel Butoy, Hendel Butoy, Francis Glebas, Eric Goldberg, Eric Goldberg, Don Han, Pixote Hunt
  • Soggetto: , ,
  • Sceneggiatura: , ,
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  • Basato su: The Steadfast Tin Soldier - Piano Concerto No.2, Allegro, Opus 102 di Hans Christian Andersen, Carnival of the Animals di Joe Grant
  • Musica: Bruce Broughton, Paul Dukas, Sir Edward Elgar, James Levine, Ottorino Respighi, Camilee Saint-Saens, Dmitri Shostakovich, Leopold Stokowski, Ludwig Van Beethoven
  • Supervisione dell'Animazione: Tim Allen, Anthony De Rosa, Andreas Deja, Ron Husband, Fred Moore, John Pomeroy, Vladimir "Bill" Tytla
Nome Ruolo
Kevin R. Adams Layout
James Algar Regista (The Sorcerer's Apprentice)
Tim Allen Animatore principale (Pomp and Circumstance - Marches 1,2,3,4 - Donald Duck, Daisy Duck); Animazione (Rhapsody in Blue); Animazione (Piano Concerto No.2, Allegro, Opus 102); Animazione (Firebird Suite - 1919 Version)
Hans Christian Andersen Storia Originale (The Steadfast Tin Soldier - Piano Concerto No.2, Allegro, Opus 102)
John Allan Armstrong Effetti d'Animazione
Barry Atkinson Fondali
Mary Jo Ayers Fondali (Carnival of the Animals)
Rasoul Azadani Supervisione Layout (Rhapsody in Blue)
Hans Bacher Sviluppo Visivo (Piano Concerto No.2, Allegro, Opus 102)
Gordon Baker Effetti d'Animazione
James Baker Animazione (Rhapsody in Blue)
Graham Bebbington Effetti d'Animazione
Loni Beckner-Black Direzione di Produzione (Rhapsody in Blue)
Jared Beckstrand Animazione (Rhapsody in Blue)
James Beihold Layout
Nancy Beiman Animazione (Rhapsody in Blue)
Linda Bel Animazione (Pines of Rome)
Allison Belliveau-Proulx Fondali
Doug Bennet Animazione (Piano Concerto No.2, Allegro, Opus 102)
Doug Bennett Animazione (Pomp and Circumstance - Marches 1,2,3,4)
Mannix Bennett Fondali
Mitchell Guintu Bernal Supervisione Layout
Preston Blair Animazione (The Sorcerer's Apprentice)
David A. Bossert Supervisione Effetti Speciali
Gaetan Brizzi Production Design (Firebird Suite - 1919 Version); Regista (Firebird Suite - 1919 Version); Soggetto (Firebird Suite - 1919 Version)
Paul Brizzi Production Design (Firebird Suite - 1919 Version); Regista (Firebird Suite - 1919 Version); Soggetto (Firebird Suite - 1919 Version)
Bruce Broughton Musica (Rhapsody in Blue - Conductor)
Eamonn Butler Animazione (Piano Concerto No.2, Allegro, Opus 102)
Hendel Butoy Regista; Regista (Pines of Rome); Regista (Piano Concerto No.2, Allegro, Opus 102)
Darrin Butts Animazione (Pines of Rome); Animazione (Piano Concerto No.2, Allegro, Opus 102)
Michael Cadwallader Jones Effetti d'Animazione (Rhapsody in Blue)
Scott Caple Layout
James Capobianco Storia (Piano Concerto No.2, Allegro, Opus 102)
Wayne Carlish Animazione (Symphony No.5)
Darko Cesar Animazione (Pines of Rome)
Brenda Chapman Storia (Pines of Rome)
Les Clark Animazione (The Sorcerer's Apprentice)
Peter Clarke Progettazione Personaggi (Pomp and Circumstance - Marches 1,2,3,4)
Sandro Cleuzo Animazione (Piano Concerto No.2, Allegro, Opus 102); Animazione (Firebird Suite - 1919 Version)
Claude Coats Fondali (The Sorcerer's Apprentice)
