Musica, Maestro!

Un Invito a Teatro

Nel 1946 la guerra è finalmente finita, e i fratelli Disney si trovano a dover rimettere insieme i pezzi di una realtà seriamente provata dall'accaduto. Le finanze dello studio sono infatti dissestate, lo staff si è fortemente ridotto, la maggior parte dei progetti è ancora in alto mare, né sembra esserci modo di portarli a compimento. Walt Disney spera di riaccendere i motori nel giro di pochi anni, ma nel frattempo non vuole rinunciare alla tradizione dei lungometraggi animati, così decide di replicare la struttura dei due film latinoamericani, prodotti durante la guerra per ragioni diplomatiche. La seconda metà degli anni 40 vedrà dunque l'uscita di quattro nuovi film a episodi (package films), ottenuti combinando insieme quei progetti che altrimenti avrebbero rischiato di rimanere incompleti.

Ad aprire la fila troviamo Musica Maestro, antologia musicale in dieci parti, pensata per essere un corrispettivo “popolare” di Fantasia. Walt sognava di perpetuare il capolavoro del 1940 con nuove edizioni, ma si era visto costretto a mettere da parte l'idea dopo il flop della pellicola. Realizzare un nuovo film musicale dal taglio più contemporaneo, scegliendo come interpreti alcune celebrità dell'epoca, sembrò invece una strada commercialmente percorribile. I dieci segmenti del film attingono infatti ad un repertorio generalmente più recente, proponendo musica popolare preesistente e canzoni create ad hoc.

  • Make Mine Music (Ken Darby, Eliot Daniel) - Il primo brano è quello che accompagna i titoli di testa. Non è certo uno dei migliori, e in genere difficilmente i credits dei package film ospiteranno canzoni in grado di resistere alla prova del tempo. È durante questi primi minuti però che è possibile apprezzare il grazioso espediente utilizzato dallo staff per dare al film un'impostazione unitaria. I nomi degli artisti accreditati svettano infatti dai manifesti appesi all'esterno di un gigantesco teatro/cinema, nel quale si immagina che lo spettacolo venga rappresentato. Non ci sono sequenze di collegamento fra un episodio e l'altro: i diversi segmenti vengono introdotti sfogliando le pagine di un libretto che contiene il programma della serata e che descrive ogni numero con definizioni quali “a tone poem”, “a rustic ballad” e così via.

The Martins and the Coys

(Al Cameron, Ted Weems - King's Men) - A Rustic Ballad

L'episodio che apre il film è basato su uno spassoso brano country del 1936, che parla della faida fra due famiglie di montanari americani, i cosiddetti hillbilly. Le immagini seguono fedelmente le parole della canzone, ritraendo con comicità dissacrante i rozzi campagnoli intenti a massacrarsi a vicenda. Gli esponenti di entrambi i clan finiranno tutti all'altro mondo, da cui osserveranno con un certo sdegno i loro rispettivi eredi Henry Coy e Grace Martin... innamorarsi e convolare a giuste nozze. Questo Romeo e Giulietta in salsa montanara è sicuramente uno dei segmenti più ironici della filmografia disneyana, interessante per l'uso che viene fatto della caricatura. Infatti, se si esclude la rossa Grace, tutti i personaggi sono ritratti in modo molto grottesco, accentuando la comicità del tutto.

È probabile che siano stati proprio questi agguerriti campagnoli ad ispirare la figura di Dinamite Bla, personaggio fumettistico creato da Dick Kinney e adottato in Italia da Fausto Vitaliano. Dopotutto il fratello di Dick era proprio Jack Kinney, il regista della sequenza. The Martins and the Coys andò incontro ad un destino controverso: a causa dei suoi contenuti “violenti” venne eliminato dall'edizione in dvd del film uscita negli USA. La sua eliminazione rese quindi necessario modificare nell'introduzione la dicitura “A Musical Fantasy in Ten Parts” nel più semplice “A Musical Fantasy”. La sequenza tuttavia non venne completamente dimenticata, come dimostra il cortometraggio televisivo Housesitters trasmesso all'interno della serie House of Mouse (2001), in cui Topolino, Paperino e Pippo si ritrovano a portare avanti quella stessa faida rivaleggiando con Gambadilegno.

