Il 2020 del Sollazzo.
Che è stato un anno demmè, e tutte le cose che sappiamo, ma pure un anno ricco di fruizioni interessanti, pure se in modalità e su supporti diversi rispetto al passato. Cambiamenti grossi, non tutti causati dalla pandemia, che lasceranno strascichi sugli anni a venire, ci scommettiamo.
Ma ripercorriamolo, ‘sto 2020. In ordine rigorosamente sparso, 10 delle cose di cui abbiamo discusso di più nel Sollazzo in questa annata.
Intanto abbiamo avuto Disney+. E pare strano adesso pensare che un anno fa non ci fosse. Ora la roba Disney, Pixar, Marvel, Star Wars tutta insieme a portata di clic pare quasi una roba naturale, ma poco tempo fa non lo era, anzi. La sola roba che ci si avvicinava era la libreria del Paccagnella (che è tuttora più ordinata, va detto).
Su D+, un bel po’ di roba mica da poco. Intanto gli ShortCircuit, 14 perle che hanno saziato la voglia di WDAS in un anno senza Classici (meritevoli peraltro di una sezione dedicata sul Compendium). Poi, The Mandalorian 2, con quel finale lì, che ci ha fatto accendere l’ennesimo cero davanti all’altarino dedicato a Dave Filoni. Infine, Soul, in un anno sfigatone per la Pixar: poteva essere l’anno della rinascita, con due bei film originali (pur se con stili e ambizioni diversissimi), ma poi è successo quello che è successo, e tutto è passato un po’ in sordina. Ma hanno dato un taglio ai sequel dimenticabili, ed è parecchio.
A proposito di Disney, l’anno si è concluso col botto, anzi tanti botti, quelli dell’Investor Day. L’invasione delle serie originali dei maggiori studi cinematografici e d’animazione della Company porta con sé cambiamenti di cui ancora fatichiamo a vedere la portata. Ma la scimmia, per tutto questo, è già bella grossa, e crescerà.
Torniamo in Italia, e nel mondo del fumetto.
Non possiamo non parlare di PK: dopotutto siamo la casa del gruppo Facebook più grande del fandom, con oltre 2300 Pkers. Dopo il rilancio di un anno fa, di PK nel 2020 sono usciti due volumi, che abbiamo comprato, letto, commentato, discusso, criticato in tantissimi, qui, nel gruppo, su Telegram. C’è ancora tanto affetto per questa serie e questo personaggio, e in questa community l’affetto lo teniamo vivo, lo rinfocoliamo, e questo non ci sembra roba da poco per una serie non proprio mainstream che ha quasi 25 anni di vita e che è morta e risorta almeno tre volte. Ci sentirete parlare ancora di PK nel 2021, insomma, con coerenza e spirito talebano, as usual.
Ma il fumetto italiano ci ha offerto altro. Due autori su tutti.
Leo Ortolani, di una prolificità e una costanza qualitativa impressionante in questa annata. Zerocalcare, con non uno, ma due libri e l’annuncio bomba della serie animata per Netflix. Non a caso, sono questi i due autori che durante la quarantena hanno interpretato ciò che accadeva rielaborandolo col loro linguaggio, raggiungendo un pubblico enorme con risultati peraltro di una qualità straordinaria. Non avevamo interpreti della contemporaneità di questo calibro e con questa penetrazione culturale, nel fumetto italiano, da parecchio tempo. Non sottovalutiamo la cosa.
Finiamo il wall of text guardando in casa nostra.
Il 2020 è stato un anno grosso per il Sollazzo. Oltre al proseguimento del Compendium, un progetto è nato e uno è arrivato a compimento.
Il nuovo arrivato è la Nintendo Historia di Federico Mazzoni, collezione di articoli che offre una panoramica di livello Compendium su storia e assetto produttivo della grande N. Articoli di grande accuratezza che vi invitiamo a scoprire, sono secondo noi piccoli gioielli che non hanno avuto finora la visibilità che meritano. Nel 2021 ne vedrete la conclusione.
Il progetto compiuto è quello che ci ha accompagnato in tutto il terzo lustro di questa community. Parliamo del Fumettazzo, ovviamente. Critica a fumetti, analisi della poetica dei più grandi autori, ma anche autobiografia. Valerio Paccagnella ha messo tutto se stesso (letteralmente…) in questo webcomic, che ora con il quinto lungo, sofferto, episodio, dedicato a Walt Disney, si chiude, portando tutte le trame aperte alla loro naturale conclusione.
Poi, oh, se la Pixar ha fatto Toy Story 4, tutto è possibile…
Il 2020 del Sollazzo è stato questo. Se siete arrivati fino a qui a leggere, vuol dire che lo stile Sollazzo non vi dispiace troppo: roba lunga, prolissa, forse retrò, fuori luogo sui social e sull’internet odierno.
Se ci seguirete, promettiamo un 2021 ancora più fuori luogo di così.
Buon anno a tutti!