Tom Codrick Direzione Artistica (The Sorcerer's Apprentice)
Karen Comella Supervisione Ink & Paint (Rhapsody in Blue)
Lisa C. Cook Produttore Associato
Daniel Cooper Fondali; Direzione Artistica (Pomp and Circumstance - Marches 1,2,3,4)
Annamarie Costa Supervisione Pianificazione Scene
David Cutler Storia (Carnival of the Animals)
Ugo D'Orsi Animazione (The Sorcerer's Apprentice)
Anthony De Rosa Animatore principale (Firebird Suite - 1919 Version - Sprite)
Guy Deel Sviluppo Visivo (Piano Concerto No.2, Allegro, Opus 102)
Andreas Deja Animatore principale (Host Sequences - Mickey Mouse); Animazione (Rhapsody in Blue)
Albert Dempster Fondali (The Sorcerer's Apprentice)
Robert Espanto Domingo Animazione (Rhapsody in Blue)
Sasha Dorogov Animazione (Pines of Rome)
Don Dougherty Storia (Pomp and Circumstance - Marches 1,2,3,4)
Joan Doyle Effetti d'Animazione
Paul Dukas Musica (The Sorcerer's Apprentice)
Sir Edward Elgar Musica (Pomp and Circumstance - Marches 1,2,3,4)
John Emerson Effetti d'Animazione (Airbrush)
Donald W. Ernst Produttore
Carl Fallberg Storia (The Sorcerer's Apprentice)
Colbert Fennelly Effetti d'Animazione (Rhapsody in Blue)
Brian Ferguson Animazione (Rhapsody in Blue)
William Frake III Sviluppo Visivo (Pomp and Circumstance - Marches 1,2,3,4)
Douglas Frankel Animazione (Rhapsody in Blue)
Natalie Franscioni-Karp Supervisione Fondali (Rhapsody in Blue)
James Fujii Storia (Pines of Rome)
Raul Garcia Animazione (Symphony No.5)
Thomas Gately Animazione (Rhapsody in Blue)
Sari Gennis Effetti d'Animazione
Billy George Layout
Mac George Layout
Tim George Animazione (Pomp and Circumstance - Marches 1,2,3,4)
Robert Gibbs Storia (Pomp and Circumstance - Marches 1,2,3,4)
Miguel Gil Fondali
Francis Glebas Regista (Pomp and Circumstance - Marches 1,2,3,4); Storia (Pines of Rome); Sviluppo Visivo (Pines of Rome)
Derek Gogol Sviluppo Visivo (Pomp and Circumstance - Marches 1,2,3,4)
Eric Goldberg Regista (Rhapsody in Blue); Regista (Carnival of the Animals); Soggetto (Rhapsody in Blue); Soggetto (Carnival of the Animals); Animazione (Carnival of the Animals)
Steve Goldberg Supervisione CG
Dean Gordon Supervisione Fondali; Direzione Artistica (Pines of Rome)
Joe Grant Storia Originale (Carnival of the Animals); Storia (The Sorcerer's Apprentice)
Don Han Regista (Host Sequences); Sceneggiatura (Host Sequences)
David Hancock Animazione (Rhapsody in Blue); Animazione (Firebird Suite - 1919 Version)
Eric Hansen Fondali (The Sorcerer's Apprentice)
Eric Hanson Supervisione CG (Host Sequences - Digital Supervision)
Kirk Hanson Storia (Host Sequences)
Bruce Heller Effetti d'Animazione
Patricia Hicks Produttore (Rhapsody in Blue)
Al Hirschfield Direzione Artistica (Rhapsody in Blue - Consultant)
Anthony Ho Wong Animazione (Rhapsody in Blue)
Richard Hollander Supervisione Effetti Speciali
Jeff Howard Effetti d'Animazione
Caroline Hu Sviluppo Visivo (Piano Concerto No.2, Allegro, Opus 102)
Daniel Hu Layout
Shyh-Chyuan Huang Supervisione CG
Dick Huemer Storia (The Sorcerer's Apprentice)
Michael Humphries Direzione Artistica (Piano Concerto No.2, Allegro, Opus 102)