Blue Bayou

(Bobby Worth, Ray Gilbert - Ken Darby Chorus) – A Tone Poem

Dopo un inizio scoppiettante e umoristico, il ritmo rallenta e ci viene proposto un segmento più lento: come dice il titolo, Blue Bayou è ambientato in una palude notturna, nella quale due aironi si incontrano per poi volare via insieme nel cielo stellato. L'episodio ha una genesi piuttosto complessa: si tratta infatti di una scena che in origine avrebbe dovuto far parte di Fantasia, portando sullo schermo il bellissimo Clair de Lune di Debussy. Data la sua lentezza, il brano sarebbe stato decisamente di troppo all'interno di un film la cui lunghezza raggiungeva già le due ore, e così venne tagliato. Nel 1942 l'episodio venne completato e si pensò di distribuirlo singolarmente, ma all'ultimo momento l'idea venne messa da parte, scegliendo invece di riciclarlo all'interno di Musica Maestro.

In questa nuova versione le immagini rimasero invariate, ma la colonna sonora subì un aggiornamento, rimpiazzando la musica di Debussy con una canzone dalle sonorità più “moderne”. Ma come spesso accade, il miglior modo per far invecchiare un prodotto è quello di attualizzarlo, e così paradossalmente al giorno d'oggi la melodica Blue Bayou risulta uno dei pezzi più datati della pellicola, mentre il Clair de Lune rimane un classico. Il segmento tradisce la sua nobile origine, presentando un comparto visivo sofisticatissimo, molto al di sopra di quanto offerto dal resto della pellicola. Fortunatamente, molti anni dopo l'episodio sarebbe stato finalmente restaurato e riproposto singolarmente nella sua forma più corretta, ripristinando la musica di Debussy.

All the Cats Join In

(Eddie Sauter, Alec Wilder, Ray Gilbert - Benny Goodman and His Orchestra) - A Jazz Interlude

Il terzo segmento propone un brano nuovo, eseguito dall'orchestra del clarinettista jazz Benny Goodman, una vera celebrità all'epoca. Si tratta della prima delle sue due partecipazioni alla pellicola (l'altra sarà After You've Gone), ed è sicuramente uno degli episodi più interessanti. Il jazz questa volta è un elemento centrale, dato che i protagonisti sono i “gatti”, nome con il quale negli anni 40 venivano chiamati i giovani, che si ritrovavano tutti insieme per danzare su quelle stesse note. Pur essendo molto legato all'epoca, l'episodio oggi non appare affatto invecchiato, ma ci offre una testimonianza di come i giovani amavano passare il tempo in quei giorni spensierati, quando bastavano una monetina e un juke-box per essere felici.

La sequenza è interessante soprattutto dal punto di vista grafico, dato che per lo studio costituisce uno dei primissimi tentativi di stilizzazione, strada che dieci anni dopo verrà imboccata per far fronte al declino del mercato degli short. A impostarne lo stile è l'ottimo Fred Moore, che con il suo tratto morbido riesce a dar vita a delle figure femminili tanto minimaliste quanto sensuali. Cosa ancora più interessante, lungo tutto l'episodio vediamo una matita disegnare in tempo reale ciò che avviene sullo schermo, con un effetto molto simile al pennello di Aquarela do Brasil, visto in Saludos Amigos (1943). La stessa idea verrà ripresa più tardi da Eric Goldberg nella Rapsodia in Blu di Fantasia 2000, nella quale vedremo la skyline di Manhattan disegnarsi da sola. I “gatti” torneranno a far capolino in Couple Sweaters, corto televisivo appartenente alla serie moderna di Mickey Mouse, prodotta da Paul Rudish. Infine, non si può fare a meno di citare il leggero ritocco dato al seno della ragazza che esce dalla doccia, seconda censura apportata negli States in occasione dell'uscita del film in dvd.

Without You

(Osvaldo Farrés, Ray Gilbert - Andy Russel) – A Ballad in Blue

Dopo Blue Bayou ecco un altro segmento fortemente melodico, rielaborazione di un brano scritto da Osvaldo Farrés qualche anno prima. Si tratta di una triste ballata sull'amor perduto, che si apre su una finestra bagnata dalla pioggia, e prosegue per quattro minuti, mostrando immagini astratte e impressioniste di paesaggi. È una delle sequenze a cui lavora Mary Blair come color stylist e la sua mano si vede, specie per quanto riguarda la stilizzazione degli alberi.

È proprio la Blair ad impreziosire un episodio che altrimenti non avrebbe da offrire alcunché ad uno spettatore moderno. La canzone infatti è molto datata, e l'intero segmento non è da meno, risultando ben poco appassionante e incapace di reggere la prova del tempo. Without You non sarà l'unica nota stonata della compilation, la cui natura fin troppo eterogenea offrirà bellissime gemme ma anche qualche scivolone.

Casey at the Bat

(Ernest Lawrence Thayer - Jerry Colonna) – A Musical Recitation

Il quinto episodio è l'adattamento in musica di una celebre poesia scritta nel 1888 da Ernest Lawrence Thayer, nel quale si racconta di una partita di baseball molto sofferta. Il protagonista, Casey, scende in campo solo alla fine, data la sua fama di fuoriclasse, ma proprio a causa della sua vanagloria finirà per fare una figuraccia, facendo perdere la partita alla squadra. A dirigere il segmento troviamo Jack Kinney, la cui esperienza con gli How To sportivi di Pippo lo rende l'uomo ideale per raccontare il baseball con umorismo. L'interprete del brano è invece l'attore radiofonico Jerry Colonna, la cui inconfondibile voce “urlata” tornerà a farsi sentire nel cortometraggio The Brave Engineer (1950), per poi dare vita al Leprotto Bisestile di Alice nel Paese delle Meraviglie (1951).

L'episodio è gradevole, ma il suo essere così incentrato sul baseball lo rende sicuramente poco universale, facendogli perdere significato all'infuori degli States. Da notare che nella sequenza in cui vediamo suonare la banda, è possibile ritrovare la caricatura di alcuni degli animatori Disney effettivamente coinvolti nell'orchestrina jazz Firehouse Five Plus Two, fra i quali spicca ovviamente Ward Kimball. La storia di Casey non si esaurirà all'interno di Musica Maestro ma verrà proseguita otto anni dopo con un cortometraggio, Casey Bats Again (1954), in cui scopriremo che, dopo la fine della sua carriera, il battitore si sarebbe riciclato come coach di una squadra di baseball femminile, composta... dalle sue figliolette.

Two Silhouettes

(Charles Wolcott, Ray Gilbert - Dinah Shore) – Ballade Ballet

La seconda metà del programma viene inaugurata da un altro episodio melodico, al quale collabora la cantante Dinah Shore, che l'anno successivo avrebbe raccontato la storia di Bongo all'interno di Fun and Fancy Free (1947). Anche Mary Blair è coinvolta nella realizzazione del segmento, come si nota dallo stile astratto scelto per gli scenari. Questa volta nemmeno la bravura della Blair riesce a salvare quello che è senza mezzi termini il segmento più inutile dell'intero programma.

Two Silhouettes altro non è che un balletto in rotoscopio, in cui vediamo le sagome nere di due ballerini, Tatiana Riabouchinska e David Lichine, esibirsi su uno scenario a tinte delicate. L'episodio dimostra quanto allo studio, in quegli anni turbolenti, ci fosse ancora forte incertezza su quale direzione andasse presa, e insieme a Blue Bayou e Without You rappresenta il terzo (e fortunatamente ultimo) scivolone di questa bizzarra pellicola.

Peter and the Wolf

(Sergei Prokofiev - Sterling Holloway) – A Fairy Tale with Music

Con il suo quarto d'ora di durata, Pierino e il Lupo è il primo dei due segmenti “lunghi” presenti in Musica Maestro, e sicuramente uno dei più preziosi. Si tratta di un adattamento della celebre fiaba sinfonica di Sergei Prokofiev, da lui composta nel 1936 allo scopo di insegnare il ruolo degli strumenti musicali ad un pubblico di bambini. Lo stesso Prokofiev durante una sua visita allo studio aveva suggerito a Walt di prendere in considerazione il progetto, e inizialmente si era addirittura pensato di inserirlo in Fantasia. La composizione era atipica e prevedeva, oltre alla musica sinfonica, la massiccia presenza di un narratore, per cui non stupisce che l'episodio sia invece diventato parte di Musica Maestro, pellicola meno aulica e dallo schema libero. La voce narrante appartiene a Sterling Holloway, ormai considerato il portafortuna dello studio e coinvolto in un gran numero di corti e lungometraggi.