Pixote Hunt Direzione Artistica (Symphony No.5); Production Design (Host Sequences); Regista (Symphony No.5)
Steve Hunter Animazione (Piano Concerto No.2, Allegro, Opus 102)
Ron Husband Animatore principale (Firebird Suite - 1919 Version - Elk); Animazione (Piano Concerto No.2, Allegro, Opus 102)
Tom Hush Effetti d'Animazione
Carl Jones Fondali; Direzione Artistica (Firebird Suite - 1919 Version)
Emily Juliano Fondali (Carnival of the Animals); Supervisione Cleanup (Rhapsody in Blue)
Michael Kaschalk Effetti d'Animazione (CG)
Mark Kausler Animazione (Pomp and Circumstance - Marches 1,2,3,4)
Karen A. Keller Layout
Ted C. Kierscey Supervisione agli Effetti d'Animazione
Sang-Jin Kim Animazione (Rhapsody in Blue); Animazione (Piano Concerto No.2, Allegro, Opus 102); Animazione (Pomp and Circumstance - Marches 1,2,3,4); Animazione (Firebird Suite - 1919 Version)
Robert Kirk Patrick Effetti d'Animazione (CG)
Mark Klauser Animazione (Piano Concerto No.2, Allegro, Opus 102)
Bert Klein Animazione (Rhapsody in Blue)
Sergei Kouchnerov Animazione (Pines of Rome)
Sergei Koushnerov Progettazione Personaggi (Piano Concerto No.2, Allegro, Opus 102)
David Kuhn Animazione (Piano Concerto No.2, Allegro, Opus 102)
Michael Kurinsky Fondali
Todd Kurosawa Storia (Pomp and Circumstance - Marches 1,2,3,4)
Dorse A. Lanpher Effetti d'Animazione (Rhapsody in Blue)
Vera Lanpher-Pacheco Supervisione Cleanup (Rhapsody in Blue)
James Levine Musica (Symphony No.5 - Conductor); Musica (Pines of Rome - Conductor); Musica (Piano Concerto No.2, Allegro, Opus 102 - Conductor); Musica (Carnival of the Animals - Conductor); Musica (Pomp and Circumstance - Marches 1,2,3,4 - Conductor); Musica (Firebird Suite - 1919 Version - Conductor)
Andrea Losch Animazione (Pines of Rome)
Edward Love Animazione (The Sorcerer's Apprentice)
David Lovegren Produttore Associato
Dan Lund Effetti d'Animazione (Rhapsody in Blue)
Rick Maki Progettazione Personaggi (Pines of Rome)
Brice Mallier Effetti d'Animazione
Mauro Maressa Supervisione Effetti Speciali (Rhapsody in Blue)
Teresa Martin Animazione (Pines of Rome)
Susan McKinsley Goldberg Direzione Artistica (Rhapsody in Blue); Direzione Artistica (Carnival of the Animals)
Irene Mecchi Sceneggiatura (Host Sequences)
James Menehune Goss Effetti d'Animazione
Roy Meurin Storia (Piano Concerto No.2, Allegro, Opus 102); Animazione (Piano Concerto No.2, Allegro, Opus 102); Animazione (Pomp and Circumstance - Marches 1,2,3,4)
David J. Mildenberger Effetti d'Animazione (Rhapsody in Blue)
Gregory C. Miller Fondali (Rhapsody in Blue)
Gregory G. Miller Animazione (Piano Concerto No.2, Allegro, Opus 102); Animazione (Pomp and Circumstance - Marches 1,2,3,4); Animazione (Firebird Suite - 1919 Version)
Fred Moore Animatore principale (The Sorcerer's Apprentice)
Terry Naughton Storia (Pomp and Circumstance - Marches 1,2,3,4)
Antonio Navarro Layout (Rhapsody in Blue)
Kevin Nelson Layout
Joe Oh Animazione (Rhapsody in Blue); Animazione (Firebird Suite - 1919 Version)
Jamie Oliff Animazione (Rhapsody in Blue)
Perce Pearce Storia (The Sorcerer's Apprentice)