Holloway riproduce rispettosamente l'introduzione didascalica presente nell'originale, enumerando uno dopo l'altro i personaggi e illustrando lo strumento musicale a cui corrispondono. La storia è semplicissima e vede il piccolo Pierino avventurarsi negli innevati boschi della Russia, insieme ad alcuni animaletti, allo scopo di cacciare il lupo che sta seminando il terrore nella zona. La colonna sonora presenta logicamente un diverso tema per ogni personaggio, facendoli spesso rifluire l'uno nell'altro per un affresco musicale grandioso. Ci sono però alcune differenze con l'opera di Prokofiev, come ad esempio il fatto che gli animali e i cacciatori abbiano un nome, laddove in origine rimanevano anonimi. Una diversità non da poco consiste inoltre nel lieto fine per l'anatra Sonja, che doveva essere la prima vittima del lupo, e che qui invece sopravvive, diventando uno dei tanti casi di morte apparente della filmografia disneyana.

L'animazione di Pierino e il Lupo è veramente strepitosa, grazie all'apporto di alcuni fra i nine old men come Ollie Johnston, Eric Larson e Ward Kimball. Inoltre gli sfondi dipinti da Claude Coats aiutano ad immergersi nella gelida atmosfera della Russia senza apparire per questo meno variopinti. La presenza massiccia del parlato di Holloway potrebbe in alcuni casi apparire un po' invasiva, ma bisogna ricordare quanto all'epoca fosse necessario trovare un modo per non ripetere “gli errori” di Fantasia, intrattenendo il pubblico il più possibile con battute spiritose. Data la sua pregevolezza, non stupisce che il segmento sia stato uno dei primi a venir estrapolato e poi diffuso indipendentemente, diventando ben più famoso del suo originario contenitore. Infine, non si può fare a meno di citare Lambert the Sheepish Lion (1952), cortometraggio prodotto sei anni dopo, in cui ritroviamo un lupo dal design identico a quello dell'episodio in questione.

After You've Gone

(Turner Leighton - Benny Goodman Quartet) – And Now the Goodman Quartet

Per tirare il fiato dopo la parentesi di ampio respiro rappresentata da Pierino e il Lupo, ecco invece un brevissimo interludio musicale, allegro e pieno di guizzi. Si tratta di un pezzo jazz scritto nel 1918, che qui viene reinterpretato dal clarinetto di Benny Goodman, nella sua seconda partecipazione alla pellicola dopo All the Cats Join In. I musicisti del suo quartetto vengono qui trasfigurati nei loro stessi strumenti che, guidati proprio da un clarinetto, danzano e si rincorrono in uno scenario surreale e ricco di nonsense.

Sebbene il segmento sia davvero riuscito, siamo comunque molte spanne sotto il futuro Bumble Boogie, la fantasia musicale inserita all'interno de Lo Scrigno delle Sette Perle (1948), in cui a predominare saranno alcune trovate visive allucinate e disturbanti. In After You've Gone possiamo comunque trovare già un assaggio di quelle suggestioni oniriche: ne è un esempio la delirante sequenza in cui le dita di un pianista immaginario si trasformano in gambe danzanti su una chilometrica tastiera.

Johnny Fedora and Alice Bluebonnet

(Allie Wrubel, Ray Gilbert - The Andrews Sisters) – A Love Story

Il penultimo numero del programma è una dolce e malinconica storia d'amore, interpretata dalle Andrew Sisters. I protagonisti sono due cappelli, Johnny e Alice, i quali si innamorano nella vetrina di un negozio, salvo poi doversi dire addio, dopo esser stati venduti separatamente. Il segmento segue l'odissea del povero Johnny che, nel corso della sua esistenza, passa di mano in mano in una sofferto viaggio ricerca dell'amata di un tempo.

Si tratta di una vicenda amara, in cui il lieto fine giunge quasi inaspettato, dimostrandosi decisamente riuscito sotto il profilo emotivo. La genialità degli artisti Disney si esprime pienamente nel riuscire a trasformare in personaggi dotati di sentimenti due oggetti di uso comune. Questo stesso filone avrebbe avuto modo di proseguire nel 1952 grazie a due cortometraggi, Susie the Little Blue Coupé e The Little House, che avrebbero rispettivamente narrato il sofferto ciclo vitale di un'automobile e di una casetta, costrette a passare di proprietario in proprietario per tutto il loro arco “vitale”.

The Whale Who Wanted to Sing at the Met

(AAVV - Nelson Eddy) – Opera Pathetique

L'episodio che chiude Musica Maestro è il secondo segmento lungo del programma, ed è di gran lunga anche il migliore. Si tratta di una parodia del genere operistico, condotta con grande estro da Nelson Eddy che qui interpreta non solo il narratore ma anche le voci di tutti i personaggi. La storia è quella di Willie, balena prodigio capace di cantare, in quanto nata con tre ugole, dono che gli permette di sfoderare tre diversi registri: tenore, baritono e basso. La narrazione è davvero strepitosa, ironica, dissacrante e incisiva, sin dalla prima sequenza in cui, come a teatro, vediamo un'intera città cantare il proprio sconcerto. Un simile miracolo incontra chiaramente lo scetticismo di molti, tra cui l'impresario Tetti-Tatti, che arma una goletta col proposito di arpionare Willie, convinto di dover liberare il fantomatico cantante da lei ingoiato.

L'intero segmento è basato proprio su questo equivoco: Willie si esibisce davanti all'imbarcazione, sognando di proiettarsi verso un futuro glorioso, quando invece il suo presunto “scopritore” ha in mente ben altri propositi. L'animazione è straordinaria e l'umorismo di livello altissimo. Musicalmente Nelson Eddy sfodera un repertorio incredibile, mostrandoci Willie alle prese con la canzone popolare Shortnin' Bread, e successivamente con le arie Largo al Factotum da Il Barbiere di Siviglia e Chi Mi Frena in Tal Momento? dalla Lucia di Lammermoor. Straordinariamente inventiva è anche la sequenza in cui Willie immagina il suo avvenire, e lo vediamo esibirsi nei teatri più prestigiosi del mondo, ergendosi possente sul palcoscenico mentre recita in opere famose come I Pagliacci, Tristano e Isotta e addirittura nel Mefistofele.

Paradossalmente la storia non avrà il tradizionale lieto fine, e infatti Willie verrà arpionato e ucciso da Tetti-Tatti, in quella che rimane ad oggi una delle scene più atipiche dell'intera filmografia disneyana. L'esito della vicenda è coerente con ciò che fino a quel momento era stato parodiato, ovvero le opere liriche con i loro tragici finali. La scena conclusiva in cui vediamo Willie fare il tutto esaurito anche in paradiso, mentre si esibisce sulle note soavi di Mag der Himmel Euch Vergeben, costituisce un contentino non da poco per lo spettatore. Tuttavia il finale rimane un pugno nello stomaco, perché si porta dietro l'amara consapevolezza che il genere umano spesso non riesce a capire quando è di fronte a qualcosa di davvero speciale, almeno finché non è troppo tardi.

L'Arte di Fare l'Insalata

Musica Maestro si conclude così in modo piuttosto amaro, dando inizio ad una tradizione che verrà portata avanti anche nelle pellicole successive. I package film che seguiranno non avranno mai un esito del tutto felice, ma riserveranno spesso dei finali tristi, ambigui o poco definiti. I tempi difficili appena passati avevano probabilmente lasciato dei segni nella coscienza collettiva del paese, minando quell'ottimismo che era stato fondamentale un decennio prima per uscire dalla Grande Depressione. In tutto questo Musica Maestro si rivela un film decisamente interessante e ricco di ottimo materiale, ma inevitabilmente difettoso. I dieci segmenti infatti sono qualitativamente e stilisticamente fin troppo eterogenei, e la compilation non riesce a incasellarli in una struttura davvero armonica, creando così un'insalata dai sapori spesso contrastanti. Al suo interno non mancano inoltre cadute di stile e scelte poco lungimiranti, come si è visto nel caso di Two Silhouettes, e di altri brani melodici inseriti per allinearsi ad una sensibilità musicale ormai distante da noi. Il tiro sarebbe stato decisamente aggiustato un paio d'anni dopo, con l'uscita de Lo Scrigno delle Sette Perle che avrebbe fatto piazza pulita di ogni difetto, offrendo una compilation decisamente più fresca e bilanciata, in grado di resistere alla difficile prova del tempo.

La performance al botteghino di Musica Maestro non fu certo straordinaria. Gli incassi furono però sufficienti per dare il via libera alle successive produzioni antologiche, che da questo momento sarebbero diventate il piatto forte dello studio, fino alla fine degli anni 40. Nel decennio seguente, però, la pellicola andò incontro al destino che attendeva ogni film a episodi: lo smembramento. In concomitanza con il declino del mercato degli short si pensò bene di riciclarne i segmenti più riusciti, separandoli e distribuendoli singolarmente. Ad ogni modo, negli anni successivi molti personaggi del film si fecero strada ed entrarono a buon diritto nel pantheon dei personaggi Disney più amati, come dimostrano alcuni ritorni eccellenti. Oltre ai già citati Casey Bats Again, Housesitters e Couple Sweaters, è bene ricordare l'apparizione di Pierino all'interno del lungometraggio a tecnica mista Chi Ha Incastrato Roger Rabbit? e l'apparizione “a sorpresa“ della balena Willie nel cortometraggio televisivo O Sole Minnie (2013), anch'esso parte della serie di Paul Rudish.