William Perkins Direzione Artistica (Pines of Rome)
Gary J. Perkovac Progettazione Personaggi (Piano Concerto No.2, Allegro, Opus 102)
Jill A. Petrilak Fondali (Carnival of the Animals)
Charles Philippi Direzione Artistica (The Sorcerer's Apprentice)
Jennifer Phillips Fondali (Carnival of the Animals)
John Pomeroy Animatore principale (Firebird Suite - 1919 Version - Firebird)
Tina Price Progettazione Personaggi (Pines of Rome)
Mark Pudleiner Animazione (Rhapsody in Blue)
Jeffrey Purves Layout (Rhapsody in Blue)
Tonya Ramsey Effetti d'Animazione (CG)
Nik Ranieri Progettazione Personaggi (Piano Concerto No.2, Allegro, Opus 102)
Jeffrey R. Ranjo Progettazione Personaggi (Pomp and Circumstance - Marches 1,2,3,4)
Dan Read Fondali
William Recinos Animazione (Pines of Rome)
Ottorino Respighi Musica (Pines of Rome)
David Reynold Sceneggiatura (Host Sequences)
Neil Richmond Animazione (Piano Concerto No.2, Allegro, Opus 102)
Fara Rose Fondali (Carnival of the Animals)
Thomas Rosenfeldt Effetti d'Animazione (Host Sequences)
George Rowley Animazione (The Sorcerer's Apprentice)
Jason Ryan Animazione (Piano Concerto No.2, Allegro, Opus 102)
Camilee Saint-Saens Musica (Carnival of the Animals)
Christopher Sanders Storia (Pines of Rome)
Henry Sato Jr. Animazione (Piano Concerto No.2, Allegro, Opus 102)
Zack Schwartz Direzione Artistica (The Sorcerer's Apprentice)
Ben Sharpsteen Direzione di Produzione (The Sorcerer's Apprentice)
Michael Shaw Animazione (Rhapsody in Blue)
Dmitri Shostakovich Musica (Piano Concerto No.2, Allegro, Opus 102)
Amie Slate Effetti d'Animazione (CG)
Ann Marie Sorensen Supervisione Ink & Paint
Stan Spohn Fondali (The Sorcerer's Apprentice)
Christina Stocks Fondali (Carnival of the Animals)
Leopold Stokowski Musica (The Sorcerer's Apprentice - Conductor)
Allen C. Tam Layout
Susan Thayer Supervisione CG
Maryann Thomas Fondali
Riley Thompson Animazione (The Sorcerer's Apprentice)
Alex Topete Supervisione Cleanup
Mary Jane "M.J." Turner Supervisione CG
Vladimir "Bill" Tytla Animatore principale (The Sorcerer's Apprentice)
Christophe Vacher Fondali
Ludwig Van Beethoven Musica (Symphony No.5)
Patrick Ventura Storia (Pomp and Circumstance - Marches 1,2,3,4)
Douglas Walker Layout (Rhapsody in Blue)
Stevie Wermers Storia (Pomp and Circumstance - Marches 1,2,3,4)
Andreas Wessel-Therhorn Animazione (Rhapsody in Blue)
Marlon West Supervisione agli Effetti d'Animazione (Rhapsody in Blue)
Todd Wilbur Effetti d'Animazione (Host Sequences - Rhythm and Hues)
Theresa Wiseman Animazione (Rhapsody in Blue)
Cornett Wood Animazione (The Sorcerer's Apprentice)
Ellen Woodbury Animazione (Rhapsody in Blue)
Tom Woodington Fondali (Rhapsody in Blue)
Marvin Woodward Animazione (The Sorcerer's Apprentice)
William Wright Animazione (Pines of Rome)
Kelvin Yasuda Fondali; Storia (Symphony No.5); Sviluppo Visivo (Pines of Rome); Sviluppo Visivo (Firebird Suite - 1919 Version)
Madoka Yasue Effetti d'Animazione
Angelique N. Yen Direzione di Produzione
Phil Young Animazione (Rhapsody in Blue)
Jerry Yu Ching Animazione (Rhapsody in Blue)
David Zaboski Animazione (Firebird Suite - 1919 Version)