di Valerio Paccagnella - Laureato in lettere moderne, è da sempre un grande appassionato di arti mediatiche, con un occhio di riguardo per il fumetto e l'animazione disneyana. Per hobby scrive recensioni, disegna e sceneggia. Nel 2005 fonda “La Tana del Sollazzo”, piattaforma web per la quale darà vita a diverse iniziative, fra cui l'enciclopedico The Disney Compendium e Il Fumettazzo, curioso esperimento di critica a fumetti. Dal 2011 collabora inoltre anche con Disney: scrive articoli per Topolino e Paperinik, e realizza progetti come la Topopedia (2011), I Love Paperopoli (2017) e PK Omnibus (2023).

Scheda tecnica

  • Titolo originale: Make Mine Music
  • Anno: 1946
  • Durata:
  • Produzione: Walt Disney
  • Regia: Robert Cormack, Clyde Geronimi, Jack Kinney, Hamilton Luske, Joshua Meador
  • Cast: Jerry Colonna, Nelson Eddy, Sterling Holloway, David Lichine, Tatiana Riabouchinska, Andy Russell, Dinah Shore
  • Musica: Eliot Daniel, Ray Gilbert, Oliver Wallace, Charles Wolcott, Bobby Worth, Allie Wrubel
  • Animazione: Hal Ambro, Ed Benedict, Al Bertino, Jack Campbell, Les Clark, Phil Duncan, Hugh Fraser, Ollie Johnston, Bill Justice, Milt Kahl, Ward Kimball, Hal King, Eric Larson, John Lounsbery, Tom Massey, John McManus, Fred Moore, Cliff Nordberg, Ken O'Brien, John Sibley, Harvey Toombs, Judge Whitaker
Nome Ruolo
Hal Ambro Animazione
Ed Benedict Animazione
Al Bertino Animazione
Mary Blair Direzione Artistica
Jack Boyd Effetti d'Animazione
Jack Campbell Animazione
Brad Case Effetti d'Animazione
Les Clark Animazione
Claude Coats Fondali
Jerry Colonna Cast (Narrator in "Casey at the Bat")
Robert Cormack Regista
Merle Cox Fondali
Don Da Gradi Layout
Eliot Daniel Canzoni
Al Dempster Fondali
Walt Disney Produttore
Phil Duncan Animazione
Nelson Eddy Cast (Narrator, Willie, Whitney, Tetti-Tatti, Newsman, Men, Workman, Cabble, Cop, Scientist, Woman, Cat, Opera Singers)
Andy Engman Effetti d'Animazione
Hugh Fraser Animazione
Clyde Geronimi Regista
Ray Gilbert Canzoni
Joe Grant Direzione di Produzione
John Hench Direzione Artistica
Hugh Hennesy Layout
Sterling Holloway Cast (Narrator)
Ray Huffine Fondali
Ralph Hulett Fondali
Ub Iwerks Effetti Speciali
Ollie Johnston Animazione
Bill Justice Animazione
Milt Kahl Animazione
Ward Kimball Animazione
Hal King Animazione
Jack Kinney Regista
Eric Larson Animazione
David Lichine Cast
John Lounsbery Animazione
Hamilton Luske Regista
Tom Massey Animazione
John McManus Animazione
Joshua Meador Regista
Fred Moore Animazione
John Niendorff Layout
Lance Nolley Layout
Cliff Nordberg Animazione
Ken O'Brien Animazione
Kendall O'Connor Layout
Don Patterson Effetti d'Animazione
Charles Payzant Layout
Charles Philippi Layout
Elmer Plummer Direzione Artistica
Tatiana Riabouchinska Cast
Art Riley Fondali
George Rowley Effetti d'Animazione
Andy Russell Cast
Dinah Shore Cast
John Sibley Animazione
Harvey Toombs Animazione
Jimi Trout Fondali
Oliver Wallace Musica
Judge Whitaker Animazione
Thelma Witmer Fondali
Charles Wolcott Musica
Bobby Worth Canzoni
Allie Wrubel Canzoni
Al Zinnen Layout